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Il Topic dei Cattolici


giovanniaffinita

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stai affermando che lo Stato non deve interferire sulle mie scelte personali o non deve interferire sulle mie scelte personali che danneggiano gl'altri?

se è la seconda.. sei un cattolico :baby:

riformulo la domanda:

lo Stato deve regolamentare lo spazio di scelta dell'individuo in modo che lo stesso non danneggi un altro individuo?

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

"Le parole condizionano la lettura dei fatti" (R.Saviano)

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riformulo la domanda:

lo Stato deve regolamentare lo spazio di scelta dell'individuo in modo che lo stesso non danneggi un altro individuo?

lo stato deve regolamentare la libertà delle persone nate di modo che non siano d'ostacolo alla libertà degl'altri!

questo in sostanza quello che avviene nei paesi democratici...

negli altri paesi gruppi di persone s'intromettono nelle scelte personali del singolo,imponendo gusti sessuali,scelte ideologiche e di culto...

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lo stato deve regolamentare la libertà delle persone nate di modo che non siano d'ostacolo alla libertà degl'altri!

Non mi sembra posta nel modo giusto, altrimenti, volendo dare per valido cio' che hai scritto, vale quello che ironicamente ha scritto Desko (in extremis, ovvio)

e cioe' che per non avere la liberta' limitata in un ambito specifico allora lo stato dovrebbe non porre regole per non compromettere la liberta' di terzi.

io la porrei cosi': lo Stato deve regolamentare la liberta' dell'individuo limitandola, allo scopo di non creare zone in cui la liberta' di un individuo si sovrapponga alla liberta' di un'altro individuo.

Sei d'accordo?

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

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Non mi sembra posta nel modo giusto, altrimenti, volendo dare per valido cio' che hai scritto, vale quello che ironicamente ha scritto Desko (in extremis, ovvio)

e cioe' che per non avere la liberta' limitata in un ambito specifico allora lo stato dovrebbe non porre regole per non compromettere la liberta' di terzi.

io la porrei cosi': lo Stato deve regolamentare la liberta' dell'individuo limitandola, allo scopo di non creare zone in cui la liberta' di un individuo si sovrapponga alla liberta' di un'altro individuo.

Sei d'accordo?

d'accordissimo... infatti credo che ,in fatti di scelte personali, ovvero quelle riguardanti la sfera privata delle persone, lo Stato dovrebbe limitarsi ad "accertare" il fatto ed eventualmente creare servizi(anche a pagamento) pr il cittadino!

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  • 2 mesi dopo...
Stragi rosse di sangue, e stragi bianche di carta

Purtroppo perfettamente in linea con le ideologie di massa odierne e "moderne" ...

fondamentalismo e dittatura del relativismo.

Macbook pro 16" 2,6 GHz Intel Core i7 6 core (2019) - iPhone 11 pro - Macbook pro 2,4 ghz intel 2 duo 15'' 8gb ram (Late 2008) 

Non si può restare ad occhi chiusi e gridare a tutti che il sole non c'è! 

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Non capisco il senso di mettere tutte le altre festività ed omettere il Natale cristiano. O le metti tutte o non ne metti nessuna no?

- È INUTILE DARE PERLE AI PORCI-

.:La vita è un fiume in piena e noi siamo i salmoni che risalgono la corrente:.

~Sono i momenti difficili che ti portano da una foto felice ad un'altra~

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L'omissione del Natale cristiano avviene da diversi anni ed in diverso modo. Tanto per dirne una, in tutti i cartoni animati disneyani è da tempo che si parla di un generico "spirito del natale". Cosa questo faccia riferimento non è dato di sapere, però lo "spirito del natale" fa diventare tutti più buoni e generosi.

Chissà, che sia una sorta di contrappasso? una nemesi per l'appropriazione cristiana delle feste pagane?

Non capisco il senso di mettere tutte le altre festività ed omettere il Natale cristiano. O le metti tutte o non ne metti nessuna no?

Dea, hai mai provato a dire o fare qualcosa che tocchi solo di lontano le altre due religioni abramitiche?

Da parte mia non so e non so che pensare.

Se da una parte come sedicente cristiano dovrei trovare modi e maniere per protestare contro queste discriminazioni, dall'altra sono cosciente che il cristianesimo è una religione "ad esaurimento", nel senso che il popolo cristiano aspetta il ritorno del Messia.

Quindi non ci vedo nulla di inatteso nell'attacco che viene fatto da più parti. Anzi, potrebbero solo essere degli anticipi del segno dei tempi. Il che mi farebbe molto felice (pur non sapendo da che parte starò).

