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Topic FC Internazionale


MauMac

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Secondo me la gestione delle vecchie glorie è sempre un problema: Baresi e Maldini al Milan, Del Piero alla Juve e Zanetti-Cambiasso all'Inter.

Con l'aggravante, all'Inter, che quest'anno le cose vanno male e quindi l'allenatore non può far valere i risultati per tenerli buoni e tenerli fuori. E con l'ulteriore aggravante che quei due fanno mezzo centrocampo dell'Inter...

Massima stima per le persone, ma come calciatori dovrebbero avere il coraggio di fare un passo indietro, e non fare "velate" minacce all'allenatore, specie Zanetti che è il capitano. In questo senso mi ha un po' deluso: da una persona del suo spessore sinceramente non me lo aspettavo.

Non fare oggi quello che potresti non fare domani

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Volesse il cielo.

La rivelazione arriva a tarda notte, direttamente dall'esterno dello stadio Meazza. L'inviato Mediaset Marco Barzaghi riferisce di clamorosi scenari che si stagliano per il futuro nerazzurro. "Moratti starebbe pensando fortemente a un ritorno di Lele Oriali nei quadri dirigenziali dell'Inter. Per lui verrebbe ritagliato un ruolo importante, 'alla Facchetti' tanto per essere chiari. E non finisce qui: si sussurra ancora di Pierpaolo Marino come nuovo direttore tecnico". In tal caso, l'addio di Marco Branca sarebbe scontato.

http://www.fcinterne...idnotizia=73754

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Stay hungry. Stay foolish.

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Secondo me la gestione delle vecchie glorie è sempre un problema: Baresi e Maldini al Milan, Del Piero alla Juve e Zanetti-Cambiasso all'Inter.

Con l'aggravante, all'Inter, che quest'anno le cose vanno male e quindi l'allenatore non può far valere i risultati per tenerli buoni e tenerli fuori. E con l'ulteriore aggravante che quei due fanno mezzo centrocampo dell'Inter...

Massima stima per le persone, ma come calciatori dovrebbero avere il coraggio di fare un passo indietro, e non fare "velate" minacce all'allenatore, specie Zanetti che è il capitano. In questo senso mi ha un po' deluso: da una persona del suo spessore sinceramente non me lo aspettavo.

Ragazzi ma Cambiasso ha solo 31 anni,cioè ma come si fa a dire che è bollito e finito?Io posso capire se un giocatore avesse 36-37 anni...ma a 31 anni un campione come Cambiasso non può definirsi finito solamente perchè per un anno non sta rendendo ai suoi standard più elevati!Cambiasso ha almeno altri 2-3 anni ad alti livelli,e tutto è tranne che un giocatore finito.

Non è che se l'Inter st'anno sta giocando da schifo è per colpa di Cambiasso..i tifosi dell'Inter si sono comportati da ingrati nei confronti di un giocatore che ha dato l'anima per i colori nerazzurri,così come da ingrati si comportano quei tifosi del Milan che fischiano Seedorf.

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Ragazzi ma Cambiasso ha solo 31 anni,cioè ma come si fa a dire che è bollito e finito?Io posso capire se un giocatore avesse 36-37 anni...ma a 31 anni un campione come Cambiasso non può definirsi finito solamente perchè per un anno non sta rendendo ai suoi standard più elevati!Cambiasso ha almeno altri 2-3 anni ad alti livelli,e tutto è tranne che un giocatore finito.

Non è che se l'Inter st'anno sta giocando da schifo è per colpa di Cambiasso..i tifosi dell'Inter si sono comportati da ingrati nei confronti di un giocatore che ha dato l'anima per i colori nerazzurri,così come da ingrati si comportano quei tifosi del Milan che fischiano Seedorf.

Non è bollito, ma un giocatore fuori forma non può giocare 26 partite di fila (sopratutto quando nel tuo ruolo gioca l'attuale miglior giocatore dell'Inter).

Di fischi rivolti alla PERSONA Cambiasso (se ce ne sono stati) sono stati veramente pochi, quello di cui si parla è stato il boato alla notizia della sostituzione.

