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ingegneria informatica: eventuali aree lavorative escluse


Ago911

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Salve,

a settembre inizio ingegneria informatica, vorrei sapere se qualcuno di voi sa se ci sono particolari aree lavorative che sono assoultamente precluse nel caso mi laureassi come ingegnere informatico. Cioè, nel mondo dei computer, con una laurea in ingegneria informatica più relativa specialistica e dottorato, qualcosa rimarrebbe fuori?

Grazie! :)

"Non è morto ciò che in eterno può attendere,

E col passare di strani eoni anche la morte può morire."

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la domanda è quantomeno bizzarra......è ovvio che un ingegnere informatico non può lavorare in qualsiasi ambito, ma è anche vero che ormai in quasi tutti gli ambiti si possono progettare e realizzare applicazioni informatiche atte a migliorare od ottimizzare il lavoro stesso.

An  a tuesday keeps the doctor away.

proud member of < noi finti professionisti > club - tessera 044

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Grazie delle risposte, si ovviamente io intendevo nel suo campo chiaramente, nel campo dell'informatica

"Non è morto ciò che in eterno può attendere,

E col passare di strani eoni anche la morte può morire."

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E' solo un test di valutazione a 55 domande (30 mate 16 fisica 9 comprensione)...se non lo passi ne devi fare un altro e se non passi neanche quello hai debito..poi c'è la prova d'inglese ma è a livello B1 e io ho il C1...da voi?

Macbook pro 2011 - i7 2,2 ghz - 8 Gb ram - Ssd Samsung 830 256gb HD 500gb 7200rpm - Schermo hd antiglare

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A noi il test consiste in 80 domande di matematica(30), scienze fisiche e chimiche(20), comprensione verbale(15) e logica(15).. In base al punteggio i primi 180 vengono ammessi :cold: poi ci sono 60 domande di inglese che ti determinano o meno il debito..

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Ok capito..no da noi non è a numero chiuso, infatti sono tranquillo...

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tendenzialmente è richiesa una laurea in discipline scientifiche,

ing. informatica è quella più diffusa e più ricercata,

non vengono disdegnate anche matematica, fisica etc...

Ti chiedo questa cosa che devo ancora approfondire..che differenza c'è tra una laurea in informatica pura e una in ingegneria informatica?

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per lo più sono facoltà differenti, una è ingegneria e l'altra no (conta più nel nome),

alla fine credo conti solo la qualità della facoltà,

tendenzialmente preferirei ing.

però dipende davvero, a milano non c'è paragone, una è (o meglio era) seria, l'altra è abbastanza easy (piccola soprattutto).

a pisa invece informatica sapevo essere ottima.

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per lo più sono facoltà differenti, una è ingegneria e l'altra no (conta più nel nome),

alla fine credo conti solo la qualità della facoltà,

tendenzialmente preferirei ing.

però dipende davvero, a milano non c'è paragone, una è (o meglio era) seria, l'altra è abbastanza easy (piccola soprattutto).

a pisa invece informatica sapevo essere ottima.

Nel senso..ala fine si studiano le stesse cose?

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beh la base è quella, poi cambia da docenti, programma etc...

alcune cose sono dell'ante guerra altre meno,

serve solo la forma mentis equello che farai tu "per conto tuo" se parliamo di pura conoscenza di un linguaggio.

poi, se sei fortunato, ti capitano corsi anche con linguaggi o laboratori attuali ed interessanti:)

(qualcuno ci prova, a pavia ad esempiqualche anno fa han deciso di togliere il java che aveva preso fin troppo piede :P)

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  • 2 mesi dopo...

per lo più sono facoltà differenti, una è ingegneria e l'altra no (conta più nel nome),

alla fine credo conti solo la qualità della facoltà,

tendenzialmente preferirei ing.

però dipende davvero, a milano non c'è paragone, una è (o meglio era) seria, l'altra è abbastanza easy (piccola soprattutto).

a pisa invece informatica sapevo essere ottima.

