I pagamenti digitali sono oramai all’ordine del giorno e le transazioni che si effettuano online sono in crescita costante in tutto il mondo, insieme a quelle che si svolgono tramite dispositivi mobili. A dare una spinta definitiva a questo settore è stato senza dubbio l’arrivo di Apple Pay, il sistema di pagamenti dedicato ai clienti della “Mela morsicata” per l’acquisto di prodotti direttamente tramite iPhone, sfruttando una delle carte di credito registrate.

Da qualche settimana però si è sparsa la notizia di diverse operazioni fraudolente dovute ad una presunta scarsa sicurezza di Apple Pay. Falso allarme: le voci sono state smentite da diversi esperti. Il sistema viene definito sicuro anche per le operazioni con carta di credito, facendo dunque rientrare l’allarme lanciato dal “Wall Street Journal“, secondo cui i truffatori, tramite Apple Pay, avrebbero rubato le identità dei consumatori, con l’obiettivo di creare false carte di credito digitali, senza la necessità di clonarle fisicamente. Un’accusa grave quella mossa dal quotidiano statunitense, ma priva di fondamento.

Secondo il parere degli esperti, infatti, la sicurezza fornita da Apple Pay impedisce che i dati registrati dai consumatori possano essere memorizzati dai rivenditori, mettendo un blocco sul nascere, dunque, a qualunque operazione di tipo fraudolento. In sostanza, i dati non sono disponibili e per tale semplice motivo non possono essere rubati. La responsabilità in caso di dati rubati, poi, sarebbe delle banche più che del sistema di Apple Pay: sono infatti loro a dover autorizzare pagamenti tramite iPhone, dunque spetta alle banche stesse effettuare scrupolosi controlli al fine di evitare truffe ed operazioni fraudolente.
Il sistema sfrutta lo standard Nfc, quello più diffuso al momento per quanto concerne i pagamenti di prossimità.

Da sempre amanti dei telefoni cellulari, gli italiani apparivano molto scettici all’inizio circa la possibilità di pagare via mobile. Negli ultimi tempi, però, questo scetticismo è stato in parte rimosso dalle opportunità in costante aumento offerte dal mobile payment. I dati che riguardano i pagamenti da mobile registrano crescite significative da un anno all’altro e ad imporsi in maniera particolare è stato il “new digital payment”, con un incremento annuo che raggiunge il 20%. Ma che cos’è, esattamente, questa nuova forma di pagamento?

Il new digital payment comprende le forme più innovative di pagamento virtuale, a cominciare dall’ePayment (che consente di pagare tramite computer le bollette o ricaricare il telefono) e dal mobile payment, il pagamento di servizi come parcheggi o biglietti tramite smartphone. A questi si affiancano l’e-commerce e il mobile commerce, vale a dire acquisto di servizi e beni via computer oppure attraverso dispositivo mobile. Questo genere di transazioni, perlopiù associate a carte di credito di debito o prepagate, sono sempre più diffuse e nell’arco di qualche anno potrebbero arrivare a scalfire il predominio del contante, la forma di pagamento ancora più utilizzata in Italia. Nella sezione carte di credito di facile.it è possibile confrontare le offerte dei principali circuiti internazionali ed eventualmente attivare un servizio direttamente online. I portafogli virtuali, dunque, sono destinati se non a sostituire almeno ad affiancare quelli reali, visto che i consumatori sono sempre più consci dei vantaggi che porta con sé questo tipo di soluzione.

Molte altre aziende hanno seguito l’esempio di Apple, tanto che si stanno gettando le basi per un modello di business completamente nuovo per il settore del credito. Alcuni addetti ai lavori l’hanno già definito “banking senza le banche”, anche se negli Stati Uniti è un fenomeno conosciuto con il nome di “fintech”, vale a dire finanza tecnologia. Le reti di pagamento del futuro sono una sorta di nuova frontiera per molte aziende, che già hanno cominciato a valutare quali potrebbero essere i profitti reali di questo nuovo business. L’era della fintech, insomma, è già arrivata e tutti coloro che operano nel campo della mobilità – produttori di dispositivi, aziende che si occupano di sicurezza e società di e-commerce – hanno capito che non bisogna farsi trovare impreparati.

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