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Vai con la fantasia..!


Amaurea19

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..all'improvviso Trevis si sveglio' di colpo.


era un incubo, una visione o una cosa del genere, sicuramente alimentata da una delle maledette pozioni di Gargamella.


Trevis cosi' pianifico un altro scherzo per il nemico dei puffi..


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...si sarebbe vestito da fatina dei denti per rubare i caloriferi dentro i televisori nel santo graal.

 

Si!

 

Ce l avrebe fatta!

Alessandro Ugo
DP • DIRECTOR • FILMMAKER - Post Production Head at Focal Rhythm - Film Department Supervisor at SAE London University

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Ma fu così che si accorse che qualcosa non andava. Come poteva, lui, rubare un calorifero? Quegli aggeggi metallici pesavano un sacco e lui sapeva di non avere abbastanza forza da riuscirne a trasportare molti.
Gli venne, quindi, una grande idea: chiamare tanti amici e farsi dare una mano. Il primo che gli venne in mente era Gigio, ma si era trasformato, per fare uno scherzo alla sorella, in un topo, però si era dimenticato la formula inversa ed era rimasto in quella strana e curiosa forma. Avrebbe sempre potuto aiutare con l'ingegno, dopotutto più che forte era intelligente.
Pensò quindi che a essere utile poteva essere Enrico: era basso, moro e con gli occhiali. Ultimamente diceva di esser diventato un mago, e infatti al liceo, aiutato da certi due sue amici, aveva creato una serie di problemi (inventava di un cattivo Voldemort, ma che nome strano poi!?), ma tutti sapevano che, in fondo in fondo, più che mago era un body builder. Ora aveva l'ingegno e la forza...
 

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...le qualita' che servono in casi come questi!

 

Ando' per aiutare il suo amico, e tutto filo' liscio come l'olio.

 

Fecero quel che dovevano fare senza intoppi.

Alessandro Ugo
DP • DIRECTOR • FILMMAKER - Post Production Head at Focal Rhythm - Film Department Supervisor at SAE London University

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La sera stessa erano tutti a festeggiare in uno dei bar vicino casa loro, bevevano lattebirra e cornetti al tartufo... Finché: "...come puó questo calorifero aiutarmi a vendicarmi dello scherzo fattomi da Gargamella?" Si chiese trevis.

Cosí, diede un calcio in faccia ad Enrico e gli urló un pó lacrimante "perché non mi avete fermato? Non avete notato che abbiam fatto una cosa senza alcun senso, oltre che pericolosa?"

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Enrico gliene ridiede un altro!

 

"Certo cazzo che abbiamo fatto qualcosa senza senso! D'altronde........................cos'ha senso al giorno d'oggi?"

 

Ed un aria filosofeggiante scene su tutti quanti...

Alessandro Ugo
DP • DIRECTOR • FILMMAKER - Post Production Head at Focal Rhythm - Film Department Supervisor at SAE London University

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Fu allora che fece irruzione uno strano personaggio. Aveva le orecchie grandi e pelose, il naso piccolo e gocciolante, gli occhi enormi e teneri, ma due zanne enormi e terrificanti.
Li guardò, poi si avvicinò al gruppo e parlò: "Cerco un certo Gigio, ho delle notizie importanti per lui, cose gravi sono accadute in remote contrade" - sospirando continuò - "non è che lo conoscete?"
Fu allora che Enrico, ancora sanguinante per il calcio che gli aveva fatto cadere un dente, prese l'amico in forma di topo e lo mise sul tavolo: "Nè Fifio" - la lingua slittava nella finestra dentale che s'era creata - "fedi quesfo tisfio che fuole".
La strana creatura, vedendo il topo, sorrise e continuò: "Messer topo, cose orribile sono accadute, cose orribili! Si ricorda di suo cugino, il figlio di zia Filomena, la sorella di zio Marcello, quelli che vivevano prima nel paese suo, poi emigrati in Messico? Ecco... Ecco... Loro... quelli..." - si asciugò la bava che, nella fretta del parlare, era colata al mento - "beh, il loro, cioè il tuo cugino, Gonzalo... quello sempre in televisione, col sombrero che corre! Si Spidi Gonzalo! Si, Si, Lui! E' stato rapito... chiedono il tuo aiuto"...
Tutti gli occhi caddero su Topo Gigio!

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Gigio sapeva che avrebbe dovuto dividersi da Trevis, che aveva preso un impegno per vendicarsi di Gargamella.

