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Un po' di poesia


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è....bello...sapere ...un pò di tutto...:love:

....tra poco vado a giocare a tennis...:baby:

Scherzo....io invece sono arrivata a casa...e me la godo!

Buon divertimento!

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bello il tennis :love:

tornando in 3d eccone un altra:

Prima son le nuvole come presagi neri,

poi è il vento che spira lieve,

poi è il tuono che annuncia l'arrivare

del grande, imponente, oscuro temporale.

E nelle campagne secche d'erbacce maltrattate

fin troppo ansiose di candide gocce bagnate,

tra gli steli di grano dolcemente accarezzati,

al ringhiare del tuono tutto tace.

Il silenzio che si tocca in ogni angolo,

che lo senti, che lo palpi senza scampo

anche chi soffre ha deciso per il silenzio

con rancore ha rimandato il suo tormento.

Il sole come il pallido spettro del passato

come un sogno infranto ormai offuscato,

di lui rimane soltanto il ricordo

dei dolci raggi che ti toccano il collo.

E poi vi è la saetta come una lama lucente

tra le viti che s'innalzano con fare impertinente,

che ricordano le braccia di chi chiede la pietà,

di chi affamato chiede la carità.

Poi d'improvviso il vento rinforza

alzando la soffice terra smossa,

alzando le foglie dall'autunno ingiallite,

strappando i petali di vite appassite

E nel silenzio ormai scacciato dall'ululare

delle fronde d'albero che si lasciano piegare

arriva infine furiosa la pioggia

che tintinna sui vetri ad ogni goccia.

Ma ecco che inizia il vero infuriare

del grande potente, oscuro temporale

la pioggia, il vento, il tuono ed il lampo

battono d'un povero contadino il campo.

E lui lo vede martoriato dalle intemperie,

vede il suo raccolto divenire macerie,

ora non sa come potrà mangiare,

ora non sa a fine mese cosa fare.

La natura ingrata, madre e matrigna

distrugge ogni cosa senza curarsene

la vita lentamente poi si ripiglia,

ha trovato una scusa per fregarsene.

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Prima son le nuvole come presagi neri,

poi è il vento che spira lieve,

poi è il tuono che annuncia l'arrivare

del grande, imponente, oscuro temporale.

E nelle campagne secche d'erbacce maltrattate

fin troppo ansiose di candide gocce bagnate,

tra gli steli di grano dolcemente accarezzati,

al ringhiare del tuono tutto tace.

Il silenzio che si tocca in ogni angolo,

che lo senti, che lo palpi senza scampo

anche chi soffre ha deciso per il silenzio

con rancore ha rimandato il suo tormento.

Il sole come il pallido spettro del passato

come un sogno infranto ormai offuscato,

di lui rimane soltanto il ricordo

dei dolci raggi che ti toccano il collo.

E poi vi è la saetta come una lama lucente

tra le viti che s'innalzano con fare impertinente,

che ricordano le braccia di chi chiede la pietà,

di chi affamato chiede la carità.

Poi d'improvviso il vento rinforza

alzando la soffice terra smossa,

alzando le foglie dall'autunno ingiallite,

strappando i petali di vite appassite

E nel silenzio ormai scacciato dall'ululare

delle fronde d'albero che si lasciano piegare

arriva infine furiosa la pioggia

che tintinna sui vetri ad ogni goccia.

Ma ecco che inizia il vero infuriare

del grande potente, oscuro temporale

la pioggia, il vento, il tuono ed il lampo

battono d'un povero contadino il campo.

E lui lo vede martoriato dalle intemperie,

vede il suo raccolto divenire macerie,

ora non sa come potrà mangiare,

ora non sa a fine mese cosa fare.

La natura ingrata, madre e matrigna

distrugge ogni cosa senza curarsene

la vita lentamente poi si ripiglia,

ha trovato una scusa per fregarsene.

Ma quanto son belle, le tue poesie....:fiorellino:

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Sogno di Benvenuto Cellini

Quella gentil bugiarda a queste notte

io sentia lamentar, poi che credea

che spenta la lucerna affatto avea,

smarrita giva in queste nuove grotte.

