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Software e "confusione esistenziale"


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Grazie alla mia passione per il disegno,diciamo artistico, e gli strumenti della geometria descrittiva, sono in grado di rappresentare qualsiasi mia idea compositiva su carta. E questo è veramente un ottimo strumento, immediato e divertente! Il mio più grande problema è che nella confusione di tutti questi programmi su cad, 3d, BIM, bum bam le giù non riesco a capire del tutto quale sia il migliore software. Come migliore intendo un software che non mi faccia perdere tempo in castronerie inutili! Ad esempio Autocad lo trovo troppo meccanico: tiro le linee, trim, explode, join ecc... per carità ottimo programma, ma ci si perde un sacco di tempo nel rifinire cose che dovrebbero essere immediate. A questo punto tanto vale che disegno col tecnigrafo! E allora ho pensato di buttarmi su Vectorworks, insomma mi sono informato e come idea di programma mi piace!..poi però con la compatibilità con Acad come la mettiamo? Invece poi penso ok, li provo tutti e due e poi vedo...ma sorge il problema del 3d. Ok, mi dico, uso sketchup, fantastico e semplicissimo..ma se ho la necessità di fare curve parametriche più complesse ? Tempo che mi scarico i plugin e perdo altro tempo....

Insomma, credevo che la difficoltà più grossa fosse scegliere Mac o Windows..ma invece ora scopro che su Mac ho praticamente tutto quello che avrei su Windows, e questo "tutto" è anche troppo.

Poi , figuriamoci, a noi studenti non ci vengono date le minime indicazioni su quali programmi utilizzare e il perchè...e quindi alla fine si sbarca su ItaliaMac :suda: sperando che qualche buon anima mi aiuti a risolvere questi problemi "esistenziali" da studente di architettura.

Insomma come punti fermi ho questo :

-ho un mac devo quindi sfruttarlo

-programmi ottimizzati per mac

-compatibilità dwg dato che all'uni tutti utilizzano solo Autocad

-sfruttare i programmi di grafica (ps, illustrator, indesign, sketchbook pro/designer), abbinati alla mia tavoletta grafica, per la postrenderizzazione e per la presentazione delle tavole

-programma 3d veloce, intuitivo ma completo per fare anche curve parametrice (sketchup in questo non mi aiuta)

insomma..per farla breve programmi che mi diano la libertà di rappresentare quello che voglio rappresentare senza troppe frustrazioni inutili.

P.S.

Io studio architettura a Roma e qui la maggiorparte dei professori è della cosiddetta "scuola romana" che da sì ottime basi compositive strutturate sui classici strumenti compositivi (sottrazione, compenetrazione, accostamnto ecc) della geometria euclidea ma, dall'altra parte, impone un certo modo di pensare fortemente razionalista che mi sta facendo odiare anche la parte migliore del razionalismo per abbracciare invece un modo di pensare più libero e dinamico...insomma più futurista XD! D'altra parte, quando questi professoroni parlando delle cosiddette Archistar (stile Ghery) ci propongono a noi studenti ignari solo i lati negativi e le solite storielle sull'architettura come "pubblicità di se stessi". Insomma cadono da un estremo all'altro senza invece parlarci di come effettivamente sia stato possibile realizzare composizioni così complesse e organiche come il Guggenheim di Bilbao. Con tutta l'ammirazione che ho verso un grandissimo professore e architetto razionalista, quale è ad esempio Purini, mi sento di dire che il suo modo di pensare la composizione non mi potrà mai dare gli strumenti necessari per fare, sempre con la dovuta ragionevolezza e senza alcuna presunzione, forme semplicemente più libere. Più libere non tanto per opposizione a quelle ortogonali puriniane ma come naturale risultato di un processo compositivo più elastico e che indaga il problema "a tutto tondo", senza alcun preconcetto aprioristico.

P.P.S.

sarei curioso di sapere cosa ne pensa l'ingegner @@Lorenzo_morandi. Leggendo alcuni post del suo blog http://www.lorenzomorandi.com/ mi sono ritrovato come idea di pensiero in molti dei suoi Ragionamenti.

Ringrazio chi abbia avuto il tempo e la pazienza di leggere questo post biblico. Questa riflessione che ho fatto è diciamo più uno sfogo ma spero che abbiate capito che si riallaccia automaticamente al problema dei software da utilizzare.

Un abbraccio,

Marco

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Mi sono scordato di dire che sotto consiglio di lorenzo_morandi ho provato modo 601 , programma per modellazione e renderizzazione. Ho seguito anche qualche tutorial il problema è che non è affatto semplice come può essere Sketchup. Ad esempio ho perso una buona mezzora solo per capire come ruotare l'oggetto in modo "cristiano" :ko: .Questo mi ha un pò scoraggiato e mi ha portato a cercare software più intuitivi (almeno ora che "inizio" a cimentarmi seriamente nel 3d) come può essere rhino.

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Anch'io, come architetto, sono contrario alle archistar, perché pongono sé stessi al centro dell'universo (invece della collettività) e rendono le loro architetture in monumenti a sé stessi invece che come elementi del paesaggio urbano e/o sociali.

Detto ciò, non ho ben capito cosa i professori dovrebbero insegnarti... ciò che le archistar progettano è la fine del loro percorso tecnico progettuale e di esperienze, non l'inizio. Non si può raccontare in tre parole e renderlo mera materia di insegnamento, come non si può insegnare ad un aspirante regista a fare il verso a Kubrick.

Per quel che riguarda il software, il modello che si è imposto è proprio quello di AutoCAD (che poi è lo stesso di Draftsight), che è l'unico che permette un controllo totale sul segno, per cui...

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E' vero che le Archistar pongono se stesse al centro dell'universo, se no non avrebbero ereditato questo appellativo dalla critica. Ma quello che non capisco è il modo di comunicare certe cose da parte dei professori non certo i contenuti, per carità. Non posso dire quello che i miei professori mi dovrebbero insegnare dato che appunto non ho assolutamente un'esperienza adeguata e nemmeno un titolo al quale appellarmi XD. Ma almeno il modo in cui ci propongono questi sacrosanti contenuti, quello sì che è criticabile (in senso positivo quanto in senso negativo). Io provengo da un liceo classico e sono cresciuto con una certa "forma mentis" che mi impone quasi categoricamente di ragionare ogni volta che mi si propongono delle situazioni che io ritengo problematiche. E dato che alla fin fine credo di avere una struttura logica del pensiero non troppo diversa da quella dei miei professori (i quali anche se oltre-uomini sono pur sempre persone! XD), mi posso permettere di ragionare con loro o quanto meno dialogarci cercando di capire il motivo per il quale ad esempio non gli va bene una certa mia scelta compositiva.

Ora ci sono ovviamente mille ragioni giustificatissime per le quali mi dovrebbero dire "guarda hai sbagliato", ma quella che non ho mai capito è la risposta: "non si può fare così perchè in architettura non si fa" .... :shock: cosa?? e che vorrebbe dire?? Ma posso fare degli esempi di situazioni che sono successe a me...

