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Un po' di poesia


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sì.. di qualche anno fa.. :ciao:

bè...tutti i miei complimenti...bella bella!

ancora?

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si....finisco di ascoltare Amanda dei Boston.....e poi attuo il proposito....

Era una previsione-poetica!

Buon ascolto e sogni d'oro...mancherai e sarà una lunga notte...

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Bob Dylan - Desolation Row

Sì, ieri mi è arrivata la tua lettera

In cui mi parlavi di quella volta in cui si ruppe la maniglia della porta

Quando mi chiedesti come stavo

Era forse una battuta?

Tutte queste persone che menzioni

Sì, le conosco, gente anonima

M'è toccato rimettere a posto le loro facce

E dare a ciascuna un altro nome

In questo momento non riesco a leggere molto bene

Non mandarmi più le tue lettere, no

Non finché le spedisci dal

Vicolo della desolazione

Yes, I received your letter yesterday

About the time the door knob broke

When you asked how I was doing

Was that some kind of joke?

All these people that you mention

Yes, I know them, they're quite lame

I had to rearrange their faces

And give them all another name

Right now I can't read too good

Don't send me no more letters no

Not unless you mail them from

Desolation Row

La tua lettera l'ho avuta proprio ieri

mi racconti tutto quel che fai

ma non essere ridicola

non chiedermi "come stai",

questa gente di cui mi vai parlando

è gente come tutti noi

non mi sembra che siano mostri

non mi sembra che siano eroi

e non mandarmi ancora tue notizie

nessuno ti risponderà

se insisti a spedirmi le tue lettere

da via della Povertà.

:ciao:

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Lampo che porta via, che strappa via la poesia.

Morte fredda e vera, temuta da una vita intera.

Vita che urla forte sovrasta anche la notte.

Pioggia tra le tegole come lacrime sincere,

Gocce dimenticate che si perdono tra le strade.

Dolce tintinnio che porta solo all’addio.

Ma la risacca del mare non ne vuole sapere

Il forte tuonare del campanile delle chiese,

ti riporta a pensare a questa vita senza rifugiarsi dietro alle dita.

Notte senza luna, presagio di sventura

Velo di paura, velo nero come la pece scura.

Notte che aspetta bastarda maledetta.

Ma il lampo che abbaglia con triste meraviglia

Riporta un secondo alla gioia perduta

Ma poi si perde in un momento, il buio ripiomba insieme al tormento.

Vento che parla, freddo di saggezza

Tuono che risponde ogni sua virgola contesta.

E questo mormorare si perde oltre il mare.

E il piccolo porto affogato nell’onda

Cerca di tornare, di afferrare la sponda

E il suo affogare ricorda il movimento dell’uomo perso e del suo lamento.

Acqua che spazza via, ma non la malinconia.

Ruscelli di poesia trasportati in un'altra riva.

Rime dimenticate, parole per sempre lasciate.

Ma la goccia di pioggia così come il lamento

Il vento che parla ed il freddo silenzio

Non sono altro che scusa per un motivo

Il consolarsi del proprio destino

Ma quando l’alba illuminerà la notte

Vi sembreranno soltanto ricordi.

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La tua lettera l'ho avuta proprio ieri

mi racconti tutto quel che fai

ma non essere ridicola

non chiedermi "come stai",

questa gente di cui mi vai parlando

è gente come tutti noi

non mi sembra che siano mostri

non mi sembra che siano eroi

e non mandarmi ancora tue notizie

nessuno ti risponderà

se insisti a spedirmi le tue lettere

da via della Povertà.

Bravo.

Mi sono limitato a tradurre, perché ho pensato che non tutti conoscono la lingua inglese, ma tu hai fatto di più.

Ci voglio provare anch'io:

La tua lettera l'ho avuta giusto ieri

Scrivi cose del passato ed i tuoi guai

Non so più chi tu ora sia, so chi tu eri

Sei ridicola se chiedi: "come stai?"

Quegli anonimi individui di cui parli

Sono facce che ho dimenticato ormai

La memoria consumata dai miei tarli

Le ha mischiate nell'abisso del più mai

Leggere ora è pena e mi stordisce

Le tue lettere mi portano afflizione

Non me ne mandare più, se le spedisci

Dal vicolo della desolazione

Forse essere vivi è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono.