Quell'altre vidi poi sì mal condotte,

e ciascuna i suoi affanni pur dicea

a quel Angel Michel, ch'ancor vedea

quei lumi spenti, e le gran strade rotte.

Chiamavan Ercol che venisse ancora

a liberarle; a cui rispose:–Come

venir poss'io in così scuri campi?

Mi trasse il Bandinel del sentier fuora;

ben venuto sarei a quel sol nome.–

–Or siam perdute, e non è chi ne scampi!–

Qual più vergogna avvampi,

chi spegne il lume a la gran tosca Scuola

lasciando quella cieca, nuda e sola.

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Ce ne andammo in silenzio

bisbigliando poche parole,

urlando bestemmie senza senso

con un filo di fredda voce

Lasciammo del nostro passaggio,

solo una lettera che sa di addio,

donando il piccolo assaggio

di chi muore senza Dio.

Il mondo ci illuse con lusinghe,

parole dolci e poi... abbandoni,

ci ritrovammo a cercare conforto

nella fredda autocommiserazione.

Coltiviamo per tutti un dissapore

che ha l'aspetto sin troppo sincero

quello che voi chiamate dolore

è solo il preludio di quello vero.

Toccammo della disperazione il fondo

popolato da teschi vuoti,

sono le anime senza tempo

dei suicidi senza voce

Codardi e vigliacchi siamo per il mondo,

gente che alla vita preferì un nodo al collo,

che preferì al combattere la via più corta

scegliendo come misura un metro di corda,

scegliendo come misura un metro di corda.

:)

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Ospite Hiraoka Kimitake

Tutte le lettere d’amore sono

ridicole.

Non sarebbero lettere d’amore se non fossero

ridicole.

Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,

come le altre,

ridicole.

Le lettere d’amore, se c’è l’amore,

devono essere

ridicole.

Ma dopotutto

solo coloro che non hanno mai scritto

lettere d’amore

sono

ridicoli.

Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo

senza accorgermene

lettere d’amore

ridicole.

La verità è che oggi

sono i miei ricordi

di quelle lettere

a essere ridicoli.

(Tutte le parole sdrucciole,

come tutti i sentimenti sdruccioli,

sono naturalmente

ridicole).

Fernando Pessoa, Tutte le lettere d'amore

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Tutte le lettere d’amore sono

ridicole.

Non sarebbero lettere d’amore se non fossero

ridicole.

Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,

come le altre,

ridicole.

Le lettere d’amore, se c’è l’amore,

devono essere

ridicole.

Ma dopotutto

solo coloro che non hanno mai scritto

lettere d’amore

sono

ridicoli.

Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo

senza accorgermene

lettere d’amore

ridicole.

La verità è che oggi

sono i miei ricordi

di quelle lettere

a essere ridicoli.

(Tutte le parole sdrucciole,

come tutti i sentimenti sdruccioli,

sono naturalmente

ridicole).

Fernando Pessoa, Tutte le lettere d'amore

:bacino:

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La vispa Teresa avea tra l’erbetta

A volo sorpresa gentil farfalletta

E tutta giuliva stringendola viva

gridava distesa: â€L’ho presa! L’ho presa!â€

A lei supplicando l’afflitta gridò:

“Vivendo, volando che male ti fò?

Tu si mi fai male stringendomi l’ale!

Deh! Lasciami anch’io son figlia di Dio!â€.

Teresa, pentita, di colpo arrossì,

dischiuse le dita e quella fuggì.

:bacino:

Membro fondatore dello Spam Club. Gemellato con il Turbo Club. Simpatizzante del Vaffa Team.

sparrow79 su playstation 3 aggiungimi :)

6666 PIU CATTIVO DEL DIAVOLO

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La vispa Teresa avea tra l’erbetta

A volo sorpresa gentil farfalletta

E tutta giuliva stringendola viva

gridava distesa: â€L’ho presa! L’ho presa!â€

A lei supplicando l’afflitta gridò:

“Vivendo, volando che male ti fò?

