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4 milioni di L di latte buttati per protesta


tomaso

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Ah se penso che milioni di bambini in Africa muoiono di fame! Altre forme di protesta non se ne trovavano?

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Ma che domanda è?

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20 centesimi al litro e ne buttano via 450 milioni di litri.

In compenso poi quando stanno con l'acqua alla gola chiedono l'aiuto degli stati ed i finanziamenti dell'UE: ecco, io glieli farei buttare tutti, ma proprio tutti, i milioni di litri di latte.

E gli sequestrerei le vacche.

L'indomani, se vogliono campare, possono mettersi a cavar patate dal terreno, con buona pace dei consumatori vitelli ad 80 anni.

 

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Anche in italia si buttano le arance per tenere alto il prezzo... e il pesce pregiato fresco non viene messo sul mercato finchè la quotazione non è alta arrivando nei ristoranti dopo una settimana!

é veramente uno schifo!

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Lo stanno facendo anche in Italia. Se voi produceste un bene che vi costa 1 euro a pezzo e vi fosse offerto un prezzo unitario (per via della modificazione della naturale legge della domanda e dell'offerta) di 0,50 centesimi che fareste? Fallireste senza aprir bocca?

Ho concluso positivamente con: Spawnxxx, Geppo78, Mubasa

Ho concluso negativamente con: MarkManson

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Lo stanno facendo anche in Italia. Se voi produceste un bene che vi costa 1 euro a pezzo e vi fosse offerto un prezzo unitario (per via della modificazione della naturale legge della domanda e dell'offerta) di 0,50 centesimi che fareste? Fallireste senza aprir bocca?

Lo butti via? l'hanno già prodotto e lo buttano via? ci perdono comunque!

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Beh in confronto alla produzione annua è una bazzecola, cercano, come è già successo, di attirare l'attenzione di Bruxelles che con le quote latte ha sempre combinato casini...

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Lo stanno facendo anche in Italia. Se voi produceste un bene che vi costa 1 euro a pezzo e vi fosse offerto un prezzo unitario (per via della modificazione della naturale legge della domanda e dell'offerta) di 0,50 centesimi che fareste? Fallireste senza aprir bocca?

Da come buttano via il latte dubito siano a rischio fallimento, ma si può sempre trovar rimedio per questo.

Magari 20 cent al litro, dopo, non gli fanno tanto schifo.

Puoi argomentare meglio la questione sul prezzo di mercato falsato?

P.S.: la "naturale" legge della domanda e dell'offerta non ha proprio niente di naturale.

 

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Da come buttano via il latte dubito siano a rischio fallimento, ma si può sempre trovar rimedio per questo.

Magari 20 cent al litro, dopo, non gli fanno tanto schifo.

Puoi argomentare meglio la questione sul prezzo di mercato falsato?

P.S.: la "naturale" legge della domanda e dell'offerta non ha proprio niente di naturale.

Non esiste in economia cosa pià "naturale" della famosa mano invisibile di Smith. :)

In pratica prima dell'introduzione del regolamento che introduce appunto le quote latte i produttori potevano produrre quanto latte volevano, ora invece oltre un determinato quantitativo sono sottoposti ad una forte tassazione che ne rende antieconomica la produzione. Questo altera i meccanismi di offerta andando quindi a modificare il prezzo al ribasso. Inoltre sfavorisce paesi produttori come l'Italia, a favore di paesi con scarsa produzione, o di pessima qualità, che sfruttano quote latte che potrebbero essere utilizzate sicuramente meglio.

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Ho concluso negativamente con: MarkManson

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In pratica prima dell'introduzione del regolamento che introduce appunto le quote latte i produttori potevano produrre quanto latte volevano, ora invece oltre un determinato quantitativo sono sottoposti ad una forte tassazione che ne rende antieconomica la produzione. Questo altera i meccanismi di offerta andando quindi a modificare il prezzo al ribasso. Inoltre sfavorisce paesi produttori come l'Italia, a favore di paesi con scarsa produzione, o di pessima qualità, che sfruttano quote latte che potrebbero essere utilizzate sicuramente meglio.

Questa è solo l'apparenza o il pretesto che usano gli allevatori in Italia. In realtà le quote latte salvano l'Italia dal crollo quasi totale della produzione di latte, visto che il costo della produzione del latte in Italia è molto più alto che in Germania (ad esempio) o in altri paesi. L'Italia ha aziende mediamente piccole o medio piccole che non potrebbero competere.

