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Signori e Signore: Prostitute in crisi a causa delle studentesse!


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Gravi problemi economici per il nostro paese, e coinvolgono ogni tipo di soggetto: dall'operaio al dipendente pubblico, e perfino le prostitute!

Eccovi un bel momento di "giornalismo" economico.

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che io sia fulminato all'istante, se sentirò mai quell'imbecille con gli occhiali, la vecchia non so chi sia, ma non ho ascoltato a prescindere, fermo restando che sono pro una postituzione legalizzata...... ma.......quello che perdono, non lo recuperano NON pagando le tasse? certo, noi col papa e la sua cricchia, preferiamo averle in italia sfruttate, deportate illegalmente e malate, basta che manteniamo la facciata, dicendo che è un peccato e sono cose che non si fanno. iniziassero a pagare la tasse come tutti.

PS

ho una sorella che vive in olanda, all'aia (fa l'interprete al tribunale, evitiamo battute), quindi vado su spesso, qualche settimana fa ero su, ed ho letto un articolo sul giornale, riguardo le prostitute di amsterdam, cioè che erano talmente tante le domande per farlo, provenienti dall'estero, che hanno dovuto bloccare "l'importazione", per favorire quelle nostrane, e sono tanti, tantissimi soldi per le casse olandesi, noi invece no, meglio spremere i poveri disgraziati

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Ma figuriamoci se io mi metto a sentire il tipo con gli occhiali, ma la notizia la riportava Yahoo! quindi sono andato a curiosare.

La cosa assurda è che se parlano di concorrenza, prestazioni, prezzi, guadagni, in teoria dovrebbero essere soggetti a tassazione come ogni altro contribuente (persona fisica o giuridica) sul suolo italiano.

E loro si lamentano, ma di cosa? Cioè, poi, tralasciando la fiscalità, dato che non sono società nè hanno riconoscimento legale, da cosa dovrei distinguere la professionista? Che c'ha la magliettà con scritto Pro-Pro (Prostituta - Professionista)?

Mah, siamo una nazione di pirla, diciamocelo!

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Io credo che se è etica la prostituzione legale per fino fiscali (cioè lo stato se ne sbatte di quel che fai basta che paghi) allora dovrebbe essere legale la vendita di organi, il suicidio prefallimentare per appianare i debiti (vendendo gli organi), e pure fare l'assassino.

Ecco, in questo stato di grazia ce la vedo bene, se non altro coerente, la tassazione del crimine.

 

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Ma la questione è: avanzano pretese quasi come un sindacato, ma con quale presupposto?

Io credo che se è etica la prostituzione legale per fino fiscali (cioè lo stato se ne sbatte di quel che fai basta che paghi) allora dovrebbe essere legale la vendita di organi, il suicidio prefallimentare per appianare i debiti (vendendo gli organi), e pure fare l'assassino.

Ecco, in questo stato di grazia ce la vedo bene, se non altro coerente, la tassazione del crimine.

Ecco, dal loro punto di vista se ci fosse un alto tasso di suicidi, gli assassini dovrebbero lamentarsi che perdono il lavoro! E' una cosa normale?

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mha non metterei sullo stesso piano la prostituzione generalizzata al massimo, vendita di organi o altre nefandezze, ciò che va combattuto con tutti i mezzi è lo sfruttamento della prostituzione, per il resto, se ad una va bene farlo e non c'è nessuno che viene coartato, sono fatti suoi, non sta a me giudicare la vita altrui, se non fanno del male a nessuno. per il resto già ora è molto tollerata, basta nascondersi dietro la dicitura escort, inoltre, se non dico una cazzata, prostituirsi in casa non è nemmeno reato, ma lo è solo lo sfruttamento o farlo per strada, quindi perchè non dovrebbero pagare le tasse

PS

non ho visto il video, ma vedendo che c'è quell'imbecille, di certo sarà qualche trasmissione dove si urla o si dicono cose assurde, solo per fare audience, quindi non starei a darci molto peso

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  • 1 anno dopo...