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quella che ho citato è la versione di De André di Desolation Row;)

magari fosse mia:ciao:

Il Salone di bellezza in fondo al vicolo

è affollatissimo di marinai

prova a chiedere a uno che ore sono

e ti risponderà "non l'ho saputo mai".

Le cartoline dell'impiccagione

sono in vendita a cento lire l'una

il commissario cieco dietro la stazione

per un indizio ti legge la sfortuna

e le forze dell'ordine irrequiete

cercano qualcosa che non va

mentre io e la mia signora ci affacciamo stasera

su via della Povertà.

Cenerentola sembra così facile

ogni volta che sorride ti cattura

ricorda proprio Bette Davis

con le mani appoggiate alla cintura.

Arriva Romeo trafelato

e le grida "il mio amore sei tu"

ma qualcuno gli dice di andar via

e di non riprovarci più

e l'unico suono che rimane

quando l'ambulanza se ne va

è Cenerentola che spazza la strada

in via della Povertà.

Mentre l'alba sta uccidendo la luna

e le stelle si son quasi nascoste

la signora che legge la fortuna

se n'è andata in compagnia dell'oste.

Ad eccezione di Abele e di Caino

tutti quanti sono andati a far l'amore

aspettando che venga la pioggia

ad annacquare la gioia ed il dolore

e il Buon Samaritano

sta affilando la sua pietà

se ne andrà al Carnevale stasera

in via della Povertà.

I tre Re Magi sono disperati

Gesù Bambino è diventato vecchio

e Mister Hyde piange sconcertato

vedendo Jeckyll che ride nello specchio.

Ofelia è dietro la finestra

mai nessuno le ha detto che è bella

a soli ventidue anni

è già una vecchia zitella

la sua morte sarà molto romantica

trasformandosi in oro se ne andrà

per adesso cammina avanti e indietro

in via della Povertà.

Einstein travestito da ubriacone

ha nascosto i suoi appunti in un baule

è passato di qui un'ora fa

diretto verso l'ultima Thule,

sembrava così timido e impaurito

quando ha chiesto di fermarsi un po' qui

ma poi ha cominciato a fumare

e a recitare l'A B C

ed a vederlo tu non lo diresti mai

ma era famoso qualche tempo fa

per suonare il violino elettrico

in via della Povertà.

Ci si prepara per la grande festa

c'è qualcuno che comincia ad aver sete

il fantasma dell'opera

si è vestito in abiti da prete

sta ingozzando a viva forza Casanova

per punirlo della sua sensualità

lo ucciderà parlandogli d'amore

dopo averlo avvelenato di pietà

e mentre il fantasma grida

tre ragazze si son spogliate già

Casanova sta per essere violentato

in via della Povertà.

E bravo Nettuno mattacchione

il Titanic sta affondando nell'aurora

nelle scialuppe i posti letto sono tutti occupati

e il capitano grida "ce ne stanno ancora",

e Ezra Pound e Thomas Eliot

fanno a pugni nella torre di comando

i suonatori di calipso ridono di loro

mentre il cielo si sta allontanando

e affacciati alle loro finestre nel mare

tutti pescano mimose e lillà

e nessuno deve più preoccuparsi

di via della Povertà.

A mezzanotte in punto i poliziotti

fanno il loro solito lavoro

metton le manette intorno ai polsi

a quelli che ne sanno più di loro,

i prigionieri vengon trascinati

su un calvario improvvisato lì vicino

e il caporale Adolfo li ha avvisati

che passeranno tutti dal camino

e il vento ride forte

e nessuno riuscirà a ingannare il suo destino

in via della Povertà.

La tua lettera l'ho avuta proprio ieri

mi racconti tutto quel che fai

ma non essere ridicola

non chiedermi "come stai",

questa gente di cui mi vai parlando

è gente come tutti noi

non mi sembra che siano mostri

non mi sembra che siano eroi

e non mandarmi ancora tue notizie

nessuno ti risponderà

se insisti a spedirmi le tue lettere

da via della Povertà.

Dall'album Canzoni :shock:

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Addio



Ho detto addio al mio mondo popolato dalle case,

gli ho promesso “farò ritorno†come il sole d'estate.

Ho lasciato la sicurezza di quattro calde mura,

per proteggere una fortezza in questa notte scura.

