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Scusate la domadna un pò stupida, ma secondo voi quell'elemento cefchiato cosa rappresenta ? mi riferisco alla linea retta

< Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla... [Luciano De Crescenzo, 32 Dicembre] >

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Dovresti chiederlo a chi ha fatto il disegno... potrebbe essere qualunque cosa: un armadio, un letto, una scrivania...

Dovrebbe essere un armadio

< Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla... [Luciano De Crescenzo, 32 Dicembre] >

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[ora appunto volevo campire una parete opportunamente sezionata e per questo indagavo circa il materiale. )

Forse la campitura dovrebbe essere così :

Noto che tu fai una specie di università "ibrida" mista tra architettura e ingegneria che francamente non riesco a comprendere.

Tuttavia, a mio avviso il dettaglio che hai proposto è troppo ingegneristico. In un dettaglio architettonico i ferri d'armatura non interessano. Quello che ti serve è l'incontro dei vari strati che compongono la struttura. Per esempio, di notevole importanza è un bel dettaglio tra struttura grezza e finiture come impermeabilizzazione e isolazione. Sai quante schifezze si vedono in giro. Tuttavia, ritengo che tu non abbia tale conoscenza riguardo all'edificio che ti è stato chiesto di analizzare. In ogni modo, questo genere di dettagli (anche se prima della scala 1:5 sarebbe più corretto chiamarli "esecutivi") vengono sviluppati non sotto l'1:50. Ergo: per l'1:100 non devi nemmeno pensare di poter mostrare qualcosa in più della struttura grezza ed eventualmente una sola linea per la finitura. Quanto alla texture, in ambito architettonico, quella corretta sarebbe il retino incrociato a 45°. Nella scala 1:100 generalmente si indica la parete piena con retino nero, ma se proprio vuoi far vedere che è CLS, allora usa quello che ti ho suggerito prima, ovvero l'ANSI37 in Autocad.

In ogni caso, questo "raccordo al cielo" di cui non ho mai sentito parlare ritengo si possa chiamare in maniera più corretta: "raccordo bordo tetto".

Saluti.

PS: è decisamente un armadio...

Grande Giove!

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In ogni caso, questo "raccordo al cielo" di cui non ho mai sentito parlare ritengo si possa chiamare in maniera più corretta: "raccordo bordo tetto".

Saluti.

PS: è decisamente un armadio...

Da noi i prof dicono sempre "attacco al cielo ;)

Comunque l'importante è che Bacchi abbia capito :)

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Noto che tu fai una specie di università "ibrida" mista tra architettura e ingegneria che francamente non riesco a comprendere.

Tuttavia, a mio avviso il dettaglio che hai proposto è troppo ingegneristico. In un dettaglio architettonico i ferri d'armatura non interessano. Quello che ti serve è l'incontro dei vari strati che compongono la struttura. Per esempio, di notevole importanza è un bel dettaglio tra struttura grezza e finiture come impermeabilizzazione e isolazione. Sai quante schifezze si vedono in giro. Tuttavia, ritengo che tu non abbia tale conoscenza riguardo all'edificio che ti è stato chiesto di analizzare. In ogni modo, questo genere di dettagli (anche se prima della scala 1:5 sarebbe più corretto chiamarli "esecutivi") vengono sviluppati non sotto l'1:50. Ergo: per l'1:100 non devi nemmeno pensare di poter mostrare qualcosa in più della struttura grezza ed eventualmente una sola linea per la finitura. Quanto alla texture, in ambito architettonico, quella corretta sarebbe il retino incrociato a 45°. Nella scala 1:100 generalmente si indica la parete piena con retino nero, ma se proprio vuoi far vedere che è CLS, allora usa quello che ti ho suggerito prima, ovvero l'ANSI37 in Autocad.

In ogni caso, questo "raccordo al cielo" di cui non ho mai sentito parlare ritengo si possa chiamare in maniera più corretta: "raccordo bordo tetto".

Saluti.

PS: è decisamente un armadio...

Grazie, sei stato molto chiaro. E' intuitivo che è la mia prima esperienza con questo genere di cose ed è giusto che impari anche dai miei errori.

< Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla... [Luciano De Crescenzo, 32 Dicembre] >

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Sarà una nuova moda: sinceramente io, in più di trent'anni, non l'ho mai sentito dire.

Nemmeno dai professori...

Sinceramente non l'ho mai sentito dire nemmeno io. Ho anche provato a cercarlo su Google e ho trovato giusto due cose aggiungendo alla ricerca "architettura". Pensa te...

Grande Giove!

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Grazie, sei stato molto chiaro. E' intuitivo che è la mia prima esperienza con questo genere di cose ed è giusto che impari anche dai miei errori.

È molto più probabile che sia stata chiara. Di nome e di fatto... :-)

Tuttavia avrei una curiosità! Ho letto che frequenti il secondo anno, non posso evitare di chiederti che cosa hai fatto il primo anno... che programma hai avuto... che materie hai svolto...

Lo dico perché onestamente do per scontato che queste cose debbano essere chiare all'inizio del secondo anno.

Grande Giove!

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Sinceramente non l'ho mai sentito dire nemmeno io. Ho anche provato a cercarlo su Google e ho trovato giusto due cose aggiungendo alla ricerca "architettura". Pensa te...

Probabile che sia un gergo di alcuni professori per fare in modo che gli studenti abbiano una terminologia piu facile da ricordare proprio per la sua particolarità ahahaha

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È molto più probabile che sia stata chiara. Di nome e di fatto... :-)

Tuttavia avrei una curiosità! Ho letto che frequenti il secondo anno, non posso evitare di chiederti che cosa hai fatto il primo anno... che programma hai avuto... che materie hai svolto...

Lo dico perché onestamente do per scontato che queste cose debbano essere chiare all'inizio del secondo anno.

La loro è una facolta molto ibrida.

Ho un amico che la frequenta.

Ad esempio composizione 4 è opzionale, Altri esami piu ingegneristici no

Il percorso è molto molto particolare a mio giudizio

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Le materie del primo anno alla Sapienza sono:

Disegno dell'architettura I

Urbanistica I

Storia dell'architettura antica

Analisi I

Geometria

Quelle del secondo:

Disegno dell'architettura II

Storia dell'architettura e dell'arte contemporanea

Composizione I

Architettura tecnica I

Analisi II

Statica

Fisica generale

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La loro è una facolta molto ibrida.

Ho un amico che la frequenta.

Ad esempio composizione 4 è opzionale, Altri esami piu ingegneristici no

Il percorso è molto molto particolare a mio giudizio

Io ho compiuto i miei studi in Svizzera e ho avuto esperienze di lavoro in diversi Paesi. Personalmente osservo e giudico in maniera molto negativa tutto ciò che concerne l'architettura in Italia e onestamente, molto spesso, anche le scuole d'architettura. Non voglio offendere nessuno, è ovvio che ciò non è rivolto agli studenti.

Francamente non posso evitare di chiedermi che bisogno c'è di introdurre questa nuova figura professionale che è un ibrido tra un architetto e un ingegnere. A mio avviso troppo tecnico per poter fare avere davvero un "pensiero architettonico" e sicuramente non abbastanza preparato per poter fare l'ingegnere strutturista.

Io per esempio ho conseguito un Bachelor in un università professionale che in Italia non esiste nemmeno. Si tratta infatti di una scuola che ti prepara per lavorare. Ciò significa che ogni progetto sviluppato nei vari atelier doveva essere accompagnato da piani esecutivi pronti per il cantiere, dettagli tecnici 1:5, domanda di costruzione, piano canalizzazioni, bilancio termico, certificato Minergie, programma lavori e piano organizzazione del cantiere. Inoltre ogni settimana era programmata una visita in cantiere con relazione sull'avanzamento del lavoro. Il tutto, ovviamente, non trascurando l'idea architettonica, che è sempre fondamentale. Ciò significava non avere più una vita sociale. Non era un caso che fosse a numero chiuso per 30 studenti. Alla fine ci siamo diplomati in 14! Dopo di questo ho sentito il bisogno di un Master in un Accademia molto più teorica con applicazioni molto più umanistiche. E qui non si stava più attenti all'esecuzione reale del progetto quando alla "stimmung" (ovvero all'atmosfera che ti dà un certo ambiente) e poi alla pianificazione urbanistica, all'organizzazione, alla materialità... etc...

