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Mi piace tantissimo! :ghghgh:

Per il titolo?? :shock::ghghgh:

P.S.

La mia tecnica si chiama reverse-panning... cioè mi muovo io e gli altri stanno fermi!! :shock:

“Creare forse significa sbagliare quel passo nella danza. Significa dare di traverso quel colpo di scalpello nella pietraâ€. Antoine de Saint-Exupery

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Per il titolo?? :shock::ghghgh:

P.S.

La mia tecnica si chiama reverse-panning... cioè mi muovo io e gli altri stanno fermi!! :shock:

Il titolo no, non mi piace per nulla.

Ma la foto sì.

Se trovi un titolo migliore, diventa bellissima!

:ghghgh:

Feedback positivi "Mercatino IM" per Danielito, Enrik1, Ervago, Icchisi, IoNonSonoQui, Jacopus, Mac-Dragon, NeSsUnO, NuT, OverTheWorse, Steindy e SuperPoldo (in ordine alfabetico)

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Questa si intitola... "Cerco un centro di gravità... ma non lo trovo..."

:shock:

4206961521_d23599a3bc_b.jpg

Così va meglio??:shock:

La foto vuol raffigurare un momento di dinamicità in un momento di staticità...

Cioè l'austerità dell'illuminazione, del teatro, della posa... viene sdrammatizzata dal movimento della foto...

In poche parole... m'hanno spinto... :ghghgh:

“Creare forse significa sbagliare quel passo nella danza. Significa dare di traverso quel colpo di scalpello nella pietraâ€. Antoine de Saint-Exupery

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Eheheh!

La foto resta bella a prescindere dal titolo.

Bello però il "modo" con cui ti è venuta!

:shock:

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Eheheh!

La foto resta bella a prescindere dal titolo.

Bello però il "modo" con cui ti è venuta!

:ghghgh:

Grazie!:shock:

La tecnica si chiama, come dicevo prima, reverse-panning, o meglio ancora "l'idiota del mio amico"

Riflettevo sul come sia vero che a volte le foto migliori non stanno li a vedere la tecnica, l'illuminazione, la posa... ecc ecc... anzi forse a volte sono proprio quelle cose a rovinare una foto... sottolineando a volte...

“Creare forse significa sbagliare quel passo nella danza. Significa dare di traverso quel colpo di scalpello nella pietraâ€. Antoine de Saint-Exupery

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ho comprato il libro di cui si parlava qualche pagina indietro .......... ora devo leggerlo :DD

:ghghgh: non ci posso credere, sono andato nella più fornita libreria della città ben consapevole dei limiti anche di questa in ambito fotografico pronto per ordinarlo, ma prima ho dato uno sguardo alla sezione fotografia e invece :DD il libro era li davanti ai miei occhi fra una decina di altri insulsi e inutili :shock: sicuramene lo avranno ordinato per errore :):shock::ghghgh:

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@ Acro: perché ci sia l'idea del panning, e dunque quella sensazione netta di movimento, proprio del muoversi insieme al soggetto, serve anche uno sfondo adatto: la sabbia è troppo uniforme e più che un panning sembra uno scatto statico indebolito dal mosso e dalla composizione non perfetta... è dannatamente difficile, ed è per questo che critico senza mai provare a far panning anch'io..! :shock:

Buona giornata a tutti!

:shock:

mi son trovato lì per fare foto d'altro... dato che quel cane non stava fermo un'attimo mi son portato avanti ed ho fatto un pò d'esercizio... :ghghgh:

non è mai facile all'ultimo secondo impostarsi per far qualcosa... alla fine la foto mi è simpatica..:DD

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Quoto gli altri, di panning proprio non ce n'è :shock:

M.

quotone galattico. :DD

Riflettevo sul come sia vero che a volte le foto migliori non stanno li a vedere la tecnica, l'illuminazione, la posa... ecc ecc... anzi forse a volte sono proprio quelle cose a rovinare una foto... sottolineando a volte...

maddeché.. :ghghgh:

c'è chi sostiene che una buona foto debba avere almeno uno dei seguenti elementi, per essere definita tale:

-evidente abilità tecnica. questo ovviamente richiede che l'osservatore sia in grado di leggere tale ricorso tecnico.