Un conto è la prostituzione che il degrado del nostro paese, basti guardare certe strade per capirlo, altra cosa sono le accompagnatrici http://www.torchemada.net dove tutto è casto e soprattutto non si vende sesso ma tempo. Le studentesse dovrebbero studiare un po' di piu' e le addette ai lavori escort preoccuparsi un po' di meno.

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Sono sempre esistite le "studentesse" a caccia di grana e parlo di amiche di oltre 40 anni fa.....

Sono un motociclista, non il proprietario di una moto...
Mrs.BlackIV: Triumph Bonneville T100 Black,  MacBook Air

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Io credo che se è etica la prostituzione legale per fino fiscali (cioè lo stato se ne sbatte di quel che fai basta che paghi) allora dovrebbe essere legale la vendita di organi, il suicidio prefallimentare per appianare i debiti (vendendo gli organi), e pure fare l'assassino.

Ecco, in questo stato di grazia ce la vedo bene, se non altro coerente, la tassazione del crimine.

 

Mi hai dato un idea per un app geniale: tipo Uber, ma per assassini prezzolati.  :ok:

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Io credo che se è etica la prostituzione legale per fino fiscali (cioè lo stato se ne sbatte di quel che fai basta che paghi) allora dovrebbe essere legale la vendita di organi, il suicidio prefallimentare per appianare i debiti (vendendo gli organi), e pure fare l'assassino.

Ecco, in questo stato di grazia ce la vedo bene, se non altro coerente, la tassazione del crimine.

 

Idee molto ben confuse.

 

Premesso che l'illegalità dipende dalle leggi e cambiando quelle può pure cambiare quel che viene perseguito da magistratura e polizia come crimine ... la questione di fondo si concretizza nel principio liberale e civile che non c'è reato se non c'è vittima. Quindi una cosa è il reato di sfruttamento della prostituzione che in quella dinamica è praticamente sempre imposta e subita da una vittima, tutt'altra cosa è la scelta personale di chi decide di noleggiare il proprio corpo per fare sesso invece che, per esempio, per zappare o scaricare sacchi di cemento. La vendita perpetua in regime matrimoniale invece è da sempre più che ben codificata in norme e codici.

 

Un dato assodato è che anche nei paesi più retrivi la prostituzione, femminile, è tollerata da millenni e non viene assolutamente punita come ad esempio l'adulterio, sempre femminile. Ovviamente il tutto attiene alla mentalità maschilista dominante che nei fatti si schiera dalla parte degli sfruttatori o dei padri/mariti/padroni e tende a negare la libera scelta perché sottrae potere e reddito a chi è storicamente, ma abusivamente, in posizione forte.

 

Riguardo al paravento etico:

l'etica è quanto di più relativo si possa immaginare mentre chiunque sia un fondamentalista etico ritiene che la sua etica sia l'unica valida. Infatti etica e religione tanto s'assomigliano che tendono ad essere sovrapposte, confuse, e comunque sono sempre utilizzate dal potere di turno per negare all'individuo il libero arbitrio.

Un geloso introverso schivo ed abbottonato ... in libera uscita :-o                                   Backup SEMPRE!!!

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Idee molto ben confuse.

 

Premesso che l'illegalità dipende dalle leggi e cambiando quelle può pure cambiare quel che viene perseguito da magistratura e polizia come crimine ... la questione di fondo si concretizza nel principio liberale e civile che non c'è reato se non c'è vittima. Quindi una cosa è il reato di sfruttamento della prostituzione che in quella dinamica è praticamente sempre imposta e subita da una vittima, tutt'altra cosa è la scelta personale di chi decide di noleggiare il proprio corpo per fare sesso invece che, per esempio, per zappare o scaricare sacchi di cemento. La vendita perpetua in regime matrimoniale invece è da sempre più che ben codificata in norme e codici.

