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Ingegneria Informatica - La Sapienza


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:rolleyes::ciao::ghghgh:

mi sono diplomato quest'anno (scientifico) e ho deciso di iscrivermi a questa facoltà....a Roma....

Ho girovagato un po in internet, ma sul sito della sapienza non ho trovato quello che cercavo, ossia il piano di studi per questa facoltà con i vari esami....

Ne ho visti un paio ma sono di altre università (Pavia, Bologna ecc.), io invece cercavo proprio quello della Sapienza, potete aiutarmi??

Inoltre se qualcuno puo darmi delle dritte per questa facoltà. sono chiaramente ben accette!!!

:lol::ghghgh:

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beh magari lui è interessato all'hardware e meno al software :rolleyes:

comunque io sul sito della sapienza vedo informatica e non ingegneria informatica..sicuro che c'è? tra i vari dipartimenti quello di ing informatica non mi pare di vederlo..

Veni. Vidi. Vicious.

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ingegneri... bleah!

da mac user te lo sconsiglio vivamente, prendi informatica (non ingegneria) è molto più... informatica!

Informatica da una preparazione legata quasi esclusivamente al pc, mentre ingegneria informatica offre una visione più ampia...

comunque anche con ingegneria informatica impari a programmare e via dicendo...

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beh magari lui è interessato all'hardware e meno al software :shock:

comunque io sul sito della sapienza vedo informatica e non ingegneria informatica..sicuro che c'è? tra i vari dipartimenti quello di ing informatica non mi pare di vederlo..

Certo che cè...Università La Sapienza-Facoltà di Ingegneria - Home

se poi va si didattica trovi tutte le facoltà, tra cui ingegneria informatica;):rolleyes:

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Sorry, ho visto solo ora la sezione Mac eucation, se cè bisogno sposate pure lì, magari riesco a ricevere qualche risposta in più.....

Grazie

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E' quello che penso anche io, e poi credo che ingegneria informatica dia una preparazione più mPI rispetto a informatica....però cercavo qualche informazione su questo corso, ma da quello che vedo purtroppo non cè molta gente che può aiutarmi....

Ciaooooo

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qua trovi il sito degli studenti della facoltà: **tp://www dot soloingegneria dot com/

MacBook Pro Uniboby iPhone 4s
FeedBack Positivi: Ralphpolo3, iaquinta88

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nel settore IT assumono informatici esattamente come ingegneri informatici, matematici, fisici, biomedici... non cambia nulla.. quello che fa la differenza sono le tue competenze in materia...

Expertise Areas: MacGenius && Networking Expert

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Grazie della risposta....

Sono sempre più indeciso fra informatica e ing. informatica.........

Bo Bo...

A me piace molto tutto ciò che riguarda l'informatica, però allo stesso tempo sono attratto dall'ingegneria, anche se da quanto ho capito, non si impara bene a programmare come si impara in informatica...

HELPPP

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Grazie della risposta....

Sono sempre più indeciso fra informatica e ing. informatica.........

Bo Bo...

A me piace molto tutto ciò che riguarda l'informatica, però allo stesso tempo sono attratto dall'ingegneria, anche se da quanto ho capito, non si impara bene a programmare come si impara in informatica...

HELPPP

Ma la programmazione non si impara mica all'Università (come gran parte di ciò che realmente serve nella vita, se proprio volessimo dirla tutta...).

Io alla Tua età ero indeciso tra ingegneria elettronica a Bologna (all'epoca non c'era Ingegneria Informatica, correva il 1983...) e informatica a Pisa. Feci la seconda scelta e fu una tragedia. Dopo un anno venni via e mi iscrissi a Statistica a Bologna, che era la mia terza scelta. E tutto filò liscio come l'olio, tanto è vero che adesso faccio il lavoro per cui ho studiato, peraltro come libero professionista.

Fai Ingegneria Informatica: in generale, le facoltà di Ingegneria sono strutturate meglio, i docenti hanno migliori legami con il mondo del lavoro, la preparazione è più completa e meno teorica. Poi, se Ti dovessi rompere dell'informatica puoi facilmente passare ad un altro indirizzo ingegneristico. E, comunque, gli ingegneri sono molto appetiti dalle aziende, spesso anche a prescindere dall'indirizzo che hanno effettivamente seguito.