Sull'ingratitudine o meno è un discorso secondo me più complesso :)

"Sono stato davvero colpito dalle tantissime dimostrazioni d'affetto, ricevute in questi giorni, e mi fa piacere ringraziare tutti quelli che hanno voluto farmi sentire il loro appoggio. L'altra sera, a San Siro, ho avuto una reazione emotiva, nata dal grande amore che ho per la mia professione e coincisa con un momento difficile dell'Inter. Chi mi conosce sa che cosa ho provato e che cosa provo. Sa quanto ho lavorato in carriera, sul campo, per arrivare dove sono arrivato, mettendo sempre gli interessi della squadra davanti a me stesso. E per rispondere alle tante strumentalizzazioni, usate come luoghi comuni in quest'ultimo periodo, non ho timore a confessare che, l'altra sera, mi sono anche tolto un peso: così nessuno potrà più dire che sono intoccabile. Tranquilli, da questa situazione sono già ripartito, convinto che mi aiuterà a trovare ancora più forze e stimoli. Grazie ancora per i bellissimi messaggi".

Esteban Cambiasso

Lancer Evo IX

You know you drive an Evo...when driving is no longer getting from point a to point b, but rather an recreational activity.

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Non è bollito, ma un giocatore fuori forma non può giocare 26 partite di fila (sopratutto quando nel tuo ruolo gioca l'attuale miglior giocatore dell'Inter).

Di fischi rivolti alla PERSONA Cambiasso (se ce ne sono stati) sono stati veramente pochi, quello di cui si parla è stato il boato alla notizia della sostituzione.

Sull'ingratitudine o meno è un discorso secondo me più complesso :)

evidentemente Ranieri per farlo giocare un motivo ce l'avrà!Ranieri è una brava persona e un bravo allenatore,penso che veda che in allenamento il ragazzo si impegni e lo veda bene,o comunque lo veda meglio degli altri,altrimenti non lo schiererebbe.

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evidentemente Ranieri per farlo giocare un motivo ce l'avrà!Ranieri è una brava persona e un bravo allenatore,penso che veda che in allenamento il ragazzo si impegni e lo veda bene,o comunque lo veda meglio degli altri,altrimenti non lo schiererebbe.

Quello che dici è giusto e infatti non è chiara la situazione; Cambiasso quest'anno ha giocato partite diverse indecenti ma è rimasto sempre in campo tutti e 90 minuti tanto che i vari Poli e Obi, centrali di centrocampo, invece di sostituire lui o Zanetti andavano a prendere il posto dei vari attaccanti,trequartisti,esterni ecc...; quando si parlava di Cambiasso e Zanetti che comandavano in spogliatoio era proprio per questa ragione.

E' innegabile il fatto che Poli sia uno dei giocatori che stan giocando meglio ed è pure innegabile il fatto che Cambiasso sia completamente fuori forma.

A tutto ciò aggiungi che Ranieri ha avuto il coraggio di togliere Cambiasso e di inserire 2 giovani + Sneijder solamente a 30 minuti dal suo esonero, come se volesse dire "io vi tolgo Cambiasso, vi metto Sneijder e 2 giovani come volete voi e vedrete che non cambia nulla, anzi..." :ghghgh:

Lancer Evo IX

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In questo senso mi ha un po' deluso: da una persona del suo spessore sinceramente non me lo aspettavo.

In realtà ascoltando l'intervista non dice queste parole, colpa mia che mi fido di fcinternews :ninja:

Lancer Evo IX

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Secondo me la gestione delle vecchie glorie è sempre un problema: Baresi e Maldini al Milan, Del Piero alla Juve e Zanetti-Cambiasso all'Inter.

io quando vedo delpiero in campo sono molto piu felice di quando vedo borriello o quagliarella... almeno se non fa molto lo fa con classe non con c%&o.

All inter non riesco a capire cosa sia successo, se non che la cessione di etoo sia stata sottovalutata, ma cambiasso non è una vecchia gloria, non mi è mai piaciuto nemmeno quando era rampante al real.

L'inter ha fatto come il milan quando ha dato via kaka, il manchester quando ha dato via cristiano, il barca quando ha dato via etoo. Ci vuole un po' a riabituarsi a non avere uno schiacciasassi.

i miei viaggi in moto: http://www.facebook.com/InMotoconVale

 

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Lunga, ma ottimo articolo di Nicoletti

Il paradosso delle 5 preparazioni

Simone Nicoletti

Nel ritiro olandese l’hanno chiesto a Sneijder.

