Pubblichiamo questo articolo di D. Galimberti da Punto Informatico – Nuova trimestrale, nuovi prodotti, nuove strategie. Se iPad continua a calare iPhone rappresenta la gran parte del fatturato di Cupertino, e Apple Watch potrebbe addirittura trainarne le vendite.

Nuova trimestrale, nuovo record e nuovi chiaroscuri per Apple. Anche stavolta Cupertino sorprende tutti con l’ennesimo picco: con 58 miliardi di dollari di fatturato, è il miglior trimestre di sempre per quanto riguarda i primi tre mesi dell’anno, e se per certi versi pare strano parlare di sorpresa (visti i ritmi con i quali Apple ci ha ormai abituati da diversi anni) è comunque sorprendente il modo in cui la casa della mela riesce sempre e comunque a rimettersi in gioco ogni volta che si paventa l’ombra di un calo o anche di un semplice rallentamento.

 

Se l’iPhone tentenna, ecco il modello con schermo maggiorato che sembra piacere di più e che, dopo l’incredibile cifra di 75 milioni di unità nel corso del trimestre natalizio, segna anche per i primi mesi del 2015 un incremento del 40 per cento rispetto allo scorso anno, superando i 61 milioni di pezzi e lasciando nuovamente al palo le solite cassandre che vogliono Apple, iPhone, e iOS sul viale del tramonto. Da solo iPhone realizza quasi il 70 per cento dell’intero fatturato della Mela, più di 40 miliardi di dollari, e se è vero che non tutte le vendite sono relative agli ultimi modelli, in mancanza di cifre ufficiali sui singoli modelli si stima comunque che l’80 per cento delle unità vendute riguardi iPhone 6 e iPhone 6 plus, tanto che il fatturato di questo segmento ha goduto di un incremento annuale del 55 per cento. Il fatto che iPhone continui a crescere con questi ritmi significa che non può assolutamente essere ignorato nel piano strategico di Apple, anzi, ne diventa necessariamente uno dei perni fondamentali: chi si lamenta del fatto che Apple pensi più ai telefoni che ai computer, dovrebbe capire da un lato che l’aspetto iOS non può passare in secondo piano (a meno di non voler perdere in un colpo solo tre quarti di fatturato, per non parlare di quel che accadrebbe in borsa) e dall’altro che, nonostante tutto, anche il Mac continua a crescere.

 

Non dimentichiamo che, contestualmente all’evento di lancio di Apple Watch, è stato presentato anche un nuovo portatile e sono state introdotte altre piccole novità (come il trackpad con Force Touch) mentre aggiornamenti della linea desktop sono attesti come di consueto a scadenza annuale.
Il Mac (pur rappresentando ormai solo il 10 per cento del fatturato totale di Apple) in questi anni di stasi del settore dei computer ha sempre avuto una crescita lenta ma costante, e anche per il secondo trimestre fiscale del 2015 registra un incremento del 10 per cento nel numero di unità vendute. Si tratta, a mio avviso, di un evidente segno che il circolo vizioso messo in atto da Apple continui a funzionare: si comincia con un oggetto di consumo (in passato era l’iPod, ora l’iPhone) e poi magari si passa al Mac. A questa catena si aggiunge oggi un ulteriore elemento: Apple Watch.

 

Non ci sono ancora dati ufficiali riguardo all’ultimo prodotto di Cupertino, visto che la vendita di Apple Watch è iniziata solo in questo week-end, ma le stime dei preordini lasciano intendere che abbia già venduto più di tutti i dispositivi Android Wear dell’intero 2014. Contrariamente ad ogni ipotesi iniziale, pare poi che un discreto numero di persone sia disposta a passare ad iOS pur di poter indossare uno smartwatch della Mela, tant’è che lo stesso Tim Cook ha affermato che Apple sta registrando “un tasso di persone che passano ad iPhone più alto di quanto mai visto nei cicli precedenti”. La strategia di Apple sembra quindi arricchirsi di un nuovo elemento in grado di portare nuovi clienti attraverso diverse vie, tant’è che anche la voce dei servizi annessi ai propri prodotti (iTunes Store, App Store, Mac App Store, iBook Store) con un incremento del 9 per cento rispetto allo scorso anno e del 4 per cento rispetto al trimestre precedente, fa registrare un nuovo record di fatturato, portandosi vicino alla soglia dei 5 miliardi di dollari.

 

Leggi l’articolo completo qui.

 

ccpi
Questo articolo viene pubblicato in licenza Creative Commons, potete consultare l’originale di Punto Informatico in questa pagina.

- Disclamer - Questo articolo presenta le opinioni del suo autore indipendente o della fonte da cui è estratto e non di Italiamac. Può essere stato realizzato con l'assistenza della IA. Non è da considerarsi consulenza, consiglio d'acquisto o investimento, in quanto a puro titolo esemplificativo generico.