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Fukushima, allarme rosso. Iniziata la fusione del nucleo


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Ma ragazzi le rinnovabili attuali sono insufficenti a sostituire nucleare, carbone, petrolio e gas, è ovvio (anche se mi risulta che la quota di energia prodotta arriverà al 20% nel medio termine). Ma vorrei vedere se provassimo a spostare i miliardi che girano intorno al nucleare nella ricerca e sviluppo delle rinnovabili se le cose piano piano non cambierebbero...

infatti era il ragionamento che facevo io....

se dobbiamo spendere, facciamolo investendo sullke rinnovabili!! :ghghgh:

Orgoglioso tifoso del MILAN, la squadra + titolata al mondo!

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Qualche dato ancora su un bel servizio giornalistico :

“Che senso ha continuare a snobbare il nucleare? Alla fine lo importiamo dalla Francia, tanto vale portarcelo in casa”. Lo sentiamo ripetere come un mantra ogni volta che si tocca la questione dell’atomo. Ma è veramente così? E se lo è, quanto pesa effettivamente l’energia atomica francese sul totale del nostro fabbisogno energetico? Per capirlo basta armarsi di pazienza e fare due calcoli. Partiamo dal “fabbisogno nazionale lordo” e cioè dalla richiesta totale di energia elettrica in Italia. Nel 2009, secondo i dati pubblicati da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, è stato pari a circa 317.602 Gwh (Gigawatt/ora all’anno). Di questi, circa 278.880 Gwh (87,81%) sono stati prodotti internamente, in buona parte da centrali termoelettriche (77,4% delle produzione nazionale) che funzionano principalmente a gas (65,1% del totale termoelettrico), carbone (17,6%) e derivati petroliferi (7,1%): combustibili fossili, in larga parte importati. Il gas, che è la fonte più rilevante nel mix energetico italiano, arriva per il 90% dall’estero, soprattutto da Algeria (34,44% del totale importato), Russia (29,85%) e Libia (12,49%). La parte di fabbisogno non coperta dalla produzione nazionale viene importata, tramite elettrodotti, dai paesi confinanti.

In tutto, nel 2009, sempre secondo i dati di Terna, abbiamo acquistato dall’estero circa 44.000 Gwh di energia, al netto dei 2.100 circa che abbiamo esportato. 10.701 Gwh ce li ha ceduti la Francia, 24.473 la Svizzera e 6.712 la Slovenia. Tre paesi ai nostri confini che producono elettricità anche con centrali nucleari. In base ai dati pubblicati dalla Iaea (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), la Francia produce il 75,17% dell’elettricità con il nucleare, la Svizzera il 39,50% e la Slovenia circa il 38%. In termini di Gwh questo significa che importiamo circa 8.000 Gwh di energia elettrica prodotta dalle centrali nucleari francesi, 9.700 Gwh dalle centrali svizzere e 2.550 Gwh dall’unica centrale slovena. Quanto pesa quindi il nucleare estero sul fabbisogno italiano? Il conto è presto fatto. Basta dividere i Gwh nucleari importati mettendo a denominatore il fabbisogno nazionale lordo. Si scopre così che solo il 2,5% del fabbisogno nazionale è coperto dal nucleare francese, il 3,05% dal nucleare svizzero e lo 0,8% da quello sloveno.

In realtà, se si considera il mix medio energetico nazionale calcolato dal Gestore servizi energetici (GSE) in collaborazione con Terna, la percentuale di energia nucleare effettivamente utilizzata in Italia è pari ad appena l’1,5% del totale. Se si scompone il dato, si scopre che il nucleare francese pesa per circa lo 0,6% sul mix energetico nazionale. Ma c’è un’altro dato da considerare. Consultando i dati pubblicati da Terna si scopre infatti che l’Italia dal punto di vista energetico è tecnicamente autosufficiente. Le nostre centrali (termoelettriche, idroelettriche, solari, eoliche, geotermiche) sono in grado di sviluppare una potenza totale di 101,45 GW, contro una richiesta massima storica di circa 56,8 GW (picco dell’estate 2007). Perché allora importiamo energia dall’estero? Perché conviene. Soprattutto di notte, quando l’elettricità prodotta dalle centrali nucleari, che strutturalmente non riescono a modulare la potenza prodotta, costa molto meno, perché l’offerta (che più o meno rimane costante) supera la domanda (che di notte scende). E quindi in Italia le centrali meno efficienti vengono spente di notte proprio perché diventa più conveniente comprare elettricità dall’estero.

“E se dovesse succedere un incidente in una delle centrali dei paesi confinanti?”. Beh, non ci sarebbe da rallegrarsi, ma ancora una volta i dati possono esserci (un po’) di conforto. Le tre centrali nucleari più vicine all’Italia sono in Francia a Creys-Malville (regione dell’Isère), in Svizzera a Mühleberg (vicino a Berna) e in Slovenia a Krško, verso il confine con la Croazia. Creys-Malville è a circa 100 Km in linea d’aria dalla Valle d’Aosta, a 250 Km da Torino e a 350 Km da Milano. Mühleberg dista circa 100 Km dal confine piemontese e 220 Km da Milano. Krško è a 140 Km da Trieste. Ammesso che si possa usare come riferimento il disastro di Černobyl‘, in caso di incidente sembra che la più alta esposizione alle radiazioni si verifichi nel raggio di 30-35 chilometri dal reattore. Quindi nelle nostre valli alpine e nelle grandi città del nord si possono dormire ancora sonni abbastanza tranquilli rispetto all’eventualità che si costruisca un reattore dentro i confini nazionali.

