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Filosofia della decrescita


Hal1969

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Il problema che il suddetto ozio costa! A me piace collezionare oggetti di vario tipo, per esempio mi piacerebbe da matti una collezione di cristalli facendomene una cultura, ma tale hobby costa! Voglio leggere? La carta e l'inchiostro costano a peso d'oro. Voglio chessò collezionare miniature della seconda guerra mondiale perché appassionato di storia? Le devo pagare care! Io sono un appassionato di elettronica e mi diverto a costruire cose di vaio tipo, li devo pur comprare...oziare non si può fare perché è dispendioso e se i soldi non mi bastano per arrivare a mangiare a fine mese capisci che diventa impossibile...Ora io ho fatto esempi di varia natura di quelli che possono essere degli hobby però anche solo che andare a giocare a calcetto con gli amici è allucinante! I campi hanno dei prezzi assurdi! Niente che rientri sotto la tua definizione di ozio è gratis tranne la TV che a fronte di una modica cifra iniziale e un abbonamento da ridere ti riempe ore e ore del giorno. A me non piace troppo la TV, la guardo ma sempre meno o solo quando fanno quelle serie TV che mi appassionano.

Chi diceva poi che con un Kg di pane ci mandi avanti una famiglia di 3 persone per una settimana non so come faccia! Qui 1Kg di pane in 3 va via in 2-3 giorni al massimo! A volte avanza ma si fanno i crostini per la colazione e ci vuole tutto...se posso pagarlo 90cent invece che 2€ ed è fatto comunque di farina ed acqua perché andare a regalare dei soldi? Se mi soddisfa...noi è un periodo che ha aperto il forno nel supermercato, il pane è più buono di quello del panificio e costa la metà! Non lo prendiamo perché costa meno, ma solo perché è più buono il che è assurdo ma reale! Non so, ma qui da me i piccoli commercianti stanno fallendo per la loro incapacità, non per la crisi! Se vai in un negozio e chiedi una cosa e ti guardano storto appena entri e sembra quasi che gli fai un dispetto a disturbarli (e magari non trovi nemmeno quello che cerchi) non ci vado più! Il concetto di decrescita l'ho già espresso una volta, non mi piace affatto: sono per una crescita responsabile che significa adeguare i consumi alle esigenze reali, saper scegliere ma non cambiare tutto radicalmente.

Ho letto del discorso sul lavorare la metà tutti e consumare la metà...non è che sia utopico per me, ma del tutto privo di senso o quasi. Nel bilancio famigliare la spesa più grossa è il cibo, cosa che puoi gestire in modi sempre più raffinati ma non si può dimezzare, specie se parliamo di consumare prodotti di qualità che hanno necessariamente costi doppi rispetto a quelli scadenti. Quindi se una famiglia media riesce a sfamarsi in modo soddisfacente se vuole avere un minimo di margine per oziare deve lavorare tanto, ma tanto perché se no nel tempo libero che gli resta si gira i pollici perché non ha i soldi per fare nulla se non guardare la TV. Altresì per avere i soldi per oziare devo lavorare di più, riducendo però di fatto il tempo in cui posso svagarmi. Il punto chiave sta nel trovare equilibrio in ciò. Il fatto che le spese per una famiglia sono tantissime, in primis cibo e vestiario. Non bisogna fare cambiamenti drastici o traumatici, bisogna solo crescere (e non decrescere) nel senso buono della parola crescere, ovvero progredire :)

Mi sono espresso un po' malamente ma spero di aver reso l'idea :p

Sto seguento la discussione (non sempre riesco a intervenire) e lasciate che vi ringrazi tutti dei vostri interventi molto interessanti e stimolanti.

Dunque rispetto a quanto mi dici, io credo che l'approccio alla decrescita debba passare attraverso (almeno) due "fasi" che non possono prescindere da cambiamenti di paradigmi mentali.

La prima è rispetto ai consumi in generale.

Per esempio ho un auto che ha 14 anni e 214000 km e finché va, non la cambio. Ho due telefonini, entrambi che hanno più di cinque anni, senza touch, internet o altro (uno è addirittura un nokia 3310). Ho due mac, un PowerBook G4 (che dunque avrà circa 8/9 anni, ma che va benissimo, anzi proprio in questi giorni lo sto upgradando con più HD e più RAM) e un iMac 20" versione base che avrà 4/5 anni. Ho una sola TV, ancora con tubo catodico (c'avrà 15 anni almeno e l'ho riparata due volte, invece di cambiarla). Quindi non è che non ho cose o faccio rinunce pazzesche, ma non cambio e compro ogni volta che mi prude un gomito.