Liberalizza il mercato e vedi un po' che succede. Gli allevatori nostrani produrrebbero più lacrime che latte.

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sai che puzza ora da quelle parti.. :mhh:

«Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e i filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.» Tiziano Terzani

www.stefanodruetta.com

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Non esiste in economia cosa pià "naturale" della famosa mano invisibile di Smith. :ghghgh:

Appunto, in economia.

In pratica prima dell'introduzione del regolamento che introduce appunto le quote latte i produttori potevano produrre quanto latte volevano, ora invece oltre un determinato quantitativo sono sottoposti ad una forte tassazione che ne rende antieconomica la produzione. Questo altera i meccanismi di offerta andando quindi a modificare il prezzo al ribasso. Inoltre sfavorisce paesi produttori come l'Italia, a favore di paesi con scarsa produzione, o di pessima qualità, che sfruttano quote latte che potrebbero essere utilizzate sicuramente meglio.

In che modo questi produttori sono vessati dalle quote latte?

Se la produzione aumenta oltre il quantitativo assegnato parallelamente aumenta la tassazione: tenere la produzione "a regime", senza aumentare l'offerta è troppo complesso?

È un mercato regolato, cosa c'è di tanto abominevole? :mhh:

 

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Appunto, in economia.

In che modo questi produttori sono vessati dalle quote latte?

Se la produzione aumenta oltre il quantitativo assegnato parallelamente aumenta la tassazione: tenere la produzione "a regime", senza aumentare l'offerta è troppo complesso?

È un mercato regolato, cosa c'è di tanto abominevole? :mhh:

1. Le teorie economiche studiano il comportamento umano. Visto che l'uomo appartiene alla naturale, le teorie economiche cercano di sintetizzare delle leggi naturali. Spesso ci riescono, altre volte no.

2. Un mercato regolamentato è il peggior male che possa capitare ad una categoria. Distrugge la competitività, quindi lo stimolo a migliorarsi (innovazione), non aiuta l'ingresso del mercato di altri investitori, ed i capitali sono sempre meno attirati da una tale attività.

Considerazione personale: io sono un liberale(-democratico).Per me non esiste peggiore intrusione dello Stato come quella delle quote latte.

Giovanni Affinita

"L'innamoramento dura pochi mesi, l'Amore dura tutta la vita"

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D'accordo, ma la competitività deve anche essere reale, piuttosto che presunta.

Gli allevatori dovranno pur tener conto delle tutele che gli vengono garantite nell'esser in questo mercato regolamentato, o no?

D'altra parte non vedo come possa esservi innovazione nel settore latte se non in termini quantitativi (o qualitativi addizionandolo e sofisticandolo..), né come possano entrarvi altri competitor, almeno nel segmento del latte vaccino di grande distribuzione.

P.S.: Io non amo le categorie. :mhh:

 

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D'accordo, ma la competitività deve anche essere reale, piuttosto che presunta.

Gli allevatori dovranno pur tener conto delle tutele che gli vengono garantite nell'esser in questo mercato regolamentato, o no?

D'altra parte non vedo come possa esservi innovazione nel settore latte se non in termini quantitativi (o qualitativi addizionandolo e sofisticandolo..), né come possano entrarvi altri competitor, almeno nel segmento del latte vaccino di grande distribuzione.

P.S.: Io non amo le categorie. :mhh:

Ma perchè imporre delle tutele? Se io voglio produrre latte di maggiore qualità, al un prezzo più alto, oppure riesco ad ottimizzare i processi di produzione per cui lo sfruttamento delle vacche diminuisce nonostante la stessa quantità di latte prodotta, e questo latte voglio venderlo a prezzo più basso?

Non posso perchè mi sono state affibbiate tutele che non avevo chiesto.

Giovanni Affinita

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L'economia è quella cosa per cui, nel caso costi magari meno di 20c al litro, si può arrivare ad importare il latte (o arance ecc..) dall'estero. perchè "CONVIENE".

La realtà è che le fattorie da noi sono costrette a chiudere, che il latte al supermercato costa sempre uguale o di più, e la sua qualità peggiora.

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L'economia è quella cosa per cui, nel caso costi magari meno di 20c al litro, si può arrivare ad importare il latte (o arance ecc..) dall'estero. perchè "CONVIENE".

Questo è solamente comportamento umano. L'economia è la scienza che lo studia.

Giovanni Affinita

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Il miglioramento della qualità del latte è una questione molto più complessa che in altri settori (mi viene in mente, ad esempio, il vino).