In quello italiano a Pazzini, estendendolo anche all’infortunato Ranocchia.

In quello brasiliano a Julio Cesar, riferendosi anche a Lucio e Maicon.

In quello uruguaiano a Forlan.

In quello giapponese a Nagatomo.

In quello argentino, dopo molti anni, non c’è più alcun nerazzurro e forse hanno usato il telefonino.

Ma cosa succede all’Inter e ai suoi nazionali? Come è possibile essere a febbraio-marzo in queste condizioni fisiche? Come è possibile che calciatori al top della carriera o non spremuti da una carriera lunghissima ad altissimi livelli come potrebbe essere per un Cambiasso o uno Stankovic, manchino completamente di brillantezza, rapidità, lucidità, compromettendone anche la partecipazione ai prossimi Europei?

In effetti i tifosi della Beneamata mettono nel mirino il Cuchu, il capitano, Deki, Cordoba, colpevoli di non garantire come sarebbe nell’ordine naturale delle cose le prestazioni e l’atletismo di un tempo, ma il vero enigma riguarda la stagione profondamente negativa di chi doveva fare la differenza e invece si è perso in quel girone dantesco che è oggi l’ambiente Inter.

Nel mirino finisce di diritto la preparazione, o meglio le 5 preparazioni cambiate dal 2010 ad oggi. Tante quante gli allenatori che si sono succeduti nel dopo Josè Mourinho e soprattutto nel dopo Rui Faria, che era riuscito ad ottenere il massimo sotto il profilo fisico nella primavera 2010 da una rosa vecchia e usurata, ma capace di centrare il Triplete con esibizioni impressionanti nelle finali di Roma (in coppa Italia), di Siena (in campionato, dopo aver risorpassato i giallorossi ) e di Madrid (in Champions League).

Molto merito era anche dell’equilibrio tattico raggiunto grazie agli schemi del Vate che permetteva ai nostri di correre meno e meglio: il rombo prima e il 4231 che copriva gli spazi in larghezza in Europa poi fecero accantonare l’idea del 433 dei suoi sogni dinamico e moderno. Ma dopo i problemi del primo anno quando gli infortuni muscolari si susseguivano con puntualità, lo staff del portoghese, insistendo molto sull’intensità degli allenamenti, sul lavoro con il pallone ed eliminando quasi totalmente i carichi in palestra, era riuscito a ridurli e a presentare un’Inter sempre molto reattiva e costante a livello fisico, senza picchi di rendimento in una parte della stagione come era accaduto fino ad allora.

Qualcuno parlò di rivoluzione tanto che si assisteva alla Pinetina a periodiche visite di colleghi allenatori ed ex calciatori per studiarne e approfondirne le metodologie.

Poi arrivò Benitez. Con i suoi spagnoli, con le sue idee in buona parte diverse e che aveva indifferentemente applicato in patria e in Inghilterra. Con risultati spesso ottimali, anche se a Liverpool nell’ultima parte della sua esperienza la critica aveva mosso più di un rilievo.

Rafa fu poco elastico nell’adattarsi ad una rosa incompleta sia perchè i reduci dal Mondiale 2010 arrivarono alla spicciolata in varie fasi del ritiro sia perchè la società non gli mise a disposizione almeno un paio di rinforzi di nome che la rinfrescassero. E pagò a caro prezzo il fatto di non essere stato scelto dal presidente e di doversi giocare due finali già ad agosto, con le complicazioni sopradescritte e presentando una squadra non in condizione per giocarsi l’appuntamento con la storia contro l’Atletico Madrid.

Dalla metà di ottobre fu una ecatombe di contratture, stiramenti e strappi, che coinvolse tutti, anche i giovani, anche quelli che non avevano l’alibi della stanchezza psicologica e fisica del Triplete. Tanto che lo stop più grave toccò a Coutinho, fino ad allora l’unica nota positiva del mercato o presunto tale di Branca.

Benitez trovò il serbatoio di energie di molti in riserva e ne prese atto nell’unico modo che conosceva: lavorando sodo. Quando molti giocatori si lamentarono con i dirigenti, fomentando l’opinione pubblica, e venne di fatto commissariato perchè lui e i suoi uomini furono costretti a confrontarsi con i professionisti medici e atletici della Pinetina raggiunse un livello di saturazione tale da esplodere dopo la vittoria del Mondiale per club. E ne causò l’esonero.