-un'evidente presenza narrativa. la foto deve raccontare qualcosa, ti deve parlare. con questo si parla anche di stile, non solo narrativo.

-il lampo di genio. non si capisce bene come definire il lampo di genio, nel senso, la soluzione più strana ed anche la più incredibilmente corretta per ritrarre determinata situazione.. ma pare che un'immagine con un "lampo di genio" dentro, sia quella che ti fa scattare l'invidia. :shock:

dunque, da una foto esposta o pubblicata, si pretende che almeno uno di questi punti sia presente.

detto questo: la tecnica è imprescindibile dal raggiungimento di un buon risultato. devi sapere come fare a fare una certa foto per farla, altrimenti si va avanti a botte di culo, oppure non si otterranno mai i risultati sperati. sapete quando si parla di "volevo fare una foto, che poi è venuta tutta un'altra immagine"? bene, in quel caso non si avevano le idee sufficientemente chiare sul come realizzare una determinata foto, e nell'andare a tentoni si è arrivati ad altro. non che sia sbagliato, ma l'improvvisazione dev'essere una percentuale minutissima..

quando si studia una lingua straniera bisogna imparare le regole grammaticali per poterne avere il controllo. bisogna impararle alla nausea, e poi dimenticarle. quanti di voi usano un italiano formalmente corretto ma non conoscono le regole grammaticali che lo regolano? la stessa cosa va fatta con la fotografia.. :)

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

www.stefanodruetta.com

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quotone galattico. :DD

maddeché.. :shock:

c'è chi sostiene che una buona foto debba avere almeno uno dei seguenti elementi, per essere definita tale:

-evidente abilità tecnica. questo ovviamente richiede che l'osservatore sia in grado di leggere tale ricorso tecnico.

-un'evidente presenza narrativa. la foto deve raccontare qualcosa, ti deve parlare. con questo si parla anche di stile, non solo narrativo.

-il lampo di genio. non si capisce bene come definire il lampo di genio, nel senso, la soluzione più strana ed anche la più incredibilmente corretta per ritrarre determinata situazione.. ma pare che un'immagine con un "lampo di genio" dentro, sia quella che ti fa scattare l'invidia. :ghghgh:

dunque, da una foto esposta o pubblicata, si pretende che almeno uno di questi punti sia presente.

detto questo: la tecnica è imprescindibile dal raggiungimento di un buon risultato. devi sapere come fare a fare una certa foto per farla, altrimenti si va avanti a botte di culo, oppure non si otterranno mai i risultati sperati. sapete quando si parla di "volevo fare una foto, che poi è venuta tutta un'altra immagine"? bene, in quel caso non si avevano le idee sufficientemente chiare sul come realizzare una determinata foto, e nell'andare a tentoni si è arrivati ad altro. non che sia sbagliato, ma l'improvvisazione dev'essere una percentuale minutissima..

quando si studia una lingua straniera bisogna imparare le regole grammaticali per poterne avere il controllo. bisogna impararle alla nausea, e poi dimenticarle. quanti di voi usano un italiano formalmente corretto ma non conoscono le regole grammaticali che lo regolano? la stessa cosa va fatta con la fotografia.. :)

tutto vero...

è anche vero che troppa accademia(in ogni settore) uccide l'approccio "infantile" alla materia...

voglio dire... alcune volte è bene affidarsi al proprio occhio/istinto... sperando ovviamente che le mani seguano ,qui immagino entrarerà in gioco il fattore delle regole "disimparate"...

credo cmq che a volte pensar troppo faccia male...:shock:

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tutto vero...

