Vai al contenuto

xgeorge7900

Membri
  • Numero contenuti

    3038
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    23

Tutti i contenuti di xgeorge7900

  1. Sei un po' troppo ansioso, e forse stai riponendo un po' troppe speranze. A domanda, rispondi.
  2. Non è obbligatorio rispondere. Molte volte infatti non c'è risposta. Apple solitamente risponde, ma con un banale messaggio preconfezionato, con le solite frasi di circostanza. Come tante altre aziende.
  3. Il tempo può variare a seconda di quanti candidati hanno per la posizione da coprire (di solito, sono molti). Ripetendolo per l'ennesima volta, la regola generale (non solo alla Apple) è che i candidati interessanti vengono subito messi in una lista prioritaria, e vengono quindi chiamati con una certa sveltezza. Forse è brutto da sentirsi dire, ma i candidati molto richiesti (per esperienza, per spessore del curriculum, ecc ecc.) non arrivano neppure a sostenere la pre-selezione o il colloquio telefonico, ma sono direttamente chiamati in sede, poiché il loro contatto è stato recuperato da passaparola oppure dalle risorse interne (auto-candidature). Non so se per Apple è lo stesso (ma non credo, almeno in Italia), ma le selezioni di solito vengono fatte per lavori di basso profilo, oppure generalisti, come ad esempio può essere un ragazzo addetto alle vendite dello Store. In quel caso, la trafila è lunga e le percentuali di successo molto basse, visto che per un posto si presentano centinaia di persone. Ho personalmente visto mega-colloqui di gruppo (abbastanza deliranti, stile setta di iper-esaltati) per posizioni al Genius, in cui per tre posti si erano presentati oltre 400 candidati, smezzati in più giorni di colloqui. Gli scartati di solito non vengono contattati personalmente, ma gli viene inviato un generico messaggio di circostanza. Detto questo, ricordati che è solo gentilezza dell'azienda darti o meno una risposta: solitamente Apple la da ma sarebbe meglio non riceverla, visto che è sempre di circostanza e contribuisce molto a farti abbattere (ingiustificatamente).
  4. Non gliene frega una cippola di come sei vestito, ma bensì gli preme il tuo grado di indottrinamento della mela (che deve essere elevato).
  5. I selezionatori devono pur mangiare. Ed il loro lavoro è portare gente al cliente. Apple, per politica aziendale, esegue uno screening di gruppo come prima sfoltita, e quindi i selezionatori hanno ordine di reclutare gente per il gruppone. Se non portano un tot di persone, non mangiano.
  6. Gianky89, se il numero del tuo nick è la tua classe d'età , non mi sorprende che tu sia sorpreso da tutto ciò. Sei entrato nel perennemente al limite della legalità mondo dei selezionatori italiani, che fanno parte dell'altrettanto perennemente al limite del ridicolo mercato del lavoro italiano. Consiglio: vacci come ti pare a te, e non farti grosse aspettative; questi colloqui sono necessari ai selezionatori per loro stessi in primis, e poi (forse) vieni tu.
  7. Se vuoi lavorare nel laboratorio, sicuramente sì. Se vai di retail, no.
  8. Non sono obbligati a comunicarti la mancata preferenza. Possono farlo o meno, ma quello è a discrezione dei selezionatori.
  9. Dipende in quale settore ti candidi. Nel retail, generalmente no, anzi: un eccesso di formazione è spesso osteggiato (Apple preferisce preparare le risorse umane dalla base). In altri settori, dipende: ci sono molte posizioni, alcune delle quale richiedono una specializzazione. In linea di massima, è bene ricordarlo, chi si candida per una generica posizione sta in mano a dei selezionatori, che molto spesso non lavorano per Apple ma sono appaltati da una società di consulenze esterna (o lavorano in collaborazione, a cottimo). Anche se li vedete con la t-shirt figa di Cupertino, finita la vostra selezione torneranno da dove sono venuti, e si metteranno a selezionare altre risorse per altre aziende. Solitamente non sono ferratissimi in informatica (oltre che in elettronica ed in fisica elettrica in generale), e non sanno la differenza tra una cache L1 da una L3, e a malapena sanno la differenza tra un iPhone ed un iPod Touch. Se gli parlate di PowerMac, pensano che state descrivendo un Mac sotto anfetamine. Ma tutto questo è normale (almeno, nella follia del mercato del lavoro italiano): loro sono lì solo per selezionare risorse umane, e non sono tenuti a sapere, esattamente, cosa produce l'azienda che li ha pagati. Devono solo far coincidere la lista dei desideri aziendali con quello che trovano in giro. La prima scrematura è quindi fatta a gruppo, in cui passerete non tanto per il vostro CV, ma per come parlate e quante cazzate al minuto riuscite a sparare (nel retail, anche se siete bellocci, giovanotti o comunque giovanili o meno). Potreste trovare il tutto molto deludente, ma fateci l'abitudine: spesso l'azienda per la quale si è clienti è una cosa, e l'azienda reale, per la quale si lavora, è un'altra.
×
×
  • Crea Nuovo...