E' innanzitutto il parossismo dei consumi inutili che va calmierato. Ed è da qui che bisogna partire verso la decrescita. Non si può pretendere di fare tutto e subito. E soprattutto questo nuovo approccio non deve essere visto come una modalità di "risparmio". Il risparmio è solo un corollario benefico. E' solo una questione di utilità/sprechi. La TV al plasma ultrapiatta HD è bellissima, per carità, ma vale davvero la pena rispetto al mio vecchio televisore che fa esattamente la stessa funzione? La risposta è - ovviamente - no. Almeno finché il mio TV andrà avanti.

Ho parlato di cose tecnologiche, ma lo stesso vale anche - per esempio - per l'abbigliamento.

Spero di avere reso l'idea.

La seconda è quella, molto interessante, che sollevi anche tu rispetto al ruolo del tempo libero, che è determinante. Anche nell'e-book ne parlo proprio per esperienza personale, di alcuni miei colleghi che sulla prospettiva di avere, invece che un aumento di stipendio, una diminuzione di ore di lavoro, mi risposero con gli occhi fuori dalle orbite: "E poi che faccio in questo tempo libero che avrei in più? Finirei al centro commerciale a spendere soldi!" E questo fa capire molto di quanto distorto sia l'approccio mentale con cui il sistema ci ha educato.

A proposito poi delle tue considerazioni sull'hobby, si potrebbe partire da un semplice ragionamento paradossale: ho un hobby costoso > mi servono più soldi per coltivarlo > devo lavorare di più per ottenerli > ho meno tempo libero per coltivarlo > non mi servono più i soldi.

Anche su questo aspetto, l'approccio mentale è cruciale, perché alla fine sono sempre compromessi quelli che dobbiamo raggiungere. Per esempio io conosco moltissimi astrofili che coltivano la loro passione senza per questo dover spendere carrettate di soldi. Basta iscriversi, per esempio, ad un'associazione (ce ne saranno a Genova, no?), frequentarla e usare gli strumenti che mettono a disposizione, senza per questo doverne comprare di propri. E comunque un buon strumento si compra una volta sola. Nel giro di qualche anno si possono risparmiare - che so - 2000 euro per un buon telescopio, magari usato, ma dopo non si devono mica spendere altri soldi. Sì, ok, lo so, ci sono gli oculari, il CCD, i vari filtri, e tutti gli accessori, ma una dotazione si può costruire anche nel corso degli anni, non è mica detto che per forza si debba avere tutto-e-subito. E' anche quello il bello.

Inoltre sul fatto che il cibo sia la più grossa spesa familiare, probabilmente c'è una parte di vero, anche se la spesa del cibo dipende molto da cosa si compra e da come si cucina. Ma come la mettiamo con il fatto che le statistiche dicono che la gente risparmia sul cibo per comprarsi tecnologia? Questo sembra significare che la gente risparmia su una cosa essenziale per avere una cosa futile. Ti sembra logico?

Spero di averti dato qualche altro spunto di riflessione.

Ciao!

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siamo sempre alla ricerca di nuovi acquisti perchè siamo cstantemente bombardati dalle pubblicità, per strada, alla radio, sui giornali, sui cellulari, ci fa piacere pensare che ne siamo immuni, ma se davvero nn funzionassero nemmeno le farebbero.

La cosa più giusta che oggigiorno si possa fare, è l'eliminazione della tv, non dell'apparecchio in se, ma di tutte le cazzate che ci propinano dalla mattina alla sera.

se qualcuno si fosse mai perso "quinto potere", vi posto parte del disocrso di Beale.... consiglio a tutti di ascoltarlo, perchè questo film fu a dir poco profetico (il film è del 76)

http://www.youtube.com/watch?v=Lf_FIiLJeQQ

PS

cane = passeggiate - uscire almeno 5 volte al giorno per portarlo a far pipì - conoscere gente nuova - ti tiene in forma (quanto meno se sono due grandi come i miei) - ti gratificano

gatto = guardarlo mentre stai sdraiato sul divano (nn sono contro i gatti eh)

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siamo sempre alla ricerca di nuovi acquisti perchè siamo cstantemente bombardati dalle pubblicità, per strada, alla radio, sui giornali, sui cellulari, ci fa piacere pensare che ne siamo immuni, ma se davvero nn funzionassero nemmeno le farebbero.