è anche vero che troppa accademia(in ogni settore) uccide l'approccio "infantile" alla materia...

voglio dire... alcune volte è bene affidarsi al proprio occhio/istinto... sperando ovviamente che le mani seguano ,qui immagino entrarerà in gioco il fattore delle regole "disimparate"...

credo cmq che a volte pensar troppo faccia male...:ghghgh:

balle anche queste. perdonami.. :shock:

mi spiego. sarà che è da settembre che faccio scuola da uno che ne sa perchè ne ha fatte, ma in questi mesi mi è stato insegnato se non pensi non porti a casa nessuna foto. ed il clic è l'ultima delle preoccupazioni.. vorrei esser meno cattivo, ma il non risultato della foto per cui sei uscito ieri [quella del pellicano/volatile acquatico mimetizzato dietro i ciuffi delle canne] è probabilmente causa di questo.. visto che si citano sempre i grandi "se le tue foto non sono abbastanza buone, è perchè non sei abbastanza vicino al soggetto" non parla di distanze fisiche, ma soprattutto di coinvolgimento, conoscenza, consapevolezza di ciò che stiamo fotografando. il problema è che il fanciullino lo devi far venir fuori sì, ma con le abilità di un vecchio con le mani callose, quindi per mantenere l'approccio infantile alla materia devi comunque dargli quelle mani.. bisogna essere artefici più che artisti, e per essere capaci di creare qualcosa [artefici]*bisogna aver imparato a farlo. non puoi scindere la teoria dalla pratica.. non puoi scindere la tecnica dal fare, è un controsenso. se no cazzeggi, e se cazzeggi non farai mai niente di buono. :shock:

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

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sono daccordo con Steno :shock:

conosci bene una materia, un arte, un mestiere, quando applichi le sue regole fondamentali nella consapevole convinzione (ovviamente sbagliata) di non applicarle :ghghgh:

chi dice che sta facendo qualcosa con l'intento di disattendere le regole invocando la sua liberta di indipendenza e autonomia, di creatività e originalità artistica, nella maggior parte dei casi sta solo applicando una regola diversa da quella che intende violare ....... se davvero ha violato tutte le regole esistenti forse ne sta solo coniando una nuova che prima o poi, se valida, verrà usata anche da altri (copioni :shock:) ..... a volte potrebbe davvero capitare che siano violate tutte le regole, e questo è talmente evidente che è l'unico motivo per cui qualcosa di potenzialmente brutto e sbagliato desta invece un interesse enorme nell'osservatore, ma se è così non sarebbe più giusto dire che non è stata semplicemente violata la regola ma la si è evocata attraverso la sua assenza per creare interesse e quindi la regola è li, solo che è usata in maniera negativa ?

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sono daccordo con Steno :shock:

e da quando? :DD

chi dice che sta facendo qualcosa con l'intento di disattendere le regole invocando la sua liberta di indipendenza e autonomia, di creatività e originalità artistica, nella maggior parte dei casi sta solo applicando una regola diversa da quella che intende violare ....... se davvero ha violato tutte le regole esistenti forse ne sta solo coniando una nuova che prima o poi, se valida, verrà usata anche da altri (copioni :)) ..... a volte potrebbe davvero capitare che siano violate tutte le regole, e questo è talmente evidente che è l'unico motivo per cui qualcosa di potenzialmente brutto e sbagliato desta invece un interesse enorme nell'osservatore, ma se è così non sarebbe più giusto dire che non è stata semplicemente violata la regola ma la si è evocata attraverso la sua assenza per creare interesse e quindi la regola è li, solo che è usata in maniera negativa ?

e io che pensavo di farmi delle pippe mentali di tutto rispetto :shock: c'è chi si cerebromasturba più di me, vedo. :ghghgh:

