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la suprema arte dell'arrangiarsi :fiorellino:

Personalmente lo trovo troppo lucido, preferisco le ombre morbide... sto ancora cercando dei pannelli che riflettono ma non troppo (leggi: se piazzi le luci vicino al soggetto si rifletteranno sul plexy ;) ).

Flickr PentaxPhotoGallery marcocappellari.net “If you find yourself out shooting a client and you are saying in your head. “UHH… I’ll fix that later in photoshop…†stop what your are doing and slap yourself as hard as you canâ€-Zack Arias

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il plexi ha senso se si usa per riflettere la figura. qui di riflesso c'è poco, forse per quello non sta benissimo..

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

www.stefanodruetta.com

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Un po' di backstage "rubato" in un servizio per cui ho fatto l'assistente ieri pomeriggio. Luce pilota, 5000iso e tanta pazienza :ghghgh:

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M.

Mac Mini Quad i7 2.3ghz Double Drive Kit SSD MX100 512gb + HD 1tb, 16gb Ram ## MacBook White Unibody 13" C2D 2.26ghz ## iPhone 5c Yellow ## iPod Nano (Product)RED

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Che non aveva lo skyport sulla slitta... :ghghgh:

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DEEP... forse ho capito male cosa intendiper 5000 ISO :ghghgh: ?

un modo come un altro per giustificare l'esposizione cannata brutalmente, almeno nelle prime due foto.. :shock::ghghgh:

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

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Mi permetto di dissentire cortesemente, l'effetto "sovra" è voluto in post :ghghgh:

Allego a mio supporto print screen del Raw non lavorato, coi dati di scatto :ghghgh:

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M.

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ma ovvio DB era una battuta! :ghghgh:

già che sei qui, posto una domanda sull'altro thread.. e tu ne sai di più.. :ghghgh:

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

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ma perchè 5000 iso?

spero fosse solo lo scatto per il backstage---

Imperterrito…ma leggi anche le parole o guardi solo le immagini? :)

Un po' di backstage "rubato" in un servizio per cui ho fatto l'assistente ieri pomeriggio. Luce pilota, 5000iso e tanta pazienza

Claro? :ghghgh:

«Learn all you can from the mistakes of others. You won't have time to make them all yourself» A. Sheinwold

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ma ovvio DB era una battuta! :ghghgh:

Lo sai che sono (s)permaloso :)

M.

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Imperterrito…ma leggi anche le parole o guardi solo le immagini? :)

Claro? :haha:

Sono scem o .. ma continuo a non capire!!! :ghghgh:

“Creare forse significa sbagliare quel passo nella danza. Significa dare di traverso quel colpo di scalpello nella pietraâ€. Antoine de Saint-Exupery

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Un po' di backstage "rubato" in un servizio per cui ho fatto l'assistente ieri pomeriggio. Luce pilota, 5000iso e tanta pazienza :ghghgh:

.

Sono scem o .. ma continuo a non capire!!! :fiorellino:

Mac, in un bacstage in interni, rubato, vuol dire che il flash non lo puoi usare e che la luce è quella di una miniera di notte. ergo i 5000 asa ci vogliono giusti giusti.

Ps. belle deep :rolleyes: mi piace molto il trattamento dei colori :ghghgh:

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Si no, ma devo dire che l'orario del forum funziona a meraviglia... :fiorellino::fiorellino:

Ale

"I am sure the next step will be the electronic image, and i hope i shall live to see it. I trust that the creative eye will continue to function, whatever technological innovations may develop." (Ansel Adams)

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Si no, ma devo dire che l'orario del forum funziona a meraviglia... :rolleyes::fiorellino:

Ale

Ma da sempre, se non sei loggato tiene l'orario solare (o legale, ancora non ricordo quale sia uno o l'altro :fiorellino: )

«Learn all you can from the mistakes of others. You won't have time to make them all yourself» A. Sheinwold

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Allora, domandona per tecnici, frutto di una serie di elucubrazioni mentali senza senso...

Sappiamo che la profondità di campo è influenzata dall'apertura del diaframma: più è aperto, meno prodondità avrò.

Ma questa regola, universalmente conosciuta, mi pare sia un po' per tutti una sorta di "dogma". Tutti sappiamo che funziona così, ma nessuno sa fisicamente e otticamente il perchè...

Che il diaframma all'interno degli schemi ottici sia posizionato nel "centro ottico", ovvero là dove i raggi si "incrociano" è palese, altrimenti si vedrebbe la vignettatura del diaframma... ma perchè aprendo le lamelle si sfocano i piani distanti dal punto a fuoco?

Boh... qualcuno lo sa?

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Boh...io a suo tempo per capire questa cosa mi era tornato utile l'esempio dello sguardo attraverso il buco della serratura.

Se ti avvicini strizzi l'occhio "vedi" se invece sta due centimetri indietro e non strizzi l'occhio vedi tutto sfocato.