Mi permetto di precisare due cosette: la differenza sostanziale tra la laurea in Ingegneria Informatica e quella in Informatica è che nella prima ti insegnano a progettare la macchina ed i linguaggi di programmazione, nella seconda studi principalmente il software (semplificando di molto le cose). Quindi, per quanto il nome possa ingannare, sono due lauree profondamente diverse. Confermo invece quanto dici di Pisa: se vuoi studiare Ingegneria Informatica o Informatica Applicata, Pisa è il top. :)

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Ciao,

senti io faccio ingegneria informatica a Bologna, quindi forse un paio di cosette le posso dire. :rolleyes:

Essenzialmente nei campi di applicazione dell'elettronica, dell'informatica e dei sistemi di controllo un laureato in ingegneria informatica ha sempre modo di dire la sua, la preparazione è piuttosto trasversale perciò hai la possibilità di specializzarti scegliendo fra una vasta gamma di opportunità. Rifletti se questi campi di lavoro sono quelli che ti interessano veramente e stai pronto, se scegli questo corso di studi, a studiare una bella massa. :ghghgh:

Per quanto riguarda la differenza fra informatica e ingegneria informatica, azz, è un campo in cui preferisco non addentrarmi più di tanto perché c'è il rischio di trovarsi un occhio nero. Comunque diciamo che la differenza principale è che un laureato in informatica è uno scienziato, mentre un laureato in ingegneria informatica è un ingegnere. Vedi te... :)

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Salve,

a settembre inizio ingegneria informatica, vorrei sapere se qualcuno di voi sa se ci sono particolari aree lavorative che sono assoultamente precluse nel caso mi laureassi come ingegnere informatico. Cioè, nel mondo dei computer, con una laurea in ingegneria informatica più relativa specialistica e dottorato, qualcosa rimarrebbe fuori?

Grazie! :)

Essenzialmente tutto quanto è nella gestione e implementazione di sistemi informatici complessi.

Ho visto i programmi dei corsi di laurea (sia informatica che ing.informatica) e ho avuto modo di fare colloqui a persone appena uscite da tali facolta per integrarle nel nostro team di esperti.

In pratica tanto fumo e niente arrosto. Ovviamente non sono andato a chiedere cose specifiche di un determinato sistema o best pratice varie (cose che da un laureato in informatica/ing.informatica mi aspetterei) ma concetti generali sul funzionamento dei principali elementi di un environment it attuale. Nessuna conoscenza di come funziona una san, uno storage, la virtualizzazione in ambienti non time sharing (come su Power o su Zseries) ecc.. Da discrete a passabili le conoscenze di Linux ma solo su ambiente x86 (zLinux...e che e'?). In pratica persone totalmente da formare.

Concludendo la laurea ti fara sicuramente passare il primo colloquio, quello con i tizi del personale, ma ad un colloquio tecnico o cercano una persona intelligente e con voglia di imparare, oppure vieni scartato. Il mio consiglio e' si di laurearti (sei in ballo ormai...) ma di studiare anche su come funziona il vero mondo del IT moderno.

Ciao

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Essenzialmente tutto quanto è nella gestione e implementazione di sistemi informatici complessi.

Ho visto i programmi dei corsi di laurea (sia informatica che ing.informatica) e ho avuto modo di fare colloqui a persone appena uscite da tali facolta per integrarle nel nostro team di esperti.

In pratica tanto fumo e niente arrosto. Ovviamente non sono andato a chiedere cose specifiche di un determinato sistema o best pratice varie (cose che da un laureato in informatica/ing.informatica mi aspetterei) ma concetti generali sul funzionamento dei principali elementi di un environment it attuale. Nessuna conoscenza di come funziona una san, uno storage, la virtualizzazione in ambienti non time sharing (come su Power o su Zseries) ecc.. Da discrete a passabili le conoscenze di Linux ma solo su ambiente x86 (zLinux...e che e'?). In pratica persone totalmente da formare.

Concludendo la laurea ti fara sicuramente passare il primo colloquio, quello con i tizi del personale, ma ad un colloquio tecnico o cercano una persona intelligente e con voglia di imparare, oppure vieni scartato. Il mio consiglio e' si di laurearti (sei in ballo ormai...) ma di studiare anche su come funziona il vero mondo del IT moderno.

Ciao

Mi verrebbe da dire "per fortuna". L'università deve essere istruzione, non addestramento, in modo tale che la persona sia flessibile e si possa adattare ed apprendere tutte le novità del mondo. L'università NON è un corso di formazione professionale. La chiave è quella che hai detto tu: avere voglia di imparare ;)

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Mi verrebbe da dire "per fortuna". L'università deve essere istruzione, non addestramento, in modo tale che la persona sia flessibile e si possa adattare ed apprendere tutte le novità del mondo. L'università NON è un corso di formazione professionale. La chiave è quella che hai detto tu: avere voglia di imparare ;)

Ti quoto al 150%..dopo la forma mentis dell'università ci impieghi molto meno ad imparare le cose che ti servono sul lavoro ed hai una conoscenza a tutto tondo che ti serve sempre.

