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Claudio Tamburrino spiega in questo articolo di Punto Informatico le due novità dell’Apple Store, il record di vendite e l’aumento dei prezzi per adeguarsi all’IVA e a certi regimi fiscali.

Apple ha annunciato un nuovo record di vendite per App Storesolo nella prima settimana di gennaio i clienti di tutto il mondo hanno speso circa mezzo miliardo di dollari in app e acquisti in app e il primo giorno del 2015 è stato il giorno di maggiore attività di sempre nella sua storia.

I numeri seguono quelli già straordinari segnati nel 2014, con un fatturato cresciuto del 50 per cento e le app che hanno superato gli 1,4 miliardi, in grado di generare più di 10 miliardi di dollari per gli sviluppatori, grazie anche al lancio di iOS 8 che ha aperto a nuove possibilità. Secondo quanto riferisce Cupertino complessivamente gli sviluppatori ad oggi hanno guadagnato un totale di 25 miliardi di dollari, oltre 8 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti.
Tutto questo, sottolinea ancora Cupertino, ha contribuito non poco all’economia a stelle e strisceha creato più di un milione di posti di lavoro (66mila dei quali impiegati direttamente da Apple).

Apple ha poi sottolineato come lo sviluppo di nuovi strumenti, ed in particolare di Apple Pay, apra nuove possibilità e dunque nuovi mercati ai sviluppatori che scelgono di lavorare con la sua piattaforma: altrettanto importante è stata così l’introduzione del nuovo linguaggio di programmazione Swift e della piattaforma per integrare gli smart device con gli elettrodomestici e la domotica in generale.

Sulla strada di un altro anno da record per Apple vi è tuttavia la questione tasse: Cupertino sia in Europa che in Canada ha alzato il prezzo delle app iOS. La motivazione di questo sensibile aggiustamento dei prezzi è da ricercare nella modifica del regime fiscale europeo e nell’aumento dell’IVA registrato nei paesi interessati, che comporterà anche un aumento della discrepanza rispetto ai prezzi negli Stati Uniti, dove la tassazione più favorevole risulta in un prezzo inferiore agli utenti.

Per le stesse ragioni cambierà il sistema di fatturazione in Russia e si abbasseranno invece i prezzi in Islanda: Apple, d’altronde, si è da sempre dimostrata sensibile alle fluttuazioni della finanzia internazionale, come ha per esempio dimostrato in seguito alle oscillazioni del Rublo.

 

ccpi
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