Argomenti di grande attualità come gli embedded system mi pare siano più facilmente trattati nelle facoltà di ingegneria. Per non parlare della robotica, delle problematiche connesse al trattamento dei segnali, delle applicazioni alle telecomunicazioni.

Poi è chiaro che se a Te, fondamentalmente, interessa "solo" imparare a programmare in C o Java, una facoltà vale l'altra. Tanto sono ormai giunto alla conclusione che queste siano cose innate: cambia la sintassi, i sistemi operativi, i tool di sviluppo, ma programmatori si nasce.

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Ma la programmazione non si impara mica all'Università (come gran parte di ciò che realmente serve nella vita, se proprio volessimo dirla tutta...).

Io alla Tua età ero indeciso tra ingegneria elettronica a Bologna (all'epoca non c'era Ingegneria Informatica, correva il 1983...) e informatica a Pisa. Feci la seconda scelta e fu una tragedia. Dopo un anno venni via e mi iscrissi a Statistica a Bologna, che era la mia terza scelta. E tutto filò liscio come l'olio, tanto è vero che adesso faccio il lavoro per cui ho studiato, peraltro come libero professionista.

Fai Ingegneria Informatica: in generale, le facoltà di Ingegneria sono strutturate meglio, i docenti hanno migliori legami con il mondo del lavoro, la preparazione è più completa e meno teorica. Poi, se Ti dovessi rompere dell'informatica puoi facilmente passare ad un altro indirizzo ingegneristico. E, comunque, gli ingegneri sono molto appetiti dalle aziende, spesso anche a prescindere dall'indirizzo che hanno effettivamente seguito.

Argomenti di grande attualità come gli embedded system mi pare siano più facilmente trattati nelle facoltà di ingegneria. Per non parlare della robotica, delle problematiche connesse al trattamento dei segnali, delle applicazioni alle telecomunicazioni.

Poi è chiaro che se a Te, fondamentalmente, interessa "solo" imparare a programmare in C o Java, una facoltà vale l'altra. Tanto sono ormai giunto alla conclusione che queste siano cose innate: cambia la sintassi, i sistemi operativi, i tool di sviluppo, ma programmatori si nasce.

Scusami ma perchè fu un disastro???

Comunque io inizialmente ero indirizzato verso Ing. Informatica, però poi ho sentito il parere di alcuni studenti di Ing. Informatica che mi hanno sconsigliato vivamente di fare Ing. Informatica e fare invece Informatica...(Scusate le ripetizioni:rolleyes::popcorn:), in quanto dicono che Informatica dia una preperazione più specifica mentre Ing. Informatica è "un po di tutto".....

Inoltre mi hanno detto che è un corso IMPOSSIBILE, mentre Informatica è una passeggiata....

E ora mi ritrovo a dovermi iscrivere all'università con le idee ancora più confuse, ecco perchè sto chiedendo il vostro aiuto....

Tanks:ciao::ghghgh::ciao:

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Scusami ma perchè fu un disastro???

Premetto che parliamo di fatti accaduti 25 anni fa e che, da allora, molte cose sono cambiate (o, almeno, lo spero…). In particolare, mi pare che le lauree che una volta erano quadriennali come Informatica si siano un po’ semplificate.

Questo fenomeno è riconducibile, a mio avviso, a diverse cause. Anzitutto lo schema 3+2 ha “diluito†nel tempo il piano degli studi. In secondo luogo, ad un sostanziale alleggerimento del primo percorso triennale, coerente con le finalità più pratiche che dovrebbero caratterizzare questo livello di base, non è conseguito un corrispondente innalzamento della difficoltà della laurea specialistica. Quindi gli esami “monstre†che hanno sterminato generazioni di studenti nei primi due anni di qualunque facoltà fisico-matematica del vecchio ordinamento (ovvero, Analisi 1 e 2, Fisica 1 e 2, Algebra e/o Geometria) sono diventati tutt’altra cosa nella laurea triennale, senza che sbarramenti di tale portata si ritrovino poi nella laurea specialistica.