La cosa più giusta che oggigiorno si possa fare, è l'eliminazione della tv, non dell'apparecchio in se, ma di tutte le cazzate che ci propinano dalla mattina alla sera.

se qualcuno si fosse mai perso "quinto potere", vi posto parte del disocrso di Beale.... consiglio a tutti di ascoltarlo, perchè questo film fu a dir poco profetico (il film è del 76)

http://www.youtube.com/watch?v=Lf_FIiLJeQQ

PS

cane = passeggiate - uscire almeno 5 volte al giorno per portarlo a far pipì - conoscere gente nuova - ti tiene in forma (quanto meno se sono due grandi come i miei) - ti gratificano

gatto = guardarlo mentre stai sdraiato sul divano (nn sono contro i gatti eh)

Concordo. La TV va senza dubbio, se non eliminata (che andrebbe meglio per non cadere in tentazione), quanto meno disciplinata con estrema attenzione e morigeratezza, specie nei più giovani. E' il cavallo di troia per eccellenza di desideri e stili di vita insensati.

Quanto ai vantaggi di portare a spasso un cane, ci aggiungerei che portarsi in giro dei cuccioli (per i maschietti, ma anche per le femminucce) fa beccare di brutto! :DD

Infine, quel monologo è fantastico. Grande film.

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Concordo. La TV va senza dubbio, se non eliminata (che andrebbe meglio per non cadere in tentazione), quanto meno disciplinata con estrema attenzione e morigeratezza, specie nei più giovani. E' il cavallo di troia per eccellenza di desideri e stili di vita insensati.

Da più di un anno vivo a casa senza tv e devo dire che è un buon modo per "disintossicarsi", dalla pubblicità, ma anche dall'informazione spazzatura che vogliono propinarci ogni giorno.

Vi assicuro che superato il primo periodo non ne sentirete più il bisogno, restituendo a libri, musica e hobbies tutto il tempo recuperato! :ok:

Feed positivi Mercatino:  Minerva  tsume

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la tv nn è dannosa in se, lo sono le trasmissioni spazzatura, i tg, ma come dimostra appunto il film quinto potere, esistono film o documentari intelligenti, che offrono spunti di riflessione.

Vidi tempo fa su currenttv (tv ovviamente chiusa in italia), un'intervista ad Oliver Stone, personaggio che può piacere o meno, ma di sicuro una mente "libera", affermava che le trasmissioni tv, come i film o le serie tv, si siano impoverite di contenuti, per permettere a chi guarda di capire la trama, ma avere anche il tempo di mandare sms, sembra una cavolata, ma se ci pensate....

Qui ci si può riallacciare al discorso pirateria, a mio avviso nn tutti coloro che piratano lo fanno per nn pagare, in molti lo fanno perchè vogliono essere liberi di scegliere, liberi dalle pubblicità, perchè se pago 40 euro al mese sky, devo sorbirmi pure la pubblicità?

Essendo amatore del calcio, sono stato quasi obbligato a passare a mediaset, quanto meno tramite nettv guardo tutto via web, altrimenti nn avrei manco quella, sono però patito di film e documentari, parlando appunto didocumentari, le tv che dovrebbero trasmetterli, national geo, discovery, sono diventate tv reality, i documentari nn sanno più cosa siano, fortuna che esiste il web.

Forse sono andato OT

RIconsiglio vivamente questo documentario, che dubito verrà mai trasmesso, non tratta argomenti leggeri, offre molti spunti di riflessione, senza scadere nel fazioso, come dovrebbero essere tutti i documentari

http://www.mymovies....ne.asp?id=35424

qui in streaming in italiano

http://laverabestia....ay.php?vid=1791

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la tv nn è dannosa in se, lo sono le trasmissioni spazzatura... <cut>

E' vero la TV non è dannosa, come non lo è un coltello molto affilato. Dipende come lo usi. Si può dire, usando la stessa analogia, che la TV è pericolosa. E lo è in misura ancora maggiore considerato che la sua presenza tende a plagiare chi la guarda sia nelle abitudini, che nelle idee, senza che costui se ne accorga. Inoltre tende anche a diffondere l'idea di autoassolvimento rispetto a se stessa, ovvero che la TV non è dannosa, perché sei tu che hai il telecomando in mano e puoi sempre decidere di non vederla. E allora dove sono tutti questi individui indipendenti, se alla fine il mondo occidentale vive le sue serate spaparanzato sul divano di fronte alla TV?

