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Matteo, ma perché lui parlare come robot anni '80? a me puzzare un po' di inculatura, anzi, puzzare parecchio po'…io dire tu mandare a quel paese :fiorellino:

«Learn all you can from the mistakes of others. You won't have time to make them all yourself» A. Sheinwold

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visti i video di joe mcnally, creative lighting.. delusione. :fiorellino:

la roba nel motel è carina, niente di eccezziunale se non la modella, ecco.. ma mi scade terribilmente quando gli tocca fare lo spot al ttl nikon :fiorellino: ed andare in hispeedsync con lo skater... due dozzine di flash per degli scatti orribili, con una luce orribile, in un posto che mah, non è che fosse sta gran figata.. :fiorellino:

che senso ha avere 8-10 sb900 ed accessori [che costano in tutto come se non più di due 2 kit profoto da 1600w...] per poi far delle robe che nemmeno si percepisce che hai messo dei flash ed è tutto vamgamente smarmellato uguale? :fiorellino:

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

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visti i video di joe mcnally, creative lighting.. delusione. :fiorellino:

la roba nel motel è carina, niente di eccezziunale se non la modella, ecco..

Sto vedendo anch'io, sono al sesto "paragrafo" e concordo sulla modella :fiorellino:

Da buon ignorante fin ora ho solo osservato l'approccio al genere da parte del fotografo (non avevo mai visto un fotografo che domanda alle truccatrici "voi cosa ne pensate?"…sarà che non è il mio mestiere), ma nozioni tecniche nuove non mi pare d'averne imparate. Sicuramente è utile vedere come lo fa chi sa farlo…un giorno chissà se mi cimenterò :fiorellino:

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Interessante anche vedere come un fotografo, che si presume abbia uno stipendio decente, non sia in grado di comprarsi un paio di occhiali da vista che non gli scivolino via ogni 3 secondi :fiorellino:

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:ciao:

cool, great look great look, gorgeous, awesome, great, cool, keep that pose!

:fiorellino:

interessante quanto si complichi la vita solo per far vedere che usa il sistema wireless nikon :fiorellino: a un certo punto si chiede anche se tenendo la porta aperta i trigger elinchrom funzionino meglio.. :fiorellino:

ma quello è uno che ha scattato le copertine del national geographic per 20 anni siamo sicuri? :fiorellino:

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Visto la sessione notturna nel motel…in effetti la scena dell'omicidio la trovo moooooooolto interessante :dance:

Sulle parole dette dai fotografi durante le sessioni ci si potrebbe scrivere un libro :fiorellino:

happy :) happier :DD sad :( cry :ciao: kill yourself :fiorellino: emo-mode :ciao: JUMP :fiorellino: tired :dance: … quanta pazienza ci vorrebbe per posare :fiorellino:

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ma mica son tutti così :fiorellino: anzi.. :fiorellino:

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Io ci ho provato solo una volta a far posare una mia amica e mi sentivo un completo idiota a dirgli le espressioni che doveva fare, non fa proprio per me come genere fotografico :fiorellino:

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Ok, per oggi basta, lo voglio ricordare così :fiorellino:

3c0c1

:fiorellino:

p.s. Steno, nel video #11 gli portano una lente, ma non ho ben capito, è una di quelle lenti per osservare le diapositive che usa a mo' di talismano o cosa? :fiorellino:

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ma guarda pwl, nisciuuun nasce imbarat' :fiorellino: la prima volta che lo fai è ostico [ma anche la decima, e via andare..] poi dopo un po' si entra in confidenza col ruolo, con sé stessi e col ruolo della persona che hai davanti.. e poi impari a sapere cosa vuoi [e questo è il c°°°o più grande da ciucciarsi] ed hai una vaga idea di come ottenerlo, alla fine quello che fai è ripetere schemi [come fai tu per i paesaggi], rimescolarli, scoprire nuove combinazioni.. e nuovi schiemi. un pezzo alla volta impari che una certa posizione delle gambe è fotograficamente bella e l'esatto contrario è una volgarità totale, che determinate posizioni snelliscono ed altre accentuano possibili difetti, e avanti così costruisci il tuo alfabeto. :fiorellino:

la ritrattistica è un ambito stu-pen-do.