Non si esce dall'uni che si sanno fare le cose..non è mica una scuola di avviamento al lavoro!!

Purtroppo spesso chi non ha studiato non capisce..

PS: laureato a marzo in ing informatica 3+2..lavoro da una settimana dopo la discussione della tesi..

Antivirus su mac? No grazie!! Utente Mac dal 10 aprile 2009.

 MacBook air 13, MacBook White 13, Canon Eos 1100D, Nexus5  . Lurker. Tartassala!! ToDo: Tentare di conquistare il mondo!!

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Ti quoto al 150%..dopo la forma mentis dell'università ci impieghi molto meno ad imparare le cose che ti servono sul lavoro ed hai una conoscenza a tutto tondo che ti serve sempre.

Non si esce dall'uni che si sanno fare le cose..non è mica una scuola di avviamento al lavoro!!

Purtroppo spesso chi non ha studiato non capisce..

PS: laureato a marzo in ing informatica 3+2..lavoro da una settimana dopo la discussione della tesi..

Si, mi sta benissimo ma se tu sei laureato in ing. informatica mi aspetto che tu conosca minimamente i concetti generali (a grandi linee, non ti vengo a chiedere il funzionamento di una san geografica, di un cluster PowerHA o Parallel Sysplex, ma mi aspetto che tu sappia cosa e' una san e come funziona cosi come spero tu abbia gia' visto un cluster e sappia piu o meno come funziona).

Certo, nessuno puo' sapere tutto, soprattutto se si fanno cose di un certo livello si impara sul campo ed "a bisogna" ed e' li che ti serve la forma mentis giusta, che NON si impara all'universita' ma viene dalle esperienze che tu hai avuto (lavorative o, perche' no, anche universitarie) ed e' un quacosa, secondo me, molto legato al carattere.

Ho colleghi bravissimi, e dico davvero bravi, che conoscono alla perfezione il funzionamento delle cose e le sanno anche implementare molto bene, ma che quando si trovano di fronte a qualcosa che non conoscono/non hanno fatto loro/e' fatto diversamente da come lo avrebbero fatto loro vanno subito in panico e non riescono piu a combinare nulla. Ovviamente a queste persone pur stimandole tantissimo non si seguono reperibilita' o altro proprio perche per come son fatte c'e il rischio che succedano danni o rompano ai colleghi...

Tornando a noi, secondo il mio modo di intendere, l'universita' deve darti le basi di come funziona il mondo in cui lavorerai...da un neolaureando in medicina mi aspetto che sappia dirmi come funziona il fegato, il cuore e gli intestini. Ovviamente con l'esperienza capira' anche come diagnosticare piu in fretta i mali e tutto il resto, ma diavolo, almeno le basi me le aspetto.

Putroppo quello che non si riesce a capire e' che ormai, e' vero, bisogna specializzarsi su una sola area (io sono su piu' aree contemporaneamente e, credimi, e' assai difficile mantenere aggiornato lo skill su tutte) ma bisogna avere una visione globale tale da capire che se uno ti dice che c'e' un problema sulla SAN ti devi connettere agli switch in fibra e non ad un ldom di un M9000... (cosa vista a casa di un cliente... :ghghgh: )

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Si, mi sta benissimo ma se tu sei laureato in ing. informatica mi aspetto che tu conosca minimamente i concetti generali (a grandi linee, non ti vengo a chiedere il funzionamento di una san geografica, di un cluster PowerHA o Parallel Sysplex, ma mi aspetto che tu sappia cosa e' una san e come funziona cosi come spero tu abbia gia' visto un cluster e sappia piu o meno come funziona).

Il dilemma sta tutto nel definire quali sono i concetti generali che sono di interesse...

Fermo restando il punto che poi tutto dipende ovviamente dal livello di passione e di sbattimento personale nell'imparare le cose, la grossa e secondo me fondamentale differenza tra una formazione scolastica e una lavorativa è che una formazione scolastica di buon livello ti dà gli strumenti per affrontare gli ostacoli ad ampio spettro, mentre quella lavorativa è necessariamente molto più settoriale.

Diciamo che se uno ha un buon bagaglio culturale, quando è messo di fronte a qualcosa di sconosciuto dovrebbe essere in grado di riconoscerlo e di trovare la strada giusta, una formazione puramente sul campo invece può non essere sufficiente.