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

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sono daccordo con Steno :rolleyes:

conosci bene una materia, un arte, un mestiere, quando applichi le sue regole fondamentali nella consapevole convinzione (ovviamente sbagliata) di non applicarle :ghghgh:

chi dice che sta facendo qualcosa con l'intento di disattendere le regole invocando la sua liberta di indipendenza e autonomia, di creatività e originalità artistica, nella maggior parte dei casi sta solo applicando una regola diversa da quella che intende violare ....... se davvero ha violato tutte le regole esistenti forse ne sta solo coniando una nuova che prima o poi, se valida, verrà usata anche da altri (copioni :shock:) ..... a volte potrebbe davvero capitare che siano violate tutte le regole, e questo è talmente evidente che è l'unico motivo per cui qualcosa di potenzialmente brutto e sbagliato desta invece un interesse enorme nell'osservatore, ma se è così non sarebbe più giusto dire che non è stata semplicemente violata la regola ma la si è evocata attraverso la sua assenza per creare interesse e quindi la regola è li, solo che è usata in maniera negativa ?

la maggior parte degl'artisti che ho conosciuto che si professavano "alternativi" alle regole ,alla fine, non erano in grado di applicarle perchè non le conoscevano...

mnascondersi dietro la libera espressività è troppo comodo...:rolleyes:

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Ma qui non mi calcola nessuno??!! :rolleyes: :rolleyes:

“Creare forse significa sbagliare quel passo nella danza. Significa dare di traverso quel colpo di scalpello nella pietraâ€. Antoine de Saint-Exupery

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Ma qui non mi calcola nessuno??!! :lol: :mad:

siamo tutti qui :shock: che ti serve ? ......... foto ?? no grazie!! ... và lavurà barbùn :haha:

:shock::rofl:

EDIT

neanche ci avevo fatto caso al "luogo" :P se notavo prima che sei un conterroneo (quasi) scrivevo terrùn invece di barbùn :rolleyes::ghghgh::ghghgh: che poi mica lo so come si scrive :dance: queste lingue nordiche sono difficilissime e incomprensibili :rolleyes:

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balle anche queste. perdonami.. :rolleyes:

mi spiego. sarà che è da settembre che faccio scuola da uno che ne sa perchè ne ha fatte, ma in questi mesi mi è stato insegnato se non pensi non porti a casa nessuna foto. ed il clic è l'ultima delle preoccupazioni.. vorrei esser meno cattivo, ma il non risultato della foto per cui sei uscito ieri [quella del pellicano/volatile acquatico mimetizzato dietro i ciuffi delle canne] è probabilmente causa di questo.. visto che si citano sempre i grandi "se le tue foto non sono abbastanza buone, è perchè non sei abbastanza vicino al soggetto" non parla di distanze fisiche, ma soprattutto di coinvolgimento, conoscenza, consapevolezza di ciò che stiamo fotografando. il problema è che il fanciullino lo devi far venir fuori sì, ma con le abilità di un vecchio con le mani callose, quindi per mantenere l'approccio infantile alla materia devi comunque dargli quelle mani.. bisogna essere artefici più che artisti, e per essere capaci di creare qualcosa [artefici]*bisogna aver imparato a farlo. non puoi scindere la teoria dalla pratica.. non puoi scindere la tecnica dal fare, è un controsenso. se no cazzeggi, e se cazzeggi non farai mai niente di buono. :rolleyes:

ti quoto in tutto... infatti la foto che sono andato a fare (le canne) non è venuta come volevo per i seguenti motivi:

1)ho perso tempo ad inseguire il cane in spiaggia tentando il panning che non mi è riuscito..

2)era da molto che non usavo il 100-400 e mi faceva da vela con il vento..nn avevo più la mano su una roba pesante..

3)mi sono cimentato su una tecnica che mi è nuova dal punto di vista pratico...

per quanto riguarda il non pensare... quello che intendo io è:

guardo l'inquadratura e "vedo" la fotografia che vorrei.. il resto vien da sè...

purtroppo.. come sò e come mi hai detto tu.. lo studio è la base... l'esperienza è fondamentale.. la pratica è doverosa!