 

"Sai bene che non posso venire con te, mio caro zoccolone di fogna" disse Trevis affettuosamente.
"Non c'era bisogno che tu me lo dicessi..." rispose il topo
...gli occhi del topo ricaddero poi sull' ancor sanguinante Enrico.

"Tu cosa farai?" Gli chiese Gigio.
 

"Anfro' in ofpefafe, frimafifuffo..." rispose il mago, sputo' un altro dente, si puli' e poi con un incantesimo si guari'.


Poi ti raggiungero' in Messico, il compito di Trevis non e' mica cosi' complicato.." continuo' parlando correttamente.


Ognuno quindi parti' per la sua strada, Gigio prese il volo Bologna - New Mexico, Enrico ando' al pronto soccorso piu' vicino e Trevis ritorno', un po' arrabbiato per le parole del maghetto, a casa a meditare....

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Il mago Enrico raggiunse l'ospedale con un incantesimo e si fece controllare i denti, dopo l'ultima volta che si era guarito da solo non voleva più rischiare di aver sistemato le cose nel modo sbagliato, quindi il controllo di un medico era necessario!

Non appena il dentista lo vide cominciò a sorridere felice e disse:

________________________________________

Grazie mille a tutti per il supporto (per così dire) a questa storia :D aggiungo questo commento perché vorrei che ognuno finisse "a metà" xD come ho fatto adesso...non è necessario, siete liberi di fare come vi pare! :) Però credo sia più divertente cercare di continuare il discorso di qualcunaltro...o mi sbaglio?

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Il mago Enrico raggiunse l'ospedale con un incantesimo e si fece controllare i denti, dopo l'ultima volta che si era guarito da solo non voleva più rischiare di aver sistemato le cose nel modo sbagliato, quindi il controllo di un medico era necessario!

Non appena il dentista lo vide cominciò a sorridere felice e disse:

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Grazie mille a tutti per il supporto (per così dire) a questa storia :D aggiungo questo commento perché vorrei che ognuno finisse "a metà" xD come ho fatto adesso...non è necessario, siete liberi di fare come vi pare! :) Però credo sia più divertente cercare di continuare il discorso di qualcunaltro...o mi sbaglio?

 

 

"ma che bella boccuccia caro giovanotto!" - pregustando un conto da far cadere tutti i capelli - "Qui avremo un bel lavoro da fare!"

E prima ancora che Enrico riuscisse a rispondere, iniziò a dar colpi di scalpello, un giro di trapano, un fil di ferro qui, uno lì e dopo due ore il lavoro era completo.

Enrico, ancora stordito dall'operazione, si guardò allo specchio: "Oh mio Dio!", ma neppure finì l'esclamazione, dalla finestra una voce tuonò: "Che vuoi? Stavo prendendo il caffè, perchè mi chiami?".

Fu così che il ragazzino, tremando all'idea di dover pagare il conto e spaventato, ancor di più, dalla voce tonante pensò che la cosa migliore da fare era...

 

_______________________________________________________________

Ma ricostruire la storia per intero? 

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...fare un auto-avadakedavra.


Ma uno squillo lo fermo'.


Era il suo nuovo iBacchett MagicPhone S.


Sul display c'era un numero che cominciava 0052.


"un chiamata internazionale..." penso'


"...che me frega, tanto paga lui" disse fra se e se.


fece lo slide verso destra, rispondendo alla chiamata.


 


Era Gigio, che nel frattempo era arrivato in Messico, ed aveva pessime notizie:


a rapire Gonzalo erano stati gli americani, gatti americani.


 


Gigio racconto' a Enrico che grazie ad due suoi cugini americani, Gerry e Mickey, era riuscito a risalire ai gatti a capo dell'operazione.


A capo di tutto c'era niente poco di meno che Birba, il gatto di Gargamella, Gigio avrebbe potuto quindi chiedere anche l'aiuto di Trevis che avrebbe fatto di tutto pur di vendicarsi del nemico dei puffi.


Erano poi coinvolti altri gatti come:


-Silvestro, famoso per essersi mangiato l'intera famiglia di Titti, nell'organizzazione ricopriva il ruolo di vice-capo, era quindi il braccio destro di Birba.


-Garfield, molto pigro e compiva lavori di ufficio facendo un po' da segretario.


-Stregatto, essendo il piu' forte di tutti ed avendo il potere di scomparire ricopriva la mansione di generale, aveva anche il poter di comandare i suoi solgatti.