Professore : "Mmm bel progetto...ma guardi che questa scala a chiocciola non può collegare due piani di un appartamento duplex..non è possibile farla!",

Io: "Prof scusi ma è da 3 mesi che gli assistenti mi hanno dato l'ok, che a livello strutturale va benissimo ecc..",

Professore: "No, no lei la deve cambiare, non si può proprio proprio fare" e se ne va.. altro esempio..

professore2:"oddio ma che sono queste forme curve?? mi ricordano tanto queste orribili chiese contemporanee! No no tocca che le levi", Io:"Prof. scusi ma ho preso come esempio la chiesa a Prati fiscali di quel famoso architetto romano, ho trovato interessante le entrate curve che quasi 'abbracciano' i fedeli che entrano nell aula liturgica!",

professore2: "NO, NON VA BENE"... :shock:

ma va bene così va...giù la testa e abbozzo e trovo una soluzione "meno contemporanea" e più "giusta". Poi però mi guardo intorno e vedo i progetti realizzati da studenti della mia età ad esempio all' AA School di Londra e rimango allibito...cavolo loro già che sperimentano curve parametriche e io ancora a pensare a come disporre "i cubetti"? Ma allora mi sorge spontanea una domanda...perchè questi professoroni danno tanto addosso alle Archistar contemporanee, strambe, e vanitose(quando invece il guggenheim di Bilbao ha risollevato l'economia di una città intera nella quale non c'era lavoro...si può quindi dire che ha creato valore sociale e urbano? credo proprio di sì) quando invece LORO sono i primi che tentano di inculcarci un modo di vedere le cose totalmente diverso? Mi chiedo se davvero questo fatto di frenare quel minimo di creatività intelligente e ragionevole sia veramente la mossa azzeccata per far crescere futuri architetti competenti e capaci di confrontarsi con le richieste sempre nuove della società e del mercato..mmm io ho un brutto presentimento.

Ho capito perchè avviene la fuga dei cervelli all'estero è banalissimo..soldi a parte, perchè da una parte in Italia abbiamo una buona preparazione, con ottimi professori eccetera, dall'altra questa imposizione di una cultura accademica impedisce alle nuove generazioni di rischiare, osare in nuove strade...credo che qui in Italia non abbiamo molto la cultura del "rischio tutto, mi metto in gioco perchè credo veramente nelle mie capacità di cambiare le cose in positivo e se per caso fallissi, ricomincerò da capo fino alla fine e al prossimo obbiettivo e ancora dopo.."..tutto questo non ci viene insegnato, al contrario ci viene detto che dobbiamo quasi aver paura di chiedere di proporre di lottare e confrontarci anche duramente per le nostre idee. Non sto parlando di stupidi slogan politici di parte, assolutamente no, ma sto parlando di un modo generale di vedere lo studio, il lavoro e la vita SBAGLIATO secondo il mio umilissimo punto di vista.

Insomma stiamo in Europa, in un mondo globalizzato, in un mercato su scala mondiale e ancora che ci facciamo le pippe su cose si può e non si può fare senza neanche provare e rischiare?!?! E intanto gli altri ci superano, ci fregano tutto, e noi stiamo a guardare..vabbè poi forse è così che doveva andare.

Insomma Kubrick il suo mestiere di sicuro l'avrà imparato da qualcuno, ma di certo per diventare il Kubrick con la K maiuscola si sarà dovuto trovare davanti a varie situazioni nelle quali scegliere se dare retta a quello che gli stavano insegnando o se osare e ascoltare anche l'immaginazione...

Curioso come sono arrivato a parlare di queste cose XD...comunque, tornando alla mia confusione esistenziale sui software da utilizzare penso che proverò Vectorworks da abbinare ad Autocad se ho più tempo da dedicare ad una consegna. Come dici tu Mike Autocad è l'unico programma che gestisce veramente il segno perchè è come avere tavolo da disegno, tecnigrafo e matita...solo che non si sporca! Ma non credo che ci si debba martoriare in questo modo e, dato che il tempo è prezioso, troverei comunque qualcosa di produttivo da fare, magari creare oggetti di arredamento (perchè no anche al cad?) secondo il tuo consiglio oppure cimentarmi nello studio di altri programmi utili! :ok:

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Ora ci sono ovviamente mille ragioni giustificatissime per le quali mi dovrebbero dire "guarda hai sbagliato", ma quella che non ho mai capito è la risposta: "non si può fare così perchè in architettura non si fa" .... :shock: cosa?? e che vorrebbe dire?? Ma posso fare degli esempi di situazioni che sono successe a me...

Professore : "Mmm bel progetto...ma guardi che questa scala a chiocciola non può collegare due piani di un appartamento duplex..non è possibile farla!",

Io: "Prof scusi ma è da 3 mesi che gli assistenti mi hanno dato l'ok, che a livello strutturale va benissimo ecc..",

Professore: "No, no lei la deve cambiare, non si può proprio proprio fare" e se ne va.. altro esempio..

professore2:"oddio ma che sono queste forme curve?? mi ricordano tanto queste orribili chiese contemporanee! No no tocca che le levi", Io:"Prof. scusi ma ho preso come esempio la chiesa a Prati fiscali di quel famoso architetto romano, ho trovato interessante le entrate curve che quasi 'abbracciano' i fedeli che entrano nell aula liturgica!",

professore2: "NO, NON VA BENE"... :shock:

mi è venuto molto da ridere leggendo le tue parole... come dire chi ci è già passato lo sa ;)

Vedi il punto è che nessuno ti può insegnare la tua via per una buona architettura, devi essere tu a costruirla. Non si può perché è una questione di gusto... ma un docente non si abbasserà mai a dirti "non mi piace" troverà duemila giustificazioni perché lui ne sa duemila più di te e tu non potrai obiettare...

... ma qui subentri tu, quello che studi oltre la facoltà... quello che acquisisci nella tua esperienza di vita , che non ti viene insegnato... in sostanza la tua personalità.

Se non sei abbastanza forte e sicuro della tua idea... se alla prima critica l'idea è facilmente smontata... allora era giusto così... probabilmente non era una grande idea.

La scala si può fare? davvero? Dimostralo

Le forme curve hanno un significato? Che siano ispirate a qualcun altro non ha alcun senso... dimostra che servono in questo progetto, in questo luogo con questa funzione e questo significato....

I professori ti impostano come piace a loro... ma tu non sei un automa non devi eseguire... ma per rispondere devi avere argomenti validi, se non li hai tanto vale tacere ed eseguire.

Sapessi quante litigate pubbliche ho fatto alla tua età per difendere le mie idee, giuste o sbagliate che fossero erano mie e avevano un senso.

