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Un po' di poesia


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.......eh dato che sei una musicista...ecco il testo del "beatus vir" a otto voci di carissimi

Beatus vir qui timet Dominum,

In mandatis ejus volet nimis.

Potens in terra erit semen ejus,

Generatio rectorum benedicetur.

Gloria et divitiae in domo ejus,

Et justitia ejus manet

In saeculum saeculi.

Exortum est in tenebris lumen rectis,

Misericors et miserator et justus.

Jucundus homo,

Qui miseretur et commodat,

Disponet sermones suos in judicio.

Quia in aeternum non commovebitur.

In memoria aeterna erit justus,

Ab auditione mala non timebit.

Paratum cor ejus sperare in Domino.

Confirmatum est cor ejus;

Non commovebitur

Donec despiciat inimicos suos.

Dispersit, dedit pauperibus,

Justitia ejus manet

In saeculum saeculi.

Cornu ejus exaltabitur in gloria.

Peccator videbit et irascetur,

Dentibus suis fremet et tabescet;

Desiderium peccatorum peribit.

Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto.

Sicut erat in principio, et nunc, et semper.

Et in saecula saeculorum. Amen.

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Magnificat anima mea Dominum:

et exultavit spiritus meus in Deo, salutari meo.

Quia respexit humilitatem ancillae suae;

ecce enim ex hoc beatam me dicent

omnes generationes.

Quia fecit mihi magna qui potens est:

et sanctum nomen eius;

et misericordia eius a progenie in progenies

timentibus eum.

Fecit potentiam in brachio suo,

dispersit superbos mente cordis sui,

deposuit potentes de sede,

et exaltavit humiles;

esurientes implevit bonis,

et divites dimisit inanes.

Suscepit Israel, puerum suum,

recordatus misericordiae suae,

sicut locutus est ad patres nostros,

Abraham et semini eius in saecula.

Gloria Patri et Filio

et Spiritui Sancto.

Sicut erat in principio et nunc et semper

et in saecula saeculorum. Amen.

Musicato, fra i tanti: Claudio Monteverdi e J.S. Bach

(wow)

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:shock:

It's only poetry...a universal language.

Per il resto, sono la persona sbagliata in generale, eheheh! (I know myself!)

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Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora, né più mi occorrono

le coincidenze, le prenotazioni,

le trappole, gli scorni di chi crede

che la realtà sia quella che si vede.

...

(E. Montale)

:shock:

Si dice che per l'addestramento di un gatto ci voglia una vita. Non è vero: il mio mi ha insegnato tutto in un paio di giorni!

"Ma come vorrei avere i tuoi occhi, spalancati sul mondo come carte assorbenti e le tue risate pulite e piene, quasi senza rimorsi o pentimenti..."

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Sempre caro mi fu quest'ermo colle,

E questa siepe, che da tanta parte

De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.

Ma sedendo e mirando, interminato

Spazio di là da quella, e sovrumani

Silenzi, e profondissima quiete

Io nel pensier mi fingo, ove per poco

Il cor non si spaura. E come il vento

Odo stormir tra queste piante, io quello

Infinito silenzio a questa voce

Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,

E le morte stagioni, e la presente

E viva, e 'l suon di lei. Così tra questa

Infinità s'annega il pensier mio:

E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella danzante!!!

Amo gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che attraversano!

Il Blog di Bimbetta: elaborazione DSM V.

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Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora, né più mi occorrono

le coincidenze, le prenotazioni,

le trappole, gli scorni di chi crede

che la realtà sia quella che si vede.

...

(E. Montale)

:shock:

iperbole

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MacGiov

AdN

Whitman piace molto anche a me: conosci "Designs"...appena la trovo, la posto...

No purtroppo no o quanto meno non mi sovviene nulla con quel titolo :shock::mad:

Di seguito un altra sempre di W. W. diventava famosa in un altrettanto famoso film

O CAPTAIN! MY CAPTAIN!

O Captain! my Captain! our fearful trip is done,

The ship has weather'd every rack, the prize we sought is won,

The port is near, the bells I hear, the people all exulting,

While follow eyes the steady keel, the vessel grim and daring;

But O heart! heart! heart!

O the bleeding drops of red,

Where on the deck my Captain lies,

Fallen cold and dead.

O Captain! my Captain! rise up and hear the bells;

Rise up-for you the flag is flung-for you the bugle trills,

For you bouquets and ribbon'd wreaths-for you the shores a-crowding,

For you they call, the swaying mass, their eager faces turning;

Here Captain! dear father!

This arm beneath your head!

It is some dream that on the deck,

You've fallen cold and dead.

