Qualche giorno fa Google ha acquistato per 12,5 miliardi di dollari Motorola. Ora molti esperti suppongono che Apple non starà con le mani in mano ed amplierà la propria collezione di brevetti in modo da poter concorrere con Google e le altre società.
L’analista Peter Misek, in una nota, ha dichiarato, come si legge su AppleInsider che Apple potrebbe “reagire” all’acquisto di Motorola da parte di Google con l’acquisizione di brevetti appartenenti a Nokia, RIM o InterDigital. Proprio quest’ultima risulta essere la più accreditata per l’acquisizione da parte di Apple.
Misek, prosegue nella nota, ha identificato ben 500 brevetti riguardanti tecnologie delle reti 3G e 4G appartenenti a Motorola. Ogni brevetto è stato stimato con un costo di circa 20 milioni di dollari, ciò spiegherebbe quindi il prezzo esorbitante pagato da Google per l’acquisizione di Motorola.
L’acquisizione di tali brevetti potrà essere usato da Google per difendere Android e per rispondere agli attacchi di Apple e delle altre società.
Come sappiamo Apple è attualmente impegnata nella guerra dei brevetti che vede come protagonisti, oltre alla società di Cupertino, anche HTC, Motorola, Samsung, Nokia e Kodak. L’acquisto di altri brevetti permetterà quindi ad Apple di poter essere in vantaggio sui concorrenti.
Misek, tuttavia, dopo aver analizzato il portafoglio di brevetti appartenenti a Nokia, RIM e InterDigital, ha concluso che non vi sono brevetti davvero fondamentali per Apple da spiegarne un acquisizione immediata.
Apple, con i suoi 76,2 miliardi di dollari di liquidità, non avrebbe alcun problema ad acquistare i brevetti delle sopracitate aziende. Si ritiene, però, che Apple sia interessata all’acquisto di brevetti riguardanti tecnologie wireless. Nokia, RIM ed InterDigital possiedono diversi brevetti riguardanti tecnologie 3G e 4G.
Al momento però non vi è alcun piano di acquisto da parte di Apple.
Larry Page, CEO di Google, ha dichiarato che l’acquisto di Motorola è stato reso necessario per via delle azioni anti-concorrenziali iniziate da Apple e Microsoft.