La questione tecnica invece non la capisco proprio...boh!

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Allora, domandona per tecnici, frutto di una serie di elucubrazioni mentali senza senso...

Sappiamo che la profondità di campo è influenzata dall'apertura del diaframma: più è aperto, meno prodondità avrò.

Ma questa regola, universalmente conosciuta, mi pare sia un po' per tutti una sorta di "dogma". Tutti sappiamo che funziona così, ma nessuno sa fisicamente e otticamente il perchè...

Che il diaframma all'interno degli schemi ottici sia posizionato nel "centro ottico", ovvero là dove i raggi si "incrociano" è palese, altrimenti si vedrebbe la vignettatura del diaframma... ma perchè aprendo le lamelle si sfocano i piani distanti dal punto a fuoco?

Boh... qualcuno lo sa?

Nel secondo paragrafo dice qualcosa: http://www.cs.mtu.edu/~shene/DigiCam/User-Guide/950/depth-of-field.html ma per spiegazioni per noi comuni mortali tocca aspettare mordred :shock:

Questo è abbastanza esplicativo:

Depth_of_field_illustration.svg

«Learn all you can from the mistakes of others. You won't have time to make them all yourself» A. Sheinwold

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mmmm.

La spegazione è alquanto complessa dal punto di vista ottico.

Cerco nei limiti del possibile di spiegarti come funziona senza scendere troppo nel tecnico.

Dando per scontato che tutti conosciate il concetto di circolo di confusione (gli altri se lo vadano a studiare perchè è una lacuna imperdonabile in un fotografo), sappiamo tutti che il piano di fuoco (che piano non è) ha uno spessore virtuale pari a zero.

Questo in termini di ottica geometrica.(l'ottica fisica lasciamola stare sennò poi ci vuole il travelgum)

Questo vuol dire che una lente mette a fuoco per davvero solo un sottilissimo piano (leggermente curvo) e tutto ciò che sta davanti e dietro questo piano a fuoco non è e non sarà mai.

Questo è un principio dell'ottica che prescinde dal diaframma.

Ora, la natura ha voluto che noi ci vedessimo poco e male rispetto alle lenti delle nostre reflex e quindi consideriamo a fuoco anche quello che a fuoco non è.(alla fina il cdc è la prova che siamo orbi)

Questo fenomeno legato al circolo di confusione, prende il nome di profondità di campo.

La profondità di campo cambia per molte ragioni (formato della pellicola, dimensioni della stampa, distanza di chi osserva la foto e dulcis in fundo apertura del diaframma), ma noi prenderemo in considerazione solo il diaframma.

Quando un singolo punto luminoso viene ripreso da una lente (obiettivo), possiamo immaginare che esso emetta luce in ogni direzione , ma che la lente intercetti solo una parte dei raggi.

possiamo quindi immaginare che esisteranno due raggi (non paralleli) che pur proveniendo dalla stessa sogente, colpiranno la lente in punti diversi.

il raggio che passa per il centro della lente, subisce una influenza minima da parte dello schema ottico, mentre i raggi che via via si allontanano dal centro, vengono deflessi dalla lente in maniera sempre più marcata, con l'intenzione di riportarli tutti nello stesso punto (questo nella lente ideale)

Purtroppo le lenti ideali non esistono e quelle che ci si avvicinano costano come un rene al mercato clandestino.

Da questo derivano poi tutti i difetti calssici(aberrazione sferica e cromatica, coma ecc).

Se due oggetti sono a distanze diverse, la lente potrà focalizzarne bene solo uno, perchè i raggi provenienti dall'altro punto , cadranno al davanti o al di dietro del piano focale e ci tengo a precisare che questo prescinde dal diaframma.

Adesso, però provate ad immaginare di coprie ala parte più periferica della lente, escludendo di fatto i raggi più angolati.

Il punto di fuoco non cambia, però succede un'altra cosa.

Come appena detto, i raggi provenienti dalla periferia sono quelli che più risentono della lente, mentre quelli che passano vicino al centro , quasi non hanno bisogno della lente. quindi eliminando questa componente, io ho eliminato quei raggi deflessi che andavano a comporre sul piano focale, dei punti sfocati, lasciando invece al loro posto i raggi provenienti dal centro della lente che riproducono un immagine più nitida.

Tanto più si escludono le porzioni periferiche della lente, tanto più questa componente di raggi deflessi viene eliminata, sfruttando la porzione centrale della lente che incide meno sul loro percorso.

Portando all'estremo questo ragionamento, se un foro è sufficientemente piccolo, attraverso di esso passerà un solo raggio per ogni sorgente luminosa presente nella scena e questo produrrà sulla lastra un punto. questo a presscindere dalla distanza. inoltre non serve nemmeno la lente, perchè il foro di per se è sufficiente.

a sto punto voi direte, ma allora a che servono le lenti?

le lenti servono a catturare più luce, il prezzo di quella luce però è la profondità di campo.