 


nell'esercito di Birba c'erano il trio occhi di gatto e gli aristogatti, i piu noti tra i mercenari.


 


A Enrico venne l'ansia


"...avviso subito Trevis e arriviamo" disse a Gigio


 


Nel frattempo Trevis stava....


 


 


______________________________


ho editato sopra.. non so come sia potuto accadere, bah.


 


comunque e' inutile mettere la storia in un post dato che ci ha provato il creatore del thread, che poi di e' fermato (vedi pag. 1 :D )


 


direi di continuare su questa linea... la storia mi sta divertendo un casino, non vedo l'ora di vedere come va a finire.


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...uscendo di senno!

 

Cosa voleva dire "non vedo l'ora di vedere come va a finire"??

 

In che senso??

 

Si avvicino' di piu' allo schermo del suo computer, per leggere il thread su un certo sito chiamato Italiamac.

 

La realta' era piu' spaventosa del previsto.

 

Stavano parlando di lui.

 

Delle persone su un forum stavano parlando proprio di lui.

 

E per di piu' tutto sembrava essere una storia. Finzione.

 

"...come...come puo' essere possibile tutto cio'?" esclamo' con uno sguardo che rifletteva terrore..

Alessandro Ugo
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...ed il telefono squillò.
Era Enrico, e così, appena sentì la voce dell'amico, Trevis, chiese: "Cosa sta succedendo?".
Ovviamente il mago bodybuilder, un po' tonto, un po' bonaccione, rispose allegramente: "Ci aspetta un'altra avventura! Hanno rapito Gigio, quel topo incapace! Era andato a cercare suo cugino, te lo ricordi Gonzalo?" - ma d'improvviso sospirò - "Si sono fatti fregare da Gargamella, pare si sia unito al gruppo della Gattomafia... E c'è un certo Birba di mezzo, dovremmo partire per salvarlo!".
Trevis, ancora sotto shock, iniziò a pensare. Come era possibile che su internet qualcuno scrivesse di loro, scrivesse di fatti che accadevano realmente? Ritornò sul forum della storia, e trovò un nuovo aggiornamento: si parlava della sua telefonata con Enrico, e c'erano le parole appena pronunciate dal mago, nuovamente, riportate. Sgranò gli occhi: "cosa stava succedendo? La sua vita veniva scritta automaticamente in digitale? Perché, chi poteva sapere tutto ciò che gli accadeva?".

 

"Enrico", disse, "qualcosa di strano sta accadendo". L'amico mugugnò qualcosa, e Trevis continuò, "Tutto quello che facciamo appare su un sito internet, nei minimi dettagli. Ci spiano? Ci seguono? Chi può essere?".
Il mago parve meno sorpreso, infatti tranquillizzò l'amico. Lui sapeva chi li stava seguendo... gli era già capitato da piccolo, quando andava a scuola. Non riusciva a superare degli esami, rischiava quindi di essere bocciato e un altro anno in quel castello con gente strana (prestigiatori, illusionisti, maghi da feste per bambini) proprio non gli andava. Si rivolse all'Oracolo per ricevere aiuto, e in cambio d'esso parte della sua vita sarebbe diventata pubblica, un racconto, una storia che tutti avrebbero potuto leggere.

 

Gigio aveva contattato l'Oracolo, era ovvio, o forse no? Chi poteva esser stato? Bisognava investigare, e farlo in fretta, perchè poi si doveva partire per l'America a salvare l'amico topo.
I due iniziarono ad organizzarsi, prima andare dall'Oracolo e poi reclutare altri compagni coraggiosi, si diressero così...

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... a Tripallonia, cosi' chiamato perche' popolato in gran parte di uomini che avevano un apparato genitale leggermente differente da quello dell'intera popolazione mondiale, cosa potesse essere pero' non lo si riusciva a capire.

 

Enrico e Trevis dovevano attraversare un fiume chiamato OhMareNeroMareNeroMareNe' prima di arrivare alla foresta Proibizionista (era questo il suo nome), ed al centro di essa vi era un grattacielo in vetro da far invidia al Burj Al-Arab.

 

Quando arrivarono al cospetto del fiume OhMareNeroMareNeroMareNe', Enrico si fermo' di colpo ed esclamo':

"Trevis, non posso farmi il bagno, cosi' han detto all'ospedale"

Trevis, che vedeva la sua vendetta per nulla vicina si avvicino con uno scatto e con una violenza inaudita lo prese per i capelli, lo tiro' su e lo guardo' negli occhi.