La vacca da latte attuale (frisona, quelle bianche e nere) è un'aberrazione umana notevole. Poichè nel latte fisiologicamente la concentrazione di zucchero nel latte è praticamente costante, selezionando una vacca che "sa digerire" molto si otterrà molto latte, grazie all'acqua che mantiene il rapporto zucchero/acqua. Peccato che venga diluito tutto il resto, vedi proteine e grassi, e un latte con pochi grassi e poche proteine significa bassa qualità.

Le frisone di oggi sono state selezionate così e producono enormi quantità di un latte che è sostanzialmente acqua zuccherata sporca. Non occorre aggiungere che si tratta di una razza molto poco "naturale" (passatemi il termine). Per migliorare la qualità bisognerebbe invertire radicalmente la rotta.

La scelta più drastica (difficile e non fattibile in tempi rapidi) è quella di cambiare la razza allevata. Esistono varie vacche che fanno un latte migliore delle frisone (son tentato di dire: tutte) e al top per grassi e proteine ci sono le Jersey (5,2% di grasso contro 3,5 delle frisone, quasi 4% contro 3.2 di proteina). Ovviamente ne fanno di meno, ma non è detto che economicamente sia svantaggioso.

Se qualcuno va in Gran Bretagna ed è curioso può cercare anche nei supermercati una bottiglia di questo latte (Jersey e/o Guernsey): è più caro ma il gusto non è neanche confrontabile.

Per chi resta qua e va a prendere il latte direttamente nelle aziende (alcune hanno i baracchini con il distributore automatico), consiglio di pigliare il latte da quelle (pochine) che hanno vacche pezzate rosse, è un po' meglio di quello standard. E già che è in azienda di dare un occhio a come sono tenute le vacche, già quello spiega qualcosa.

Per finire:

Una Jersey

Una frisona Holstein

Una pezzata rossa

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Ma perchè imporre delle tutele?

Non posso perchè mi sono state affibbiate tutele che non avevo chiesto.

Perché c'è un governo che governa?

Da una rapida ricerca..

Se io voglio produrre latte di maggiore qualità, al un prezzo più alto, oppure riesco ad ottimizzare i processi di produzione per cui lo sfruttamento delle vacche diminuisce nonostante la stessa quantità di latte prodotta, e questo latte voglio venderlo a prezzo più basso?

Io non so com'è organizzata la faccenda, ma ci saranno tutele ed oneri diversi in base al tipo di azienda e di prodotto, no?

Se vuoi produrre un latte "di nicchia" rientrerai in un altra casistica, altrimenti non vedo come posso funzionare.

Leggermente OT: mi fai un esempio di mercato anarchico? Non ci sono vincoli e tutele in ogni settore?

 

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Perché c'è un governo che governa?

Da una rapida ricerca..

Io non so com'è organizzata la faccenda, ma ci saranno tutele ed oneri diversi in base al tipo di azienda e di prodotto, no?

Se vuoi produrre un latte "di nicchia" rientrerai in un altra casistica, altrimenti non vedo come posso funzionare.

Leggermente OT: mi fai un esempio di mercato anarchico? Non ci sono vincoli e tutele in ogni settore?

Un governo dovrebbe aiutare e sostenere tutti, non dare palliativi come questo caso.

Secondo te, se funzionasse, ci sarebbero tutti sti casini?

Un mercato anarchico, o meglio un mercato nel verso senso della parola, è ad esempio quello della distribuzione dei beni, la produzione di abbigliamento, scarpe, ecc ecc.

Anche se in Italia è molto complesso parlare di mercato, visto i continui interventi statali come cassa integrazione, sostegni economici a pioggia, tassazione non diversificata, ecc ecc.

Giovanni Affinita

"L'innamoramento dura pochi mesi, l'Amore dura tutta la vita"

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Il miglioramento della qualità del latte è una questione molto più complessa che in altri settori (mi viene in mente, ad esempio, il vino).

La vacca da latte attuale (frisona, quelle bianche e nere) è un'aberrazione umana notevole. Poichè nel latte fisiologicamente la concentrazione di zucchero nel latte è praticamente costante, selezionando una vacca che "sa digerire" molto si otterrà molto latte, grazie all'acqua che mantiene il rapporto zucchero/acqua. Peccato che venga diluito tutto il resto, vedi proteine e grassi, e un latte con pochi grassi e poche proteine significa bassa qualità.