Infine, e questo vale più specificamente per la laurea in Informatica, questo corso è diventato sempre più indipendente, dal punto di vista culturale, da quello di Matematica, da cui era nato nella stragrande maggioranza delle sedi. Il che vuol dire meno attenzione per le problematiche astratte (ad esempio, tutte le teorizzazioni che hanno a che fare con l’algebra dei linguaggi di programmazione, la logica, la calcolabilità e simili) e per quelle tipicamente legate all’analisi numerica: argomenti che, generalmente, vengono vissuti molto male da chi si avvicina a questi studi per imparare a programmare, scrivere un compilatore, gestire reti di computer, ecc. Ora, se ci metti il livello eccezionalmente alto con il quale le discipline matematiche e fisiche sono praticate all’Università di Pisa, il quadro è completo.

Fu quindi una tragedia perché gli esami di Analisi Matematica, Algebra+Geometria e Fisica erano straordinariamente complessi. Ricordo il primo esame di Algebra+Geometria: circa 300 partecipanti allo scritto, passato da non più di 20/30 persone, di cui non ricordo quanti riuscirono poi a superare l’orale. Questo nonostante quel corso di laurea raccogliesse studenti eccezionali da tutta Italia: confrontandomi con i miei compagni, lì mi sono accorto di essere veramente una mezza sega. Mi è rimasto particolarmente impresso un tizio che, come hobby, scriveva compilatori per una CPU IBM… Poi devi considerare che, all’epoca, l’informatica era qualcosa di atroce: UNIX era poco più di una novità, era normale lavorare nell’assembler del PDP-11 o del VAX, i linguaggi commerciali erano il Cobol o il Fortran. Non esistevano i PC: da qualche anno erano uscite macchine come l’Apple II, il Commodore e simili, la cui potenza di calcolo era però risibile. Quindi, credimi, dopo un po’ Ti passava la voglia…

Oggi invece la situazione, secondo me, si è ribaltata: nei corsi di laurea in Informatica mi pare che si sia molto più vicini, a mio avviso troppo, ai paradigmi dell’home computing, quando invece continua ad esserci una buona richiesta del mercato di competenze “arcaiche†come quelle che si praticavano una volta: credo infatti che la stragrande maggioranza di cose che fanno girare il mondo siano ancora scritte in Cobol e Fortran, ma non mi pare che i giovani amino molto questi strumenti, anche perché forse ormai nessuno li insegna nel modo giusto. Mentre nelle facoltà di Ingegneria mi pare che esista la possibilità di praticare argomenti che magari non saranno questi, ma comunque di grande attualità anche per il loro più stretto legame con l’hardware (pensa solo ai sistemi embedded e alle telecomunicazioni).

Infine, credo che i Tuoi amici abbiano ragione: in linea di massima Ingegneria è più difficile. Ma questa è poi anche la ragione per la quale gli ingegneri sono generalmente più apprezzati sul mercato del lavoro. A parte il fatto che, se il Tuo mestiere lo sia fare, non c’è titolo di studio che tenga: personalmente, i migliori informatici con i quali ho avuto a che fare sono tutti rigorosamente non laureati…

Quindi, quello che direi a mio figlio, se volesse fare questo mestiere, è: né Informatica né Ingegneria, ma una laurea più semplice che Ti lasci il tempo di lavorare , anche gratis, su qualche bel progetto vero a contatto con persone che sanno fare davvero quel mestiere lì, mica accademici che non sanno cambiare una lampadina… Ma, sinceramente, preferirei che facesse il liutaio.

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Premetto che parliamo di fatti accaduti 25 anni fa e che, da allora, molte cose sono cambiate (o, almeno, lo spero…). In particolare, mi pare che le lauree che una volta erano quadriennali come Informatica si siano un po’ semplificate.