My Captain does not answer, his lips are pale and still,

My father does not feel my arm, he has no pulse nor will,

The ship is anchor'd safe and sound, its voyage closed and done,

From fearful trip the victor ship comes in with object won;

Exult O shores, and ring O bells!

But I with mournful tread,

Walk the deck my Captain lies,

Fallen cold and dead.

Mi emoziono sempre a vedere questa scena :mad:

O CAPITANO! MIO CAPITANO!

O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è finito,

La nave ha superato ogni tempesta, l'ambito premio è vinto,

Il porto è vicino, odo le campane, il popolo è esultante,

Gli occhi seguono la solida chiglia, l'audace e altero vascello;

Ma o cuore! cuore! cuore!

O rosse gocce sanguinanti sul ponte

Dove è disteso il mio Capitano

Caduto morto, freddato.

O Capitano! mio Capitano! àlzati e ascolta le campane; àlzati,

Svetta per te la bandiera, trilla per te la tromba, per te

I mazzi di fiori, le ghirlande coi nastri, le rive nere di folla,

Chiamano te, le masse ondeggianti, i volti fissi impazienti,

Qua Capitano! padre amato!

Questo braccio sotto il tuo capo!

É un puro sogno che sul ponte

Cadesti morto, freddato.

Ma non risponde il mio Capitano, immobili e bianche le sue labbra,

Mio padre non sente il mio braccio, non ha più polso e volere;

La nave è ancorata sana e salva, il viaggio è finito,

Torna dal viaggio tremendo col premio vinto la nave;

Rive esultate, e voi squillate, campane!

Io con passo angosciato cammino sul ponte

Dove è disteso il mio Capitano

Caduto morto, freddato.

flickrâ„¢

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Mastica e sputa

da una parte il miele

mastica e sputa

dall'altra la cera

mastica e sputa

prima che venga neve

Luce luce lontana

più bassa delle stelle

sarà la stessa mano

che ti accende e ti spegne

Ho visto Nina volare

tra le corde dell'altalena

un giorno la prenderò

come fa il vento alla schiena

E se lo sa mio padre

dovrò cambiar paese

se mio padre lo sa

m'imbarcherò sul mare

Mastica e sputa

da una parte il miele

mastica e sputa

dall'altra la cera

mastica e sputa

prima che faccia neve

Stanotte e venuta l'ombra

l'ombra che mi fa il verso

le ho mostrato il coltello

e la mia maschera di gelso

E se lo sa mio padre

mi metterò in cammino

se mio padre lo sa

m'imbarcherò lontano

Mastica e sputa

da una parte la cera

mastica e sputa

dall'altra parte il miele

mastica e sputa prima che metta neve

Ho visto Nina volare

tra le corde dell'altalena

un giorno la prenderò

come fa il vento alla schiena

Luce luce lontana

che si accende e si spegne

quale sarà la mano

che illumina le stelle

Mastica e sputa

prima che venga neve

:shock:

:mad:

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Magnificat anima mea Dominum:

et exultavit spiritus meus in Deo, salutari meo.

Quia respexit humilitatem ancillae suae;

ecce enim ex hoc beatam me dicent

omnes generationes.

Quia fecit mihi magna qui potens est:

et sanctum nomen eius;

et misericordia eius a progenie in progenies

timentibus eum.

Fecit potentiam in brachio suo,

dispersit superbos mente cordis sui,

deposuit potentes de sede,

et exaltavit humiles;

esurientes implevit bonis,

et divites dimisit inanes.

Suscepit Israel, puerum suum,

recordatus misericordiae suae,

sicut locutus est ad patres nostros,

Abraham et semini eius in saecula.

Gloria Patri et Filio

et Spiritui Sancto.

Sicut erat in principio et nunc et semper

et in saecula saeculorum. Amen.

Musicato, fra i tanti: Claudio Monteverdi e J.S. Bach

(wow)

A questo punto... certamente conoscerai il Cantico dei Cantici.

Tra i testi più sublimi mai scritti.

Non lo inserisco perché troppo lungo, eh poi dubito esistano persone che non l'abbiano mai letto.

Ecco qui una delle mie favorite:

Egli desidera il tessuto del cielo

Se avessi il drappo ricamato del cielo,

Intessuto dell’oro e dell’argento e della luce,

I drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte

Dai mezzi colori dell’alba e del tramonto,

Stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:

Invece, essendo povero, ho soltanto sogni;

E i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;

Cammina leggera, perché cammini sui miei sogni.