E te lo dice uno che avendo studiato in Bovisa pensa che Canella sia un gran teorico... ma che non dovrebbe proprio lavorare ;)

ma va bene così va...giù la testa e abbozzo e trovo una soluzione "meno contemporanea" e più "giusta". Poi però mi guardo intorno e vedo i progetti realizzati da studenti della mia età ad esempio all' AA School di Londra e rimango allibito...cavolo loro già che sperimentano curve parametriche e io ancora a pensare a come disporre "i cubetti"?

una forma più complessa non significa una migliore architettura... la forma è una conseguenza del senso... o almeno così dovrebbe essere.

Ma allora mi sorge spontanea una domanda...perchè questi professoroni danno tanto addosso alle Archistar contemporanee, strambe, e vanitose

perché sono invidiosi... ovviamente ;)

(quando invece il guggenheim di Bilbao ha risollevato l'economia di una città intera nella quale non c'era lavoro...si può quindi dire che ha creato valore sociale e urbano? credo proprio di sì) quando invece LORO sono i primi che tentano di inculcarci un modo di vedere le cose totalmente diverso? Mi chiedo se davvero questo fatto di frenare quel minimo di creatività intelligente e ragionevole sia veramente la mossa azzeccata per far crescere futuri architetti competenti e capaci di confrontarsi con le richieste sempre nuove della società e del mercato..mmm io ho un brutto presentimento.

mi hanno detto le stesse cose, eppure non mi hanno fatto cambiare idea... anzi proprio parlando del Guggenheim di Bilbao, mi sono ritrovato a discutere con lo stesso Canella della possibilità di un'architettura auto-contestualizzante... ma devi conoscere il personaggio per comprendere l'ironia delle mie parole.

Curioso come sono arrivato a parlare di queste cose XD...comunque, tornando alla mia confusione esistenziale sui software da utilizzare penso che proverò Vectorworks da abbinare ad Autocad se ho più tempo da dedicare ad una consegna. Come dici tu Mike Autocad è l'unico programma che gestisce veramente il segno perchè è come avere tavolo da disegno, tecnigrafo e matita...solo che non si sporca! Ma non credo che ci si debba martoriare in questo modo e, dato che il tempo è prezioso, troverei comunque qualcosa di produttivo da fare, magari creare oggetti di arredamento (perchè no anche al cad?) secondo il tuo consiglio oppure cimentarmi nello studio di altri programmi utili! :ok:

budget permettendo Vector-Archicad-cinema4d-vray ;)

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Che siano ispirate a qualcun altro non ha alcun senso... dimostra che servono in questo progetto, in questo luogo con questa funzione e questo significato....

E' proprio vero, hai ragione, faccio anche io un mea culpa..il problema più grande infatti (ci pensavo proprio oggi a lezione) e quello della rappresentazione a tutto tondo. Se di base l'idea c'è, lo si sa in genere, ma per comunicare questa idea non basta proporre le tavole con magari due prospettive a mano per farsi i fighi..bisogna invece essere convincenti dal punto di vista dialettico nonchè dei contenuti, e cercare di "sintonizzarsi" il più possibile sulle stesse lunghezze d'onda del professore (soprattutto se è anziano, moooolto anziano XD).

E te lo dice uno che avendo studiato in Bovisa pensa che Canella sia un gran teorico... ma che non dovrebbe proprio lavorare

Eheh! E' il mio stesso pensiero che ho per Purini, grande teorico, grande professore..ma, come dice Zevi, i grandi architetti che fanno i professori non sono poi così grandi architetti!

una forma più complessa non significa una migliore architettura... la forma è una conseguenza del senso... o almeno così dovrebbe essere.
mi sono ritrovato a discutere con lo stesso Canella della possibilità di un'architettura auto-contestualizzante...

Non volevo dire questo, anzi! Io la vedo principalmente come la pensava Wright ovvero che la "forma e la funzione sono un'unica cosa" (vd Guggenheim di New York: la forma della spirale è struttura ed è funzione e crea lo spazio, invitando con la dinamica delle curve i passanti ad entrare nel museo! E non si può certo dire che il Guggenheim sia il massimo esempio di architettura che sposa l'ambiente circostante, anzi! Quindi, come poi ha fatto anche Ghery, il Guggenheim crea una forte discontinuità con il paesaggio di NY, ma al tempo stesso si auto-contestualizza come dicevi tu e propone un nuovo punto di vista agli abitanti della città).

Il problema è che dove studio io si tende a esorcizzare a priori ogni forma un tantino più complessa (e se Canella era amico e collega di Rossi, probabilmente condivideva la stessa sua mentalità! XD). Questo mi da fastidio non tanto perchè alla fin fine, come sento dire da molti assistenti e neoarchitetti, "le forme principalmente usate sono quelle della geometria euclidea perchè sono le più semplici e immediate sia da capire che da realizzare" (e ci potrebbe anche stare per la realizzazione, per il significato invece...dipende!), e di conseguenza conviene irrobustire e studiare meglio il metodo "razionalista" di progettare; ma, più che altro, perchè non ci vengono dati di base gli strumenti necessari per esprimerci a tutto tondo e magari successivamente scegliere più uno stile rispetto che ad un altro (stile, non scuola di pensiero).

budget permettendo Vector-Archicad-cinema4d-vray ;)

Per fortuna qualcuno che mi appoggia Vector ahahah! Comunque per il budget non c'è problema...ci sono le versioni "Educational" :diavoletto: che le distribuiscono gratuitamente a studenti e professori!

Mmm dici che anche Archicad è indispensabile oppure è "aut aut" con VectorWorks?

Invece Cinema 4d da quello che ho letto dovrebbe essere implementato come plugin in Vector, anche se non so se c'è qualche differenza con il programma vero e proprio :mhh:

Che dire..grazie veramente per quello che mi hai scritto, soprattutto la prima parte che è stata molto motivante, davvero!! ;)

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non basta proporre le tavole con magari due prospettive a mano per farsi i fighi..bisogna invece essere convincenti dal punto di vista dialettico nonchè dei contenuti

guarda... mi spiace dirlo... ma per emergere nella facoltà di architettura (e attenzione, parlo solo della facoltà non del mondo reale di lavoro) occorre una buona dose di teatralità...

Tu immagina di entrare in scena ogni volta, la prima del tuo spettacolo, dovrai avere un convincente attore protagonista (tu) scenografia (le tue tavole), luci, colonna sonora... insomma tutto quello che può servire per distinguersi ;)

i grandi architetti che fanno i professori non sono poi così grandi architetti!

tranne forse a Mendrisio... dove continuano ad essere grandi architetti... resta solo un problema... spesso sono pessimi professori :)

Il problema è che dove studio io si tende a esorcizzare a priori ogni forma un tantino più complessa (e se Canella era amico e collega di Rossi, probabilmente condivideva la stessa sua mentalità! XD). Questo mi da fastidio non tanto perchè alla fin fine, come sento dire da molti assistenti e neoarchitetti, "le forme principalmente usate sono quelle della geometria euclidea perchè sono le più semplici e immediate sia da capire che da realizzare" (e ci potrebbe anche stare per la realizzazione, per il significato invece...dipende!), e di conseguenza conviene irrobustire e studiare meglio il metodo "razionalista" di progettare; ma, più che altro, perchè non ci vengono dati di base gli strumenti necessari per esprimerci a tutto tondo e magari successivamente scegliere più uno stile rispetto che ad un altro (stile, non scuola di pensiero).

come ti dicevo le risorse per inseguire il tuo gusto sono infinite: carta stampata e web in primis...