In ogni modo, le mie tavole tecniche del secondo e terzo anno erano queste:

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Schermata%2010-2456232%20alle%2022.11.08.png

Schermata%2010-2456232%20alle%2022.11.43.png

Oggettivamente molto lontano da quanto abbiamo visto finora...

Grande Giove!

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Le materie del primo anno alla Sapienza sono:

Disegno dell'architettura I

Urbanistica I

Storia dell'architettura antica

Analisi I

Geometria

Quelle del secondo:

Disegno dell'architettura II

Storia dell'architettura e dell'arte contemporanea

Composizione I

Architettura tecnica I

Analisi II

Statica

Fisica generale

Le mie materie del primo anno sono state:

Fisica e fisica della costruzione (secondo semestre)

Chimica e chimica della costruzione (secondo semestre)

Tecnologia dei materiali

Statica

Strutture

Matematica

Topografia

Informatica

Tecnica della costruzione

Storia della costruzione

Storia dell'architettura

Storia dell'arte

Comunicazione del progetto

Atelier di progettazione (laboratori in Italia)

Inglese o tedesco

Materie del secondo anno:

Fisica della costruzione

Strutture in acciaio

Strutture in legno

Strutture in calcestruzzo

Gestione del progetto

Gestione del cantiere

Disegno architettonico

Storia dell'architettura

Storia dell'arte

Estetica moderna e contemporanea

Disegno architettonico

Grafica 3D e animazioni

Tecnica della costruzione

Atelier di progettazione (laboratori in Italia)

Inglese o tedesco

Grande Giove!

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le mie tavole tecniche del secondo e terzo anno erano queste:

Anche io ho fatto tavole tecniche simili alle tue in secondo anno in architettura tecnica I...

In questa discussione si sta parlando di composizione I,materia in cui non è richiesto un elevato approfondimento tecnico.

Ciò significa che ogni progetto sviluppato nei vari atelier doveva essere accompagnato da piani esecutivi pronti per il cantiere, dettagli tecnici 1:5, domanda di costruzione, piano canalizzazioni, bilancio termico, certificato Minergie, programma lavori e piano organizzazione del cantiere

Scusa ma mi sembra davvero impossibile che già al secondo/terzo anno si possano avere tali capacità...

Hai nominato tutte cose che anche in ingegneria edile-architettura vengono fatte,ma nel corso dei cinque anni; ad esempio organizzazione del cantiere è un esame del quinto...

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Anche io ho fatto tavole tecniche simili alle tue in secondo anno in architettura tecnica I...

In questa discussione si sta parlando di composizione I,materia in cui non è richiesto un elevato approfondimento tecnico.

Scusa ma mi sembra davvero impossibile che già al secondo/terzo anno si possano avere tali capacità...

Hai nominato tutte cose che anche in ingegneria edile-architettura vengono fatte,ma nel corso dei cinque anni; ad esempio organizzazione del cantiere è un esame del quinto...

Per la verità, "composizione" non esiste nemmeno nel nostro vocabolario. L'ho infatti sentito da alcuni colleghi che hanno studiato in Italia. In ogni caso, si parlava di sezioni, dettagli tecnici e relative texture per i materiali. Le tavole tecniche mi sembrano più che pertinenti.

A partire dal primo semestre del secondo anno, durante il progetto, vengono spiegate e quindi richieste quelle informazioni. L'esame della materia "gestione del cantiere" l'ho dato il secondo semestre del secondo anno assieme a "gestione del progetto"...

Grande Giove!

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In ogni caso, si parlava di sezioni, dettagli tecnici e relative texture per i materiali. Le tavole tecniche mi sembrano più che pertinenti.

Bacchinif le vuole inserire di sua spontanea volontà,dato che quello che deve fare è un lavoro libero,senza limitazioni nel tipo di tavole da poter consegnare.

Ti posso assicurare che in Composizione Architettonica I la parte tecnica non è richiesta perché contemporaneamente c'è un corso ad hoc per essa,Architettura Tecnica I;può capitare che i corsi siano legati,e che quindi in architettura tecnica ci si occupi della parte tecnica del progetto che si sta sviluppando in composizione...

