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Mah! "Rivoluzionato"....non direi proprio. (Mi riferisco a quanto ha scritto MacLo)
"Leggermente modificato" e "reso alla portata" di tutti, semmai. Ma parliamo sempre e solo di tecniche, non di contenuti o sintassi dell'immagine perchè lì rivoluzioni non ne vedo.... (tutt'altro!)
Per restare nel campo che un po' tutti conosciamo, cioè la wedding foto, negli anni '70 la vera rivoluzione tecnica ma soprattutto semiologica la fece, ad esempio, Oreste Pipolo (anzi il Prof. Oreste Pipolo :ghghgh:  ) che sostituì alla Rollei 6x6 e pellicola a colori una Leica col 35mm usando una Tri-X 400 ASA in B/N.
La "cerimonia" letta come fatto di cronaca, come evento antropologico. Non ti dico il putiferio che scatenò! Nessuno aveva mai osato tanto.....
Oggi però la maggior parte dei fotografi cerimonialisti per un verso o nell'altro si inserisce (qualcuno scimmiotta...) nel "filone Oreste Pipolo". La rivoluzione lascia segni permanenti sennò è una banale rivolta.
Oggi viviamo in un momento bellissimo ed unico nella storia della fotografia: le attrezzature tutte di decente qualità a prezzi irrisori, costi di gestione pari a zero, tecniche prima complicate e custodite gelosamente dai prof (HDR,fill-in,mascherature etc....) alla portata di tutti, possibilità di diffondere il proprio lavoro bypassando editori e galleristi etc....
Occorrono, oggigiorno, idee nuove , ma nuove veramente per ispirarsi sennò la grande pletora di produzione fotografica in circolazione induce noia e disattenzione.

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Bene, qualche paesaggio.  :ghghgh:

 

 

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Mah! "Rivoluzionato"....non direi proprio. (Mi riferisco a quanto ha scritto MacLo)

"Leggermente modificato" e "reso alla portata" di tutti, semmai. Ma parliamo sempre e solo di tecniche, non di contenuti o sintassi dell'immagine.

Per restare nel campo che un po' tutti conosciamo, cioè la wedding foto, negli anni '70 la vera rivoluzione tecnica ma soprattutto semiologica la fece, ad esempio, Oreste Pipolo che sostituì alla Rollei 6x6 e pellicola a colori una Leica col 35mm usando una Tri-X 400 ASA in B/N.

La "cerimonia" letta come fatto di cronaca, come evento antropologico. Non ti dico il putiferio che scatenò! Nessuno aveva mai osato tanto..... :ghghgh: 

Oggi però la maggior parte dei fotografi cerimonialisti per un verso o nell'altro si inserisce (qualcuno scimmiotta...) nel "filone Oreste Pipolo". La rivoluzione lascia segni permanenti sennò è una banale rivolta.

Oggi viviamo in un momento bellissimo ed unico nella storia della fotografia: le attrezzature tutte di decente qualità a prezzi irrisori, costi di gestione pari a zero,  tecniche prima complicate e custodite gelosamente dai prof (HDR,fill-in,mascherature etc....) alla portata di tutti, possibilità di diffondere il proprio lavoro bypassando editori e galleristi etc....

Occorrono, oggigiorno, idee nuove , ma nuove veramente per ispirarsi sennò la grande pletora di produzione fotografica in circolazione induce noia e disattenzione.

 

Ecco si.. la dovevo mettere tra virgolette quella parola ;)

Ti quoto in TOTO  :D

Ma sai.. è difficile uscire dalla massa.. ci vuol proprio qualcosa di nuovo veramente .. proprio come dici te...