 

Un dato assodato è che anche nei paesi più retrivi la prostituzione, femminile, è tollerata da millenni e non viene assolutamente punita come ad esempio l'adulterio, sempre femminile. Ovviamente il tutto attiene alla mentalità maschilista dominante che nei fatti si schiera dalla parte degli sfruttatori o dei padri/mariti/padroni e tende a negare la libera scelta perché sottrae potere e reddito a chi è storicamente, ma abusivamente, in posizione forte.

 

Riguardo al paravento etico:

l'etica è quanto di più relativo si possa immaginare mentre chiunque sia un fondamentalista etico ritiene che la sua etica sia l'unica valida. Infatti etica e religione tanto s'assomigliano che tendono ad essere sovrapposte, confuse, e comunque sono sempre utilizzate dal potere di turno per negare all'individuo il libero arbitrio.

straquotone 

MacBook Pro 13" 2017, iPhone 11 Pro
 

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(...) ma la notizia la riportava Yahoo! quindi sono andato a curiosare.

 

Se avessi scommesso su chi fosse la fonte della notizia avrei vinto :ghghgh:

 

 

Premesso che l'illegalità dipende dalle leggi e cambiando quelle può pure cambiare quel che viene perseguito da magistratura e polizia come crimine ... la questione di fondo si concretizza nel principio liberale e civile che non c'è reato se non c'è vittima. Quindi una cosa è il reato di sfruttamento della prostituzione che in quella dinamica è praticamente sempre imposta e subita da una vittima, tutt'altra cosa è la scelta personale di chi decide di noleggiare il proprio corpo per fare sesso invece che, per esempio, per zappare o scaricare sacchi di cemento. La vendita perpetua in regime matrimoniale invece è da sempre più che ben codificata in norme e codici.

 

Immagino che il principio sia che una donna che si prostituisca volontariamente stia danneggiando se stessa anche se non ne è consapevole. Del tipo: io stato spiego a tutti che inserire droghe nel proprio corpo fa male e danneggia te stesso - e quindi anche la società -, in modo analogo spiego a tutti che usare il proprio corpo per sesso per soldi danneggia te stesso (dal punto di vista morale), e quindi anche la società.

Chissà magari da qualche parte è vietato usare il proprio corpo per fare altre cose strane, chessò tipo nuotare (si è seminudi :ghghgh: ), soffiarsi il naso, salutare qualcuno con la mano, tagliarsi i capelli, ecc. :DD

 

Io sono per la prostituzione legalizzata, dato che non mi è ben chiara la differenza tra fare sesso volontariamente e fare l'ingeniere volontariamente, tuttavia stavo cercando di ipotizzare il modo di ragionare alla base dell'attuale sistema vigente.

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Immagino che il principio sia che una donna che si prostituisca volontariamente stia danneggiando se stessa anche se non ne è consapevole. Del tipo: io stato spiego a tutti che ...

 

Io sono per la prostituzione legalizzata, dato che non mi è ben chiara la differenza tra fare sesso volontariamente e fare l'ingeniere volontariamente, tuttavia stavo cercando di ipotizzare il modo di ragionare alla base dell'attuale sistema vigente.

 

Hai preso ad esempio un'altra delle perle dell'etica e delle religioni, cioè il fatto che una qualche entità stabilisce cosa è bene e cosa è male anche in ambiti che esulano dallo stretto interesse comune.

 

Fra il noleggiare il proprio corpo per fare sesso e noleggiare il proprio cervello per fare l'ingegnere io ci vedo una differenza.

La differenza che non vedo è fra il noleggiare il corpo per fare sesso e noleggiarlo per raccogliere pomodori per 12 ore sotto il sole in un quadro di altre condizioni tremende. Preferirei anch'io la prima opzione.