A partire dal primo semestre del secondo anno, durante il progetto, vengono spiegate e quindi richieste quelle informazioni. L'esame della materia "gestione del cantiere" l'ho dato il secondo semestre del secondo anno assieme a "gestione del progetto"...

È evidente che hai seguito un corso di studi totalmente diverso da ingegneria edile-architettura,e che quindi non puoi fare un paragone...

Sinceramente non vedo alcuna utilità in un corso di gestione del cantiere al secondo anno,quando ancora si studiano materia molto "generali"; si comincia a scendere nel particolare solo a partire dal terzo,ad esempio con corsi come tecnologia dei materiali e chimica applicata o fisica tecnica.

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Bacchinif le vuole inserire di sua spontanea volontà,dato che quello che deve fare è un lavoro libero,senza limitazioni nel tipo di tavole da poter consegnare.

Ti posso assicurare che in Composizione Architettonica I la parte tecnica non è richiesta perché contemporaneamente c'è un corso ad hoc per essa,Architettura Tecnica I;può capitare che i corsi siano legati,e che quindi in architettura tecnica ci si occupi della parte tecnica del progetto che si sta sviluppando in composizione...

È evidente che hai seguito un corso di studi totalmente diverso da ingegneria edile-architettura,e che quindi non puoi fare un paragone...

Sinceramente non vedo alcuna utilità in un corso di gestione del cantiere al secondo anno,quando ancora si studiano materia molto "generali"; si comincia a scendere nel particolare solo a partire dal terzo,ad esempio con corsi come tecnologia dei materiali e chimica applicata o fisica tecnica.

Veramente nel mio caso, che ritengo anche il più normale e corretto, la tecnica non è mai separata dalla progettazione. Mi domando come si possa scindere le due cose. Una scuola dovrebbe prepararti alla realtà e in uno studio quando sviluppi un progetto devi svilupparne anche il lato tecnico. Sarà per questo che molte università sono totalmente campate in aria e non preparano gli studenti al lavoro...

In ogni modo, forse ti è sfuggito che, non solo non ho fatto quell'università, ma non ho fatto altro che criticarla. Anzi, ribadisco che trovo scandaloso che uno studente del secondo anno sviluppi la parte tecnica in maniera facoltativa e che non sappia quale texture usare per i vari materiali.

Credo ti sia anche sfuggito che quella che ho descritto è un'università di tre anni che ti prepara esplicitamente per lavorare. Sarebbe quindi interessante capire come possano essere fatte al quarto. Ciò detto, ho scritto anche che le materie che hai elencato le ho fatte tutte il primo anno.

Inoltre, riesce abbastanza facile sviluppare dette materie al secondo anno, quando al primo anno sei stato in cantiere una volta a settimana. Cosa molto diversa dal vedere le foto sui libri di scuola...

Grande Giove!

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Sarà pure come dici tu,ma io continuo a pensare che uno studente del primo anno non ci capisca niente in un cantiere e che quindi sia del tutto inutile portarcelo,anche perché sono molti quelli che si iscrivono ad una facoltà del genere senza aver mai visto dal vivo un foratino...

Rimango dell'idea che un biennio più "generale" e un triennio volto più al particolare sia una soluzione più che adatta.

P.S. Ho capito perfettamente quello che hai scritto e penso di averti risposto anche in maniera coerente.

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Doc per curiosità quale era la tua scuola?

Voglio andare a vedere un po' il sito e così via.

Comunque il vostro atelier sarà uguale alla nostra composizione/laboratorio di progettazione e via discorrendo.

Certo un approccio completamente diverso almeno rispetto al mio (studio Architettura quinquennale alla Sapienza)

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Sarà pure come dici tu,ma io continuo a pensare che uno studente del primo anno non ci capisca niente in un cantiere e che quindi sia del tutto inutile portarcelo,anche perché sono molti quelli che si iscrivono ad una facoltà del genere senza aver mai visto dal vivo un fortino...

Rimango dell'idea che un biennio più "generale" e un triennio volto più al particolare sia una soluzione più che adatta.

P.S. Ho capito perfettamente quello che hai scritto e penso di averti risposto anche in maniera coerente.