"Non e' vero cio' che hai appena detto" disse Trevis "Tu non vuoi bagnarti perche' hai il tuo stupido iBacchett MagicPhone S bianco da 19 GB nella tasca destra del tuo cappottino, abbiam cose ben piu importanti da perdere se non attraversiamo questo fiume ora".

 

Enrico tremolante balbotto' qualcosa a bassa voce.

"TE LI DO IO POI I 150€ PER FARTELO SOSTITUIRE AL MAGIC STORE" urlo' Trevis.

Enrico pero' non smise di piangere, chiuse gli occhi per due secondi, senti' un forte dolore al sedere dovuto da un probabilissimo calcio di Trevis, subito dopo un colpo alla testa (forse un albero), apri' l'occhio destro e noto' con sorpresa che aveva attraversato il fiume, apri' l'occhio sinistro... "AHI" urlo' "ho una maledetta scheggia".

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... a Tripallonia, cosi' chiamato perche' popolato in gran parte di uomini che avevano un apparato genitale leggermente differente da quello dell'intera popolazione mondiale, cosa potesse essere pero' non lo si riusciva a capire.

 

Enrico e Trevis dovevano attraversare un fiume chiamato OhMareNeroMareNeroMareNe' prima di arrivare alla foresta Proibizionista (era questo il suo nome), ed al centro di essa vi era un grattacielo in vetro da far invidia al Burj Al-Arab.

 

Quando arrivarono al cospetto del fiume OhMareNeroMareNeroMareNe', Enrico si fermo' di colpo ed esclamo':

"Trevis, non posso farmi il bagno, cosi' han detto all'ospedale"

Trevis, che vedeva la sua vendetta per nulla vicina si avvicino con uno scatto e con una violenza inaudita lo prese per i capelli, lo tiro' su e lo guardo' negli occhi.

"Non e' vero cio' che hai appena detto" disse Trevis "Tu non vuoi bagnarti perche' hai il tuo stupido iBacchett MagicPhone S bianco da 19 GB nella tasca destra del tuo cappottino, abbiam cose ben piu importanti da perdere se non attraversiamo questo fiume ora".

 

Enrico tremolante balbotto' qualcosa a bassa voce.

"TE LI DO IO POI I 150€ PER FARTELO SOSTITUIRE AL MAGIC STORE" urlo' Trevis.

Enrico pero' non smise di piangere, chiuse gli occhi per due secondi, senti' un forte dolore al sedere dovuto da un probabilissimo calcio di Trevis, subito dopo un colpo alla testa (forse un albero), apri' l'occhio destro e noto' con sorpresa che aveva attraversato il fiume, apri' l'occhio sinistro... "AHI" urlo' "ho una maledetta scheggia".

 

Trevis lo raggiunse e disse....

 

___________________

Mi sono perso...

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Ma ricostruire la storia per intero?

comunque e' inutile mettere la storia in un post dato che ci ha provato il creatore del thread, che poi di e' fermato (vedi pag. 1 :D )

 

direi di continuare su questa linea... la storia mi sta divertendo un casino, non vedo l'ora di vedere come va a finire.

Ti ha risposto per me!  :ok: E invito tutti a leggere il primo post, per ripassare le piccole regolette..!

La storia diventa sempre più lunga, scriverla tutta in un post lo renderebbe immenso..poi magari i nuovi arrivati non vorrebbero neanche unirsi perché hanno paura di dover conoscere tutta la storia per partecipare, quando invece non è così... si può entrare in ogni modo, anzi, sarebbe più divertente!  :ghghgh:

Comunque anche a me sta piacendo un sacco!  :gira:

 

___________________

Mi sono perso...

Io mi sono persa moltissime volte!!  :hihihehe: ...fai finta di niente e aggiungi la prima cosa che ti viene in mente :segreto:

____________________________________________________________________________________________________

 

Enrico non era poi così felice del modo in cui aveva raggiunto l'altra sponda, ma cercò di essere positivo: Almeno ci sono arrivato! Solo che il colpo alla testa gli aveva fatto nascere un grosso gonfiore e cominciava a dimenticare quello che era venuto a fare a Tripallonia.

"Ma che razza di malformazione, ma dico, resta tutto normale anche così?" La curiosità era tanta e, avendo dimenticato il suo compito, andò a cercare qualcuno per togliersi quel dubbio....

