Un giornalista cinese: alla Foxconn, che produce gli iPhone, condizioni di lavoro "disumane" 1

E’ di ieri la notizia che un giornalista del Shanghai Evening Post si è intrufolato negli stabilimenti Foxconn, facendosi assumere sotto mentite spoglie. Notizia riportata anche da La Repubblica.

Pare che, come ben descrive anche Punto Informatico, la situazione sia agghiacciante, con condzioni igieniche pessime, vi siano grate metalliche alle finestre, il trattamento sia ai limiti del disumano e la mole di lavoro richiesta sia esagerata, con (ad esempio) 3.000 marchiature di iPhone obbligaorie ogni 10 ore di lavoro per ogni singolo dipendente.

In uno dei tanti esempi riportati, il giornalista spiega: “Un lavoratore di fronte a me si è fermato per qualche minuto (…) La vigilanza lo ha punito chiedendogli di stare in un angolo per 10 minuti“. Ma non è l’unico racconto incredibile che si trova nel rapporto del giornale cinese, che è possibile leggere tradotto in inglese dal sito MicGadget.

Per ora pare non ci siano difese ufficiali da parte dell’azienda.

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