 

Anche alle sostanze psicotrope accennate nel tuo esempio si applica il ragionamento: quel che procura utili alle minoranze di potere consolidato è eticamente accettato e difeso dalla normativa (tipicamente alcool e tabacco). Quel che consegue dall'esercizio del libero arbitrio, e di fatto intacca quegli stessi poteri, invece viene bollato e perseguito.

 

In effetti un regime proibizionista (in senso lato come sono sempre quelli etico/religiosi) porta come conseguenze che quelle leggi diventano esse stesse criminogene come storicamente ben documentato dal famoso decennio statunitense. Nasce una devastante confusione fra verità scientifiche e verità legali nella quale il regime etico, che difende "droghe" culturalmente tollerate in forza di interessi consolidati, costringe alla delinquenza chi vuole fare scelte personali diverse. Così facendo sposta nella malavita, nei tribunali e nei carceri una problematica che è eminentemente culturale ed eventualmente sanitaria.

 

La commistione di etica e religione operando tramite svariati proibizionismi si concretizza nel clericalismo (che non è fenomeno solo di tipo religioso) e le conseguenze vennero ben stigmatizzate da Gaetano Salvemini nel '47:

 

“Tutti in Italia sembrano aver dimenticato che la libertà non è la mia libertà ma è la libertà di chi non la pensa come me.

Un clericale non capirà mai questo punto né in Italia né in nessun altro paese del mondo.

Un clericale non arriverà mai a capire la distinzione fra peccato, quello che lui crede peccato, e delitto, quello che la legge secolare ha il compito di condannare come delitto.

Il clericale punisce il peccato come fosse delitto e perdona il delitto come se fosse peccato.

Perciò è necessario tener lontano i clericali dai governi dei paesi civiliâ€.

 

Ovviamente andò a finire in modo diametralmente diverso e stiamo ancora cercando di liberarci dalla morsa paludosa delle opposte chiese fascio-catto-comuniste e qualcuno ancora oggi pensa che altre chiese possano essere la soluzione ...

 

Spero di essere stato attinente a "stavo cercando di ipotizzare il modo di ragionare alla base dell'attuale sistema vigente". Come vedi io da laico e da liberale ne ho una idea ben precisa.

Un geloso introverso schivo ed abbottonato ... in libera uscita :-o                                   Backup SEMPRE!!!

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Hai preso ad esempio un'altra delle perle dell'etica e delle religioni, cioè il fatto che una qualche entità stabilisce cosa è bene e cosa è male anche in ambiti che esulano dallo stretto interesse comune.

[…]

Spero di essere stato attinente a "stavo cercando di ipotizzare il modo di ragionare alla base dell'attuale sistema vigente". Come vedi io da laico e da liberale ne ho una idea ben precisa.

:ok: tra questo e l'altro articolo ti vedo informato, e immagino che a questo si aggiunga un certo grado di quello che le statistiche demografiche chiamano civic engagement.

Perché non ci spiegano anche queste cose a scuola? Cavolo, basterebbe un quarto d'ora e il prof. di storia potrebbe piantare un seme bello grosso. Per carità magari molti lo fanno già, ma la cosa è lasciata alla libera iniziativa (non è nei programmi).

 

Tornando a ciò che hai scritto, dici che tra prostituzione e raccolta di pomodori per 12 ore preferisci la prima, non sono vietate comunque entrambe? Lo stato tutela il cittadino sia vietando la prostituzione che la raccolta di pomodore in condizioni più gravose di quelle concesse da contratto sindacale/studi di settore/pallate varie altre non si sa bene da dove venute fuori.

 

In pratica hai scritto che il modo di ragionare alla base dell'attuale sistema è frutto della commistione tra etica /barra/ religione e stato, ok, ma qual è il pensiero sotteso? Tu sembri implicare semplicemente che sia colpa di un modo di pensare "clericalistico", ovvero semplicemente stupido, (come ben spiegato da Salvemini nelle prime due frasi), illogico.