“Creare forse significa sbagliare quel passo nella danza. Significa dare di traverso quel colpo di scalpello nella pietraâ€. Antoine de Saint-Exupery

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infatti riprodurre le tecniche altrui è importante ma non fondamentale ... quel che davvero conta, secondo me, è usare la tecnica giusta nel momento giusto, ovvero esser empatici con il soggetto e saper scegliere " la tecnica" che meglio trasmette quell'empatia...

un bravo fotografo dovrebbe esser in grado di trasmettere quanti più tipi di messaggi diversi possibili, odio, rabbia, paura, amore, speranza , tranquillità... tradotto vuol dir saper leggere la scena e la luce e prender le decisioni.

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“Creare forse significa sbagliare quel passo nella danza. Significa dare di traverso quel colpo di scalpello nella pietraâ€. Antoine de Saint-Exupery

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Oggi viviamo in un momento bellissimo ed unico nella storia della fotografia: le attrezzature tutte di decente qualità a prezzi irrisori, costi di gestione pari a zero

 

questo però non è del tutto vero. per quanto più snella possa essere l'attività di un fotografo oggi, i costi dell'attività professionale non sono affatto pari a zero. mammagari...

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

www.stefanodruetta.com

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questo però non è del tutto vero. per quanto più snella possa essere l'attività di un fotografo oggi, i costi dell'attività professionale non sono affatto pari a zero. mammagari...

Non parlo dell'attività "professionale" che comprende un altro tipo di costi, comuni anche ad una salumeria o ad un bar.

Intendo le spese nude e crude del clic che una volta erano inavvicinabili ed oggi sono alla portata di moltissimi. La foto bella,originale e creativa , a livello di impegno economico è veramente alla portata di tutti (se sei padrone del mestiere ed hai idee....). Insomma (grande merito del digitale,delle cineserie etc....etc...) non abbiamo più alibi economici.

Diamo a tutti una Fuji x100 ( in questo momento è la mia ombra.....) col 35mm fisso : che chances ho di diventare il nuovo Cartier Bresson ?

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Non parlo dell'attività "professionale" che comprende un altro tipo di costi, comuni anche ad una salumeria o ad un bar.

Intendo le spese nude e crude del clic che una volta erano inavvicinabili ed oggi sono alla portata di moltissimi. La foto bella,originale e creativa , a livello di impegno economico è veramente alla portata di tutti (se sei padrone del mestiere ed hai idee....). Insomma (grande merito del digitale,delle cineserie etc....etc...) non abbiamo più alibi economici.

Diamo a tutti una Fuji x100 ( in questo momento è la mia ombra.....) col 35mm fisso : che chances ho di diventare il nuovo Cartier Bresson ?

 

 

ora è chiaro :) e in effetti però la saturazione rischia di giocare a sfavore del potenziale nuovo bresson...

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

www.stefanodruetta.com

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in tema paesaggistico sarebbe interessante sapere quanti si avvalgono dell'iperfocale .. non tanto per l'iperfocale in se ma quanto per una questione di approccio dato che a molti pare piacciano i tramonti ma non sanno "ottimizzar" la luce quando diventa poca...

 

 

 

p.s. oggi è arrivato il beauty dish da 70... qualche scatto al volo perchè oggi ero pieno di cose da fare e domenica c'è il Papa e devo coprire. I ritratti vengono una figata...soddisfattissimo dell'acquisto.. ho un pò di paura per la mia giraffa DIY

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in tema paesaggistico sarebbe interessante sapere quanti si avvalgono dell'iperfocale .. non tanto per l'iperfocale in se ma quanto per una questione di approccio dato che a molti pare piacciano i tramonti ma non sanno "ottimizzar" la luce quando diventa poca...