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Ok, per oggi basta, lo voglio ricordare così :ciao:

:ciao:

ho pensato la stessa cosa!! :fiorellino:

p.s. Steno, nel video #11 gli portano una lente, ma non ho ben capito, è una di quelle lenti per osservare le diapositive che usa a mo' di talismano o cosa? :fiorellino:

non ne ho idea.. ho intravisto la cosa ma quella serie di video mi ha fatto così pena [per le foto, per il setup, per il tipo che sembrava dovesse essere un figo dello skate e invece era un ragazzino che avrebbe fatto meglio a stare a scuola :fiorellino: ] che sono andato avanti veloce.. :fiorellino:

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ma guarda pwl, nisciuuun nasce imbarat' :ciao: la prima volta che lo fai è ostico [ma anche la decima, e via andare..] poi dopo un po' si entra in confidenza col ruolo, con sé stessi e col ruolo della persona che hai davanti.. e poi impari a sapere cosa vuoi [e questo è il c°°°o più grande da ciucciarsi] ed hai una vaga idea di come ottenerlo, alla fine quello che fai è ripetere schemi [come fai tu per i paesaggi], rimescolarli, scoprire nuove combinazioni.. e nuovi schiemi. un pezzo alla volta impari che una certa posizione delle gambe è fotograficamente bella e l'esatto contrario è una volgarità totale, che determinate posizioni snelliscono ed altre accentuano possibili difetti, e avanti così costruisci il tuo alfabeto. :fiorellino:

la ritrattistica è un ambito stu-pen-do.

Sì lo capisco, e immagino anche sia questione di abitudine... tuttavia per quanto sia d'accordo nel dire che la ritrattistica è un genere fotografico molto bello, non credo lo approfondirò ancora :fiorellino:

E' stata un'esperienza divertente, ma penso che sia stata la prima e l'ultima... :fiorellino:

Ora un genere che mi piacerebbe approfondire serialmente è il Reportage, ho un progetto che spero vada in porto con un mio amico che credo sia abbastanza interessante (di sicuro per me lo è sia da un punto di vista "umano" che fotografico)... staremo a vedere :fiorellino:

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In effetti ho apprezzato la parte motel e il setup normale, odio come in ogni video faccia la pu**ana a nikon e relativi sistemi master\slave\wireless\£$%&/ invece di dare consigli utili... minuti di seghe per niente, il fast forward mi è stato amico. C'è un altro video dove fotografa un body builder e prima di tirar fuori una foto decente impiega 15 video e un tir di sb900, cosa che con due strip bank e un softbox dall'alto faceva in pochi minuti.

Io li guardo per tirar fuori idee e setup, quando usa più flash di tutto il forum di nital messi insieme mi cadono le palle... tipo che nel frigo, servivano due flash? Bastava un qualcosa di riflettente e risolveva? Boh, esagerato, ma solo nei video, nel suo blog vedi setup normali, vedi PW e luci "decenti" che ti aspetti di veder usare da un pVo come lui.

Sul discorso "aggettivi" per le modelle lascio perdere, non commento nemmeno.

Tutti video comunque alla portata dei comuni mortali eh... hahhahahaa... mi faccio un mese di ferie coi flash, stoffen, cavi e robetta varia che si porta in giro lui. :fiorellino:

\edit: riguardo la parte skatepark, o meglio bowl, e posso parlare con cognizione di causa, se andava con una bridge e basta tirava fuori foto migliori.

Come in tutti gli sport, devi conoscerli a livello degli sportivi, per sapere esattamente come\quando\perchè metterti, il grand'angolo o fish eye ok, ma si usa per enfatizzare l'altezza del trick, non per vedere cos'hai anche dietro la schiena... :fiorellino:

Un veloce esempio qui: http://skateboarding.transworld.net/1000102441/features/bowl-a-rama-bondi-results-photos/

Flickr PentaxPhotoGallery marcocappellari.net “If you find yourself out shooting a client and you are saying in your head. “UHH… I’ll fix that later in photoshop…†stop what your are doing and slap yourself as hard as you canâ€-Zack Arias

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Io come faccio a metterli insieme a quelli di kelby?

Dove stanno? Linki?

:fiorellino:

non posso ilinkarli visto che è un dvd che vende scaricato da internet alla vecchia ... se linko da dove puoi scaricarli mi bannano a vita :fiorellino:

CMQ al di la di tutto questi video sono fantastici per chi non ha mai usato PS grazie a quelli impari a smanettare e fare questo o quello ... e pian piano impari tutto ...

P.S.: sono gia sulla versione di CS5

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... tipo che nel frigo, servivano due flash? Bastava un qualcosa di riflettente e risolveva?