Forse la cancellazione del Natale cristiano è una mossa propedeutica alla cancellazione di tutte le festività religiose.

Anche in questo caso mi ritrovo combattuto:

se il Nuovo Testamento è mitologia più o meno moderna, allora anche Talmud e Corano (e Vedanta, e Sutra del Loto, e quant'altro) dovrebbero essere trattati come favolette per bambini, e calpestati come viene fatto con la tradizione cristiana. Non mi farebbe felice, ma mi farebbe pensare ad una onestà intellettuale che al momento non trovo nei baluardi della fede laicista.

Dall'altra, il fatto che ci sia particolare predilezione contro il cristianesimo mi convince ancor di più della bontà del tesoro di cui è latore.

ecce sto ad ostium et pulso

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Dea, hai mai provato a dire o fare qualcosa che tocchi solo di lontano le altre due religioni abramitiche?

Beh i musulmani non sono famosi di certo per la loro moderazione, ma non sapevo che anche gli Ebrei fossero degli estremisti.

Gli Indù e i Sikh invece non li conosco proprio :)

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.:La vita è un fiume in piena e noi siamo i salmoni che risalgono la corrente:.

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Beh i musulmani non sono famosi di certo per la loro moderazione, ma non sapevo che anche gli Ebrei fossero degli estremisti.

Gli Indù e i Sikh invece non li conosco proprio :ciao:

:ciao:

Credo che Elle si riferisca, ad esempio, all'attenzione dei media che nasce

in caso di episodi d'intolleranza verso una religione, qui in occidente... (sacrosanto atteggiamento per carità!)

la stessa intolleranza verso il cristianesimo (sempre qui in occidente) invece "sembra" passi

inosservata. Non credo che Elle si riferisca alle ritorsioni degli estremisti... più che altro alla

mentalità ormai diffusa "guai a toccare una religione diversa dal cristianesimo....

ma se c'è una chiesa (o una festività come nel caso del link postato da Ellelle) cristiana

da "eliminare" , facciamolo al più presto" ....

In realtà la notizia della famosa vignetta ha fatto il giro del mondo (giustamente) mentre

questa notizia delle festività non ha la stessa risonanza mediatica.

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...non sapevo che anche gli Ebrei fossero degli estremisti.

Uh.

Estremisti è dir poco.

Feedback positivi "Mercatino IM" per Danielito, Enrik1, Ervago, Icchisi, IoNonSonoQui, Jacopus, Mac-Dragon, NeSsUnO, NuT, OverTheWorse, Steindy e SuperPoldo (in ordine alfabetico)

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Probabilmente conoscete già La Bussola, quotidiano in rete da circa un mese, lascio il link per chi non lo conoscesse ancora.

:)

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Probabilmente conoscete già La Bussola, quotidiano in rete da circa un mese, lascio il link per chi non lo conoscesse ancora.

:(

è un diretto discendente della rivista "Il Timone", che seguo da un paio d'anni. Non ho ancora avuto modo di guardare bene "La Bussola", ma il Timone è uno spettacolo.

Giovanni Affinita

"L'innamoramento dura pochi mesi, l'Amore dura tutta la vita"

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  • 3 settimane dopo...

sono tentato dal dare una risposta ironica

pero' vorrei dare una risposta obiettiva... magari incline all'ottimismo.

Pero' non so scegliere

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

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cambio un po' direzione.

Bella ed interessante discussione quella che ho trovato qui:

http://www.youtube.com/watch?v=32UGgy-P0yU

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

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  • 2 settimane dopo...
Questo è un interessante articolo che offre diversi spunti per una riflessione attenta.

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Questo è un interessante articolo che offre diversi spunti per una riflessione attenta.

Premetto che Socci(a) (per dirla alla bolognese) mi sembra un po' apologetico e che mi dà sui nervi.

Ciò detto, mi trova d'accordo, ed esprime in maniera più compìta la parola che ho in mente in questi giorni tutte le volte che mi vado a leggere l'andamento della raccolta firme sull'Unità.it: farlocche.

Anzi, in generale è in atto una "farloccheide"

Quando sento quest'area politica parlare di "donna oggetto" il mio pensiero vola immediatamente alla sezione dell'UDI, che frequentavo da piccolo, con mia madre militante del movimento. Alla mimosa distribuita, ed a tutte le battaglie di liberazione della donna ("Il corpo è mio e lo gestisco io"), alla liberazione sessuale. Le famose "scopate senza cerniera" della Erica Jong erano uno dei motti in voga, insieme al "tam-tam" del passaparola femminista. Si respirava un'aria viva, elettrizzante, che sapeva di nuovi territori, di libertà finalmente conquistate.