Una volta esistevano dei trabiccoli che portavamo sempre attaccati al sellino della moto. Mi pare si chiamassero cavalletti. Forse su ebay ne possiamo ancora trovare qualcuno...  :ok:

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Una volta esistevano dei trabiccoli che portavamo sempre attaccati al sellino della moto. Mi pare si chiamassero cavalletti. Forse su ebay ne possiamo ancora trovare qualcuno...  :ok:

il mio bel manfrotto in carbonio non mi abbandona mai ... tranne quando mi son dmenticato di lavarlo dall'acqua salata e dopo 2 settimane di decantazione le chiusure mi han fatto ciao! :D

 

"dopo tutto un artista trascende i rigidi schemi della tecnica e dei numeri .. deve lasciarsi trasportare"... :D

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Qualche scatto dall'oriente...  :aereo:

 

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***TEAM CANIEPORCI***

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Qualche scatto dall'oriente...  :aereo:

 

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Le prime due sono interessanti, tolta la vignettatura soprattutto quella con le adv-girls (ora girano anche ragazze con la pubblicità stampata a mezza coscia, sopra la calza alla parigina, ed io sempre mi inchino).

Sono strade di Tokyo o Osaka viste con occhio tipicamente occidentale, al di là dei gusti personali dicono quel che devono dire e dunque tutto bene.

Fujimi Inari invece fa troppo cartolina o scatto seriale "come quello sulla Lonely Planet" (ovviamente ce l'ho anch'io :angiolettoim:, dal mio primo viaggio). 

 

Che viaggio hai fatto? Ti è piaciuto?

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Oriente ... Il mio sogno

Belle le foto!! Tutte e tre mi convincono

 

 

Le prime due sono interessanti, tolta la vignettatura soprattutto quella con le adv-girls (ora girano anche ragazze con la pubblicità stampata a mezza coscia, sopra la calza alla parigina, ed io sempre mi inchino).

Sono strade di Tokyo o Osaka viste con occhio tipicamente occidentale, al di là dei gusti personali dicono quel che devono dire e dunque tutto bene.

Fujimi Inari invece fa troppo cartolina o scatto seriale "come quello sulla Lonely Planet" (ovviamente ce l'ho anch'io :angiolettoim:, dal mio primo viaggio). 

 

Che viaggio hai fatto? Ti è piaciuto?

 

Grazie ad entrambi ;)

 

Si, l'ultima è proprio un classicone! :D

 

Abbiamo fatto un (purtroppo) breve viaggio in Giappone con tappa di 5 giorni a Tokyo, poi altre 4 notti ad Osaka con tappe a Kyoto (2 giorni) e Nara. Poi rientro a Tokyo per l'ultima notte.

E' stato un viaggio bellissimo e (possibilmente) da ripetere, perché ci sono tantissime cose che non siamo riusciti a vedere. Di certo ci tornerei in un'altra stagione (magari in primavera), perché ad agosto il caldo era disumano!!  :shock:

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vabè.. le foto classiche ci vogliono.. quando son stato a NY .. le foto erano classiche.. ma le ho fatte io... :DD

“Creare forse significa sbagliare quel passo nella danza. Significa dare di traverso quel colpo di scalpello nella pietraâ€. Antoine de Saint-Exupery

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vabè.. le foto classiche ci vogliono.. quando son stato a NY .. le foto erano classiche.. ma le ho fatte io... :DD

 

:D

 

Ci sono dei classici che si possono reinterpretare, altri posso essere fotografati in un solo modo  :ok:

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:D

 

Ci sono dei classici che si possono reinterpretare, altri posso essere fotografati in un solo modo  :ok:

 

son del parere.. che la prima volta che si viaggia in città o posti del genere.. le prime foto vengono male.. perchè (almeno da parte mia) l'emozione gioca brutti scherzi! :D

“Creare forse significa sbagliare quel passo nella danza. Significa dare di traverso quel colpo di scalpello nella pietraâ€. Antoine de Saint-Exupery

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Il mio primo weekend a Tokyo è stato uno shock totale, non ci avevo capito nulla ... ne ero solo stato ammaliato. Ho dormito forse tre ore in tre notti. Poi è andata sempre un pochino meglio, e prestissimo il Giappone è diventato il mio luogo dell'anima, l'unico luogo dove mi sento materialmente talmente sollevato - nella sue perfezione che circonda la persona, senza mai disturbarla, ma solo letteralmente nutrendola - da poter pensare a me stesso e recuperare ogni energia mentale.