Moratti scelse personalmente di affidarsi al fascino di Leonardo, a cui fu concesso di portarsi dal Milan il preparatore delle giovanili Castellazzi e di sfruttare il bagaglio di conoscenze di chi ha potuto godere della scuola di Rui Faria. Prese sempre più piede l’intenzione di copiare il Milan creando uno staff tecnico il più possibile completo e duraturo nel tempo, indipendentemente da chi potesse sedere in panchina.

Per la rimonta in campionato e i quarti di Champions League fu determinante il recupero di brillantezza, agilità e intensità, favoriti in verità dalla benzina che aveva introdotto l’Uomo che Suda nei mesi precedenti. Peccato che lo squilibrio tattico e la mancanza di un centrocampista da acquistare a gennaio assieme a Pazzini, Nagatomo, Ranocchia e Kharja ci impedì di raggiungere traguardi impensabili fino a dicembre, ma la coppa Italia vinta contro il Palermo sa di risarcimento dal valore ben più alto di quello che tutti compresero allora.

Perchè nella seconda metà di giugno i nodi vengono al pettine: Leo viene corteggiato dai petroldollari del Paris Saint Germain tanto da salire su un aereo con destinazione Doha. In quel momento nella testa del presidente non è più l’uomo che ci guiderà nella stagione successiva, aprendo un vuoto di potere che smascherò l’impreparazione societaria nella definizione di un progetto più strutturato della famosa transizione vincente.

La spunta Gasperini, il profeta del 343, dal curriculum immacolato e dalla credibilità nulla perchè trattasi più o meno dell’ottava o nona scelta. La montagna di sì non esiste e tra rinunce, dubbi e contrasti, si giunge all’unico nome che mette d’accordo tutti. O forse nessuno.

Il primo Genoa del Gasp correva molto, suscitando perplessità sul fatto che potesse riproporre le stesse idee tattiche e atletiche nell’Inter orfana altresì di Eto’o e con Sneijder trattenuto all’ultimo dopo una estate con la scritta vendesi sul dorso. Nonostante le promesse, arrivano solo calciatori di prospettiva provenienti dall’estero e per nulla adatti a colmare le lacune in alcune posizioni chiave dello scacchiere nerazzurro.

Alle spalle non ci sono i Mondiali, ma la coppa America a cui partecipano da protagonisti più o meno dimenticabili i nostri, tra cui anche il neo arrivo Forlan. Il mister prova a convincere i reduci a rientrare con gradualità, ma Zanetti si impunta e complice il k.o. di Nagatomo raggiunge i compagni a Pechino per il derby di Supercoppa. Con l’esito che sappiamo, cioè negativo perchè troppo netto il divario atletico in mezzo al campo che ci costringe ad un inedito 3511.

La preparazione è studiata per partire forte, causa le diffidenze societarie, ma amalgamare i due gruppi, quello sudamericano e quello iniziale, si rivelerà ostacolo insuperabile per Gasperini, prima sopportato e poi scaricato dagli stessi giocatori.

L’idea iniziale di fare alcuni richiami a scadenze prefissate dell’anno salta perchè il subentrato Ranieri, catapultato in un situazione kafkiana in cui sperimenta a proprire come sia impossibile caricare troppo per non aggravare il compromesso status muscolare di troppi eroi (tra cui i punti di riferimento Forlan, Ranocchia, Sneijder e Maicon, vittima di contrattempi ripetuti, senza riferirsi sempre ai soliti senatori) fatica a trovare la quadratura del cerchio e si limita ad allenare per il presente che prevede match di A e Champions ogni 3 giorni. Non è un caso che quando gli ottavi sono matematici e si va verso una gestione delle forze meno dispendiosa, l’Inter si rialza.

Siamo a fine dicembre, ci si aspetta ancora una volta i giovani rinforzi (almeno 3) indispensabili per il turnover e ci si chiede se non sia il caso di stoppare le transvolate oceaniche dei sudamericani e andare in ritiro al caldo per impedire di restare a secco di energie già a febbraio. Prevale alla fine il rinvio delle tematiche di mercato alla seconda metà del mese e il via libera a chi mentalmente aveva bisogno di staccare per una settimana. come il contratto di lavoro garantisce.