Tu si mi fai male stringendomi l’ale!

Deh! Lasciami anch’io son figlia di Dio!â€.

Teresa, pentita, di colpo arrossì,

dischiuse le dita e quella fuggì.

:bacino:

Super-Manolo!

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Ospite Hiraoka Kimitake

Come la nebbia non lascia cicatrici

sul verde cupo della collina,

così non ne lascia il mio corpo su di te, né mai ne lascerà.

Quando il vento e il falco s'incontrano,

che cosa rimane di duraturo?

Allo stesso modo ci incontriamo,

io e te,

per poi rigirarci e dormire.

Come tante notti resistono

senza la luna né una stella,

così anche noi resisteremo,

quando uno di noi sarà via, lontano.

Leonard Cohen, Come la nebbia non lascia cicatrici

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Ospite Hiraoka Kimitake

Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare.

Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori

lascian gli stazzi e vanno verso il mare:

scendono all’Adriatico selvaggio

che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti

alpestri, che sapor d’acqua natia

rimanga ne’ cuori esuli a conforto,

che lungo illuda la lor sete in via.

Rinnovato hanno verga d’avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,

quasi per un erbal fiume silente,

su le vestigia degli antichi padri.

O voce di colui che primamente

conosce il tremolar della marina!

Ora lungh’esso il litoral cammina

la greggia. Senza mutamento è l’aria.

Il sole imbionda sì la viva lana

che quasi dalla sabbia non divaria.

Isciacquio, calpestio, dolci romori.

Ah perché non son io co’ miei pastori?

Gabriele D'Annunzio, I pastori

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Appena finita di scrivere, qualcuno mi da qualche parere, consiglio, critica ecc. :ciao:

La sentenza



Non tutti in un tribunale

sono capaci a giudicare

qualche innocente per noia

viene affidato ad un boia,

qualche innocente per noia

viene affidato ad un boia.

Era un uomo senza pretese,

dall’aspetto assai cortese,

per uno scherzo del destino

fu incriminato per assassinio,

per uno scherzo del destino

fu incriminato per assassinio.

Quando la polizia l’ha arrestato

la sua innocenza ha giurato,

ma per la corte d’un tribunale

era un uomo da condannare,

ma per la corte d’un tribunale

era un uomo da condannare.

E quasi senza sforzo

si ritrovò il suo volto,

in un articolo di giornale

etichettato come criminale,

in un articolo di giornale

etichettato come criminale.

E la gente dalla mente aperta

al pettegolezzo sempre esperta

come in Cristo Salvatore

credette a quelle parole,

come in Cristo Salvatore

credette a quelle parole.

Ed in quel piccolo paese

sempre diviso nelle contese

si ritrovò un tacito accordo

per fargli tagliare il collo,

si ritrovò un tacito accordo

per fargli tagliare il collo.

Venne il giorno della sentenza,

e dal giudice venne emessa

la più cattiva delle sorti

la cosiddetta condanna a morte

la più cattiva delle sorti

la cosiddetta condanna a morte.

Ma per chi è innocente

è una sentenza un po’ indecente,

le sue grida e i suoi pianti

resero la gente esultante,

le sue grida e i suoi pianti

resero la gente esultante.

Ma fra tutti quei carnefici

dai visi sempre sinceri,

c’era il pianto d’una donna

che si perdeva tra la folla,

c’era il pianto d’una donna

che si perdeva tra la folla.

“Non piangermi amore mio,

ti prego ricorda il mio addio

tutti i miei dolci baci

oggi ti sono stati rubati,

tutti i miei dolci baci

oggi ti sono stati rubatiâ€

Queste furono le ultime parole

del condannato gridate al sole

ma un soffio di vento

portò lontano il suo lamento,

ma un soffio di vento

portò lontano il suo lamento.

Ma il vero criminale

era il padrone del tribunale

proprio lui aveva sparato

ed un bambino ammazzato,

proprio lui aveva sparato

ed un bambino ammazzato.