L'ho pensato anch'io, ma considera che i due flash sono uno nel frigo vero e proprio e l'altro nel freezer, separati tra di loro; come avrebbe potuto usare un solo flash? :ghghgh:

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Sì lo capisco, e immagino anche sia questione di abitudine... tuttavia per quanto sia d'accordo nel dire che la ritrattistica è un genere fotografico molto bello, non credo lo approfondirò ancora :ciao:

E' stata un'esperienza divertente, ma penso che sia stata la prima e l'ultima... :cry:

Ora un genere che mi piacerebbe approfondire serialmente è il Reportage, ho un progetto che spero vada in porto con un mio amico che credo sia abbastanza interessante (di sicuro per me lo è sia da un punto di vista "umano" che fotografico)... staremo a vedere :DD

uhm allora ti vedo male conoscendo le premesse :ghghgh: perchè per ritrattistica e reportage in realtà servono grossomodo le medesime "qualità" dal punto di vista fotografico...

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

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uhm allora ti vedo male conoscendo le premesse :ghghgh: perchè per ritrattistica e reportage in realtà servono grossomodo le medesime "qualità" dal punto di vista fotografico...

Sinceramente non mi pare :ciao:

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te ne accorgerai. :ghghgh:

bisogna saper stare con le persone, coinvolgerle [il reporter non è in realtà un mero "occhio dal di fuori che passa e registra"] saperci parlare, farsi accettare. e poi bisogna saper fotografare le persone, comunque. :ciao: in questo senso intendo che ci vogliano le stesse qualità, nel senso che molte sono condivise e riguardano l'approccio tra fotografo e soggetto/i.

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

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Beh, tutto dipende da come lo vuoi fare sto Reportage, alla fine il reportage è un "racconto per immagini", come per un racconto in ambito letterario tutto dipende dal tipo di impronta gli vuoi dare.

Oltretutto non sarebbe un problema, sicuramente una parte di quel che dici è vero ma il mio problema non è il saper parlare con le persone o coinvolgerle, il mio problema è il saper far fingere alle persone determinate "cose".

Mi spiego meglio: io e questo mio amico vorremmo imbarcarci in un peschereccio (lo zio della fidanzata ne ha uno) e raccontare per immagini una "giornata tipo" di questi pescatori.

Un conto è quindi far posare una modella, dirgli di fare quest'espressione, di fare quell'altra (ovvero dirle come fingere determinate emozioni, è lì che trovo difficoltà poiché sono il primo a cui non piacciono queste cose artificiose e questo si tramuta proprio nelle fotografie... se sei il primo a non essere convinto di quel che fai il risultato non potrà che essere scarso). Un altro conto è invece parlare con queste persone, instaurarci un rapporto e poi mettersi in un "angolo" e immortalarle mentre fanno il loro lavoro... è una cosa ben diversa dalla ritrattistica dove incontro difficoltà.

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Beh, tutto dipende da come lo vuoi fare sto Reportage, alla fine il reportage è un "racconto per immagini", come per un racconto in ambito letterario tutto dipende dal tipo di impronta gli vuoi dare.

Oltretutto non sarebbe un problema, sicuramente una parte di quel che dici è vero ma il mio problema non è il saper parlare con le persone o coinvolgerle, il mio problema è il saper far fingere alle persone determinate "cose".

Mi spiego meglio: io e questo mio amico vorremmo imbarcarci in un peschereccio (lo zio della fidanzata ne ha uno) e raccontare per immagini una "giornata tipo" di questi pescatori.

Un conto è quindi far posare una modella, dirgli di fare quest'espressione, di fare quell'altra (ovvero dirle come fingere determinate emozioni, è lì che trovo difficoltà poiché sono il primo a cui non piacciono queste cose artificiose e questo si tramuta proprio nelle fotografie... se sei il primo a non essere convinto di quel che fai il risultato non potrà che essere scarso). Un altro conto è invece parlare con queste persone, instaurarci un rapporto e poi mettersi in un "angolo" e immortalarle mentre fanno il loro lavoro... è una cosa ben diversa dalla ritrattistica dove incontro difficoltà.

nello specifico... è una cosa che personalmente ho fatto ma che non posso mostrare per questioni di accordi con chi paga...almeno per ora...

cmq sia... almeno per quello che intendo io... ritrattistica e reportage hanno grosso modo lo stesso approccio...

ovvero alla fonte io ho necessità di determinati scatti base... il resto viene da sè.. pose ,momenti etc...

credo che se debba guidare passo per passo una modella/o ... allora questo non è un PRO...

stessa cosa per il pescatore... non devo esere io a drigli cosa deve fare... io gli speigo cosa voglio fare... e stop...

te lo dico per questo caso specifico perchè di 1°lavoro stò in mare e conosco bene l'ambiente...

