- avresti dovuto chiamare il 112, se lo ritenevi opportuno. Perché delegare ad altri l'onere di chiamare le forze dell'ordine?
- "più o meno" possono voler dire tutto o niente. Non puoi mettere in conto che ad un genitore, esasperato magari dall'eccessiva vivacità del figlio, scappi una parola di troppo?
- stessa risposta di sopra: puoi avere visto solo l'epilogo di una serie di scorribande della figliola.
- come sopra
- Che non ci fossero ragioni lo stai sentenziando TU in termini assoluti , senza conoscere né la bimba né i genitori. Se la bambina fosse uscita dall'abitacolo e fosse sopraggiunta un auto? Lo vedi che non riesci ad distaccarti dal tuo punto di vista nemmeno per un'istante?
- Il "perché lo decido io" è una prerogativa dei genitori. Non puoi far compiere decisioni riguardo la gestione di un bambino al bambino stesso. Sappi che i bambini sono giudicati incapaci di intendere e volere. Oppure arriverai anche tu a sostenere, come fece Nicky Vendola negli anni '80, che i bambini "hanno diritto di amare chi vogliono", di fatto legittimando la pedofilia? C'è da stare attenti a fare certe affermazioni. Il bambino ha un età che non gli consente una maturità necessaria per determinarsi in modo consapevole nella realtà che lo circonda. L'imposizione dell'educazione (con tutto quello che ne deriva) da parte dei genitori è SACROSANTA. Se la vedi diversamente è soltanto un punto di vista tuo, condiviso -per fortuna- da pochi altri.
- La parola presuppone il raziocinio, la capacità e la disposizione all'ascolto nonché l'essere mansueti. Uno scapaccione non hai mai fatto male a nessuno, finiamola con queste tutele assolute che sono semplicemente ridicole. Se hai un marmocchio di cinque anni che è un terremoto, alla terza volta capisci che dirgli "ti prego, falla finita...te lo dico con amore" è del tutto inefficace. Ribadisco: una sgridata è uno schiaffo, se necessari, non hanno fatto MAI del male a nessuno. Pensa che, a distanza di molti anni, rido ancora con mia mamma di quella volta che me le dette di santa ragione per aver dato un calcio negli stinchi a un signore che le stava facendo troppi complimenti. Sono un criminale? Quella violenza mi ha traviato? Assolutamente no, ma ero in un'età (5, se non ricordo male) dove il modo più efficace per far arrivare certi messaggi è uno scapaccione.
- Mi immedesimo benissimo: sono certo che, se mi renderò conto che le parole e le spiegazioni "amorevoli" saranno inefficaci per insegnare ai miei figli a stare al mondo, c'è un metodo infallibile. La punizione e, se il caso, qualche scapaccione.
Onestamente, a me sembra che il problema stia in te. Proietti il tuo vissuto personale in situazioni del tutto normali che però, dal tuo punto di vista, percepisci come abusi.
Tutto quello che ti sto dicendo, è incontrovertibile anche dal punto di vista normativo: la "violenza" è integrata da ben altri tipi di comportementi.
So che sei anarchico e so bene come la pensano le persone che abbracciano la tua ideologia, dato che vivo in una città che è -tristemente- nota per essere la capitale italiana dell'anarchia: sta di fatto che, che tu la condivida o meno, la legge vincola al suo rispetto anche te.
Quelli che tu hai osservato e descritto sono tutti episodi riconducibili allo ius corrigendi. Non integrano le percosse, non sono un reato.
Fattene una ragione.
Ciao FIS! quanto tempo :ciao:
Le pietre si rompono, ma si possono anche modellare (pensa all'azione dell'aria o del vento): il problema è che ci vogliono millenni....