 

Io invece non sono così sicuro che chi sostiene giusto vietare la prostituzione sia semplicemente stupido. Del resto lo stato può e deve mettere paletti, e dove metterli va discusso criticamente. Voglio dire che sostenere che vietare la marihuana sia stupido non è molto costruttivo né particolarmente più intelligente della posizione che vuole screditare, dato che il divieto a molte cose (tra cui prostituzione e marihuana) è frutto di alcuni considerazioni fondate su non ben precise logiche (eppure esistenti), e di semplice idiozia.

Insomma, sento il bisogno di mettere in guardia dal semplificare eccessivamente le posizioni che vogliamo contestare, che se da un lato può venire spontaneo, dall'altro non ci rendere diversi in nulla dai nostri contendenti.

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Io credo che se è etica la prostituzione legale per fino fiscali (cioè lo stato se ne sbatte di quel che fai basta che paghi) allora dovrebbe essere legale la vendita di organi, il suicidio prefallimentare per appianare i debiti (vendendo gli organi), e pure fare l'assassino.

Ecco, in questo stato di grazia ce la vedo bene, se non altro coerente, la tassazione del crimine.

perdonami ma non ti pare di essere un po' esagerato affiancando la prostituzione alla vendita degli organi?

switch date luglio 2007

P.s. adoro Magnum P.I mi riporta bambino...

http://web.tiscalinet.it/amicidibino/vecchitempi/magnumpi.mp3

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Che sia illegale far lavorare in quel modo è chiaro, ma come si induce alla prostituzione (da sempre tale) si induce anche al lavoro in forme che 100 anni fa erano la normalità. Quando la contingenza non rende possibile il rispetto delle norme che si fa? Senza quel tipo di sfruttamento i pomodori restano a marcire. Chi saprebbe evitare lo spreco? Chi, per dire, avrebbe la forza e "l'ardire" di espropriare quel proprietario (temporaneamente) e di socializzare quel bene che nella normale gestione si rivela un fallimento imprenditoriale e gestionale? Se "la fame" è tornata come concretezza e non più solo come spauracchio del passato l'autogoverno del mercato tende a riportare le condizioni di lavoro a quelle "legali" di 100 anni fa ... per tutelare il diritto al reddito del proprietario. 

 

Torniamo al fatto che giusto e legale non sono né sinonimi né necessariamente coincidenti con equilibri o disequilibri di epoche diverse. Bisogna pur prendere atto che l'umanità non ha ancora superato il punto in cui esiste solo il progresso, ma siamo ancora impastoiati coi corsi e ricorsi di storia ed economia.

 

La prassi purtroppo è tetramente deprimente.

Tornando alla teoria ... la semplificazione basilare è: se non c'è vittima non c'è reato.

 

Il fatto che tu pensi che la marijuana possa far male a te non significa che io non passa fumata e fare, o no, male a me. Però se tu (società) fai "sicuramente" male a me perché pensi che quello che io faccio solo a me stesso se lo facessi tu a te stesso ti farebbe male ... allora ...

 

Non so se hai capito, ma il problema è che il bene comune non va confuso con gli esiti dei comportamenti individuali che restano circoscritti all'individuo stesso ed a chi eventualmente li condivide.

 

Ad esempio a me fa letteralmente schifo la pelle tatuata o parti del corpo bucate per solo vezzo esibizionista. Però a me compete solo il diritto di pretendere che queste pratiche avvengano in regime di sicurezza igienica e che chi decide di metterle in atto sia ben conscio della loro difficilissima reversibilità. Invece lo stato, questa "cosa" che non siamo mai riusciti a far davvero in modo che "siamo noi" (Lo stato siamo noi era il titolo del mio testo di educazione civica negli anni '60) è scarsamente efficace nei controlli igienici e, come ben rilevi, non tiene in alcun conto la preparazione culturale dei cittadini per renderli davvero autonomi e coscienti di fronte a qualsiasi scelta.