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Sì ma difatti non sto dicendo che Steno non ha ragione, sto dicendo che il mio problema non è "parlare con le persone" "coinvolgerle" "farsi accettare"... chiunque mi conosce bene sa che questo è l'ultimo dei miei problemi.

La difficoltà che incontro nella ritrattistica è quando devi dire alla modella "Fammi questa espressione", "Fammene un'altra"... insomma magari quella sta pensando "Chissà che mi cucino per pranzo?" (che è quello che sto pensando io tra l'altro :ghghgh:) e gli dici di fare una faccia triste, pensierosa, o cose di questo tipo... poiché come già detto è un qualcosa che non concepisco, non mi piace questa finzione, è ovvio che se io sono il primo a non crederci le foto vengono quel che è... ma questo non solo nella ritrattistica, in qualsiasi altro genere fotografico.

Nel reportage questo aspetto non c'è, perché se è vero che devi "farti accettare" da chi fotografi, parlare con le persone per instaurarci un rapporto, nel momento fondamentale (quello dello scatto) non si deve fingere nulla. Non è che mentre il tuo soggetto sta facendo il suo lavoro allora puoi dirgli "No, aspetta! Fammi una bella faccia preoccupata" quello ti manda gentilmente a quel paese... quindi nel momento in cui fotografi devi farti da parte, cercare di non intralciare e cogliere il momento.

Oltretutto come già detto un reportage è un racconto per immagini, questo racconto lo puoi narrare da qualsiasi punto di vista vuoi... ci sono reportage fatti di sola fotografia naturalistica/paesaggistica, altri di sola ritrattistica, insomma tutto dipende da come vuoi raccontare... l'importante è avere qualcosa da raccontare :ciao:

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te ne accorgerai. :ciao:

bisogna saper stare con le persone, coinvolgerle [il reporter non è in realtà un mero "occhio dal di fuori che passa e registra"] saperci parlare, farsi accettare. e poi bisogna saper fotografare le persone, comunque. :cry: in questo senso intendo che ci vogliano le stesse qualità, nel senso che molte sono condivise e riguardano l'approccio tra fotografo e soggetto/i.

Beh il reportage invece credo sia sostanzialmente diverso dalla ritrattistica, visto che comunque per fare un buon reportage è necessario rendersi praticamente trasparenti e cogliere le emozioni, le istantanee in modo il più naturale possibile....Non capisco perchè dire che per fare un reportage bisogna saper coinvolgere le persone, quando invece perchè questo risulti spontaneo è necessario il contrario, lasciar vivere alle persone il momento, l' attimo che non torna più :DD

Altrimenti diventa posa, che è invece diametralmente opposta ad un servizio di reportage, li si è importante coinvolgere le persone (che poi è anche qui tutto relativo, se manca la materia prima hai voglia a coinvolgere :ghghgh:).

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Beh il reportage invece credo sia sostanzialmente diverso dalla ritrattistica, visto che comunque per fare un buon reportage è necessario rendersi praticamente trasparenti e cogliere le emozioni, le istantanee in modo il più naturale possibile....Non capisco perchè dire che per fare un reportage bisogna saper coinvolgere le persone, quando invece perchè questo risulti spontaneo è necessario il contrario, lasciar vivere alle persone il momento, l' attimo che non torna più :cry:

Altrimenti diventa posa, che è invece diametralmente opposta ad un servizio di reportage, li si è importante coinvolgere le persone (che poi è anche qui tutto relativo, se manca la materia prima hai voglia a coinvolgere :ghghgh:).

Non sono d'accordo :DD

E' vero che devi renderti trasparente, o perlomeno non devi dare intralcio, però è anche vero che devi farti accettare da coloro che vai a fotografare. Se vai lì e fotografi e basta, a quel punto non avrai nulla di spontaneo in quanto le persone ti vedranno come un intruso, come un approfittatore e quindi dinanzi alla reflex non si comporteranno normalmente.

Invece se ti fai accettare, se li coinvolgi, dinanzi alla macchina fotografica si comporteranno come nulla fosse, e allora lì si che avrai scatti spontanei... questo credo intendeva steno (e con cui sono d'accordo in questo frangente).