E mi viene una tristezza infinita.

Passi per il reato (ancora da dimostrare) di prostituzione minorile, per il quale sarei disposto ad indignarmi (eppure credevo che nei libri culto di una certa area ci fosse anche Lolita).

Ma il fatto che un'intera generazione di donne abbia lottato per poterla dare a chi gli pareva, reclamando la libertà di farlo senza che nessuno (chiesa in particolare) avesse il diritto di giudicare della loro scelta fra le lenzuola, ebbene, se a questo dovevano arrivare, ci deve essere qualcosa che nel mezzo della rotta ha fatto affondare la nave.

Quello che più mi spaventa è questa censura strisciante, travestita da "politically correct". Perchè una volta creata una categoria, chiunque può "sentirsi offeso" come appartenente a quella categoria. E quello che mi sgomenta è proprio il pulpito da cui viene questa predica.

Se si nasce incendiari per morire pompieri, chi è nato idealista potrebbe morire borghese. Borghese come quelli su cui sputava in gioventù.

Non sono uno dalla lacrima facile ma, quando sentii Gaber recitare questa canzone, cedetti. Come spesso gli capitava (insieme a Luporini), era in anticipo di qualche decennio:

"...

Qualcuno credeva di essere comunista e forse era qualcos’altro.

perché sognava una libertà diversa da quella americana.

Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.

Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché era disposto a cambiare ogni giorno, perché sentiva la necessità di una morale diversa, perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.

Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso, era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.

No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani "ipotetici".

E ora? Anche ora ci si sente come in due, da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra il gabbiano, senza più neanche l’intenzione del volo, perché ormai il sogno si era rattrappito.

Due miserie in un corpo solo."

ecce sto ad ostium et pulso

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bellissima!

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

"Le parole condizionano la lettura dei fatti" (R.Saviano)

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Se non vi spiace ogni tanto posterò un articolo di questo quotidiano perchè offre spesso, se non sempre, considerazioni obbiettivamente ragionevoli. :P

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Dire che La Bussola è "obbiettivamente ragionevole" mi sembra un po' troppo :ghghgh:

Rispetto alla cosa, riporto quello che ho visto nei mesi scorsi nell'esperienza familiare/scolastica.

I genitori di un'amica di classe di mia figlia si sono separati l'estate scorsa.

Parlando con altri genitori è saltato fuori che diversi bambini hanno espresso la loro preoccupazione che possa succedere la stessa cosa anche alla loro famiglia, sebbene non ci siano motivi (le litigate sporadiche fanno parte della normale vita di famiglia) che lascino pensare alla necessità di separarsi.

Mia figlia stessa ci ha "minacciato" con un: "guai a voi se vi separate"

I miei si sono separati quando avevo circa 12 anni (e sono ancora per tribunali), per cui crescere con la sola presenza materna è, per me, stato normale.

Se il risultato del crescere con un solo genitore piuttosto che con due genitori disturbati e disturbanti potesse essere meglio o peggio non mi è dato di saperlo. Ho avuto solo la possibilità di stare con mia madre.

Quello che so è che a livello psicologico ho pagato diversi dazi.

Probabilmente ne avrei pagati altri se avessi avuto in casa genitori urlanti a ciclo continuo con tensioni da affettare con il coltello. Come detto prima, non mi è dato di saperlo.

Un'altra cosa che so è che sentire dire spesso che il proprio padre è uno stronzo non giova alla formazione psicologica di un maschio adolescente. Ma questo poteva avvenire indipendentemente dalla presenza o meno del padre in casa (ci sono coppie stabili che si scambiano "affettuosità" ben peggiori).

Un'altra cosa che vedo è sempre un'amica di mia figlia, rimasta orfana di padre in seconda elementare. Anche lei ha dovuto fare di necessità virtù, ma dire che sia serena è un altro paio di maniche.

Un'altra cosa che so è che per una crescita armoniosa serve l'intervento della Fata Turchina (ovvero la moderna psicologia ci ha riempito la testa di bubbole sullo stereotipo dell'infanzia felice), mentre per un sano tentativo di crescita al bambino servono i riferimenti di entrambe le figure genitoriali (che se tutto procede secondo natura verranno debitamente distrutte durante l'adolescenza, per lasciare posto alle persone reali).