Io per esempio non sono un grande amante delle geometrie complesse, spesso frutto di algoritmi matematici e non certo di un atto intellettuale... ma è una mia opinione... la tua la troverai solo con grande curiosità

Per fortuna qualcuno che mi appoggia Vector ahahah! Comunque per il budget non c'è problema...ci sono le versioni "Educational"

il budget deve essere un tuo monito, quando dovrai lavorare con questi programmi dovrai acquistare le licenze

Mmm dici che anche Archicad è indispensabile oppure è "aut aut" con VectorWorks?

no, diciamo che Vector è un cad completo, 2D e 3D. Archicad si presta molto bene alla realizzazione di modelli 3D veloci e semplici/tradizionali, grazie ai suoi comandi e alle sue librerie.

Invece Cinema 4d da quello che ho letto dovrebbe essere implementato come plugin in Vector, anche se non so se c'è qualche differenza con il programma vero e proprio :mhh:

cinema 4d è un software a se, non è un cad. Vector implementa semplicemente il motore di render che utilizza cinema, ma non quello fisico

Che dire..grazie veramente per quello che mi hai scritto, soprattutto la prima parte che è stata molto motivante, davvero!! ;)

tieni duro... e divertiti fino a che puoi ;)

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Appartengo alla cosidetta scuola romana anche io se così si può dire, ovvero studio architettura a Roma.

Mi è molto piaciuto il tuo discorso perchè alla fine mi rispecchio in molte delle situazioni oggettive che lamenti riguardo la quotidiana vita universitaria romana.

Tralasciando il fatto che fortunatamente non ho mai incontrato professori troppo contrari alle archistar, tranne rari casi dove la critica veniva mossa da docenti che erano solamente teorici e non progettisti e dove la critica era mossa soprattutto da invidia personale, posso dire che nell'ultimo intervento hai centrato direttamente il tema.

Molte volte non viene insegnato un metodo | vari metodi per esprimerci.

Mi spiego.

Nel mio iter universitario dovrei incontrare ben 4 professori di progettazione differenti.

Ognuno di loro si pensa debba avere un metodo progettuale affinato, portato avanti negli anni grazie alla pratica professionale, sia essa di progettazione realizzativa o concorsi o ricerca e così dicendo.

Nei 6 mesi del corso, che ritengo pochi poichè diventano effettivamente 3-4, dovrebbero mettercela tutta per trasmettermi tale metodo, in modo tale da sviluppare nella mente di me, giovane studente, dei processi mentali atti a confrontarmi, studiare, scontrarmi e , si spera, risolvere il "tema progettuale" con il quale vengo messo a dialogare.

In molti casi non è così. C'è il professore che ti dice spudoratamente "copia questo copia quello", quello che non ha metodo perchè semplicemente non ha MAI progettato nulla, paradossale eh?, e quello che invece ha deciso che le archistar o comunque l'architettura moderna gli sta antipatica e quindi preferisce un approccio "vecchio", se mi consentite all'iter progettuale.

A mio avviso è questo il problema "romano" dell'architettura.

Un grande soliloquio del docente, che è anche giusto ci sia, non supportato da un'attenta trasmissione, di un metodo progettuale adeguato.

Io veramente vorrei sperimentare di più, darmi da fare, far vedere che non mi spaventa gestire mesh complesse con cinema4d o architettura parametrica e più organiche.

Poi come dice marcaccio guardi la AA e dici: "ma che caxxo mi stanno a far fare nel 2012?".

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@@effectormac

Tu immagina di entrare in scena ogni volta, la prima del tuo spettacolo, dovrai avere un convincente attore protagonista (tu) scenografia (le tue tavole), luci, colonna sonora... insomma tutto quello che può servire per distinguersi

Ahaha grande effectormac! Hai sintetizzato alla perfezione quello che in fondo avevo intuito anche io! Ad esempio l'altro anno all'esame di progettazione 1 mi ricordo che per spiegare il mio plastico ho accentuato alla massima potenza alcune parti che ritenevo "il pezzo forte", "la chicca" del progetto: ho iniziato a gesticolare a ruotare il plastico in modo tale che potessero vedere questo determinato dettaglio come volevo io che lo vedessero..insomma dando per certo che quella fosse la miglior scelta per "questo progetto, in questo luogo con questa funzione e questo significato" (giusto per citare le tue parole ;))! Insomma lo devo aver fatto abbastanza bene dato che alla fine professoressa e assistenti mi hanno detto "okok ci hai convinto...lo compriamo!" XD

tranne forse a Mendrisio... dove continuano ad essere grandi architetti... resta solo un problema... spesso sono pessimi professori

Il grande Botta!!! Sarebbe interessante vedere che aria tira lassù dai cugini svizzeri :rolleyes:

il budget deve essere un tuo monito, quando dovrai lavorare con questi programmi dovrai acquistare le licenze

Giusto...ehehe tocca che inizio a mettere qualcosa da parte già da oggi! Qualcosa mi dice che la spesa in futuro sarà bella corposa :ghghgh: !!

come ti dicevo le risorse per inseguire il tuo gusto sono infinite: carta stampata e web in primis...

Io per esempio non sono un grande amante delle geometrie complesse, spesso frutto di algoritmi matematici e non certo di un atto intellettuale... ma è una mia opinione... la tua la troverai solo con grande curiosità

tieni duro... e divertiti fino a che puoi ;)

Grazie veramente, è difficile trovare persone che possano dare in modo sincero e preciso consigli così preziosi...grazie di cuore per l'ultima frase che oggi come oggi non si sente spesso!

@@Menz

Nei 6 mesi del corso, che ritengo pochi poichè diventano effettivamente 3-4, dovrebbero mettercela tutta per trasmettermi tale metodo, in modo tale da sviluppare nella mente di me, giovane studente, dei processi mentali atti a confrontarmi, studiare, scontrarmi e , si spera, risolvere il "tema progettuale" con il quale vengo messo a dialogare.

In molti casi non è così. C'è il professore che ti dice spudoratamente "copia questo copia quello", quello che non ha metodo perchè semplicemente non ha MAI progettato nulla, paradossale eh?, e quello che invece ha deciso che le archistar o comunque l'architettura moderna gli sta antipatica e quindi preferisce un approccio "vecchio", se mi consentite all'iter progettuale.