Le frisone di oggi sono state selezionate così e producono enormi quantità di un latte che è sostanzialmente acqua zuccherata sporca. Non occorre aggiungere che si tratta di una razza molto poco "naturale" (passatemi il termine). Per migliorare la qualità bisognerebbe invertire radicalmente la rotta.

La scelta più drastica (difficile e non fattibile in tempi rapidi) è quella di cambiare la razza allevata. Esistono varie vacche che fanno un latte migliore delle frisone (son tentato di dire: tutte) e al top per grassi e proteine ci sono le Jersey (5,2% di grasso contro 3,5 delle frisone, quasi 4% contro 3.2 di proteina). Ovviamente ne fanno di meno, ma non è detto che economicamente sia svantaggioso.

Se qualcuno va in Gran Bretagna ed è curioso può cercare anche nei supermercati una bottiglia di questo latte (Jersey e/o Guernsey): è più caro ma il gusto non è neanche confrontabile.

Per chi resta qua e va a prendere il latte direttamente nelle aziende (alcune hanno i baracchini con il distributore automatico), consiglio di pigliare il latte da quelle (pochine) che hanno vacche pezzate rosse, è un po' meglio di quello standard. E già che è in azienda di dare un occhio a come sono tenute le vacche, già quello spiega qualcosa.

Per finire:

Una Jersey

Una frisona Holstein

Una pezzata rossa

Ti ringrazio molto delle informazioni :ghghgh:

Giovanni Affinita

"L'innamoramento dura pochi mesi, l'Amore dura tutta la vita"

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Questa è solo l'apparenza o il pretesto che usano gli allevatori in Italia. In realtà le quote latte salvano l'Italia dal crollo quasi totale della produzione di latte, visto che il costo della produzione del latte in Italia è molto più alto che in Germania (ad esempio) o in altri paesi. L'Italia ha aziende mediamente piccole o medio piccole che non potrebbero competere.

Liberalizza il mercato e vedi un po' che succede. Gli allevatori nostrani produrrebbero più lacrime che latte.

Mah, ti ricordo che prima dello scandalo l'Italia annoverava la più grande azienda "produttrice" di latte al mondo. Che poi le realtà degli allevatori siano medio piccole va da se, il latte italiano punta, come quasi tutti i prodotti alimentari, sulla qualità. Mi parli del costo più basso in germania? Proviamo a capire perchè se entri in un discount trovi latte e derivati del latte tedeschi a basso costo, nonostante siano d'importazione. Proviamo a capire poi, al contrario, come mai se vuoi mangiare la pasta Barilla negli USA devi essere un benestante :ghghgh:

Le quote latte non aiutano assolutamente la produzione italiana, non so perchè tu dica questo, il gesto di buttare il latte è emblematico, le aziende italiane producono più latte di quello imposto dalla quota assegnata da Bruxelles, motivo per cui diventa, oltre un certa soglia, oneroso produrlo anche se il prezzo unitario della produzione rimane invariato: in pratica è tutta tassazione. Le aziende medio-piccole italiane sono da sempre croce e delizia di questo paese, competono e come, hanno fatto di un paese scarso di materie prime una potenza economica mondiale (ricordo ancora il nome del mio libro di storia economica: "il volo del calabrone"!!!).

Ho concluso positivamente con: Spawnxxx, Geppo78, Mubasa

Ho concluso negativamente con: MarkManson

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No.

Il problema non è questione di latte complessivo (Italia grande produttrice) ma di dimensione media dell'azienda (in Italia, molto piccola) con conseguenti costi di produzione (in Italia, alti).

Che il latte italiano punti sulla qualità è un po' una bestemmia.

Il latte tedesco, che non è mediamente nè meglio nè peggio del latte italiano, costa meno perchè costa meno farlo. Punto. Se ci fosse un mercato senza quote latto una grande quota di allevamenti italiani chiuderebbero la baracca, e la Barilla la lascerei fuori. Così come lascerei fuori il mercato USA, è un'altra storia.

La quota che tu chiami "assegnata da Bruxelles" c'è per tutti; per l'Italia era bassa (credo che sia poi stata alzata) ma questo è colpa di debolezze politiche al momento delle decisioni, tempo addietro.

Comunque tutti oggi sono in grado di fare più latte di quello che fanno, le vacche ormai hanno il turbo. Solo che...