Con quello che ho sotto gli occhi mi viene da pensare che per un bambino "piuttosto che niente è meglio piuttosto", mentre per un adulto potrebbe esserci più spesso il compiacimento (o l'interesse/partigianeria) di dimostrare/imporre una sua tesi (nel mio caso: "Tuo padre è uno stronzo"; nel caso delle coppie omosessuali potrebbe essere: "Vedete che non c'è nessuna differenza fra noi e degli etero"; e via dicendo) che altro.

ecce sto ad ostium et pulso

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Dire che La Bussola è "obbiettivamente ragionevole" mi sembra un po' troppo :ciao:

:rofl: Non ho detto che è un quotidiano obbiettivo

Obbiettivamente trovo La Bussola un quotidiano di "stampo cattolico", ciò non toglie però

che, spesso, le considerazioni esposte siano ragionevoli.

È sempre un piacere leggere i tuoi interventi :angel:

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  • 1 mese dopo...

Uno degli argomenti che più mi interessa:

Come fare il banchiere ed essere cristiano

In “Al lavoro con Dio†Ken Costa spiega come conciliare fede e lavoro

di Antonio Gaspari

ROMA, mercoledì, 9 marzo 2011 (ZENIT.org).- “Molti di noi faticano ad immaginare Dio come un creatore che lavora in maniera indefessa 24 ore al giorno. I più lo immaginano come un attore ritiratosi dalle scene e relegato ad uno spettacolo domenicale con pubblico in caloâ€.

“Per questo parlare di fede attiva nel luogo di lavoro può sembrare eccentrico. Ma se ci renderemo conto che il nostro lavoro è prezioso per Dio non faremo altro che portare la fede nel lavoroâ€.

A dire queste parole non è un sacerdote, un Vescovo, un religioso, ma un dirigente bancario di nome Ken Costa, il quale di recente ha scritto un libro dal titolo “Al lavoro con Dio†(edizioni Messaggero Padova) che sta suscitando un notevole scalpore.

Ken Costa è uno dei più importanti dirigenti bancari della nostra generazione, conosciuto per la passione, la creatività, la leadership e il pensiero strategico che porta nella sua vita professionale; egli è anche una persona di profonda fede cristiana.

Dopo aver studiato filosofia e diritto presso l’Università di Witwatersrand a Johannesburg (Sud Africa) e in seguito diritto e teologia presso l’Università di Cambridge, Ken Costa per almeno trent’anni ha svolto il ruolo di dirigente bancario nella City di Londra.

E’stato vicepresidente dell’istituto finanziario UBS Investment Bank come consulente dei clienti internazionali. Dal 2007 è presidente della banca d’affari Lazard International. È inoltre presidente di Alpha International che promuove gli “Alpha coursesâ€, corsi di base per una iniziazione alla fede cristiana.

Nel suo saggio, l’autore prova a rispondere a domande quali: “Può un cristiano realizzarsi prestando il suo servizio nel mondo del lavoro? Come possono stare fianco a fianco ideali quali denaro, successo, ambizione e potere con le virtù cristiane di amore, di giustizia, compassione e servizio?â€.

Costa racconta di leggere la Bibbia e il “Financial Times†quasi ogni giorno, e di dover sempre rispondere alla gente su come faccia a fare il banchiere ed essere cristiano.

E’ infatti opinione diffusa che Dio e gli affari non vadano d’accordo. Ma l’autore del libro spiega che “il Dio che ha creato e sostiene il mondo è anche il Dio del luogo di lavoro†e “se la fede cristiana non è rilevante nel luogo di lavoro, non è rilevante affattoâ€.

Nato in Sudafrica Ken Costa racconta che da giovane si sentì così offeso dal sistema dell’apartheid da diventare insensibile alla proposte cristiane e di aver abbracciato il pensiero comunista di Marx, come quello che avrebbe potuto liberare la gente dalla disumanità del regime razzista.

Poi, però, continuando gli studi nell’università di Cambridge, in Inghilterra, Ken Costa realizzò che “al centro della fede cristiana c’era non tanto un sistema di pensiero, quanto piuttosto una persona, Gesù Cristo, la cui vita, crocifissione e risurrezione ha causato la sola vera libertà che si possa mai trovareâ€.

Racconta Ken Costa che, una sera mentre leggeva il Vangelo di Marco, vide in Gesù “la persona più libera che sia mai vissutaâ€.

Partendo dalla lettura del Vangelo, Costa si convinse che “il capitalismo democratico, a dispetto di tutti i suoi difetti, fosse il sistema economico che meglio serviva il bene comune e che meglio rifletteva i principi neotestamentari di giustizia, di libertà individuale e di responsabile assunzione dei rischiâ€.