Meraviglia, è anche una delle mie favorite.:shock:

Se sei appassionata di Cinema, avrai notato che tali versi vengono anche citati, per metà, durante il film "Equilibrium", in un momento molto intenso. Scelta che ho veramente apprezzato.:mad:

Ho sempre inteso la poesia come esternazione di sensazioni individuali, in grado di proiettare armonia d'immagini nelle menti altrui.

A tal riguardo, sempre di Yeats, mi hanno sempre rapito le immagini trasmesse dalle due seguenti poesie:

The Lake Isle of Innisfree

I will arise and go now, and go to Innisfree,

And a small cabin build there, of clay and wattles made:

Nine bean-rows will I have there, a hive for the honey-bee,

And live alone in the bee-loud glade.

And I shall have some peace there, for peace comes dropping slow,

Dropping from the veils of the morning to where the cricket sings;

There midnight's all a glimmer, and noon a purple glow,

And evening full of the linnet's wings.

I will arise and go now, for always night and day

I hear lake water lapping with low sounds by the shore;

While I stand on the roadway, or on the pavements grey,

I hear it in the deep heart's core.

Io voglio alzarmi e andare ora, andare a Innisfree,

e lì costruire una piccola capanna, fatta d'argilla e graticcio:

lì voglio avere nove filari a fave e arnie per api da miele,

e vivere solo in una radura rumorosa d'api.

E avrò un po' di pace laggiù, perché la pace viene giù piano,

stillando dai veli del mattino dove canta il grillo;

ivi a mezzanotte è tutto un luccichio, al pomeriggio un ardore purpureo

e la sera è piena d'ali di fanello.

Io voglio alzarmi e andare adesso, perché notte e giorno

io sento l'acqua del lago lambire con suoni sommessi la sponda;

quando sono in mezzo alla carreggiata, o sui selciati grigi,

io la sento nel profondo del cuore.

When You are Old

When you are old and grey and full of sleep,

And nodding by the fire, take down this book,

And slowly read, and dream of the soft look

Your eyes had once, and of their shadows deep;

How many loved your moments of glad grace,

And loved your beauty with love false or true,

But one man loved the pilgrim soul in you,

And loved the sorrows of your changing face;

And bending down beside the glowing bars,

Murmur, a little sadly, how Love fled

And paced upon the mountains overhead

And hid his face amid a crowd of stars.

Quando sarai vecchia grigia e piena di sonno,

e china accanto al fuoco, tira giù questo libro,

e lentamente leggi, e sogna del dolce sguardo

i tuoi occhi ebbero un tempo, e delle loro ombre profonde;

quanti amarono i tuoi istanti di lieta grazia,

e amarono la tua bellezza con amore falso o vero,

ma un solo uomo amò in te l'anima pellegrina,

e amò il dolore del tuo mutevole volto;

e chinandoti giù verso i tizzoni incandescenti,

mormora, un po' tristemente, quanto Amore fuggì

e misurò i suoi passi sulle montagne in alto

e nascose il suo viso fra una moltitudine di stelle.

Anche questo testo trovo sia bellissimo, per il senso di tristezza che evoca. Il problema è che non conosco l'autore:

A ruin, a house no more a home,

pane less windows in a peeling facade,

walls buckled, bowed, tilting towards collapse,

studs eaten out by rot, supporting roofless rafters

laid bare by the ravages of storms that swept

relentlessly through a life.

An empty doorway framed in rotting wood,

beyond its threshold rooms decaying,

papered walls mildewed, peeling

in long strips rustled by a wind

that long ago swept clean a hearth

now dark and icy cold.

There is no friend, no lover to wonder

what brings you to a place of such desolation,

in the dead of night, to stand in darkness

seeking what was lost over a lifetime

of angry words and sullen silences

and a thousand tiny wounds inflicted casually.

A ruin, a place of memories,

of people loved and now long lost,

of dreams dancing, fading, slipping away,

leaving only tears frozen by the bitter wind

and melancholy, deep, dark,

numbing as the northern night.

"In this place where time stands still it seems like everything is moving"

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@Melazeta:

Bellissima! :fiorellino:

@Berterius:

Dal cinema, sì, ma da un altro film (mi informerò su quello che citi tu). Si tratta di "84, Charing Cross Road" con Anthony Hopkins e Ann Bancroft, tratto da uno scritto autobiografico di Helen Hempf. :ghghgh:

Cmq Yeats, come si diceva sopra con l'amico Sugar, è davvero...indescrivibile, talvolta...!

(cantico dei cantici....che sensualità....)

@PassWL

Sapevo che saresti arrivato, presto o tardi...t'aspettavo al varco! ;)

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La classe non è acqua, come suol dire!

Ecco altro...