A parte il fatto che l'università di cui parlo è accessibile solo a chi ha fatto scuole tecniche. Gli altri devono fare prima un anno di stage e poi un esame d'ingresso.

Detto questo, ritengo che l'architettura sia fatta di un progetto e di un esecuzione. Francamente mi fa abbastanza ridere sapere che ci sono università in cui il cantiere viene seguito e studiato solo all'ultimo anno. Questo serve solo a mettere sul "mercato" studenti completamente impreparati che svolgono per quattro anni un progetto campato in aria e che una volta usciti non hanno la ben che minima idea di ciò che li aspetta.

Io sono stata abituata subito al cantiere, quindi, appena dovevo fare un dettaglio, non mi attenevo al copiarlo dal catalogo della ditta. Sapevo perfettamente che materiale era, che consistenza aveva, come si attaccava al resto della struttura, che problemi aveva e come si posava. Non solo, vivevo il cantiere con le sue tempistiche, i suoi ritardi, i problemi più ricorrenti e l'arrivo delle diverse figure professionali. Sinceramente non comprendo come si possa arrivare al quinto anno avendo una mezza idea puramente teorica di tutto questo. E non comprendo nemmeno come un architetto o un ingegnere possa essere messo sul campo dopo aver fatto mezzo esame soltanto all'ultimo anno!

Detto questo, vorrei ricordare che non solo ritengo il "biennio generale" una perdita di tempo, ma che la forma del 2+3 non può nemmeno esistere visto che gli Accordi di Bologna hanno deciso per un sistema Bachelor (3 anni) + Master (2 anni).

Devo quindi smetterla di stupirmi nel vedere uno studente del secondo anno che chiede informazioni sulla texture del calcestruzzo. E ovviamente anche di cantieri infiniti con colossali errori di esecuzione e persino di sicurezza. Per forza poi le maestranze chiamano dispregiativamente gli architetti "fighetta". Ma credo sia questa utilissima regola del "biennio generale"...

Grande Giove!

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Doc per curiosità quale era la tua scuola?

Voglio andare a vedere un po' il sito e così via.

Comunque il vostro atelier sarà uguale alla nostra composizione/laboratorio di progettazione e via discorrendo.

Certo un approccio completamente diverso almeno rispetto al mio (studio Architettura quinquennale alla Sapienza)

Certamente!

Ho fatto il Bachelor alla SUPSI - Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana.

Poi un Master all'Accademia di Architettura di Mendrisio.

Grande Giove!

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Io ho compiuto i miei studi in Svizzera e ho avuto esperienze di lavoro in diversi Paesi. Personalmente osservo e giudico in maniera molto negativa tutto ciò che concerne l'architettura in Italia e onestamente, molto spesso, anche le scuole d'architettura. Non voglio offendere nessuno, è ovvio che ciò non è rivolto agli studenti.

Francamente non posso evitare di chiedermi che bisogno c'è di introdurre questa nuova figura professionale che è un ibrido tra un architetto e un ingegnere. A mio avviso troppo tecnico per poter fare avere davvero un "pensiero architettonico" e sicuramente non abbastanza preparato per poter fare l'ingegnere strutturista.

Io per esempio ho conseguito un Bachelor in un università professionale che in Italia non esiste nemmeno. Si tratta infatti di una scuola che ti prepara per lavorare. Ciò significa che ogni progetto sviluppato nei vari atelier doveva essere accompagnato da piani esecutivi pronti per il cantiere, dettagli tecnici 1:5, domanda di costruzione, piano canalizzazioni, bilancio termico, certificato Minergie, programma lavori e piano organizzazione del cantiere. Inoltre ogni settimana era programmata una visita in cantiere con relazione sull'avanzamento del lavoro. Il tutto, ovviamente, non trascurando l'idea architettonica, che è sempre fondamentale. Ciò significava non avere più una vita sociale. Non era un caso che fosse a numero chiuso per 30 studenti. Alla fine ci siamo diplomati in 14! Dopo di questo ho sentito il bisogno di un Master in un Accademia molto più teorica con applicazioni molto più umanistiche. E qui non si stava più attenti all'esecuzione reale del progetto quando alla "stimmung" (ovvero all'atmosfera che ti dà un certo ambiente) e poi alla pianificazione urbanistica, all'organizzazione, alla materialità... etc...