 

Trevis dall'altra sponda lo guardava curioso: "cosa sta facendo?"

 

Enrico arrivò da una signora che stava stendendo il bucato e si rese conto di non ricordare neanche cosa voleva chiederle, così rimase lì a fissarla fin quando la signora si voltò e gli disse:

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"cosa ci fai li' fermo senza far nulla?
suvvia, dammi una mano, controlla se quei maglioni sono asciutti, se lo sono, piegali!"

Enrico, con l'occhio sinistro sanguinante a causa della scheggia e con un bernoccolo in testa, ando' verso i maglioni ma dopo due passi si fermo' "Cos'e' che dovevo fare?" chiese Enrico.

"Prendi i maglioni, controlla se sono bagnati, se si piegali" rispose leggermente irritata la misteriosa signora.

Intanto Trevis che aveva appena attraversato l'OhMareNeroMareNeroMareNe' urlo' ad Enrico:

 

 

 

 

 

 

_______________________

mi scuso se nei miei post c'e qualche errore grammaticale, purtroppo scrivendo da ipad la possibilita' di un errore aumenta... non so perche', ma e' cosi'.

 

comunque sia, la storia prendetela come viene, continuatela senza interruzione.

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"Oh! Enrì embè? Che stai facendo? Vuoi diventare la bella lavandaia?"
Enrico, come spaventato, si trovò con dei maglioni tra le mani. Fu allora che l'umidità finì col colpire l'iBacchetMagicPhone. Le goccioline d'acqua fecero uno strano effetto sullo strumento ligneo che, d'improvviso, vibrò fortissimo e lanciò alcune strane stelle colorate. Una di esse colpì Enrico, e questi svenne, un'altra finì sul maglione e lo bucò, un'altra ancora colpì un albero, tramutandolo in un enorme lampione, un'altra colpì una molletta che si tramutò in un piccolo alligatore senza denti ed, infine, un'altra colpì la signora. La donna sembrò non accorgersi di nulla, divenne giovane e affascinante, e fu colta da un'insensata voglia di correre. Partì e nessuno più seppe dove giunse o se mai si fermò in qualche posto.

 

Frattanto Travis, preoccupato per il giovane amico, gli corse accanto e tentò di svegliarlo: "Enrico? Sei vivo? Enrico, non fare scherzi!". Dopo averlo schiaffeggiato un po' il mago svenuto sorrise: "Tlevis, che fai? Mi picchi? Andiamo che dobbiamo salvale Gigio. L'Olacolo ci aspetta. Su, colliamo!".
Era diventato cinese!
I due si incamminarono, e pochi chilometri dopo, nel fitto di bosco Fitto (si chiamava bosco Fitto perchè era tanto fitto da non poter aver altro nome), incontrarono un uomo mezzo nudo, coi capelli lunghi e piuttosto puzzolente: "Che fare voi in mio bosco?", questi domandò.
I due ragazzini risposero che cercavano l'Oracolo e si presentarono: "Io sono Enlico, e questo è Tlevis, un mio amico. Celchiamo l'Olacolo, ci puoi aiutale a tlovallo?".
L'uomo seminudo, allora, notando che i due erano un po' malconci, stanchi e avevano gli occhi onesti, decise di aiutarli: "Io essere Tarzanno, e io vi aiuta! Venire con me e trovare l'Oracolo", poi avvicino Trevis e gli chiese: "Ma tuo amico che è tutto muscolo, perchè parla come tipi da pelle gialla? Lui è basso tanto, sì, però no è giallo! Ma per caso essere un poco tonto?".
Trevis annuì, ma chiese di continuare subito il cammino. Fece sera e giunsero nei pressi...

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...di un enorme castello dove sicuramente alloggiavano i gatti cattivi che avevano catturato il cugino di secondo grado della sorella del cognato di Gigio.. O era il fratello? Tarzanno non aveva capito nulla della storia che i due strani esseri gli avevano raccontato, ma era pronto ad affrontare qualsiasi pericolo perché lui era fatto così! Ed un sorriso orgoglioso spuntò sul suo volto.

"Cos'hai da lidele?" chiese cina-Enrico, ma in quel momento c'era anche Trevis che rideva e quindi rispose credendo che la domanda fosse rivolta  a lui: "Cammini anche in un modo strano! Non basta che hai la parlata cinese, adesso cammini anche come se hai qualcosa nei pantaloni!!"

cina-Enrico era preoccupato, ci pensò un attimo e controllò cosa aveva nei pantaloni, e si spaventò quando vide...