Esattamente. "in molti casi non è così", e questa è una delle cose che mi dispiace di più della facoltà nostra. Non so se tu studi alla Sapienza o a Roma3, comunque io vado alla prima e ne abbiamo di problemi "tecnici" come la confusione, la non-organizzazione, la filosofia del "nessuno sa niente nemmeno la segreteria" ecc...ma la vera tristezza, concedetemi questo, è la mancanza di passione, di scontro-confronto con moltissimi professoroni che dall'alto della loro cattedra, veneranda età (il mio di progettazione ha 80 anni), ed esperienza (?), sanno solo fare bei discorsi retorici, nei casi migliori, in quelli peggiori invece, non sanno neanche confrontarsi con lo studente...tanto per loro è più facile chiudersi a riccio nelle proprie posizioni senza avere magari anche l'umiltà di guardarsi intorno e capire che il mondo va avanti e, volendo o non volendo, bisognerà per forza confrontarsi prima o poi con problematiche nuove che saranno indissolubilmente legate a nuovi modi di pensare la composizione...d'altra parte se non ci fosse stato qualche "pazzo" ad ipotizzare "teorie assurde" sulla relazione tra bisogni, desideri e necessità dell'uomo (il fruitore dell'architettura), non sarebbe esistito il Movimento moderno per esempio e tutte le conseguenze positive che ha portato...ora se bisogni, desideri e necessità dell'uomo si evolvono come succede dall'anno zero, sarà mica sbagliato evolversi anche in campo architettonico? O quanto meno dare la possibilità alle nuove generazioni di scegliere? Lo fanno in tutto il mondo ma qui pare di essere rimasti al medioevo e alla caccia alle streghe. Finisco dicendo che alla fine conviene dare tutti questi ragionamenti per scontati e invece prendere tutti i lati positivi che questa nostra Università ci può dare, ma al tempo stesso mantenere viva la curiosità, la sicurezza che quello che si vuole lo si può ottenere in qualche modo..cioè che se sia ha una certa idea il modo per farla diventare realtà lo si trova se si è sicuri di quello che si vuole senza ascoltare troppo le voci degli altri che a parte rare eccezioni, se possono affossarti o parlarti di come va storto il mondo lo fanno.

Poi come dice marcaccio guardi la AA e dici: "ma che caxxo mi stanno a far fare nel 2012?".

comunque, se ti può interessare, io questa estate ad agosto andrò a Londra a seguire un corso estivo di architettura organizzato dalla "UCL Bartlett school of Architecture", è fra le prime al mondo secondo la graduatoria internazionale..purtroppo i corsi alla AA ci sono a luglio e noi abbiamo gli esami!!! Argh! Vorrei iniziare a capire in pratica come se la passano nel resto del mondo e se sono l'unico "cretino" o ci stanno altri "cretini" coi quali condividere nuovi modi di pensare l'architettura. Se ti interessa fammi sapere che ti passo un pò di info :ok:

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La tua è una situazione anche particolare, Valle Giulia, per fortuna o no, è ancora una sorta di baluardo architettonico conservatore all'interno dell'universo delle facoltà di architettura romane.

Ci incontri fior fior di professori, Sinisgalli, Purini che a livello teorico sono veramente dei docenti di alto livello, che hanno un'esperienza nella trattatistica architettonica senza precedenti.

Però l'architettura si evolve, progettazione 1 affronta temi diversi dalla 2, la 3, la 4 e via dicendo.

Ci vorrebbero dei docenti calibrati, dei programmi comuni, una linea didattica che dovrebbe saper creare il progettista del futuro non solamente un "laureato in architettura".

Se al primo anno l'attenzione è prettamente sulla composizione volumetrica più classica, sottrazione, addizione, tutti concetti che marcaccio ha espresso in modo esauriente, al quarto | quinto anno ci vorebbe una composizione più coraggiosa, che guarda al mondo e di come l'architettura si è evoluta.

La realtà è che i professori da noi non si aggiornano, hanno il loro studiolo più o meno famoso e basta, chi fa ricerca è veramente un numero esiguo e sono professori che andrebbero molto più considerati, mentre molte volte sono liquidati come "non consigliati" perchè con loro "rischi di lavorare troppo".

E poi ragazzi da noi manca la pratica, andate a vedere la AA che temi fa portare avanti, si trascende dall'architettura, al design, al ready-made quasi!

Altro che i soliti laboratori fammi il plastichetto che diventi forte!

St'estate sarò a Londra e farò un tour della AA perchè nella vita non si sa mai, amo troppo quello che studio per fermarmi a passeggiare in un ambiente dove la maggior parte dei docenti è disinnamorato di quello che insegna.

@@Marcaccio conosco la UCL mi son informato anche su quella.

Veramente una bella facoltà tra le migliori d'inghilterra e d'europa

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sinisgalli alto livello? ma stiamo scherzando?

Nell ambito della geometria descrittiva e conosciuto e penso insegni da anni.

Noi si parla di chi e considerato nell ambiente dell insegnamento che poi sia bravo o no e un altro conto :)

Ti parlo comunque di sentito dire io vengo dalla facolta cugina :)

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non scrivo mai su questo forum perche` ne preferisco un'altro.

Ma qua non ho resistito.

Sono laureato al SAC di valle giulia e attualmente studio a Londra. Non alla AA perche` costa troppo e non alla Bartlet (UCL) perche` ha dei ritmi troppo sostenuti per uno studente part-time come me, visto che sto anche lavorando in uno studio full time.

ho imparato che l'erba del vicino e` sempre piu` verde.

Il 75% dei progetti di studenti "inglesi" sono frutto di ore passate a giocare con Grasshopper. Il 20% sono esercizi grafici e il rimanete 5% e` frutto di un pensiero architettonico.

Ho avuto difficolta` a parlare di kahn con alcuni miei compagni di universita`, tanto per dirvene una.

le conoscenze che uso a lavoro le devo all'universita Romana, ma di sicuro non a Sinisgalli. lui lo ritengo inutile e pieno di se.

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non scrivo mai su questo forum perche` ne preferisco un'altro.

Ma qua non ho resistito.

Sono laureato al SAC di valle giulia e attualmente studio a Londra. Non alla AA perche` costa troppo e non alla Bartlet (UCL) perche` ha dei ritmi troppo sostenuti per uno studente part-time come me, visto che sto anche lavorando in uno studio full time.

ho imparato che l'erba del vicino e` sempre piu` verde.

Il 75% dei progetti di studenti "inglesi" sono frutto di ore passate a giocare con Grasshopper. Il 20% sono esercizi grafici e il rimanete 5% e` frutto di un pensiero architettonico.

Ho avuto difficolta` a parlare di kahn con alcuni miei compagni di universita`, tanto per dirvene una.

le conoscenze che uso a lavoro le devo all'universita Romana, ma di sicuro non a Sinisgalli. lui lo ritengo inutile e pieno di se.

Mi fa piacere sentire anche un'altra campana oltre a noi che in questo momento stiamo studiando a Roma.

Il mio obiettivo è quello di laurearmi, fare un master a Londra e rimanere li a studiare e lavorare.