Pietro Bembo

– Ch´io scriva di costei, ben m´hai tu detto

più volte, Amor; ma ciò, lasso, che vale?

Non ho né spero aver da salir ale,

terreno incarco a sì celeste obietto .-

– Ella ti scorgerà, ch´ogni imperfetto

desta a virtute, e di stil fosco e frale

potrà per grazia far chiaro immortale,

dandogli forma da sì bel suggetto .-

– Forse non degna me di tanto onore .-

– Anzi nessun; pur se ti fidi in noi,

esser pò, ch´arco in van sempre non scocchi .-

– Ma che dirò, Signor, prima? che poi? –

– Quel, ch´io t´ho già di lei scritto nel core,

e quel, che leggerai ne´ suoi begli occhi .-

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La classe non è acqua, come suol dire!

:fiorellino::shock:

davvero?

ok mi è crollato il mondo:lol:

la mia poesia preferita però è questa:

La donzelletta vien dalla campagna

in sul calar del sole,

col suo fascio dell'erba; e reca in mano

un mazzolin di rose e viole,

onde, siccome suole, ornare ella si appresta

dimani, al dí di festa, il petto e il crine.

Siede con le vicine

su la scala a filar la vecchierella,

incontro là dove si perde il giorno;

e novellando vien del suo buon tempo,

quando ai dí della festa ella si ornava,

ed ancor sana e snella

solea danzar la sera intra di quei

ch'ebbe compagni nell'età piú bella.

Già tutta l'aria imbruna,

torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre

giú da' colli e da' tetti,

al biancheggiar della recente luna.

Or la squilla dà segno

della festa che viene;

ed a quel suon diresti

che il cor si riconforta.

I fanciulli gridando

su la piazzuola in frotta,

e qua e là saltando,

fanno un lieto romore;

e intanto riede alla sua parca mensa,

fischiando, il zappatore,

e seco pensa al dí del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,

e tutto l'altro tace,

odi il martel picchiare, odi la sega

del legnaiuol, che veglia

nella chiusa bottega alla lucerna,

e s'affretta, e s'adopra

di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,

pien di speme e di gioia:

diman tristezza e noia

recheran l'ore, ed al travaglio usato

ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,

cotesta età fiorita

è come un giorno d'allegrezza pieno,

giorno chiaro, sereno,

che precorre alla festa di tua vita.

Godi, fanciullo mio; stato soave,

stagion lieta è cotesta.

Altro dirti non vo'; ma la tua festa

ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

:ghghgh:

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When You are Old

When you are old and grey and full of sleep,

And nodding by the fire, take down this book,

And slowly read, and dream of the soft look

Your eyes had once, and of their shadows deep;

How many loved your moments of glad grace,

And loved your beauty with love false or true,

But one man loved the pilgrim soul in you,

And loved the sorrows of your changing face;

And bending down beside the glowing bars,

Murmur, a little sadly, how Love fled

And paced upon the mountains overhead

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e china accanto al fuoco, tira giù questo libro,

e lentamente leggi, e sogna del dolce sguardo

i tuoi occhi ebbero un tempo, e delle loro ombre profonde;

quanti amarono i tuoi istanti di lieta grazia,

e amarono la tua bellezza con amore falso o vero,

ma un solo uomo amò in te l'anima pellegrina,

e amò il dolore del tuo mutevole volto;

e chinandoti giù verso i tizzoni incandescenti,

mormora, un po' tristemente, quanto Amore fuggì

e misurò i suoi passi sulle montagne in alto

e nascose il suo viso fra una moltitudine di stelle.

Berterius...

leggi quest'altro testo di de André, confrontato alla poesia di Yeats che hai postato...

La stagione del tuo amore

non è più la primavera

ma nei giorni del tuo autunno

hai la dolcezza della sera.

Se un mattino fra i capelli

troverai un po' di neve

nel giardino del tuo amore

verrò a raccogliere il bucaneve.

Passa il tempo sopra il tempo

ma non devi aver paura

sembra correre come il vento

perÚ il tempo non ha premura.

Piangi e ridi come allora

ridi e piangi e ridi ancora

ogni gioia ogni dolore

puoi riprovarli nella luce di un'ora.

Passa il tempo sopra il tempo

ma non devi aver paura

sembra correre come il vento

però il tempo non ha premura.

Piangi e ridi come allora

ridi e piangi e ridi ancora

ogni gioia ogni dolore

puoi riprovarli nella luce di un'ora.

(@ PassWL....zuzzurellone!)

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(Niccolò Machiavelli)

Dell'Occasione

- Chi se' tu, che non par' donna mortale,

di tanta grazia el ciel t'adorna e dota?