 

 

 

 

 

 

Eccovi la storia completa fino a questo punto, in PDF.

Scaricatene pure. 

Link

 

:shock: wow!! Grazie! Non avevo capito che intendevi una cosa del genere...!! Non ho preso la cosa così sul serio... E' un'ottima idea!  :gira: Avevo pensato di ricopiare tutto nel primo post con la "targhetta" spoiler che ho visto in altri forum, per non renderlo immenso, ma qui non si può fare.... Comunque ti ringrazio per il tempo che ci hai perso! 

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...una rarissima moneta da 3,2 euro.

"Wow, una monta da...!!"

Trevis gliela scippó dalla mano, sempre con violenza

"Aspetta qui" gli disse poi Trevis a En Ring (che nella sua transazione cinese, aveva pure cambiato nome sulla carta d'identitá), entró in un albero con dentro un internet point, inserí la moneta da 3 euro e 20 centesimi nel vano CD e lo chiuse.

Ora aveva l'accesso ad internet, cosí andó sul forum di italiamac, nell'oramai famoso thread che parlava di lui, controlló gli ultimi post e notó che stranamente c'erano delle inesattezze:

era il bosco fitto o la foresta proibizionista?

al centro di esso c'era un castello o un grattacielo?

In questo stabile c'era la gattomafia o l'oracolo.

Gonzalo e Gigio non erano in Messico?

e, la cosa piú importante, l'iBacchettMagicPhone non era un S ??!?

Stanco di tutto questo Trevis promise a se stesso di non leggere piú una sola parola di quel thread.

Cosí sprecó il resto del tempo che gli rimaneva per chiedere agli utenti del forum se era meglio il macbook da 27 pollici oppure l'imac air.

Passó il tempo, l'accesso ad internet era ora finito, quindi uscí dall'internet three e vide En Ring che nel frattempo stava tentando di riparare il suo iBacchettMagicPhone.

"Andiamo ragazzi?" Esclamó Trevis.

"Tu perdi tempo in un internet three e dopo chiedi anche, con presunzione, se siam pronti per partire?" Rispose l'uomo misterioso che aveva intrapreso il viaggio con loro.

"Qual'é il tuo nome vecchio?" Disse Trevis curioso.

"Il mio nome é Marco...."

:shock: :shock: :shock:

"Marco Eckó.

E non sono un vecchio!!!"

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Trevis si sentì scuotere con forza, sbandò e si accorse che era steso ai piedi di uno strano albero. Aveva in mano la moneta da 3,2€, ma di computer non c'era traccia, Enrico continuava a lamentarsi del suo iBacchet Magic Phone tutto inumidito che ogni tanto si muoveva da solo e non voleva saperne di attivare il modulo chiamate, e Tarzanno continuava a gridargli di muoversi.
 

Aveva sognato tutto, l'internet Three, il forum sui mac (aveva sempre sperato di comprarne uno), l'uomo che li accompagnava... ma perchè? Perché, iniziò a domandarsi. Sembrava confuso, quasi spaventato dagli strani eventi che gli accadevano, ma Tarzanno non si preoccupò: erano giunti ai piedi del palazzo dell'Oracolo.

Gli sfilò di mano la moneta e la inserì nell'apposita fessura. Digito il codice PIN e una porta si spalancò.

 

Entrarono tutti e tre, con l'uomo della giungla avanti pronto a difenderli e guidarli. Camminarono tra radici e strani funghetti fosforescenti, e dopo qualche minuto si trovarono in una sala enorme, adornata di fiori colorati, frutti brillanti, farfalle bioniche e liane gommose. 
Una voce li chiamò: "Giovani viandanti, cosa volete dall'Oracolo?"

Trevis si fece coraggio e rispose: "Oh, Oracolo, Oracolo del bosco... noi siamo qui per capire cosa accade. La nostra vita appare su internet, cioè su internet nel mondo..." - si interruppe quasi dubbioso, era o no nel mondo in cui aveva sempre vissuto - "...insomma tutti leggono. Ma noi dobbiamo cercare Gigio e combattere la Gattomafia... ci è parso d'aver ricevuto un segnale da te... non è che volevi vederci? Ci vuoi aiutare?".

Continuò Enrico: "Si Olacolo, e poi se puoi aggiustale il mio iBacchet MagicPhone ti salei glato, salebbe un glande favole".