Solo che noi siamo, al solito, un paese di furbi. Abbiamo accumulato anni di sovrapproduzioni senza badare alle conseguenze, ed ecco le multe. Al di là del singolo allevatore, è questione (generale) di differenza tra programmare e vivere alla giornata, un tanto al chilo.

L'azienda medio-piccola italiana che ha successo è quella del piccolo produttore del vitigno xyz, dell'olio wkp... non certo quella che fa un latte anonimo che finisce mescolato a camionate di altro latte anonimo.

Buttate un occhio all'etichetta del latte ad "alta qualità"...

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Un governo dovrebbe aiutare e sostenere tutti, non dare palliativi come questo caso.

Secondo te, se funzionasse, ci sarebbero tutti sti casini?

Sì. Le lobbies esistono anche per questo.

Un mercato anarchico, o meglio un mercato nel verso senso della parola, è ad esempio quello della distribuzione dei beni, la produzione di abbigliamento, scarpe, ecc ecc.

Anche se in Italia è molto complesso parlare di mercato, visto i continui interventi statali come cassa integrazione, sostegni economici a pioggia, tassazione non diversificata, ecc ecc.

A parte la situazione italiana, su cui si può dire tutto ed il suo contrario, la distribuzione di beni, l'abbigliamento, le scarpe, etc. etc. sono esenti da regole nazionali e sovranazionali (ed annesse tutele in caso di crisi, come di questi tempi)?:ghghgh:

Il "mercato" che si regola da sé, in mia modestissima opinione, sembra più una chimera da trattati scolastici che una realtà immanente, ma son assai curioso.

P.S.: interessantissimi anche i post di tomaso in materia.

Affascinante.

 

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Ah se penso che milioni di bambini in Africa muoiono di fame! Altre forme di protesta non se ne trovavano?

Hai tutta la mia stima :ghghgh:

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No.

Il problema non è questione di latte complessivo (Italia grande produttrice) ma di dimensione media dell'azienda (in Italia, molto piccola) con conseguenti costi di produzione (in Italia, alti).

Che il latte italiano punti sulla qualità è un po' una bestemmia.

Il latte tedesco, che non è mediamente nè meglio nè peggio del latte italiano, costa meno perchè costa meno farlo. Punto. Se ci fosse un mercato senza quote latto una grande quota di allevamenti italiani chiuderebbero la baracca, e la Barilla la lascerei fuori. Così come lascerei fuori il mercato USA, è un'altra storia.

La quota che tu chiami "assegnata da Bruxelles" c'è per tutti; per l'Italia era bassa (credo che sia poi stata alzata) ma questo è colpa di debolezze politiche al momento delle decisioni, tempo addietro.

Comunque tutti oggi sono in grado di fare più latte di quello che fanno, le vacche ormai hanno il turbo. Solo che...

Solo che noi siamo, al solito, un paese di furbi. Abbiamo accumulato anni di sovrapproduzioni senza badare alle conseguenze, ed ecco le multe. Al di là del singolo allevatore, è questione (generale) di differenza tra programmare e vivere alla giornata, un tanto al chilo.

L'azienda medio-piccola italiana che ha successo è quella del piccolo produttore del vitigno xyz, dell'olio wkp... non certo quella che fa un latte anonimo che finisce mescolato a camionate di altro latte anonimo.

Buttate un occhio all'etichetta del latte ad "alta qualità"...

Ormai si è capito che abbiamo due modi opposti di vedere la situazione. In primis la produzione di massa genera un delta di margine molto inferiore nella produzione agricola di quanto faccia per la produzione industriale. In secundis la quota latte dell'Italia (ovvio che cè per tutti) è fissata da Bruxelles troppo bassa per le potenzialità produttive e qualitative del paese e impedisce come spesso fanno strumenti di politica economica, il libero evolversi del mercato, modificando offerta o domanda e di conseguenza il prezzo dei beni. Che conseguenze ha una sovraproduzione di latte scusa? L'unica conseguenza che l'economia dovrebbe temere è che la troppa offerta superi la domanda ed abbassi il prezzo del bene, nessun altro. Tecnicamente non si tratta di multe, si tratta di un differente scaglione di tassazione, assolutamente disincentivante e che io reputo, parere soggettivo, inappropriato. Il fatto che hai citato, a ragione, su fatto che le quote latte sono state già aumentate per il nostro paese, la dice tutta sulla discrezionalità di assegnazioni derivanti da valutazioni economiche influenzate, se non indotte, da considerazioni politiche.

Ho concluso positivamente con: Spawnxxx, Geppo78, Mubasa

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