Non ho mai messo in dubbio l'università italiana, perchè nonostante se ne dicano di tutti i colori, da una preparazione differente rispetto ad altri paesi europei.

Però a volte lamento una certa chiusura e poca propensione allo stimolare creativamente gli studenti e a cercare di preparare i giovani a vedere l'architettura odierna.

Parlaci della tua esperienza Simconti.

Io per quanto riguarda la geometria ho avuto due prof veramente bravi, sotto le mani di Sinisgalli non ci sono mai passato :)

Per concludere: dove studi?

Imac 21.5 Core I5 3.60 Ghz 8 gb Ram 1 TB

Macbook 13.3 Intel C2D 2.0 Ghz 4 gb Ram 500GB

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La realtà è che i professori da noi non si aggiornano, hanno il loro studiolo più o meno famoso e basta, chi fa ricerca è veramente un numero esiguo e sono professori che andrebbero molto più considerati, mentre molte volte sono liquidati come "non consigliati" perchè con loro "rischi di lavorare troppo".

Sì infatti..la cosa strana poi è quando hai un professore giovane ricercatore che non è aggiornato..ecco lì purtroppo ci puoi fare ben poco! XD E invece gli architetti anziani che lavorano ancora a 80 anni suonati (non è probabilmente il caso del mio professore XD) e che rimproverano i professori più giovani di aggiornarsi! Questo è veramente il massimo!!!

E poi ragazzi da noi manca la pratica, andate a vedere la AA che temi fa portare avanti, si trascende dall'architettura, al design, al ready-made quasi!

Altro che i soliti laboratori fammi il plastichetto che diventi forte!

Quoto in assoluto, Menz! Cavolo, va bene anche formarsi con il 100% di teoria razional-puriniana XD..ma almeno insegnateci poi a come realizzarla praticamente e non su un libro di tecnologia. Il famoso "tirocinio in cantiere" che noi dovremmo avere come obbligatorio nel nostro percorso di studi, bè, ce lo fa il professore (meno male che quest'altro è bravo..insomma uno con i contro cogliomberi!) illustrandoci delle foto proiettate di un cantiere :D !

E comunque sì mi "basterebbero" anche i lavori più artistici dell'AA ma sicuramente più interessanti e trasversali (architettura, scultura, arte, design..) rispetto al solito plastichetto in cartoncino da 1.5 mm !

St'estate sarò a Londra e farò un tour della AA perchè nella vita non si sa mai, amo troppo quello che studio per fermarmi a passeggiare in un ambiente dove la maggior parte dei docenti è disinnamorato di quello che insegna.

@Marcaccio conosco la UCL mi son informato anche su quella.

Veramente una bella facoltà tra le migliori d'inghilterra e d'europa

Menz, toglimi un curiosità...ma la AA li organizza o no questi corsi ad agosto? E se non li organizza tu comunque vai li a Londra e ti segui qualcos'altro?

sinisgalli alto livello? ma stiamo scherzando?

Sinisgalli è strambo, è un artista più che un professore ma si vede che almeno si sforza (a suo modo) di farti capire le cose nel modo più semplice..basterebbe seguire le sue lezioni con più calma, sempre in prima fila e interagendo con lui, chiedendogli le cose e vedi se non te le spiega bene! Poi è ovvio, la geometria descrittiva non è una materia che si apprende così. Per entrare nella sua logica ce ne vuole di tempo: come la matematica bisogna fare esercizi perchè ti entri in testa, ma alla fine il gioco vale la candela perchè ti da effettivamente uno strumento per rappresentare in modo veloce ed istantaneo uno schizzo magari ad un cliente! E non solo uno schizzo prospettico fatto bene, ma pure con tanto di ombre..insomma oltre che a servire a te personalmente ti da sicuramente una marcia in più quando stai faccia a faccia col cliente. E comunque è sicuramente meglio di quei prof che ti insegnano le cose senza trasmetterti nulla. Personalmente Sinisgalli mi ha saputo trasmettere la passione e anche l'importanza che questa materia ha nella vita di un futuro architetto. Insomma se si fa al primo anno è perchè si DEVE fare al primo anno. E' uno scoglio che si deve superare subito perchè appunto è la base attraverso la quale uno può rappresentare l'idea SUBITO, senza passare per programmi 3d o addirittura il cad.

E dai almeno Sinisgalli ti faceva ridere a lezione e cercava ti "fartela pesare" il meno possibile! Poi io ho avuto anche la fortuna di avere degli assistenti veramente bravi, competenti che mi hanno aiutato nel comprendere i passi logici meno comprensibili! Grazie anche a loro che ho preso un bel 30 e lode...e conta che la prima volta sono stato steccato direttamente allo scritto.

Il 75% dei progetti di studenti "inglesi" sono frutto di ore passate a giocare con Grasshopper. Il 20% sono esercizi grafici e il rimanete 5% e` frutto di un pensiero architettonico.

Ho avuto difficolta` a parlare di kahn con alcuni miei compagni di universita`, tanto per dirvene una.

Ahaha certo, ma ovviamente la cosa positiva della scuola romana sono le forti basi. Quelle non ce le toglie nessuno e quelle non le impari (credo) quando vai fuori e io dico anche meno male! Nel senso che, ovviamente dipende da quanto uno è ambizioso, io non mi vorrei fermare a un grado di conoscenza di tecniche compositive, strutturali ecc... cioè se a Londra dici che si gioca soprattutto con Grasshopper e si ha meno la cultura di che cosa si stia facendo, allora meglio per noi! D'altra parte è risaputo che in tutto il mondo ci invidiano due cose principalmente: la pizza, e la nostra cultura (o quanto meno tutto quello che riguarda la nostra storia, i monumenti, l'arte, la letteratura ecc...). Insomma credo che noi latin lover italiani, oltre che a saperci fare terribilmente :DD e oltre ad essere incredibili mangiatori di pizza e suonatori di mandolino, abbiamo questo enorme strumento che ci permette di avere semplicemente più argomenti da tirare fuori (il famoso bagaglio culturale) nel momento opportuno. Sono proprio queste nozioni di cultura, arte, filosofia ecc.. che ci permettono di risolvere problemi anche molto complessi.

Detto questo visto che io sono italiano, ho fatto il liceo classico, sto facendo architettura, e amo la cultura in generale e sono molto curioso, ben venga anche lo studio di questi programmi che loro utilizzano per giocare, noi invece per creare cose sicuramente più studiate più giustificabili e concrete :ok: .

Credo proprio che questa scoperta delle altre facoltà europee (inglesi, svedesi, danesi, olandesi, finlandesi ehm.. :DD eccetera) possa veramente darci quegli stimoli in più di creatività e di un uso più concreto di questa!

Parlaci della tua esperienza Simconti...Per concludere: dove studi?

Concludo riquotando al massimo Menz! Da questo dialogo fra diversi punti di vista può uscire qualcosa di fico..Simconti ci racconti di più sulla tua esperienza nella piovosa Londra? Il lavoro ce n'è? Dove studi e soprattutto cosa stai imparando di formativo?