 

Dalle liane calò un uomo, vestito di nero, con la pelle nera, gli occhiali da sole, un sorriso enorme e i denti larghi. 
"Bene, ci siamo allora. Sono io l'Oracolo, mi chiamo Mordeus, e si, quelli che hanno girato quel vecchio film, Matrix mi pare, mi hanno voluto imitare con uno dei loro personaggi... dopotutto li aiutai nelle riprese. Quindi non vi spaventate".

I due ragazzi si guardarono sbigottiti: era veramente Morpheus, e che ci faceva ora nell'albero?
Tarzanno si inginocchiò in segno di riverenza.
"Bene, giovani eroi", continuò Mordeus, "ho preparato per voi delle armi speciali, eccovele".
Estrasse da un sacco due scintillanti bacchette. 

"Questi sono gli ultimi modelli di iBacchet MagicPhone, non sono più in legno di ciliegio. Sono in legno di melo, più flessibile. Non hanno più il cuore fatto di piume di tacchino, ma di buccia d'arancia. Profumano, sentite?".
E porse loro anche tre biglietti per un volo low cost diretto in California. Potevano partire, con Tarzanno, e salvare Gigio.
"Ah", aggiunse prima di smaterializzarsi, "troverete altri alleati lungo il cammino".

I tre così si diressero all'areoporto della foresta, e...

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...quando finalmente da lontano notarono un misterioso luogo, senza alcun albero, ne erba.. tutto asfaltato con una torre al centro.
Essi', era l'aereporto di Tripallonia, l'avevano quasi raggiunto.... mancava poco oramai.

Tutti contenti fecero uno scatto per avvicinarsi alla loro meta piu' velocemente.
Man mano che si avvicinavano al portone della torre, tutti e tre videro un cartello grande appeso al portone e lessero:

chiusoperferie.jpg

Il silenzio duro' una manciata di minuti.

"Come poteva l'Oracolo non sapere che l'aereoporto era chiuso per ferie?" disse Trevis.
"essendo un Oracolo, avrebbe dovuto sapere tutto, anche del nostro arrivo." continuo'.

"Infatti quale Olacolo chiede ad un suo ospite il motivo della sua visita?" replico' Enrico.

Entrambi si girarono per chiedere qualcosa a Tarzanno, lo videro indietreggiare sorridendo.
"Non avete mai visto il film matrix, vero?" disse sempre sorridendo prima di sferrare una risata malefica
"Ahahahaha! Morpheus nel film di Matrix non e' l'Oracolo!! Vi abbiamo ingannati."

Trevis prese un bastone.
Enrico prese l'iBacchettMagicPhone nuovo modello, fece lo slide verso sinistra (montava mOS 7) e fece per aprire l'app Avada-Kevadra Lite quando si fermerano entrambi.

"miaooo..."

Si guardarono l'un altro, ne sentirono un altro, poi un altro ancora e ancora..

Erano stati circondati dai gatti di Birba.

Trevis non ce l'avrebbe mai fatta, i gatti erano agili, scattanti ed avevano unghia lunghe.
All' iBacchettMagicPhone di Enrico gli rimaneva solo il 5% di batteria.

I gatti si avvicinarono...

pow_wallsticker_lg.jpg

qualcuno li stava salvando, era......

 

 

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....un topo, alto quanto un uomo, con un kimono color vinaccio e si aiutava con un bastone.

A quanto pare conosceva molto bene le arti marziali, e le praticava cosi' bene, nonostante la sua non giovanissima eta', che stese in pochi minuti tutti i gatti.

 

Tarzanno preso dal panico, provo' a scappare, ma lo fermo' Enrico con un calcio volante (nella sua transazione cinese, oltre alla pronuncia e al cambio di nome su carta di identita' aveva appreso anche una sconosciuta tecnica di arti marziali).

 

Enrico e Trevis aiutarono questo misterioso topo a legare i gatti e Tarzanno.

Al che Enrico chiese: "Quale il tuo nome e', Topo?"

 

"Il mio nome e' Splinter, e sono il maestro delle Tartarughe Ninja nonche' cugino di centonovanteseiesimo grado di Gonzalo Spidi e cugino di centonovantasettesimo grado di Gigio.

Sono qui....

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...per portare delle notizie.

 

Notizie di pace.

 

Inizio' a raccontare della pace nel mondo e di quanto buona fosse le convivenza senza violenza.