Perché non posi? e perché a' piedi hai l'ale? -

- Io son l'Occasione, a pochi nota;

e la cagion che sempre mi travagli,

è perch'io tengo un piè sopra una rota.

Volar non è ch'al mio correr s'agguagli;

e però l'ali a' piedi mi mantengo,

acciò nel corso mio ciascuno abbagli.

Li sparsi mia capei dinanti io tengo;

con essi mi ricuopro il petto e 'l volto,

perch'un non mi conosca quando io vengo.

Drieto dal capo ogni capel m'è tolto,

onde invan s'affatica un, se gli avviene

ch'i' l'abbi trapassato, o s'i' mi volto. -

- Dimmi: chi è colei che teco viene? -

- È Penitenzia; e però nota e intendi:

chi non sa prender me, costei ritiene.

E tu, mentre parlando il tempo spendi,

occupato da molti pensier vani,

già non t'avvedi, lasso! e non comprendi

com'io ti son fuggita tra le mani. -

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Confermo, sei simpatico...ma il suono della parola zuzzurellone è meraviglioso! Ehehhe!

:ghghgh:

:fiorellino:

tornando in topic

nesssuno conosce Trilussa?

ER CECO

Su l'archetto ar cantone de la piazza, ar posto der lampione che c'è adesso, ce stava un Cristo e un Angelo de gesso che reggeva un lumino in una tazza. Più c'era un quadro, indove una regazza veniva libberata da un'ossesso: ricordo d'un miracolo successo, sbiadito da la pioggia e da la guazza. Ma una bella matina er propietario levò l'archetto e tutto quer che c'era, pe' dallo a Spizzichino l'antiquario. Er Cristo agnede in Francia, e l'Angeletto lo prese una signora forestiera che ce guarnì la cammera da letto.

E adesso l'Angeletto fa er gaudente in una bella cammeretta rosa, sculetta e ride nella stessa posa coll'ale aperte, spensieratamente. Nun vede più la gente bisognosa che je passava avanti anticamente, dar vecchio stroppio ar povero pezzente che je chiedeva sempre quarche cosa! Nemmanco j'aritorna a la memoria quer ceco c'ogni giorno, a la stess'ora, je recitava la giaculatoria: nemmeno quello! L'Angeletto antico adesso regge er lume a la signora e assiste a certe cose che nun dico!

Er ceco camminava accosto ar muro pe' nun pijà de petto a le persone, cercanno co' la punta der bastone ch'er passo fusse libbero e sicuro. Nun ce vedeva, poveraccio, eppuro, quanno sentiva de svortà er cantone ciancicava la solita orazzione coll'occhi smorti in quell'archetto scuro. Perchè, s'aricordava, da cratura la madre je diceva: -- Lì c'è un Cristo, preghelo sempre e nun avè paura... E lui, ne li momenti de bisogno, lo rivedeva, senza avello visto, come una cosa che riluce in sogno...

Da cinque mesi, ar posto der lumino che s'accenneva pe' l'avemmaria, cianno schiaffato un lume d'osteria cor trasparente che c'è scritto: Vino. Ma er ceco crede sempre che ce sia er Cristo, l'Angeletto e l'artarino, e ner passà se ferma, fa un inchino, recita un paternostro e rivà via... L'ostessa, che spessissimo ce ride, je vorebbe avvisà che nun c'è gnente, ma quanno è ar dunque nun se sa decide. -- In fonno, -- pensa -- quann'un omo prega Iddio lo pò sentì direttamente senza guardà la mostra de bottega.

;)

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Ecco una poesia di uno dei miei preferiti: Fernando Pessoa

AUTOPSICOGRAFIA

Il poeta è un fingitore.

Finge così completamente

che arriva a fingere che è dolore

il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,

nel dolore letto sentono proprio

non i due che egli ha provato,

ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo

Gira, illudendo la ragione,

questo trenino a molla

che si chiama cuore.

Bisogna avere sempre una mente aperta, ma non così aperta che il cervello caschi per terra.

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ecco, trilussa mi manca...interessante...ora però lo devo rileggere....nelle mie valli non si sentono spesso codeste cose!

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alcune sono molto carine, ti consiglio di dargli una letta:ciao:

qua c'è qualcosa:

http://www.ciao-roma.com/roma/varie/trilussa.htm#poesie

Tradotte, evviva!

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Dissimulare etiam sperasti, perfide, tantum

posse nefas tacitusque mea decedere terra?

Nec te noster amor, nec te data dextera quondam?

Nec moritura tenet crudeli funere Dido?

Eneide, Virgilio

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