Questo fenomeno è riconducibile, a mio avviso, a diverse cause. Anzitutto lo schema 3+2 ha “diluito†nel tempo il piano degli studi. In secondo luogo, ad un sostanziale alleggerimento del primo percorso triennale, coerente con le finalità più pratiche che dovrebbero caratterizzare questo livello di base, non è conseguito un corrispondente innalzamento della difficoltà della laurea specialistica. Quindi gli esami “monstre†che hanno sterminato generazioni di studenti nei primi due anni di qualunque facoltà fisico-matematica del vecchio ordinamento (ovvero, Analisi 1 e 2, Fisica 1 e 2, Algebra e/o Geometria) sono diventati tutt’altra cosa nella laurea triennale, senza che sbarramenti di tale portata si ritrovino poi nella laurea specialistica.

Infine, e questo vale più specificamente per la laurea in Informatica, questo corso è diventato sempre più indipendente, dal punto di vista culturale, da quello di Matematica, da cui era nato nella stragrande maggioranza delle sedi. Il che vuol dire meno attenzione per le problematiche astratte (ad esempio, tutte le teorizzazioni che hanno a che fare con l’algebra dei linguaggi di programmazione, la logica, la calcolabilità e simili) e per quelle tipicamente legate all’analisi numerica: argomenti che, generalmente, vengono vissuti molto male da chi si avvicina a questi studi per imparare a programmare, scrivere un compilatore, gestire reti di computer, ecc. Ora, se ci metti il livello eccezionalmente alto con il quale le discipline matematiche e fisiche sono praticate all’Università di Pisa, il quadro è completo.

Fu quindi una tragedia perché gli esami di Analisi Matematica, Algebra+Geometria e Fisica erano straordinariamente complessi. Ricordo il primo esame di Algebra+Geometria: circa 300 partecipanti allo scritto, passato da non più di 20/30 persone, di cui non ricordo quanti riuscirono poi a superare l’orale. Questo nonostante quel corso di laurea raccogliesse studenti eccezionali da tutta Italia: confrontandomi con i miei compagni, lì mi sono accorto di essere veramente una mezza sega. Mi è rimasto particolarmente impresso un tizio che, come hobby, scriveva compilatori per una CPU IBM… Poi devi considerare che, all’epoca, l’informatica era qualcosa di atroce: UNIX era poco più di una novità, era normale lavorare nell’assembler del PDP-11 o del VAX, i linguaggi commerciali erano il Cobol o il Fortran. Non esistevano i PC: da qualche anno erano uscite macchine come l’Apple II, il Commodore e simili, la cui potenza di calcolo era però risibile. Quindi, credimi, dopo un po’ Ti passava la voglia…

Oggi invece la situazione, secondo me, si è ribaltata: nei corsi di laurea in Informatica mi pare che si sia molto più vicini, a mio avviso troppo, ai paradigmi dell’home computing, quando invece continua ad esserci una buona richiesta del mercato di competenze “arcaiche†come quelle che si praticavano una volta: credo infatti che la stragrande maggioranza di cose che fanno girare il mondo siano ancora scritte in Cobol e Fortran, ma non mi pare che i giovani amino molto questi strumenti, anche perché forse ormai nessuno li insegna nel modo giusto. Mentre nelle facoltà di Ingegneria mi pare che esista la possibilità di praticare argomenti che magari non saranno questi, ma comunque di grande attualità anche per il loro più stretto legame con l’hardware (pensa solo ai sistemi embedded e alle telecomunicazioni).

Infine, credo che i Tuoi amici abbiano ragione: in linea di massima Ingegneria è più difficile. Ma questa è poi anche la ragione per la quale gli ingegneri sono generalmente più apprezzati sul mercato del lavoro. A parte il fatto che, se il Tuo mestiere lo sia fare, non c’è titolo di studio che tenga: personalmente, i migliori informatici con i quali ho avuto a che fare sono tutti rigorosamente non laureati…

Quindi, quello che direi a mio figlio, se volesse fare questo mestiere, è: né Informatica né Ingegneria, ma una laurea più semplice che Ti lasci il tempo di lavorare , anche gratis, su qualche bel progetto vero a contatto con persone che sanno fare davvero quel mestiere lì, mica accademici che non sanno cambiare una lampadina… Ma, sinceramente, preferirei che facesse il liutaio.

Ti ringrazio molto per questa accurata spiegazione del problema, ma io oramai ho deciso andrò a fare Ing. Informatica a Roma....

:dance::):shock:

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