Diciamo che è molto impegnativo mantenere l'indipendenza dalla TV, se hai una TV in casa.

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  • 2 settimane dopo...

Sto leggendo "Breve trattato sulla decrescita serena" di Serge Latouche. Lo trovo un po' troppo astratto e utopistico, ma comunque interessante, offre dei buoni spunti di ragionamento.

Se ti va dacci qualche commento in più :gira:

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E' vero la TV non è dannosa, come non lo è un coltello molto affilato. Dipende come lo usi. Si può dire, usando la stessa analogia, che la TV è pericolosa. E lo è in misura ancora maggiore considerato che la sua presenza tende a plagiare chi la guarda sia nelle abitudini, che nelle idee, senza che costui se ne accorga. Inoltre tende anche a diffondere l'idea di autoassolvimento rispetto a se stessa, ovvero che la TV non è dannosa, perché sei tu che hai il telecomando in mano e puoi sempre decidere di non vederla. E allora dove sono tutti questi individui indipendenti, se alla fine il mondo occidentale vive le sue serate spaparanzato sul divano di fronte alla TV?

Diciamo che è molto impegnativo mantenere l'indipendenza dalla TV, se hai una TV in casa.

c'è un problema di fondo, chi si pone il problema della dannosità della TV non la usa in modo dannoso ( o pericoloso), invece i soggetti per cui la TV funge da "ipnosi" non si porranno mai il problema se è dannosa o meno.

quindi in dannato gatto si morde la dannata coda.. ancora e ancora

ps

non ho la tv, quindi sono un caso raro, ma ho l eye tv, quindi ogni tanto la guardo lo stesso... (champions league, qualche telefilm, TG la 7, spettacoli di crozza, qualche film quando c'è) -> se uno capisce che per avere la tele accesa sui "fatti vostri" o "buona domenica" è meglio tenerla spenta è a metà dell'opera. Non serve proibizionismo, serve educazione.

i miei viaggi in moto: http://www.facebook.com/InMotoconVale

 

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  • 5 mesi dopo...

@ ma anche a tutti: sapreste fornirmi una qualche bibliografia sull'argomento decrescita? Anche opere su argomenti collaterali (ma specificate che sono tali, così lo so e non le considero "opere principali" ma, appunto, solo "collegate").

Grazie

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@ ma anche a tutti: sapreste fornirmi una qualche bibliografia sull'argomento decrescita? Anche opere su argomenti collaterali (ma specificate che sono tali, così lo so e non le considero "opere principali" ma, appunto, solo "collegate").

Grazie

Allora, per la Decrescita in senso stretto ci sono tutte le opere di Serge Latouche, uno dei maggiori teorici e sostenitori contemporanei della decrescita. Qui ne trovi una lista esaustiva. Per iniziare, ti consiglierei il Breve trattato sulla decrescita serena (Bollati), davvero breve, forse un po' superficiale, ma dà una bella panoramica sugli aspetti principali della decrescita.

Tra gli italiani, ci sono le opere di Maurizio Pallante (qui una lista), diciamo la controparte italiana di Latouche, benché il suo sia un approccio più divulgativo/operativo, mentre quello di Latouche è più filosofico.

Infine, ti consiglio l'opera Economia a colori di Andrea Segrè, economista e agronomo.

Poi basta che prendi uno qualunque di questi libri e in fondo trovi ulteriore bibliografia cui attingere.

:ciao:

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Allora, per la Decrescita in senso stretto ci sono tutte le opere di Serge Latouche, uno dei maggiori teorici e sostenitori contemporanei della decrescita. Qui ne trovi una lista esaustiva. Per iniziare, ti consiglierei il Breve trattato sulla decrescita serena (Bollati), davvero breve, forse un po' superficiale, ma dà una bella panoramica sugli aspetti principali della decrescita.

Tra gli italiani, ci sono le opere di Maurizio Pallante (qui una lista), diciamo la controparte italiana di Latouche, benché il suo sia un approccio più divulgativo/operativo, mentre quello di Latouche è più filosofico.

Infine, ti consiglio l'opera Economia a colori di Andrea Segrè, economista e agronomo.

Poi basta che prendi uno qualunque di questi libri e in fondo trovi ulteriore bibliografia cui attingere.

:ciao:

Grazie mille. Prima o poi inzierò a farmi una cultura in questo campo (spero 'prima' che 'poi').

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