 

L'esempio platealmente macroscopico d'incultura è che nelle scuole c'è ancora l'insegnamento di religione, ed esso è tuttora appannaggio quasi esclusivo dei preti cattolici in base al concordato lateranense Stato Chiesa del '29.

Uno stato laico, multiculturale ed ormai multietnico dovrebbe garantire l'insegnamento della "Storia delle religioni" ed affidarlo a docenti di chiara e specchiata preparazione laica e quindi capaci di essere "fuori dal gioco" dei poteri (psicologici o materiali) che ogni religione intende affermare e difendere. Un laico è ben più in grado di estrapolare il positivo, che c'è un po' ovunque, e stigmatizzare quanto di negativo è più che dimostrato essere anch'esso un po' ovunque. Altrettanto andrebbe fatto per la "storia della politica", la "storia dei partiti" e tanti altri aspetti della vita utilizzando solo e soltanto il metodo scientifico ... ma non bisognerebbe scordarsi della "storia della pubblicità" e di come l'uomo ha da sempre usato la menzogna e le mezze verità per subornare e plagiare i semplici ed i deboli.

 

Ora, ad esempio, ho saputo che Mediaset tempesta le sue trasmissioni di autoincensamento ed autopromozione battendo il tasto della "gratuità" delle sue emissioni. Menzogna! Tutti noi paghiamo un surplus sul prezzo dei prodotti dovuto ai costi pubblicitari. Questo già una ventina di anni fa era stasato computato in circa 70mila lire per la quota televisiva privata quando il canone Rai era equiparabile se non inferiore. Al di là delle valutazioni su quella tassa, quel computo, quel confronto, ecc. il dato di fatto è che è consentito mentire spudoratamente senza alcun controllo e senza che intervenga la necessaria controinformazione.

 

Poi questa attitudine a mentire deborda ed arriva pure a far spettacolo da cui centinaia di ore settimanali di talkshow in cui si sviluppa e si diffonde come modello culturale il fatto che si è VIP se si è in grado di litigare e d'insultare in pubblico meglio e più efficacemente dell'avversario nemico ... e, naturalmente, se si sanno raccontar balle sempre meglio e più impunemente.

 

Il classico circolo vizioso che si chiude autoalimentandosi..

Un geloso introverso schivo ed abbottonato ... in libera uscita :-o                                   Backup SEMPRE!!!

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Il fatto che tu pensi che la marijuana possa far male a te non significa che io non passa fumata e fare, o no, male a me. Però se tu (società) fai "sicuramente" male a me perché pensi che quello che io faccio solo a me stesso se lo facessi tu a te stesso ti farebbe male ... allora ...

 

Non so se hai capito, ma il problema è che il bene comune non va confuso con gli esiti dei comportamenti individuali che restano circoscritti all'individuo stesso ed a chi eventualmente li condivide.

Ovviamente concordo, ed ho apprezzato leggere il tuo post.

 

Tornando sul pezzo, in particolare sui due paragrafi che ho citato, mi sembra che la cosa non sia affatto così lapalissiana come la poni. Esempio: prima dei 18 è vietato bere superalcolici; è giusto? In USA il limite è ancora più alto. Aumentando ancora il dettaglio: a livello locali ormai in molte zone è vietato consumare alcolici all'esterno dei locali dopo una certa ora (spesso le 22.00). Tutto ciò è una chiara limitazione della libertà individiale, che viene giustificata dai più disparati motivi, come ordine pubblico, spese di pulizia, e anche limitare incidenti da ubriachezza; tutti questi sono costi che andrebbero a gravare sulla collettività.