“L’economia di mercato – osserva – rimane un buon servo, ma un cattivo padrone: occorre operare all’interno di un più ampio contesto morale che consideri preziosi tutti gli esseri umani e preziose tutte le risorse del mondo, precisamente perché hanno valore per Dioâ€.

“Senza un architettura fondata sui valori – afferma Costa –, l’economia di mercato è debole nelle sue stesse fondamentaâ€.

Circa la presenza e lo spazio di Dio nel lavoro quotidiano, Costa spiega “la vita del cristiano sul lavoro è una tensione verso il bene. Giorno dopo giorno possiamo percepire la presenza di Dio mentre evitiamo le tenebre. Noi cerchiamo di camminare lungo questo stretto spartiacque cercando di raggiungere la luceâ€.

“Il luogo di lavoro – aggiunge poi – è l’avamposto in cui la fede viene messa alla prova e affinata dal venire quotidianamente a contatto con le ambiguità e con le tensioni dell’economia modernaâ€.

E ancora: “alcuni pensano che la fede ci renda immuni dal fare scelte sbagliate. magari fosse così. Dio ci dà le risorse spirituali per crescere attraverso la debolezza e per riprenderci quando soccombiamo alle tentazioni onnipresentiâ€.

Alla domanda sul “perché lavoriamo?â€, Costa risponde con molte ragioni che sono contenute nella Bibbia, e cioè: creare ricchezza, sostenere se stessi e la propria famiglia, sentirsi realizzati e avere un scopo, evitare di essere un peso per gli altri, essere altre persone attraverso uno sforzo di collaborazione.

L’autore afferma di essere convinto che “Dio ha a cuore il bene di tutta la società†per questo quando gli viene chiesta ragione della sua religione risponde: “il mio luogo di lavoro è il mio luogo di preghieraâ€.

“La mia scrivania – ha scritto Costa – è il mio luogo di culto. (…) Dio è il nostro vero datore di lavoro†e conclude con una frase della lettera di san Paolo ai Colossesi: “Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uominiâ€.

© Innovative Media, Inc.

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Giovanni Affinita

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Salve, m'intrufolo pure qua, spero non mi prendiate a scudisciate. :mad:

:shock:

Forse qualcuno avrà letto i miei interventi a proposito del crocifisso o dell'evoluzione di Darwin e, visto che io, da agnostico, sostengo la grande tolleranza del cristianesimo e del cattolicesimo (magari non quello del '600, ma senz'altro di quello attuale!), spero non diate motivo di ricredermi...

:)

In effetti, leggendo negli altri topic, ho letto molta intolleranza nei confronti di chi si professa cattolico o anche solo cristiano, mi chiedo come mai...

Eppure, (non fraintendetemi) se è vero che non esistono prove scientifiche dell'esistenza di Dio (ma per il credente ciò non è importante), è pur altrettanto vero che non ne esistono prove che negano la sua esistenza... e quindi uno scettico, ateo, chiamatelo come vi pare, ha il dovere (se vuole essere coerente) di essere almeno possibilista, no?

E invece no. Addirittura il cattolico viene deriso.

Un divulgatore scientifico come Piero Angela almeno ha il buon gusto di dire: "Il campo della religione è un terreno minato, ognuno ha le sue convinzioni e fa bene ad averle, e d'altra parte il tempo dell'Inquisizione - di tutte le Inquisizioni da ambo le parti - è definitivamente tramontato".

Pensate che solo per aver criticato la crociata contro i crocifissi (scusate il pastrocchio di parole) mi sono sentito dare del "seguace di Torquemada"...

Proprio io... :)

Poi sinceramente non so se ci sono iman pedofili o se è una bufala proveniente da un certo mondo politico.

A mio avviso il problema è quel muro di intransigenza che spesso viene messo nei discorsi: "ma cosa vuoi capire tu di scienza, sei pure cristiano..."

Muro che, mi rendo conto, in un modo o nell'altro è sempre esistito, tranne che nelle teocrazie.

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Benvenuto Mike :shock:

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hai scritto delle cose molto intelligenti e interessanti! Magari tutti fossero come te! (sia credenti che atei)

MacBook Pro 2,4 GHz, 4 GB Ram, 500 GB Hd, OsX 10,6,5

Athlon 64 X2 5600 su MB Asus M3A32-MVP Deluxe - 8 GB ram - 3 TB - Arch Linux e Win Se7en

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