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guardate questo servizio delle iene sul fotovoltaico, poi magari mi dite che nn serve a nulla e che è del tutto inutile, ma quanto meno non per sentito dire da qualche cazzone di politico legato ai produttori di energia.

in realtà le compagnie come la enel, non vogliono il fotovoltaico non perchè nn si produce abbastanza, ma perchè nn sarebbe più controllabile, essendo poi ogni singolo cittadino produttore di energia, chi comprerebbe più energia? nessuno.... è la stessa cosa che accade con il petrolio e le macchine ecologiche.

12 milioni di euro per un impianto da 6 ettari, mantengono 1 paese intero, montalto, + metà della provincia di viterbo, non si parla di una batteria AA per accendere un led, non per sentito dire, ma una realtà funzionante

PS

leggendo qua e la in questa discussione sono rimasto absito su una cosa, cioè che quando non c'è il sole gli impianti non funzionano, vi ricordo che nn è calore del sole a produrre energia, bensì le radiazioni, certo che se non ci sta una nuvola si produce di più.

piuttosto che investire in centrali atomiche, servirebbe una ricerca più concreta per cellule fotovoltaiche più prestanti, questo è andare avanti, questo è progresso, invece pensare a quanto accade in giappone, ti fa solo tornare al passato, nulla di più

http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/214461/golia-energie-rinnovabili.html

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Nessuno nega che solo con le rinnovabili non si copre il fabbisogno odierno, ma io ti domando, l'Italia ha mai fatto una politica di risparmio energetico serio? No Mai! L'Italia ha mai investito nella ricerca e lo sviluppo di tecnologia su energie rinnovabili? Prova a chiedere a Rubia! Il punto vero e proprio e che in Italia non c'è volontà di fare nulla se non risponde ad interessi nascosti che di sicuro non prendono in considerazione i veri bisogni degli italiani. Io da semplice cittadino dico solo che il nucleare in Italia non ha senso perché noi italiani non siamo capaci di gestire semplici impianti di incenerimento figuriamoci una centrale nucleare...

switch date luglio 2007

P.s. adoro Magnum P.I mi riporta bambino...

http://web.tiscalinet.it/amicidibino/vecchitempi/magnumpi.mp3

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Ma prima si dice che l'Italia non è capace a costruire una centrale nucleare e poi si pretende una grande politica di energie rinnovabili? Non è una contraddizione dire che non riusciremo a costruire una centrale nucleare idonea, ma poi pretendere risparmio, investimento e costruzione di energie rinnovabili?

Week end? Gita? Vacanza? Leggi la nostra esperienza: Go2Go.eu

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Ma prima si dice che l'Italia non è capace a costruire una centrale nucleare e poi si pretende una grande politica di energie rinnovabili? Non è una contraddizione dire che non riusciremo a costruire una centrale nucleare idonea, ma poi pretendere risparmio, investimento e costruzione di energie rinnovabili?

costruire le rinnovabili è molto più semplice e a pericolo zero,quello che preoccupa del nucleare è la sicurezza ,non certo il lato produzione.

quando si tratta di guadagnarci gli italiani lo fanno meglio,il problema e che la sicurezza è un costo quindi risparmio ,e li che casca il nucleare.

con le rinnovabili c'è solo il lato guadagno.

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Io so solo che non faremo centrali nucleari così come non si investirà in energie rinnovabili...

Favorevolissimo ad esse ad ad una ricerca che però deve essere pagata...e da chi? Dallo stato? Io non ci credo manco un po'...saremo costretti ad importare tecnologie estere e a pagarle care...

Dovete tenere conto che il mondo è governato dai soldi...i bei propositi di tutti noi di fare pannelli solari (siano essi fotovoltaici o termici), torri eoliche e quant'altro o ce lo facciamo o non lo si farà con facilità perché costa e non garantisce introiti fissi.

Mi piacerebbe avere l'andamento meteorologico di quest'anno che io a memoria ricordo molto piovoso e vedere a quanto ammonterebbe la produzione di energia solare. L'eolico è già più fattibili perché il vento è tendenzialmente più costante...

Queste risorse andrebbero immensamente sovradimensionate per garantire afflusso costante di energia anche nei periodi improduttivi di alcuni impianti. Metodi economici di accumulare energia non ce ne sono...

Si può fare tutto ma considerate sempre i quattrini perché se non conviene non si fa e se per guadagnarci ci fanno pagare l'energia 7 volte tanto...boh vedremo.

Io intanto in condominio i pannelli sul tetto non li posso mettere e in genere lo sviluppo verticale rende la misura trascurabile sul totale, ma altamente costoso =>non si fa!

«Solo se si è pronti a considerare possibile l'impossibile si è in grado di scoprire qualcosa di nuovo» Johann Wolfgang von Goethe

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