iPad 2: è una vera rivoluzione? 1

A distanza di due settimane dalla sua presentazione, l’iPad 2 è stato venduto, smontato e studiato in ogni sua parte. I test sul nuovo tablet di Cupertino lo danno superiore, per molti aspetti, ai rivali sul mercato. Il case, in stile unibody, lo rende unico nel suo genere e l’inserimento delle fotocamere lo introduce a FaceTime; inoltre troviamo accessori che ne ampliano l’uso, come il connettore per il Video Mirroring e la Smart Cover, che lascia esterrefatti per la sua semplicità e versatilità. Ma questa evoluzione è davvero necessaria per chi possiede il primo iPad?

La vera innovazione di iPad 2 consiste nella CPU, ovvero il processore A5 che, a differenza del suo predecessore, è dual core: dunque migliora notevolmente le prestazioni del device senza pesare sul consumo della batteria, e garantendo le famose 10 ore di autonomia, punto forte del tablet di Cupertino. Tuttavia, in molti si aspettavano il Retina Display, oppure un lettore di card, o ancora una porta USB. Sotto questo fronte, Apple ha deluso le aspettative: e infatti si stima che il 70% degli acquirenti dell’iPad 2 siano nuovi utenti. È il contrario di quanto accadde con iPhone 4, quando la maggior parte dei clienti era costituita dai vecchi utenti di iPhone 3G. Chi ha l’iPad di vecchia generazione si renderà conto che, all’atto pratico, non è cambiato molto: la navigazione sul web, la lettura dei PDF o degli eBook, la visualizzazione delle immagini e dei video non sono diversi. Tutto questo porta a domandarci: perché Apple ha fatto uscire iPad 2? La risposta è probabilmente: per il mercato.

Il 2011 sarà l’anno dei tablet: ne arriveranno da tutte le parti del mondo, con svariati sistemi operativi, e avranno sempre più accessori per renderli unici e originali, oltre che di tendenza e modaioli. Apple, quindi, non poteva stare ferma ad aspettare: fosse anche solo per sei mesi, guardando la concorrenza che, pian piano, intacca il suo territorio. La politica commerciale sembra votata ad aumentare la capillarità del prodotto, in modo da spiazzare la concorrenza e aggredire il mercato del “primo prezzo“, lasciando fuori concorrenti agguerriti come Toshiba e Acer.

Dunque oggi chi ha un iPad di prima generazione, a meno che non sia un fanatico dei videogiochi o delle videochiamate, si renderà probabilmente conto che iPad 2 non è tutta questa rivoluzione o, per lo meno, non è un salto generazionale come quello tra iPhone 4 e iPhone 3GS. Sicuramente i nuovi utenti del tablet di Cupertino saranno entusiasti delle capacità tecniche del dispositivo, ma chi ha già avuto a che fare con la prima generazione sarà disposto a spendere dei soldi per comprare la seconda?

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