Il trionfo nel derby bissato da quello con la Lazio illude, ma i segnali di un calo atletico si notano sempre più. Il caso Motta e l’oggettiva debolezza societaria fanno calare anche quel furore agonistico ritrovato che aveva dato nuove motivazioni ai vecchi campioni.

A mercato chiuso, il mix letale della componente fisica e psicologica fa deragliare i nostri, da tempo costretti a lavorare meno (60 minuti a seduta) per evitare carichi troppo pesanti per i muscoli di chi dovrà giocare sempre per mantenere un livello di gioco e di esperienza adatto al nostro blasone. I più vecchi camminano per gestirsi, i più giovani e/o integri si appesantiscono, mancano di velocità e reattività, hanno fondo ma non si sono allenati abbastanza per poter esprimere il proprio potenziale.

Chi se ne è andato, come Pandev o Coutinho, rifiorisce, dimagrisce o non si infortuna più, sottolineando come, incredibile a dirsi, all’estero si lavori atleticamente più che in Italia. Più che all’Inter. Chi è rimasto, come Ranocchia e Pazzini o Sneijder e Lucio, si ferma o somma prestazioni ed errori imbarazzanti.

Ecco spiegato l’arcano, ecco spiegato come sia possibile essere in queste condizioni nella fase più importante della stagione, quella in cui si cambia passo per raggiungere gli obiettivi prefissati. E sinceramente è molto più grave e importante di qualsiasi discorso sulla panchina di oggi e di domani.

Neppure Villas Boas, neppure Pep Guardiola, neppure Josè Mourinho, riuscirebbero ad ottenere di più. Parliamo di questo, non di sogni montati ad arte dalla stampa o da chi in società vuol gettare fumo negli occhi per nascondere la realtà.

Lancer Evo IX

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Quando il Barcellona, la squadra degli invincibili, crollò sotto i colpi della leggenda nerazzurra.

Una notte di aprile dieci eroi con la maglia nerazzurra sconfissero centomila catalani.

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«Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo.»

(Giorgio Muggiani, 9 marzo 1908)

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E già, ESULTIAMO, ESULTIAM!

Novelli tempi per antiche glorie,

leviam, leviam, fratelli, un cantico di gioia,

che della greve donna sconfitta il seme s'estinguerà!

Noi cademmo, e l'uom cadde.

Tolte le bende all'occaso, noi siam nuova alba.

Dopo i negri Spirti che c'attristaro,

e dopo il canto del gobbo infernal

- quella razza de' malvagi -,

la Stirpe è ancora onda struggitrice.

Del furente oceano ne percuote l'orecchio.

Che s'aprano le infinite cataratte nerazzurre,

Gemi o Marsiglia!

O marsigliesi, tremate!

Voi siete ormai perduti,

all'ira nerazzurra sfuggiran poche vite,

fuggite, o marsigliesi!

Avanza la schiatta nerazzurra a riprendere la via gloriosa.

E sia!

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Qualcuno posti l'immagine del tronista porta-fortuna, mi raccomando! :DD

Bei tempi quelli, ma l'anno scorso non ha funzionato :(

Ibra ha segnato agli ottavi!!! Domani allora vinciamo al 90' con gol di quest'uomo:ooh:

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Per sobrietà, classe, efficacia, personalità e non ultima la media gol, l'unico che può salvarci quest'anno è lui

zarate2.jpg

Vai Maurito, facci sognare !! 145.gif

Lancer Evo IX

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Altra grande prestazione di Cou che firma anche una doppietta...

cazzarola... io lo dicevo... tra l'altro nelle dichiarazioni non sembra entusiasta di tornare all'inter... se lo perdiamo siamo proprio dei co*****i

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Fantastico!

VIVAIO DA IMPAZZIRE: INTER PRIMA IN TUTTI I CAMPIONATI! "E CON LA SQUADRA B..."