Per fare un esempio banale nell'ambito della programmazione, un programmatore autodidatta che si trova ad affrontare problemi classici di concorrenza o sicurezza mediamente fa dei gran casini. Uno che "sa dell'esistenza del problema" invece dovrebbe essere in grado di documentarsi per affrontare il problema nel modo giusto.

Metà delle cose che hai indicato nel primo post (non in questo che ho citato) sono decisamente specifiche ed appartengono necessariamente al bagaglio di qualcuno che oltre ad essersi formato ha poi anche messo in pratica le sue conoscenze con alcuni anni di esperienza nel settore. D'altra parte mi aspetto che uno che conosce tutte queste cose, probabilmente non sappia nulla, che so, di intelligenza artificiale o linguaggi formali o elaborazione video, proprio perchè ha già iniziato il suo cammino verso un settore di interesse ben delineato (in questo caso più amministrazione di sistema o networking che IA direi)

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Si, mi sta benissimo ma se tu sei laureato in ing. informatica mi aspetto che tu conosca minimamente i concetti generali (a grandi linee, non ti vengo a chiedere il funzionamento di una san geografica, di un cluster PowerHA o Parallel Sysplex, ma mi aspetto che tu sappia cosa e' una san e come funziona cosi come spero tu abbia gia' visto un cluster e sappia piu o meno come funziona).

Certo, nessuno puo' sapere tutto, soprattutto se si fanno cose di un certo livello si impara sul campo ed "a bisogna" ed e' li che ti serve la forma mentis giusta, che NON si impara all'universita' ma viene dalle esperienze che tu hai avuto (lavorative o, perche' no, anche universitarie) ed e' un quacosa, secondo me, molto legato al carattere.

Ho colleghi bravissimi, e dico davvero bravi, che conoscono alla perfezione il funzionamento delle cose e le sanno anche implementare molto bene, ma che quando si trovano di fronte a qualcosa che non conoscono/non hanno fatto loro/e' fatto diversamente da come lo avrebbero fatto loro vanno subito in panico e non riescono piu a combinare nulla. Ovviamente a queste persone pur stimandole tantissimo non si seguono reperibilita' o altro proprio perche per come son fatte c'e il rischio che succedano danni o rompano ai colleghi...

Tornando a noi, secondo il mio modo di intendere, l'universita' deve darti le basi di come funziona il mondo in cui lavorerai...da un neolaureando in medicina mi aspetto che sappia dirmi come funziona il fegato, il cuore e gli intestini. Ovviamente con l'esperienza capira' anche come diagnosticare piu in fretta i mali e tutto il resto, ma diavolo, almeno le basi me le aspetto.

Putroppo quello che non si riesce a capire e' che ormai, e' vero, bisogna specializzarsi su una sola area (io sono su piu' aree contemporaneamente e, credimi, e' assai difficile mantenere aggiornato lo skill su tutte) ma bisogna avere una visione globale tale da capire che se uno ti dice che c'e' un problema sulla SAN ti devi connettere agli switch in fibra e non ad un ldom di un M9000... (cosa vista a casa di un cliente... :ghghgh: )

Secondo me i concetti che dici tu (ad esempio san o cluster) non sono generali come l'esempio dello studente di medicina. Conoscenze generali per un ing informatico probabilmente sono la conoscenza (generica) dei linguaggi di programmazione, la conoscenza di statistica, di matematica, di fisica, di automatica (filtri, modelli ), di reti, di ingegneria del software..e via discorrendo..

Ti faccio il mio esempio, avendo seguito 1/4 dei corsi in ambito biomedico forse ti saprei rispondere meglio su come funziona il cuore piuttosto di come funziona una san o un cluster (a parte il fatto che ne ho avuto a che fare), ovviamente poi se vado a fare un colloquio in un'azienda X che fa queste cose se "so di non sapere" mi preparo un minimo..altrimenti sarei idiota..

Lapalissiano poi che un azienda deva decidere un'assunzione sulla base di quello che sa il candidato in base all'area di azione dell'azienda e non sulle ipotetiche conoscenze generali. Ed è praticamente impossibile capire una persona e la sua voglia e propensione all'apprendimento da qualche colloquio.

Visto come va poi il mercato in italia credo che ormai sia impossibile specializzarsi in un settore, molto meglio cercare di mettere i piedi in più scarpe, anche se magari si fa una faticaccia..