Io che non credo più alle favole d'un tempo

dove i cattivi marciranno sotto lapidi in cemento

Come potrò tornare indietro,

tornare alla paura?

Mi hanno illuso, con lusinghe d'amore

mi hanno mentito con parole d'onore.

Ho sentito il gemito di chi un proiettile ha preso,

l'ho visto portato, portato nel cielo.

Io che non vedo più ogni mio piccolo sogno,

sostituito da morti, da incubi senza ritorno.

Come potrò tornare a casa,

tornare alla normalità?

Perché non hanno mandato quei generali così sinceri,

quelli che mi hanno promesso illusioni non vere,

perché non hanno mandato chi parla con viltà

mi hanno però donato un viaggio per l'aldilà.

Io che non sento più lo stormire del vento

quanto accarezza le foglie, sostituito dal mio lamento.

Come potrò riabbracciare mia moglie,

rassicurare i miei figli?

Perché non hanno pensato che a fare le guerre

non sono grassi politici ma la povera gente.

Perché non hanno pensato che ogni secondo

è come la vita che non fa più ritorno.

Io che non penso più che a quel proiettile

che mi ha lasciato molto a cui riflettere.

Come potrò mantenere la mia promessa

ora che vado via?

Ho toccato il suolo come un addio del cuore,

ho toccato il mio sangue senza provare dolore.

Ho visto la mia vita che si allontanava da me,

l'ho accarezzata, ma ho accarezzato te.

Io che adesso sono a mangiare il fango

mentre la pioggia pulisce il sangue dal mio fianco.

Come potrò perdonare il mondo ora che muoio?

Tu che mi leggi pensami

ogni qualvolta ci sia

un uomo che pensi

che la guerra è l'unica via.

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"Addio, addio e un bicchiere levato al cielo d'Irlanda e alle nuvole gonfie.

Un nodo alla gola ed un ultimo sguardo alla vecchia Liffey e alle strade del porto.

Un sorso di birra per le verdi brughiere e un altro ai mocciosi coperti di fango,

e un brindisi anche agli gnomi a alle fate, ai folletti che corrono sulle tue strade."

In un giorno di pioggia - Modena City Rambles

Si dice che per l'addestramento di un gatto ci voglia una vita. Non è vero: il mio mi ha insegnato tutto in un paio di giorni!

"Ma come vorrei avere i tuoi occhi, spalancati sul mondo come carte assorbenti e le tue risate pulite e piene, quasi senza rimorsi o pentimenti..."

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Jacopo da Bologna



“Prima virtuteâ€, madrigale

Prima virtut’è costringer la lingua

Cantar sin Cato ch’è perfecto Autore.

Ch’il sa fare buon servo é signore.

Per ben dir e per ben fare s’impingua

Et è la mente di colui è felice.

Ch’a ragion sa tacer’e però dice.

La lingua non ha osso

Ma spesse volte fa romper lo dosso.

El ver ma’ non è mosso

Chi perde per mal dir non è riscosso.

(London Ms, British Museum, add.29987;

Firenze, bibl. Laurenziana, Ms Palatino 87,

Codex Squarcialupi)

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Pioggia fiacca, pioggia estiva dai cespugli rumoreggia, rumoreggia dagli alberi.

Com'è bello e benedetto sognare ancora a sazietà.

Fuori a lungo me ne stetti nella luce, desueta mi è quest'onda:

dimorare nel proprio intimo da nessuna terra estranea essere attratto.

Niente desidero. niente bramo, accenno lievi canti infantili,

stupido a casa sono approdato nella vaghezza calda dei sogni.

Cuore, come sei lacerato dalle ferite,

come sprofondi cieco e beato di non pensare,

di non sapere, solo alitare, solo sentire.

(H. HESSE)

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella danzante!!!

Amo gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che attraversano!

Il Blog di Bimbetta: elaborazione DSM V.