Se dovessi viverci e soprattutto lavorarci tutto l'anno cambierei certamente opinione, infatti per ora ho cercato di non abusarne ... 

Consiglio anche l'inverno nelle honsen bollenti in mezzo alla neve, sulle Alpi giapponesi, ma davvero ogni stagione e ogni itinerario sono altrettanto raccomandabili. L'importante è viverlo, visitarlo è molto superfluo. Deve avere tempi lentissimi, con la profondità massima del momento. 

Fotografarlo è oggettivamente difficile, intendo avere qualcosa che abbia un senso al di là della condivisione social, ci sono passati così tanti fotografi grandiosi che ne hanno dato magnifiche rappresentazioni, soprattutto nei '70 e '80. E' molto complesso entrarne in profondità, ma è lì per essere vissuto e trarne il proprio.

 

In linea generale MacLo ha ragione, al primo impatto con una cultura d'oltreoceano è sempre difficile, ci vuole perlomeno una preparazione molto salda.

 

Manco dal Giappone da oltre due anni,  :( ,sospiro d'invidia. 

 

:ciao:

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son del parere.. che la prima volta che si viaggia in città o posti del genere.. le prime foto vengono male.. perchè (almeno da parte mia) l'emozione gioca brutti scherzi! :D

 

Verissimo! Mi è successo a NY, come a Tokyo... Si viene sopraffatti da tutta una serie di immagini che sai di aver visto migliaia di volte  :confused:

 

Il mio primo weekend a Tokyo è stato uno shock totale, non ci avevo capito nulla ... ne ero solo stato ammaliato. Ho dormito forse tre ore in tre notti. Poi è andata sempre un pochino meglio, e prestissimo il Giappone è diventato il mio luogo dell'anima, l'unico luogo dove mi sento materialmente talmente sollevato - nella sue perfezione che circonda la persona, senza mai disturbarla, ma solo letteralmente nutrendola - da poter pensare a me stesso e recuperare ogni energia mentale.

Se dovessi viverci e soprattutto lavorarci tutto l'anno cambierei certamente opinione, infatti per ora ho cercato di non abusarne ... 

Consiglio anche l'inverno nelle honsen bollenti in mezzo alla neve, sulle Alpi giapponesi, ma davvero ogni stagione e ogni itinerario sono altrettanto raccomandabili. L'importante è viverlo, visitarlo è molto superfluo. Deve avere tempi lentissimi, con la profondità massima del momento. 

Fotografarlo è oggettivamente difficile, intendo avere qualcosa che abbia un senso al di là della condivisione social, ci sono passati così tanti fotografi grandiosi che ne hanno dato magnifiche rappresentazioni, soprattutto nei '70 e '80. E' molto complesso entrarne in profondità, ma è lì per essere vissuto e trarne il proprio.

 

In linea generale MacLo ha ragione, al primo impatto con una cultura d'oltreoceano è sempre difficile, ci vuole perlomeno una preparazione molto salda.

 

Manco dal Giappone da oltre due anni,  :( ,sospiro d'invidia. 

 

:ciao:

 

Si, probabilmente hai ragione riguardo al "viverlo" piuttosto che "visitarlo", l'ho sempre pensato di molti posti in cui sono stato. Purtroppo è oggettivamente difficile farlo... :(

 

E' difficile fare migliaia di chilometri e sottrarsi alla tentazione di fare il "turista", magari è più facile quando ci vai per la 4a-5a volta o hai qualche amico del posto che ti fa "vivere" appunto il luogo in cui sei, come uno che ci abita ;) 

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beviamoci su.. che è meglio...

questo è un grappolo di Nero d'Avola  ;)

 

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“Creare forse significa sbagliare quel passo nella danza. Significa dare di traverso quel colpo di scalpello nella pietraâ€. Antoine de Saint-Exupery

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