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mi piace un casino la foto smiling...

non so perche...

forse perchè la sua morosa è molto fffff...otogenica? :rolleyes:

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

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un rullo di ilford 400 di fine novembre, la stampa rende decisamente meglio

esposizione presa "a sentimento", mi pare 50mm f/2 o 2.8 1/500 iso100.... ho la pila dell'esposimetro scarica da mesi :rolleyes:

4222376356_bda52f3922.jpg

Scatto semplicemente fantastico, complimenti!:ghghgh: Sarà che io adoro il b&n...:rolleyes:
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Sarà che è un ottima foto, la cosa che più mi colpisce è la composizione l'orizzonte verso destra e la sua testa verso sinistra...

Però in effetti non capisco hai esposto un HP5 a 100 ASA?

"La mia regola, oggi, è che il mio lavoro debba essere invisibile" Sven Nykvist

http://federicotorres.tumblr.com

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La foto Gabri è davvero fiqua :rolleyes:

M.

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e da quando? :ghghgh:

e io che pensavo di farmi delle pippe mentali di tutto rispetto :rolleyes: c'è chi si cerebromasturba più di me, vedo. :rolleyes:

Interessante, però il discorso è forse più complesso....

Pensate alla foto dell'auto N°6 di Lartigue nel 1913 Lartigue era un adolescente appassionato di fotografia e di motori, un giorno mentre fotografava una corsa automobilistica scatto questa fotografia una volta sviluppata si rese conto che la foto era decisamente sbagliata secondo i canoni fotografici di allora; l'auto era ferma ma tutto il resto era mosso ed oltre a questo le ruote e gli spettatori erano schiacciati ed ovalizzati, Lartigue annota sul sul diario fotografico (allora i fotoamatori anche se adolescenti erano più seri di oggi:ghghgh:) di aver commesso l'errore di seguire istintivamente l'auto in corsa e di aver impostato una coppia tempo diaframma troppo lenta, risultato grande delusione anche se verso quell'immagine provava una certa attrazione si guardò bene dal mostrarla in giro ma non la butto; la relegò in un cassetto. Non molto tempo dopo arrivò Werner Graff arrivò Man Ray ed arrivarono i futuristi (come si può leggere nel libro di cui dicevo) e Lartigue ormai maturo si ricordò di quella foto sbagliata che lo aveva affascinato da ragazzino la tirò fuori dal cassetto ed il resto è storia; una delle foto più importanti del 900 per contenuto, tecnica e testimonianza.

Ora si potrebbe liquidare la faccenda con un "Lartigue ebbe una botta di culo" ma a quanti fotografi professionisti o amatoriali sarà capitato un errore del genere? a moltissimi. E che fine fecero quelle foto? finirono nel cestino. Lartigue ebbe la fortuna di scattarla, la sensibilità di adolescente di esserne affascinato e tenerla e l'intelligenza/cultura di uomo di capirne la forza visiva mostrandola al mondo. E' questa l'autorialità in fotografia non fare "click". Bisogna saper vedere prima e saper pensare dopo.

Per questo è vero che in fotografia si pensa di cercare ma in realtà si trova e si trova proprio quando la fotografia si manifesta nella sua essenza; il mosso, lo sfocato i graffi sul negativo, i bordi del negativo sono parte di un linguaggio esclusivo attraverso il quale la fotografica ci parla di se. E questo non significa che si debbano necessariamente produrre foto sfocate, mosse ecc. ecc. ma significa che si deve avere consapevolezza, molta consapevolezza (conosco l'estetica classica, conosco l'estetica sperimentale, conosco la mia estetica, conosco cosa vogliono gli altri, conosco cosa funziona e conosco cosa non funziona).

Questo capire la fotografia è quello che ha fatto e fa la differenza tra i grandi fotografi ed il resto del mondo...direi che gli esempi non mancano anche dove meno ce lo si aspetta.

"La mia regola, oggi, è che il mio lavoro debba essere invisibile" Sven Nykvist

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