Non tutti in un tribunale

sono capaci a giudicare,

qualche assassinio per noia

viene affidato ad un boia,

qualche assassinio per noia

viene affidato ad un boia.

spero vi piaccia:ciao:

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bravo pass:)

il libro pirata é in porto o no?:ciao:

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grazie! :ciao:

al libro ci sto lavorando :mad:

nessun consiglio per migliorare la poesia?

Migliorare? Ma PWL, stai fuori? Sono splendide!

Smack!

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.....Io camminerò, tu mi seguirai

angeli braccati noi..... ci sarà un cielo ed

io lavorerò tu mi aspetterai

e una sera impazzirò quando mi dirai

che un figlio avrai, avrò…...

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella danzante!!!

Amo gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che attraversano!

Il Blog di Bimbetta: elaborazione DSM V.

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mmmmm....ma dov'è quella che sto cercando...? intanto...un up, per la poesia....fatevi tentare...:(

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Non varcare le nostre labbra,

parola che semini il drago.

E' vero, l'aria e' soffocante,

la luce schiuma di acidi e fermenti,

sulla palude nereggia un velo di zanzare.

Ama le biccherate la cicuta.

E' in mostra una pelle di gatto:

la serpe s'avventa soffiando,

lo scorpione inizia la danza.

Non raggiungere le nostre orecchie,

fama dell'altrui colpa:

parola, muori nella palude

da cui la pozzanghera sgorga.

Parola, stai al nostro fianco

tenera di pazienza

e d'impazienza. Bisogna

che questa semina abbia fine!

Non domera' la bestia colui che ne imita il verso.

Chi rivela segreti d'alcova, rinunzia per sempre all'amore.

La parola bastarda serve al frizzo per immolare uno stolto.

Chi ti richiede un giudizio su questo straniero?

Se non richiesto lo formuli, prosegui tu il suo cammino

da una nottata all'altra con le sue piaghe ai piedi: va'! e non ritornare.

Parola, sii nostra,

libera, chiara, bella.

Certo, dovra' avere fine

ogni cautela.

(Il gambero si ritrae,

la talpa dorme troppo,

l'acqua dolce dissolve

la calce, che pietre ha filato).

Vieni, benevolenza fatta di voci e d'aliti,

questa bocca fortifica

quando la sua fralezza

si inorridisce e inceppa.

Vieni e non ti negare,

poiche' in conflitto siamo con tanto male.

Prima che sangue di drago protegga l'avversario

questa mano cadra' dentro il fuoco.

O mia parola, salvami!

bachmann.jpg

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....una bugia coi tuoi

il frigo pieno e poi

un calcio alla tivu'

solo io...... solo tu.......

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella danzante!!!

Amo gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che attraversano!

Il Blog di Bimbetta: elaborazione DSM V.

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celentano poeta?

mi dà la definizione di poeta?

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella danzante!!!

Amo gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che attraversano!

Il Blog di Bimbetta: elaborazione DSM V.

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Ospite Hiraoka Kimitake

vivevamo segregati a quel tempo

giacevo così mi parve

e cadeva la neve

curiosità e prudenza si univano

ed indagavo

mi avventurai a studiare il gelo e i suoi composti

e le immense riserve

verrà un altro temporale

sarà di nuovo estate

e scoppieranno i suoi colori per le strade

ci sentiremo crescere

la voglia di viaggiare ed incontrare

nuovi amori

che ci faranno credere

monti sorgenti dalle acque

appariranno

le baie dell’incostanza

le valli dell’incoerenza

per superare questa noia di vivere

prendi ciò che vuoi

dai tuoi giardini sospesi nell’anima

verrà un nuovo temporale e finirà l’estate

la quiete dei colori autunnali a riflettersi sulle strade e sugli umori

come il dolce malessere dopo un addio

poche le cose che restano alla fine di un’estate

la quiete dei colori autunnali si rifletterà sulle strade e sugli umori

come il dolce malessere dopo un addio

Franco Battiato, La quiete dopo un addio

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