Poi il campo dell'informatica è una cosa incredibile, tutto si evolve, non puoi fermarti un attimo..ogni tanto mi chiedo se non era meglio fare il pizzaiolo.. :ghghgh:

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La laurea deve dare 2 cose:

1. capacità di sapersi aggiornare velocemente e quindi le basi perchè altrimenti è difficile poter poggiare nuove cose su "fondamenta" inesistenti

2. capacità di vedere i problemi prima che si verifichino e qui ancora servono le basi per evitare di essere "ciechi" in una visione a 360°

quindi erano meglio le lauree di vecchio ordinamento. Le nuove anche col 3+2 restano sempre un "superdiploma". Sarebbe meglio che all'ultimo anno si studiasse qualcosa di attuale, ma solo all'ultimo anno. Ma il rischio è che comunque sia già vecchio quando servirà, soprattutto nel ramo informatico.

Quindi è meglio perseguire le due cose che ho detto.

iMac 27"/5750/SD, Mid2010 model, prod. week: 10/2011, 2.93GHz Quad-Core Intel Core i7, 2x2+2x4=12GB 1333MHz DDR3 SDRAM, 2TB Serial ATA Drive, Serial ATA Drive8x double-layer SuperDrive, ATI Radeon HD 5750 1GB GDDR5 SDRAM, Microsoft Office per Mac 2011, AppleCare Protection Plan, Lacie d2 quadra 2TB, Wacom Intuos3 A5, Adobe Creative Suite 5.5 Production Premium, Painter 11

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La laurea deve dare 2 cose:

1. capacità di sapersi aggiornare velocemente e quindi le basi perchè altrimenti è difficile poter poggiare nuove cose su "fondamenta" inesistenti

2. capacità di vedere i problemi prima che si verifichino e qui ancora servono le basi per evitare di essere "ciechi" in una visione a 360°

quindi erano meglio le lauree di vecchio ordinamento. Le nuove anche col 3+2 restano sempre un "superdiploma". Sarebbe meglio che all'ultimo anno si studiasse qualcosa di attuale, ma solo all'ultimo anno. Ma il rischio è che comunque sia già vecchio quando servirà, soprattutto nel ramo informatico.

Quindi è meglio perseguire le due cose che ho detto.

Non ho capito perché dici che erano meglio le lauree vecchio ordinamento? Dopo tutto anche li si facevano 5 anni..l'unica differenza è l'evoluzione dell'ambiente informatico (e non ) circostante.. riesci a spiegarti meglio?

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Non ho capito perché dici che erano meglio le lauree vecchio ordinamento? Dopo tutto anche li si facevano 5 anni..l'unica differenza è l'evoluzione dell'ambiente informatico (e non ) circostante.. riesci a spiegarti meglio?

il vecchio ordinamento era più organico perchè l'orizzonte temporale era di 5 anni

Adesso invece dopo 3 anni potenzialmente si conclude il percorso, quindi necessariamente gli argomenti sono trattati in modo meno approfondito (senza contare il tempo perso per la tesi di metà corso di studi)

Per esempio nel V.O. nei primi due anni si facevano giusto un paio di esami di informatica, tutti gli altri erano infarinatura di base (analisi, geometria...)

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il vecchio ordinamento era più organico perchè l'orizzonte temporale era di 5 anni

Adesso invece dopo 3 anni potenzialmente si conclude il percorso, quindi necessariamente gli argomenti sono trattati in modo meno approfondito (senza contare il tempo perso per la tesi di metà corso di studi)

Per esempio nel V.O. nei primi due anni si facevano giusto un paio di esami di informatica, tutti gli altri erano infarinatura di base (analisi, geometria...)

Esattamente.

La laurea deve dare 2 cose:

1. capacità di sapersi aggiornare velocemente e quindi le basi perchè altrimenti è difficile poter poggiare nuove cose su "fondamenta" inesistenti

2. capacità di vedere i problemi prima che si verifichino e qui ancora servono le basi per evitare di essere "ciechi" in una visione a 360°

quindi erano meglio le lauree di vecchio ordinamento. Le nuove anche col 3+2 restano sempre un "superdiploma". Sarebbe meglio che all'ultimo anno si studiasse qualcosa di attuale, ma solo all'ultimo anno. Ma il rischio è che comunque sia già vecchio quando servirà, soprattutto nel ramo informatico.

Quindi è meglio perseguire le due cose che ho detto.