Ma come dicevo un conto è questo, un conto è che questo "farsi accettare" serva al momento dello scatto... poi comunque, ripetendolo per l'n-esima volta: dipende da come vuoi raccontare :(

:ciao:

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Non sono d'accordo :ghghgh:

E' vero che devi renderti trasparente, o perlomeno non devi dare intralcio, però è anche vero che devi farti accettare da coloro che vai a fotografare. Se vai lì e fotografi e basta, a quel punto non avrai nulla di spontaneo in quanto le persone ti vedranno come un intruso, come un approfittatore e quindi dinanzi alla reflex non si comporteranno normalmente.

Invece se ti fai accettare, se li coinvolgi, dinanzi alla macchina fotografica si comporteranno come nulla fosse, e allora lì si che avrai scatti spontanei... questo credo intendeva steno (e con cui sono d'accordo in questo frangente).

Ma come dicevo un conto è questo, un conto è che questo "farsi accettare" serva al momento dello scatto...

Ma ovvio che non si può andare li con la macchina e mettersi a scattare (ad esempio persone al lavoro), ma dopo un primo contatto devi sparire, altrimenti non può esistere la spontaneità. Il concetto è tanto chiaro, quanto semplice. L' unica cosa del reportage è stabilire un canale comunicativo all' inizio, per il resto si deve stare completamente fuori dai giochi, pena perdere la spontaneità dei momenti.

Ah, questo ovviamente non vale sempre, chi va, ad esempio, all' estero e fa reportage non sempre ha l' opportunità di conoscere preventivamente chi va a fotografare, in quel caso ciò che serve è una bella faccia da c..o e una buona dose di palle quadrate, non di sicuro la capacità di comunicare

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Beh, tutto dipende da come lo vuoi fare sto Reportage, alla fine il reportage è un "racconto per immagini", come per un racconto in ambito letterario tutto dipende dal tipo di impronta gli vuoi dare.

Oltretutto non sarebbe un problema, sicuramente una parte di quel che dici è vero ma il mio problema non è il saper parlare con le persone o coinvolgerle, il mio problema è il saper far fingere alle persone determinate "cose".

Mi spiego meglio: io e questo mio amico vorremmo imbarcarci in un peschereccio (lo zio della fidanzata ne ha uno) e raccontare per immagini una "giornata tipo" di questi pescatori.

Un conto è quindi far posare una modella, dirgli di fare quest'espressione, di fare quell'altra (ovvero dirle come fingere determinate emozioni, è lì che trovo difficoltà poiché sono il primo a cui non piacciono queste cose artificiose e questo si tramuta proprio nelle fotografie... se sei il primo a non essere convinto di quel che fai il risultato non potrà che essere scarso). Un altro conto è invece parlare con queste persone, instaurarci un rapporto e poi mettersi in un "angolo" e immortalarle mentre fanno il loro lavoro... è una cosa ben diversa dalla ritrattistica dove incontro difficoltà.

wow interessante! consiglio non richiesto. :ciao: il primo giorno andateci e chiedete di essere coinvolti nelle attività dell'equipaggio, poi il giorno dopo [o diversi giorni dopo.. :ghghgh: ] andateci provvisti di macchine foto. ma mai stare nell'angolo. :cry: se le tue fotografie non sono abbastanza buone è perchè non sei abbastanza vicino al soggetto, disse qualcuno.

ma è proprio lì la questione, far posare per un ritratto [ma vale anche per le modelle] è l'esatto contrario del far fingere determinate emozioni, anzi è proprio scovare l'istante in cui il soggetto non finge, metterlo a proprio agio perchè sia sé stesso, e pure quando si tratta di fingere, dargli modo di credere in quello che sta facendo. :DD

e questo vale, page, esattamente nel reportage. coinvolgere [e fari coinvolgere] vuol dire permettere agli altri di vivere con serenità la presenza di uno con una macchina fotografica in mano. se ci sei tu che ti fingi trasparente non otterrai molto, perchè a meno che tu non abbia il mantello degli elfi non sei trasparente, e se le persone non sono coinvolte in quello che stai facendo non capiranno perchè sei lì e perchè gli punti un cannone in faccia, e non ne otterrai quello che ti sei prefissato. :(

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

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wow interessante! consiglio non richiesto. :cry: il primo giorno andateci e chiedete di essere coinvolti nelle attività dell'equipaggio, poi il giorno dopo [o diversi giorni dopo.. :ciao: ] andateci provvisti di macchine foto. ma mai stare nell'angolo. :DD se le tue fotografie non sono abbastanza buone è perchè non sei abbastanza vicino al soggetto, disse qualcuno.