11.03.2012 19:00 di Daniele Mari

Fonte: gazzetta dello sport-fcinter1908.it

Credere nel vivaio non è solo una scelta, è un obbligo visto il periodo di vacche magre dal punto di vista economico. Ma l'Inter, guardando ai suoi giovani, un motivo per sorridere ce l'ha: tutte le formazioni nerazzurre che disputano campionati in cui è prevista la classifica (dalla Primavera ai Giovanissimi C, in tutto sono sette ndr) sono in questo momento prime in classfica.

A partire proprio dalla Primavera di Andrea Stramaccioni, che sta facendo un lavoro egregio con i "campioncini" nerazzurri. Oltre al primo posto in campionato, infatti, Bessa e compagni sono ancora in corsa in NextGeneration Series (la Champions League) dove affronteranno proprio il Marsiglia nella semifinale (il 21 marzo). In caso di passaggio del turno la finalissima sarà contro la vincente di Ajax-Liverpool.

"Coi giovani serve pazienza, una seconda squadra, come esistono in altri Paesi, permetterebbe di avere un passaggio più graduale, ma noi e la Juventus siamo probabilmente le squadre che hanno dato più spazio a ragazzi che hanno fatto il salto diretto. I giovani dovrebbero essere un affare per tutti, indipendentemente dall'introduzione del fairplay finanziario", ha spiegato il responsabile Roberto Samaden.

Ma se l'Inter dei giovani è prima ovunque (e gli Allievi hanno appena vinto per il secondo anno di fila il trofeo Beppe Viola, il più importante di categoria ndr) vuol dire che la programmazione è giusta. Ora manca l'ultimo step, ossia il coraggio di lanciare questi giovani in prima squadra: alcuni di loro hanno già dimostrato di poterci stare da protagonisti.

Lancer Evo IX

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bella storia

dobbiamo sfruttarlo questo vivaio però!

gia'...guardare cosa produce il vivaio del barca in ogni caso fa paura...con la loro primavera vincerebbero tranquillamente la serie A

MacBook Pro 2011

iPhone 4s 16Gb

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Siamo però ancora in attesa di vedere risultati globali soddisfacenti.

Per ora abbiamo prodotto un solo vero fuoriclasse (Balotelli) e un professionista di buon livello (Obi).

Tante promesse negli ultimi anni, ma concretamente abbiamo racimolato ben poco:

Santon sembrava avviato a diventare il nuovo Facchetti, oggi gioca con il Newcaste con risultati appena sufficienti;

Khrin a 17 anni era già considerato una stella di prima grandezza, oggi è in compartecipazione con il Bologna;

Destro, altro predestinato poi venduto al Genoa;

Crisetig ad appena 16 anni era già un extraterrestre, ora è in compartecipazione con il Parma;

Natalino, acquistato dal Crotone per la cifra record di un milione e mezzo di euro (all'epoca aveva 16 anni), oggi

gioca nel... Crotone;

Caldirola rimbalza dai campi olandesi alla serie B in prestito.

Mi auguro che nel prossimo futuro la cantera nerazzurra ci dia maggiori soddisfazioni... :rolleyes:

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Quello è vero, sforniamo molti ottimi giocatori ma pochi "da Inter" (in linea con quello che è la nuova generazione italiana visto che insieme alla Juve e alla roma siamo il miglior vivaio italiano)

Attualmente l'unico in primavera che potrebbe essere accostato a Mario è Bessa, grande talento in continua crescita; poi c'è Crisetig che prossim'anno andrà al Parma sperando che dimostri tutto il suo potenziale. In porta Bardi, insieme a Leali acquistato dalla Juve, è uno dei migliori portieri della B.

Caldirola invece secondo me meritava più spazio da noi, grande prestazioni sia nell'Under 21 che nel Brescia; se continua a confermarsi su questo livello si potrebbe benissimo farlo rientrare alla base tra pochi anni (a patto di farlo giocare).

Stevanovic invece, dopo un primo periodo disastroso, quest'anno sta risultando uno dei migliori giovani della B....vedremo che combinerà in A prossim'anno (se il Toro sale..)

Biraghi, Natalino, Benedetti, Nwanko e Alibec giocano poco e spesso non con prestazioni esaltanti...

A Viareggio parlavano in maniera entusiastica dei nostri '94 e dei nostri '98 che hanno già bastonato diverse squadre nelle varie tournée europee (Barcellona per esempio...)

Lancer Evo IX

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