 

In altre parole: se da un lato lo stato pone restrizioni sui superalcolici per es. per evitare incidenti, dall'altro può porre restrizioni sulla prostituzione per es. per evitare diffondersi di malattie a trasmissione sessuale. Sia gli incidenti che la trasmissione della malattia si possono facilmente evitare se il singolo si comporta in certi modi, ma lo stato decide di non rischiare, "conoscendo i suoi polli" diremmo in linguaggio casalingo, oppure perché consapevole che educare la cittadinanza gli costerebbe troppo.

In un certo senso è una soluzione decisamente pragmatica.

 

Tutte queste mie affermazione vanno lette sempre sottintendo un punto interrogativo alla fine :ghghgh:

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Tornando sul pezzo, in particolare sui due paragrafi che ho citato, mi sembra che la cosa non sia affatto così lapalissiana come la poni. Esempio: prima dei 18 è vietato bere superalcolici; è giusto? In USA il limite è ancora più alto. Aumentando ancora il dettaglio: a livello locali ormai in molte zone è vietato consumare alcolici all'esterno dei locali dopo una certa ora (spesso le 22.00). Tutto ciò è una chiara limitazione della libertà individiale, che viene giustificata dai più disparati motivi, come ordine pubblico, spese di pulizia, e anche limitare incidenti da ubriachezza; tutti questi sono costi che andrebbero a gravare sulla collettività.

 

In altre parole: se da un lato lo stato pone restrizioni sui superalcolici per es. per evitare incidenti, dall'altro può porre restrizioni sulla prostituzione per es. per evitare diffondersi di malattie a trasmissione sessuale. Sia gli incidenti che la trasmissione della malattia si possono facilmente evitare se il singolo si comporta in certi modi, ma lo stato decide di non rischiare, "conoscendo i suoi polli" diremmo in linguaggio casalingo, oppure perché consapevole che educare la cittadinanza gli costerebbe troppo.

In un certo senso è una soluzione decisamente pragmatica.

 

Il proibizionismo è semplicemente sbagliato perché inefficiente. Educare, dare cultura in termini preventivi, invece è estremamente efficiente. Se la vogliamo vedere a livello economico bisogna investire e diventare azionisti invece che pagare a piè di lista come clienti. È semplice, ma presuppone che la civiltà dello stato, e delle amministrazioni locali, sia effettiva e non nominale. Purtroppo abbiamo esempi d'arretramento dove il localismo ha preso potere agitando esterofilia se non vero e proprio razzismo.

 

Bisognerebbe introdurre l'analisi di quando il sistema democratico degenera in dittatura della maggioranza, ma la discussione si farebbe molto politica.

 

Tornando alla prostituzione il dato reale, pragmatico se vuoi, è che l'esistente "vietato" non da la benché minima garanzia che gli addetti al settore siano igienicamente affidabili.

 

Questa è una costante dei proibizionismi.

 

Ad esempio l'alcool liberalizzato significa che è normato e le regole sono pressoché completamente rispettate. Esistono sempre truffatori, ma il vino al metanolo non lo compera nessuno perché per quanto sia economico un vino naturale costerà comunque poco ma non sarà una schifezza. Invece l'alcool vietato negli anni venti negli USA era solo in minima parte prodotto d'importazione dal'Europa e carissimo, per la maggior parte era robaccia prodotta in condizioni impensabili in loco o poco al di là del confine canadese o messicano.

 

Ogni proibizionismo costituisce un'omologazione ai livelli minimi della qualità dell'oggetto della proibizione.

 

Per valutare la gestione "liberalizzata" della prostituzione esistono esempi europei in Olanda Germania e Svizzera che fanno testo da decenni. Se si analizzassero con equilibrio quelle situazioni non ci sarebbe modo di mascherare con tecnicismi ed obiezioni particolariste quel che Salvemini inquadrava:

"Un clericale non arriverà mai a capire la distinzione fra peccato, quello che lui crede peccato, e delitto, quello che la legge secolare ha il compito di condannare come delitto."

La visione etica considera la prostituzione un male, un peccato, e quindi la vieta ... ma la tollera anche, la "perdona".