ma è proprio lì la questione, far posare per un ritratto [ma vale anche per le modelle] è l'esatto contrario del far fingere determinate emozioni, anzi è proprio scovare l'istante in cui il soggetto non finge, metterlo a proprio agio perchè sia sé stesso, e pure quando si tratta di fingere, dargli modo di credere in quello che sta facendo. :(

e questo vale, page, esattamente nel reportage. coinvolgere [e fari coinvolgere] vuol dire permettere agli altri di vivere con serenità la presenza di uno con una macchina fotografica in mano. se ci sei tu che ti fingi trasparente non otterrai molto, perchè a meno che tu non abbia il mantello degli elfi non sei trasparente, e se le persone non sono coinvolte in quello che stai facendo non capiranno perchè sei lì e perchè gli punti un cannone in faccia, e non ne otterrai quello che ti sei prefissato. :)

Ascolta Steno, se parlo di queste cose è perchè proprio per lavoro a volte ci capitano servizi in posa, altre volte reportage, e l' approcio non può essere lo stesso....

Nel servizio di reportage e importante un contatto preliminare, la stipulazione di un contratto per il quale in soldoni "tu accetti la mia presenza, io ti fotografo" (non ho mai detto che non serva dialogarci per conoscersi e farsi accettare). Una volta stipulato questo "contratto" loro avranno la condizione ottimale per fare le cose che più gli aggrada, con la loro spontaneità, sorrisi complici tra di loro, con amici e parenti, nonostante i cannoni puntati addosso, e il servizio sarà ottimo.

Nei servizi in posa, a parte rovinare il giorno delle nozze :ghghgh:, invece dobbiamo rimanere continuamente in contatto con gli sposi, come dici anche tu, loro sanno che tu ci sei e devi farti vedere come una "guida", in questo caso però a differenza di un reportage, i sorrisi e le emozioni sono assolutamente costruite, le situazioni e le scene anche. Questo non vuol dire che il servizio farà schifo, bada bene, solo diverso.

Fidati che nella pratica, tra reportage e servizio in posa, c'è una differenza enorme, il giorno e la notte, e penso di poterlo dire con certezza visto che lo sto provando di persona. Due approci diversi per due stili diversi, nulla di più semplice, nulla di più chiaro.

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wow interessante! consiglio non richiesto. :cry: il primo giorno andateci e chiedete di essere coinvolti nelle attività dell'equipaggio, poi il giorno dopo [o diversi giorni dopo.. :ghghgh: ] andateci provvisti di macchine foto. ma mai stare nell'angolo. :DD se le tue fotografie non sono abbastanza buone è perchè non sei abbastanza vicino al soggetto, disse qualcuno.

ma è proprio lì la questione, far posare per un ritratto [ma vale anche per le modelle] è l'esatto contrario del far fingere determinate emozioni, anzi è proprio scovare l'istante in cui il soggetto non finge, metterlo a proprio agio perchè sia sé stesso, e pure quando si tratta di fingere, dargli modo di credere in quello che sta facendo. :(

Grazie del consiglio steno, in effetti ci avevo pensato anche io :) Tutto però sta nella disponibilità dello zio. Per ora ne abbiamo parlato a grandi linee e questo mio amico ancora ne deve parlare con lo zio (mi ha detto che non dovrebbero esserci problemi, ma non si sa mai). Diciamo che l'ideale sarebbero 2/3 giorni (un giorno per fare quel che dici te, e l'altro/gli altri due per fare le foto). Ma se lui ci da la disponibilità per un solo giorno ci si deve arrangiare alla grande :ciao:

Diciamo che vorrei ottenere una serie di 10, massimo 12, fotografie che raccontano la loro giornata a partire dall'imbarco a quando si ritorna in porto... speriamo si possa fare questa cosa :D

Se ne viene qualcosa di decente il titolo sarà molto De Andreiano :ghghgh:

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page non sto dicendo che tu abbia torto, né che non ci sia differenza tra fotografare posato e reportage, sostengo che ci siano molte cose in comune, e che non basta un contratto in cui il soggetto accetta di farsi fotografare, ci dev'essere l'empasse e tutto il resto.. :ciao:

inoltre la fotografia di matrimonio è un genere a sé stante, non che sia peggio o meglio degli altri, ma ha dei suoi canoni molto precisi, delle regole sue che valgono solo per questo genere. che conosco per sentito dire, sia chiaro, non ho ancora mai fatto un matrimonio e non penso di essere pronto a farlo, e francamente forse nemmeno mi interessa più di tanto.. :ghghgh:

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