Non ho capito perché dici che erano meglio le lauree vecchio ordinamento? Dopo tutto anche li si facevano 5 anni..l'unica differenza è l'evoluzione dell'ambiente informatico (e non ) circostante.. riesci a spiegarti meglio?

Più che spiegarmi meglio è da capire se sposi l'idea che l'università non debba dare nozioni ma metodi, basi, capacità di apprendimento, etc. (vedi punti 1 e 2 da me indicati). Altrimenti 3+2 fa sempre 5 e si potrebbe sempre pensare che nei 2 aggiuntivi fai gli approfondimenti che non hai fatto nei primi 3. Ma non è così. nel 3+2 cambia l'obiettivo. Devi trasferire le stesse cose con un "taglio diverso" in 3 anni soli, cioè cambia l'offerta formativa. Il ritorno dell'investimento fomativo deve essere a più ridotto orizzonte temporale e quindi diverso. Devi andare più al "sodo" ma perdi qualcosa nel processo formativo (che non recuperi nei successivi 2 anni) e quindi nel "valore" che io dò alla laurea. Se invece trovi maggior valore altrove allora il 3+2 va bene per te o per chi la pensa come te (senza offesa ovviamente). Poi questo vale in linea di massima. Non è oro colato. Ed è solo un parere personale. Fatto sta che la laurea vecchio ordinamento era molto ricercata nei paesi anglosassoni (ad cui abbiamo copiato in malo modo) mentre la nuova lo è molto meno.

Detto questo per rientrare più sul tema penso che se uno voglia fare SW gestionale, web, etc. è meglio la laurea in informatica. Se uno vuole fare software per realizzare sistemi complessi che coinvolgano anche il controllo dell'HW che non sia solo un calcolatore (sistemi di automazione, etc.) è meglio la laurea in ingegneria, non necessariamente informatica anzi meglio di no, giusto con esami specialistici sul software verso la fine. Anche questa è una mia idea derivante dal fatto che nel primo caso trovo informatici, nel secondo fisici, matematici, ingegneri (di tutti tipi).

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Più che spiegarmi meglio è da capire se sposi l'idea che l'università non debba dare nozioni ma metodi, basi, capacità di apprendimento, etc. (vedi punti 1 e 2 da me indicati). Altrimenti 3+2 fa sempre 5 e si potrebbe sempre pensare che nei 2 aggiuntivi fai gli approfondimenti che non hai fatto nei primi 3. Ma non è così. nel 3+2 cambia l'obiettivo. Devi trasferire le stesse cose con un "taglio diverso" in 3 anni soli, cioè cambia l'offerta formativa. Il ritorno dell'investimento fomativo deve essere a più ridotto orizzonte temporale e quindi diverso. Devi andare più al "sodo" ma perdi qualcosa nel processo formativo (che non recuperi nei successivi 2 anni) e quindi nel "valore" che io dò alla laurea. Se invece trovi maggior valore altrove allora il 3+2 va bene per te o per chi la pensa come te (senza offesa ovviamente). Poi questo vale in linea di massima. Non è oro colato. Ed è solo un parere personale. Fatto sta che la laurea vecchio ordinamento era molto ricercata nei paesi anglosassoni (ad cui abbiamo copiato in malo modo) mentre la nuova lo è molto meno.

Premessa : condivido pienamente l'idea che l'università debba dare soprattutto la forma mentis per sapersela cavare in ogni situazione (anche non lavorativa).

Guarda non sono del tutto d'accordo, nel senso che è sicuramente vero che facendo 5 anni ininterrotti la formazione sia migliore, però devo dire che facendo il tirocinio esterno e la laurea mi si è aperto un mondo ed ho continuato con maggiore voglia rispetto a prima. E si sa che quando si ha voglia di imparare si fa meno fatica, si rende meglio....

Secondo me se uno gli fa con la testa anche 3 anni possono bastare per avere i punti 1 e 2 da te elencati..certo dipende sempre da persona a persona..ed anche dalla scuola da cui uno arriva..ovviamente se hai fatto un istituto tecnico sei avvantaggiato all'inizio rispetto a chi proviene da altro (da liceo) però sul lungo periodo i ruoli generalmente si invertono..

Ripensandoci i 6 mesi che ho buttato via (e poi fortunatamente recuperato, ma poi ributtato via con la specialistica) del tirocinio e della laurea mi sono serviti moltissimo..

Come al solito "in medio stat virtus" e quindi non sono ne per la 5 ne per la 3+2..

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