Ps. La spiegazione è molto poco rigorosa e volutamente romanzata al fine di prevenire ed evitare fenomeni di orchite e narcolessia.

PPs.

Vi ho risparmiato le precisazioni legate alla diffrazione con i diaframmi molto chiusi proprio per le ragioni citate nel precedente Ps.

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PPs.

Vi ho risparmiato le precisazioni legate alla diffrazione con i diaframmi molto chiusi proprio per le ragioni citate nel precedente Ps.

che poi sarebbero la naturale evoluzione del circolo di confusione, del disco di Airy ecc ecc passando per la densità dei nostri "bei" sensori Bayer... :shock:

iMac g3, Mac Mini CD, iMac intel 17", Macbook 13", AppleTV, Airport Extreme & Express, iPod Classic, Shuffle 2G, Shuffle 4G, iPod Mini

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mmmm.

La spegazione è alquanto complessa dal punto di vista ottico.

Cerco nei limiti del possibile di spiegarti come funziona senza scendere troppo nel tecnico.

Dando per scontato che tutti conosciate il concetto di circolo di confusione (gli altri se lo vadano a studiare perchè è una lacuna imperdonabile in un fotografo), sappiamo tutti che il piano di fuoco (che piano non è) ha uno spessore virtuale pari a zero.

Questo in termini di ottica geometrica.(l'ottica fisica lasciamola stare sennò poi ci vuole il travelgum)

Questo vuol dire che una lente mette a fuoco per davvero solo un sottilissimo piano (leggermente curvo) e tutto ciò che sta davanti e dietro questo piano a fuoco non è e non sarà mai.

Questo è un principio dell'ottica che prescinde dal diaframma.

Ora, la natura ha voluto che noi ci vedessimo poco e male rispetto alle lenti delle nostre reflex e quindi consideriamo a fuoco anche quello che a fuoco non è.(alla fina il cdc è la prova che siamo orbi)

Questo fenomeno legato al circolo di confusione, prende il nome di profondità di campo.

La profondità di campo cambia per molte ragioni (formato della pellicola, dimensioni della stampa, distanza di chi osserva la foto e dulcis in fundo apertura del diaframma), ma noi prenderemo in considerazione solo il diaframma.

Quando un singolo punto luminoso viene ripreso da una lente (obiettivo), possiamo immaginare che esso emetta luce in ogni direzione , ma che la lente intercetti solo una parte dei raggi.

possiamo quindi immaginare che esisteranno due raggi (non paralleli) che pur proveniendo dalla stessa sogente, colpiranno la lente in punti diversi.

il raggio che passa per il centro della lente, subisce una influenza minima da parte dello schema ottico, mentre i raggi che via via si allontanano dal centro, vengono deflessi dalla lente in maniera sempre più marcata, con l'intenzione di riportarli tutti nello stesso punto (questo nella lente ideale)

Purtroppo le lenti ideali non esistono e quelle che ci si avvicinano costano come un rene al mercato clandestino.

Da questo derivano poi tutti i difetti calssici(aberrazione sferica e cromatica, coma ecc).

Se due oggetti sono a distanze diverse, la lente potrà focalizzarne bene solo uno, perchè i raggi provenienti dall'altro punto , cadranno al davanti o al di dietro del piano focale e ci tengo a precisare che questo prescinde dal diaframma.

Adesso, però provate ad immaginare di coprie ala parte più periferica della lente, escludendo di fatto i raggi più angolati.

Il punto di fuoco non cambia, però succede un'altra cosa.

Come appena detto, i raggi provenienti dalla periferia sono quelli che più risentono della lente, mentre quelli che passano vicino al centro , quasi non hanno bisogno della lente. quindi eliminando questa componente, io ho eliminato quei raggi deflessi che andavano a comporre sul piano focale, dei punti sfocati, lasciando invece al loro posto i raggi provenienti dal centro della lente che riproducono un immagine più nitida.

Tanto più si escludono le porzioni periferiche della lente, tanto più questa componente di raggi deflessi viene eliminata, sfruttando la porzione centrale della lente che incide meno sul loro percorso.

Portando all'estremo questo ragionamento, se un foro è sufficientemente piccolo, attraverso di esso passerà un solo raggio per ogni sorgente luminosa presente nella scena e questo produrrà sulla lastra un punto. questo a presscindere dalla distanza. inoltre non serve nemmeno la lente, perchè il foro di per se è sufficiente.

a sto punto voi direte, ma allora a che servono le lenti?

le lenti servono a catturare più luce, il prezzo di quella luce però è la profondità di campo.

Ps. La spiegazione è molto poco rigorosa e volutamente romanzata al fine di prevenire ed evitare fenomeni di orchite e narcolessia.

PPs.

Vi ho risparmiato le precisazioni legate alla diffrazione con i diaframmi molto chiusi proprio per le ragioni citate nel precedente Ps.

tl;dr

M.

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