Questo fa acquisire poteri, quello come minimo di irrigidire a piacere il livello di repressione e quello più discutibile di fornire alle forze dell'ordine mezzi informativi "atipici". Che alcuni elementi delle polizie poi ne esercitino anche un'altro più animalesco e nelle cronache oltre che nei racconti polizieschi.

 

Quindi la soluzione, come sempre, sta nel restituire rispetto a chi pratica la professione del sesso e non nell'elargire tolleranza a corrente alternata. Al rispetto corrisponderanno addetti liberi e indipendenti in grado di comportarsi come qualsiasi altro cittadino e di rispettare una normativa civile a protezione della collettività. All'alternanza di repressione e tolleranza invece corrisponde quel che è sotto gli occhi di tutti e che non può essere che deprecabile.

 

Certo che dalla palude non  si esce dall'oggi al domani nemmeno col cambio di una legge. Però potrà cominciare a cambiare la mentalità e quindi a crescere il livello culturale.

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(...)

Niente, sono troppo d'accordo, quindi non dirò altro se non che userò questa discussione come riferimento di lettura per chi sostiene il divieto alla prostituzione :ok:

Grazie del tuo impegno (hai perso più di qualche minuto per scrivere i tuoi messaggi in questa discussione).

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  • 3 settimane dopo...

Senza impegolarmi in diatribe sulla lunghezza del pene in cui altri sono più ferrati, la questione posta da me, 2 anni fa (bensvegliate signorine), riguardava il noleggio del proprio corpo non limitandosi a fittare orifizi a ore ma, ad esempio, fittare altri organi e perché no venderli, in quanto soggetto proprietario del bene.

In questo regime liberale e blablabla non vedo chi debba decidere che fittare orifizi è sacrosanto in quanto manca la vittima e venderli non lo è, in quanto vittima e carnefice coincidono.

Poi se servono altri righelli fate un fischio che ne ho una scatola piena.

 

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P.s.: lughi, basta che la distribuisci liberamente, così chiunque può contribuire ad abbassare il numero di capi di bestiame senza pagare dazi. :diavoletto:

 

Avrà degli acquisti in-app: POV (termine imparato guardando i porno; alla faccia di chi dice che sono diseducativi) dell'assassinio, souvenir (per farsi una collana di orecchie con i propri nemici), frase personalizzata pronunciata dall'assassino nell'atto di uccidere il bersaglio e altri servizi premium che devo ancora perfezionare.  

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 la questione posta da me, 2 anni fa (bensvegliate signorine), riguardava il noleggio del proprio corpo non limitandosi a fittare orifizi a ore ma, ad esempio, fittare altri organi e perché no venderli, in quanto soggetto proprietario del bene.

In questo regime liberale e blablabla non vedo chi debba decidere che fittare orifizi è sacrosanto in quanto manca la vittima e venderli non lo è, in quanto vittima e carnefice coincidono.

 

Indipendentemente da quando posta, la questione per come la vedevi (o la vedi?) tu contemplava anche l'assassinio: «...allora dovrebbe essere legale la vendita di organi, il suicidio prefallimentare per appianare i debiti (vendendo gli organi), e pure fare l'assassino.» Nell'insieme non appaiono iperboli.

 

Temo ti sfugga che affittare il proprio corpo è quello che la stragrande maggioranza di tutti gli esseri umani comparsi sulla terra ha fatto negli ultimi decenni, nemmeno secoli  al plurale, mentre nei millenni precedenti non era nemmeno data la proprietà del proprio corpo.

L'autonocumento è un reato sia per il codice militare che per quello civile di molte nazioni (per dare un quadro di riferimento culturale) ma di base vendere i propri organi è qualcosa di irreversibile mentre l'affitto degli orifizi non crea danni organici permanenti se svolto in un ambito civile come accade quotidianamente da decenni in mezza Europa.

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