Non c’è nulla di certo e si resta nell’ambito delle mere supposizioni, è però legittimo pensare che l’incontro tra Sergio Marchionne, Tim Cook ed Elon Musk non sia fine a se stesso e abbia avuto un intento propedeutico. A riferire del meeting è stato lo stesso amministratore delegato di FCA, collocandolo a margine di “un recente viaggio in California”  e lasciando trapelare solo di essere salito a bordo di una Google Car e, pure omettendo di scendere in particolari, ha lasciato qualche briciola di pane qua e là.

Ciò che sappiamo è che Marchionne è da sempre in prima linea nella volontà di creare un’industria automobilistica evoluta e più forte e che, nel contempo, ha capito quanto i profondi cambiamenti nel mercato dell’auto vadano centellinati e proposti in piccole dosi. A fine aprile, durante la presentazione della trimestrale FCA, Marchionne aveva apertamente parlato della necessità di nuove alleanze soprattutto in un’industria, quella dell’auto, in cui la redditività è un problema ormai perenne e non aveva nascosto che, se il comparto non avesse accettato la politica della riduzione dei costi, avrebbe aperto al dialogo con Apple e Google, aziende in cui il controllo analitico dei costi è una realtà consolidata e persino maniacale.

 

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Tesla ormai ha conquistato una sua dimensione all’interno del mercato dell’automobile elettrica, dal canto suo Apple entra nello stesso mercato passando dall’abitacolo grazie a CarPlay, il sistema nato per mettere a disposizione dei conducenti le potenzialità di iOS. È tuttavia poco probabile che l’incontro sia stato incentrato attorno a questo tema poiché FCA ha già promesso ad Apple che lavorerà all’integrazione di CarPlay su Alfa, Chrysler, Fiat, Dodge e Ferrari.

Un altro tassello arriva sempre da Marchionne, strenuo difensore del consolidamento che deve per forza di cosa passare attraverso le fusioni, le stesse che General Motors e Ford hanno gentilmente declinato. Meno gentilmente sono state declinate anche da Volkswagen con una guerra interna tra l’AD Martin Winterkorn, contrario ad ogni sorta di perdita di identità, e il presidente Ferdinand Piech, non del tutto sordo al canto delle sirene di FCA. Con le dimissioni di quest’ultimo si può asserire che Volkswagen, almeno sul medio termine, non cederà a nessuna fusione.

Si sa anche che Apple è interessata ad una propria versione di una vettura senza conducente e, unendo tutti questi tasselli, le possibilità che i tre amministratori delegati si siano incontrati per un puro scambio di opinioni si riducono ad un lumicino. Resta viva l’interessante ipotesi secondo cui i tre big potranno dare vita ad un prodotto congiunto, magari con l’intento di spodestare Google dal trono. Tra le cose certe c’è che la redditività degli investimenti di FCA, pari all’8% circa, non riesce a coprire gli interessi sul capitale di terzi che è di un punto percentuale superiore. Qualcosa deve cambiare.

 

Giuditta Mosca

 

Apple pensa alle auto: incontri con Tesla e Fiat-Chrysler 1
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Immagini tratte da 9to5mac.com e loffit.abc.es

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