Colleghi, un saluto!

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Il discorso Sinisgalli lo lascio stare. Hai trovato il metodo per prendere 30 e lode con rocco, farti vedere entusiasta della materia e di lui. E hai fatto bene.

Studio alla LSBU, una delle meno quotate dalle classifiche delle migliori universita. Al tempo stesso alcuni dei miei professori insegnano anche alla AA e altri sono PhD alla Bartlet (UCL). Al tempo stesso lavoro in uno studio. Lavoro non ce ne. Un po' di più che in Italia, ma solo un po' di più.

L'Uni. Italiana mi ha dato delle grandi basi teoriche di apporccio al progetto. Per questo ringrazio il prof. D.Aquino di Valle Giulia. Il rovescio della medaglia è proprio qua, troppe basi teoriche. in 22 esami solo 3 di progettazione.

In Inghilterra sto facendo praticamente solo progettazione, ad History & theory hanno tagliato 2 lezioni altrimenti noi studenti potevamo distrarci da progetazione. Vi ho detto tutto.

Senza contare che non ho visto un professore sopra i 60.

I corsi estivi della AA o di altre univ. sono interessanti, ma con gli stessi soldi o poco piu puoi farli ad Harvard (dove hanno appena aperto le iscrizioni sul corso estivo sull'arch. di Boston). Harvard nel CV vale il triplo.

Fatto sta che venire a studiare e lavorare qua mi ha aperto molto la testa e mi ha fatto scoprire che l'erba del vicino non e` sempre piu` verde.

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un po' si (in privato spiego perche)

se volete cancellate pure quella riga

non mi interessa il perché così come non interessa agli altri se devi farti pubblicità o farla a qualcuno.

Il punto è che se leggi questo forum vuol dire che lo trovi interessante, se vuoi scrivere scrivi, non vuoi scrivere e preferisci altro scrivi altrove...

ma fare pubblicità ad altri forum tra le pagine di italiamac lo trovo assai poco signorile...

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torniamo al topic?

Sarebbe meglio. Anche perché la maggioranza dei forumisti era tagliata fuori, non capendo una beata mazza... :rolleyes::DD

Tornando all'argomento di certa preclusione alle archistar da parte di alcuni docenti, ai miei tempi non era così. Si studiavano, eccome se si studiavano, ma eravamo invitati a non tentare di imitarli e/o di fare cose a loro ispirati. E, col senno di poi, si comprende perfettamente il perché.

Inutile tentare di scrivere un best seller da 500 pagine se prima non si acquisiscono i rudimenti del mestiere: prima occorre imparare a scrivere un racconto di poche pagine... inutile girarci intorno.

Bilbao o non Bilbao, prima bisogna imparare a tirar su un semplice edificio rettangolare con pareti ortogonali, tetto normalissimo e finestre tradizionali, e bisogna saperlo fare bene. Dopodiché, se si vuole, si può cominciare a progredire. Ma saranno anni anni e anni, in qualche caso decenni, di duro lavoro, non basta certo un semplice esame di Progettazione (ai miei tempi si chiamava Composizione Architettonica) per acquisire un certo tipo di linguaggio, RENDERLO FUNZIONALE e non meramente esibizionistico e pretestuoso.

Per non parlare del semplice fatto che il mercato ha bisogno di umili progettisti, NON di archistar, e del fatto, banale fin che si vuole ma estremamente reale, che i progetti stile Bilbao verranno continuamente bocciati dalle commissioni edilizie.

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@@Marcaccio

Io comunque st'estate andrò un periodo a Londra.

Più che un corso cercherò di fare un tour guidato della facoltà, previo appuntamento se non sbaglio, prenderò qualche brochure e se troverò qualcuno disponibile mi farò spiegare un po di roba.

In particolare su borse di studio, l'iscrizione e via dicendo :)

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Tornando all'argomento di certa preclusione alle archistar da parte di alcuni docenti, ai miei tempi non era così. Si studiavano, eccome se si studiavano, ma eravamo invitati a non tentare di imitarli e/o di fare cose a loro ispirati. E, col senno di poi, si comprende perfettamente il perché.

Inutile tentare di scrivere un best seller da 500 pagine se prima non si acquisiscono i rudimenti del mestiere: prima occorre imparare a scrivere un racconto di poche pagine... inutile girarci intorno.

Bilbao o non Bilbao, prima bisogna imparare a tirar su un semplice edificio rettangolare con pareti ortogonali, tetto normalissimo e finestre tradizionali, e bisogna saperlo fare bene. Dopodiché, se si vuole, si può cominciare a progredire. Ma saranno anni anni e anni, in qualche caso decenni, di duro lavoro, non basta certo un semplice esame di Progettazione (ai miei tempi si chiamava Composizione Architettonica) per acquisire un certo tipo di linguaggio, RENDERLO FUNZIONALE e non meramente esibizionistico e pretestuoso.

Per non parlare del semplice fatto che il mercato ha bisogno di umili progettisti, NON di archistar, e del fatto, banale fin che si vuole ma estremamente reale, che i progetti stile Bilbao verranno continuamente bocciati dalle commissioni edilizie.

Siamo d'accordo sul fatto di avere le basi perchè non si può certo progettare "come si vuole" se non si sa neanche tirare su quattro muri..però è legittimo essere affascinati da questo tipo di architetture, è legittimo copiare e metabolizzare idee che sono altro da quello che ci fanno vedere i professori. Ora però dall'altra parte come dici tu c'è un discorso fatto a posteriori e basato sull'esperienza: è più sicuro seguire il giusto iter proposto a lezione perchè dietro c'è sempre uno scopo di farci avere delle forti basi di conoscenza e coscienza architettonica, insomma un qualcosa di SICURO dal quale partire e sul quale lavorare. Quindi, dato un punto a favore della mia facoltà che ha formato grandi architetti e di certo continuerà a crearne di nuovi e competenti, credo che bisogna CONTEMPORANEAMENTE muoversi su almeno un fronte opposto, avere almeno un punto di vista totalmente diverso: iniziare già a fare una sintesi da subito, mantenendo sempre l'umiltà di chi studia per imparare e che ha rispetto per quello che i professori hanno da dirgli.

Credo che effectormac nei post precedenti abbia centrato il punto: non bisogna sacrificare le proprie passioni per aderire ciecamente ad uno stile (che tra l'altro non ci piace in toto) ma al contrario coltivarle avendo sempre le capacità di mediare fra quello che vogliamo e quello che vogliono i professori. Alla fine il professore si può considerare come un COMMITTENTE che non solo ci indica cosa vuole ma anche come lo vuole e ci fa addirittura vedere tanti esempi di cose simili a quella che vuole. E deve quindi essere una sfida per noi studenti di proporgli un bel progetto studiato ma anche che abbia soluzioni non banali, creative e quindi nostre...l'unica costante che appunto non può variare in alcun modo è lo stile...ma per quello bene o male verrà con l'esperienza.

