La cancellazione dal listino del più capiente degli iPod giustificata dall’impossibilità di produrlo. Lo ha spiegato il CEO Tim Cook. Ce lo racconta anche Luca Annunziata in questo articolo di Punto Informatico.

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La sua uscita di scena silenziosa, almeno fino a oggi, aveva lasciato i suoi appassionati delusi e disorientati: iPod Classic, uno dei più longevi prodotti Apple in circolazione, è sparito lo scorso settembre dai listini senza una spiegazione e senza una ragione apparente. Fino a ieri, quando Tim Cook ha raccontato la fine del vecchio modello alla platea di una conferenza organizzata dal Wall Street Journal.

Uno dei partecipanti ha avuto l’opportunità di chiedere spiegazioni sull’apparentemente inspiegabile scomparsa dell’iPod Classic 160GB, un modello che non era stato aggiornato da molto tempo e che rappresentava la testimonianza di un tempo in cui la musica si vendeva sotto forma di MP3: che fosse spacciato si era ormai capito, ma i più ritenevano sarebbe rimasto lì a far bella mostra di sé senza particolari novità. Cook ha spiegato che neppure questa ipotesi era praticabile: “Non riuscivamo più a trovare le parti (per costruirlo, ndr) da nessuna parte, in nessun luogo al mondo”. Di fatto la decisione di staccare la spina non è stata dettata, come di consueto da parte di Apple, dall’esigenza di tagliare i ponti con l’hardware antico: questa volta è stata una questione prettamente logistica, probabilmente anche dettata dalla scarsa competitività di prodotti come un hard disk da 1,8 pollici che non reggono il passo delle più moderne e veloci memorie a stato solido.

“Il lavoro di ingegnerizzazione era massiccio, il numero di persone che ne volevano uno molto ridotto. Non c’erano alternative ragionevoli”: così l’iPod Classic ha fatto le spese del progresso irrefrenabile della tecnologia, che gradualmente ha promosso l’adozione delle memorie flash e dei display touch-screen a scapito di un’interfaccia e di un hardware più datato come quello di un dispositivo presentato al pubblico nel 2001. Per il quale non è previsto alcun rimpiazzo. (L.A.)

 

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