 

Poi pero' si ricordo' che non erano notizie di "pace, ma di "pece".

 

Cosi' si scuso e se ne ando' via canticchiando la sua canzone prefeirta che faceva "...

Alessandro Ugo
DP • DIRECTOR • FILMMAKER - Post Production Head at Focal Rhythm - Film Department Supervisor at SAE London University

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...Zoccole zoccole zoccole a migliare

ciénto ne nàsceno ognuna che ne more..."

 

Enrico e Trevis dovevano tornare nel bosco Fitto che era dentro la foresta Proibizionista a cercare il vero Oracolo, e dovevano farlo di fretta dato che avevano gia' perso molto tempo. Cosi' cominciarono a correre, ripercorrendo la strada che avevan fatto con Tarzanno.

 

Per la strada videro un Hummer H1, colore verde opaco, con le chiavi nella serratura.

 

Enrico prese le chiavi, le inseri' nella plancia e tutto il quadrante si illumino'.

Il mago sorrise a Trevis che nel frattempo, sfiducioso, aspettava qualche in metro piu' in la, cosi' anche lui sali' sull'auto estasiato.

Enrico giro' la chiave per mettere in moto il motore, che pero' stentava a partire, poi noto' che era a secco.

Prese poi l'iBacchettMagicPhone e scuotendolo disse:

 

"日本大好ã"

 

L'auto ora aveva il pieno.

Enrico accese il motore, inseri' la terza e parti'.

Entrambi notarono, tramite lo specchietto retrovisore, un uomo con un uniforme blu che protestava.

Trevis lo riconobbe, quando ormai si erano gia' allontanati, era...

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...il Giudice Dred, solo che non avendo trovato la divisa (non lo sapeva, lui, ma la Gattomafia riciclava uniformi), aveva indossato quella dell'operaio FIAT che viveva sullo stesso pianerottolo.
Questi stava prendendo la targa del veicolo parcheggiato in divieto di sosta, però i due ragazzi non avevano mica notato il segnale!
 

Si accorsero dell'uomo, abbiam detto, e siccome sapevano che se si fosse arrabbiato li avrebbe pestati senza sentir ragioni, accelerarono come pazzi. L'Hammer, che era stato modificato su richiesta di Puff Daddy, abbatteva alberi come fili d'erba, e sfrecciava per il bosco senza paura.
Enrico, mago palestrato, si sentì come un pilota di rally: "Ehi Trevis, vuoi fare da navigatore?"
L'amico gasato acconsentì: "E dai, proviamo st'emozione!", rispose.

Fu allora che Enrico, prendendo nuovamente il suo scintillante iBacchet MagicPhone avvio l'applicazione "Navighettor" e l'amico fu tramutato in un TImTom d'ultima generazione!


Subito selezionò sul display ORACOLO, dovette scegliere tra la sede della Oracle, l'Oracolo di Delfi e quello che cercavano, ovvero l'Oracolo del Proibizionismo.
Accelerò e quasi mezz'ora dopo furono a destinazione. Sulla radio, intanto, il Giudice Dred continuava a chiedere aiuto nel rintracciare l'auto da multare.
Scese d'auto, prese con se il Trevis Navigatore TimTom, e busso alla porta. Pochi attimi dopo aprì un uomo anziano, aveva un gilet gessato, il sigaro acceso, un cappello bianco con la fascia nera, pochi capelli, un dente d'oro e tanti anelli sulle dita, era l'Oracolo, era...
 

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...il padrino Marlon Brando.

"Aspettando vi stavo" disse con uno strano accento siciliano, nonostante fosse di origini giappo-francesi.

*Marlon Brando detto il padrino, gestiva un bordello a 100km di distanza dal castello di cristallo in cui abitava e dava indicazioni al suo fido figlio di nome Calogero.

Marlon aveva poi altre figli, due femmine che lavoravano in un night club, Grazia e Graziella, e che avevan fatto divertire buona parte dei Tripalloniani.

L'altro figlio, Goteborg, faceva un lavoro molto simile a quello delle sorelle, ma aveva cominciato da poco tempo e si faceva chiamare Vanessa.

"Possiamo entrare?" disse Enrico

"Certo che potete, vi prego, entrate." Rispose l'Oracolo padrino."Vi preparo un caffé alla frutta"

"Proseguire dritto" esclamó Trevis, e cosí entrarono nel castello.

Seguirono Marlon Brando fino al salotto che era molto....

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