@@Marcaccio

Io comunque st'estate andrò un periodo a Londra.

Più che un corso cercherò di fare un tour guidato della facoltà, previo appuntamento se non sbaglio, prenderò qualche brochure e se troverò qualcuno disponibile mi farò spiegare un po di roba.

In particolare su borse di studio, l'iscrizione e via dicendo :)

Mmmm interessante questa cosa dell'appuntamento! Quindi non si pagherebbe nulla vè? Se è così ci faccio un salto anche io..tanto dalla Bartlett alla AA ci si mette poco ad arrivare!

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Mmmm interessante questa cosa dell'appuntamento! Quindi non si pagherebbe nulla vè? Se è così ci faccio un salto anche io..tanto dalla Bartlett alla AA ci si mette poco ad arrivare!

Guarda io penso che per una visita non si spenda nulla, come se ti recassi alla Sapienza, solo che essendo privata probabilmente là saranno più attenti al visitatore e più organizzati :D aahahah

Comunque per sicurezza manderò una mail o telefonerò prima di andare

non si sa mai ;)

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però è legittimo essere affascinati da questo tipo di architetture, è legittimo copiare e metabolizzare idee che sono altro da quello che ci fanno vedere i professori.

Assolutamente legittimo, ci mancherebbe. Anzi, è quasi doveroso e, anche se non lo sai, il gruppo docente incoraggia gli studenti a coltivare questi interessi extra-corso. Anche ai miei tempi era così. Però non ti insegneranno mai come diventare una archistar, perché questa è una cosa che arriverà alla fine del percorso didattico, casomai.

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Però non ti insegneranno mai come diventare una archistar

e meno male aggiungo...

già ora la facoltà di architettura crea soggetti con delirio d'onnipotenza (come il sottoscritto, e aggiungo il mio ingegnere me lo diceva sempre che gli architetti andavano ammazzati da piccoli)...

...che immancabilmente dopo qualche anno di approccio al lavoro si ritrovano alla cassa del bennet (con tutto il rispetto per i cassieri s'intende).

Cerchiamo però di rimanere con i piedi per terra:

finiti i sogni della facoltà un buon 50% non farà l'architetto, il 30% progetterà al massimo box in c.a., il 19% lavorerà in qualche studio interessante facendo grande esperienza e restando in secondo piano... e forse il restante 1% diventerà archistar... forse meno....

Non voglio distruggere sogni, ma non si può perdere il contatto con la realtà...

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Il grande Botta!!! Sarebbe interessante vedere che aria tira lassù dai cugini svizzeri :rolleyes:

io sono qui da un po' come architetto-renderista (non progetto moltissimo, ma non mi lamento)

qui c e un po' di soldi in piu qui gli architetti sono un po piu liberi di fare quello che vogliono, se non fosse che sono molto "inquadrati" da se stessi. Ho conosciuto diversi ragazzi che vengono dell accademia di Botta, non si lamentano della formazione se non per una carenza a livello normativo (cosa che peraltro a me a torino nessuno ha insegnato e me la sono dovuta zuppare tutta per passare l esame di stato).

Qui a far concorrenza all accademia c e la SUPSI che prepara molto meno alla composizione ma molto di piu alla tecnica, quello che io ho fatto in dk (CONSTRUCTING ARCHITECT), un approccio molto pratico e non tanto artistico -> una via di mezzo tra ing., arch. e geo.

i miei viaggi in moto: http://www.facebook.com/InMotoconVale

 

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io sono qui da un po' come architetto-renderista (non progetto moltissimo, ma non mi lamento)

qui c e un po' di soldi in piu qui gli architetti sono un po piu liberi di fare quello che vogliono, se non fosse che sono molto "inquadrati" da se stessi. Ho conosciuto diversi ragazzi che vengono dell accademia di Botta, non si lamentano della formazione se non per una carenza a livello normativo (cosa che peraltro a me a torino nessuno ha insegnato e me la sono dovuta zuppare tutta per passare l esame di stato).

Qui a far concorrenza all accademia c e la SUPSI che prepara molto meno alla composizione ma molto di piu alla tecnica, quello che io ho fatto in dk (CONSTRUCTING ARCHITECT), un approccio molto pratico e non tanto artistico -> una via di mezzo tra ing., arch. e geo.

Vedevo il programma dell'accademia.

Cavolo sembra veramente ben strutturato

Vedevo l'area bachelor c'è da dire che gli stimoli non gli mancano :0

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Bella questa discussione, la leggo solo ora per colpa di una serie di impegni e mi fa piacere che Marcaccio sia partito da considerazioni fatte leggendo ciò che ho scritto sul mio blog.

Non voglio entrare nel merito di ogni punto toccato nella discussione, non ne verrei più a capo.

Forse bisogna prendere l'Università per quella che è: una palestra. Ci si allena, ci si confronta, si capisce se si è disposti a mettersi in gioco e difendere le proprie idee (se queste idee effettivamente si hanno).

Io grandi maestri NON ne ho avuti. La facoltà di Pavia non ha nessun nome degno di nota, solo qualcuno che crede di esserlo e fa più danni che altro.

Però ho avuto professori consapevoli di quale fosse il loro compito. Insegnare la materia di competenza. Dai professori più umili ho "imparato ad imparare umilmente".

Il prof di composizione più brillante, pur essendo un architetto di media importanza milanese, diceva sempre che "l'architettura non si può insegnare ma si può imparare".

Ci proponeva esercitazioni incentrate sulla ricerca di progetti che affrontassero in modo diverso determinati temi. La lezione non era una lezione, era un confronto libero e aperto. Spesso tra gli stessi studenti, lasciando ai prof un ruolo marginale. Cos'ho imparato in quel corso? Ho imparato a ragionare.

Torniamo al discorso software.

Una sola regola: il software, qualunque esso sia, non deve essere una prigione. Più è complesso più necessita di essere conosciuto in dettaglio per non diventare un collo di bottiglia.

Quindi sta ad ognuno capire dove voglia spingersi.

Se vi sentite in qualche modo bloccati e se vi sembra che le vostre idee architettoniche siano condizionate dal mezzo, è evidente che ci sia qualcosa che non va.

Se non potete fare con un software ciò che in un istante potete fare con una matita, allora, di nuovo, c'è qualcosa che non va.

FOTOGRAFIA         www.yourstory.it

ARCHITETTURA    www.lorenzomorandi.com

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Se vi sentite in qualche modo bloccati e se vi sembra che le vostre idee architettoniche siano condizionate dal mezzo, è evidente che ci sia qualcosa che non va.

Se non potete fare con un software ciò che in un istante potete fare con una matita, allora, di nuovo, c'è qualcosa che non va.

Visto che si parlava di archistar, io proporrei di usare lo stesso software che usavano altre archistar: Buonarroti, il Palladio, Brunelleschi, Le Corbusier, F. L. Wright...

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