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I grilli friniscono, l’acqua è alta

c'è un morbido vestito di cotone steso ad asciugare

La finestra, spalancata, alberi africani

piegati all'indietro da venti disumani

Né una parola d’addio, nemmeno un biglietto

Se n’è andata con l’uomo con il nero cappotto

Qualcuno lo ha visto aggirarsi

nella vecchia sala da ballo di periferia

Lui l’ha guardata negli occhi quando lei lo ha fermato

per chiedergli di ballare, il viso di pietra le aveva mostrato

Qualcuno ha detto che ha citato la Bibbia

Sull’uomo dal cappotto nero c'era polvere e sabbia

Il predicatore parlava, faceva il suo sermone

Diceva che la coscienza degli uomini è corrotta e depravata

Non dipendere da lei, se non vuoi vacillare

Quando sei proprio tu a doverla soddisfare

Non è semplice da ingoiare, non ti fa deglutire

All’uomo dal cappotto nero lei ha donato il suo cuore

Qualcuno dice che nella vita non esistono errori

È vero talvolta puoi vederla così

Ma la gente non vive o muore, fluttua soltanto

Lei e l’uomo dal cappotto nero camminano accanto

C’è fumo sull’acqua, è là fin da Giugno

Tronchi sradicati sotto la Luna crescente

Pulsazioni, vibrazioni e un rumore distorto

Qualcuno là fuori batte su un cavallo morto

Lei non ha mai detto niente, non ha scritto il suo pensiero

Se n’è andata insieme all’uomo con il lungo cappotto nero

Crickets are chirpin’, the water is high

There’s a soft cotton dress on the line hangin’ dry

Window wide open, African trees

Bent over backwards from a hurricane breeze

Not a word of goodbye, not even a note

She gone with the man in the long black coat

Somebody seem him hanging around

At the old dance hall on the outskirts of town

He looked into her eyes when she stopped him to ask

If he wanted to dance, he had a face like a mask

Somebody said from the Bible he’d quote

There was dust on the man in the long black coat

Preacher was a talkin’, there’s a sermon he gave

He said every man’s conscience is vile and depraved

You cannot depend on it to be your guide

When it’s you who must keep it satisfied

It ain’t easy to swallow, it sticks in the throat

She gave her heart to the man in the long black coat.

There are no mistakes in life some people say

It is true sometimes you can see it that way

But people don’t live or die, people just float

She went with the man in the long black coat

There’s smoke on the water, it’s been there since June

Tree trunks uprooted, ‘neath the high crescent moon

Feel the pulse and vibration and the rumbling force

Somebody is out there beating on a dead horse

She never said nothing, there was nothing she wrote

She gone with the man in the long black coat

(ancora Bob Dylan)

Forse essere vivi è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono.

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ho letto una poesia della Dickinson.....una favola.....non appena la trovo.....la posto...

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella danzante!!!

Amo gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che attraversano!

Il Blog di Bimbetta: elaborazione DSM V.

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Non voglio che ti allontani,

dolore, ultima forma di amare.

Io mi sento vivere

quando tu mi fai male

non in te, né qui, più oltre:

sulla terra, nell'anno da dove vieni

nell'amore con lei e tutto ciò che fu.

In quella realtà sommersa

che nega se stessa

ed ostinatamente afferma

di non essere esistita mai,

d'essere stata nient'altro

che un mio pretesto per vivere.

Se tu non mi restassi,

dolore, irrefutabile,

io potrei anche crederlo;

ma mi rimani tu.

La tua verità mi assicura

che niente fu menzogna.

E fino a quando ti potrò sentire,

sarai per me, dolore,

la prova di un'altra vita

in cui non mi dolevi.

La grande prova, lontano,

che è esistita, che esiste,

che mi ha amato, sì,

che la sto amando ancora.

-Pedro Salinas

Flickr

Quando il discepolo è pronto, Quelo appare.

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Attendevo al varco chi avrebbe citato questa...eheheheh!

D'Ungaretti c'è anche:

Si sta come

d'autunno

sugli alberi

le foglie.

“Creare forse significa sbagliare quel passo nella danza. Significa dare di traverso quel colpo di scalpello nella pietraâ€. Antoine de Saint-Exupery

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“PER ME SI VA NE LA CITTA’ DOLENTE,



PER ME SI VA NE L’ETERNO DOLORE,

PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE.

GIUSTIZIA MOSSE IL MIO ALTO FATTORE:

FECEMI LA DIVINA POTESTATE,

LA SOMMA SAPIENZA E ‘L PRIMO AMORE.

DINANZI A ME NON FUR COSE CREATE

SE NON ETERNE, E IO ETERNA DURO.

LASCIATE OGNI SPERANZA, VOI CH’ENTRATE.â€

(Inferno, Canto III, vv. 1-9)

(scusate il maiuscolo....copia-incolla...ehem)

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