In ogni modo, le mie tavole tecniche del secondo e terzo anno erano queste:

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Schermata%2010-2456232%20alle%2022.11.08.png

Schermata%2010-2456232%20alle%2022.11.43.png

Oggettivamente molto lontano da quanto abbiamo visto finora...

Guarda, io ti posso parlare della facoltà presente a Milano e queste tavole che tu hai postato le abbiamo iniziate a fare a partire dal secondo anno con il corso di progettazione degli elementi della costruzione. Credo che molto dipenda dall'organizzazione da facoltà a facoltà.

Analisi 1

Fisica

Chimica

Storia 1

Composizione 1

Diritto

Disegno 1

Analisi 2

Progettazione degli elementi della costruzione

Fisica tecnica

Meccanica razionale

Composizione 2

Disegno 2

Scienza delle costruzioni

Architettura tecnica 1-2

Idraulica

Economia

Tecnologia dei materiali

Impianti

Storia 2

Queste sono per ora le materie che ho affrontato.. E sinceramente chi studia architettura non ha per nulla queste capacità.. E dire che conosco pure una ragazza che è all'accademia di mendrisio. Bella, per divertirsi a fare i collage.

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Doc per curiosità quale era la tua scuola?

Voglio andare a vedere un po' il sito e così via.

Comunque il vostro atelier sarà uguale alla nostra composizione/laboratorio di progettazione e via discorrendo.

Certo un approccio completamente diverso almeno rispetto al mio (studio Architettura quinquennale alla Sapienza)

Scusa, ho dimenticato di aggiungere che questa scuola è molto lontana dalla Sapienza. Per esempi le lezioni vengono svolte praticamente come al liceo e soprattutto non esistono assistenti, se non per un aiuto nel progetto.

Io ho svolto anche il vecchio ordinamento dove, per ogni materia, si eseguivano due o tre verifiche a semestre, proprio come alle superiori. Poi, se le materie erano almeno sufficienti si poteva accedere all'esame finale. E ti assicuro che fare in due settimane gli esami di un anno intero e di tutte le materie che ho elencato era molto pesante!

Il sistema era massacrante ma sicuramente molto più efficace del nuovo ordinamento fatto di normali esami.

Grande Giove!

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Certamente!

Ho fatto il Bachelor alla SUPSI - Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana.

Poi un Master all'Accademia di Architettura di Mendrisio.

Dopo mi andrò ad informare. :)

Comunque in parte è vero ciò che dici tu.

Da noi c'è una frattura, incolmabile a quanto pare, tra pratica e teoria.

E ciò si vede benissimo quando il Professore, quello con la p maiuscola, che non solo insegna ma fa anche l'architetto, fa domanda del tipo:

"e qui che succede?"

"come si lega questo giunto?"

"e qui il telaio dell'infisso?"

"e le fondanzioni?"

Noi studenti purtroppo nella maggior parte dei casi non abbiamo, anzi non ci è stato dato, l'armamentario giusto per avere adeguate argomentazioni.

I professori stessi dicono: vatti a vedere detail.

Ma per chi sta al primo, secondo anno è solo carta con disegni sopra.

Vedere l isolante in sezione o il telaio non è la stessa cosa di vedere dal vivo come si montano, si legano col resto, come si mettono in opera e via dicendo.

Ha detto bene il mio prof d Interni di questo semestre.

"L architetto l infisso una volta lo studiava, lo disegnava, lo creava.

Oggi non vi chiediamo ciò ma almeno di capire come diamine funziona."

Io non boccio la mia universita perché mi ha dato e da tutt ora tanto.

Vorrei solo che si colmasse quel GAP tra teorico e tecnico che in alcuni casi è abissale

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Guarda, io ti posso parlare della facoltà presente a Milano e queste tavole che tu hai postato le abbiamo iniziate a fare a partire dal secondo anno con il corso di progettazione degli elementi della costruzione. Credo che molto dipenda dall'organizzazione da facoltà a facoltà.

Ho avuto qualche collega del Poli di Milano durante il Master in Accademia.

Francamente credo che sia il minimo che in un politecnico si insegnino subito queste cose.

Devo però dire che, nella parte di dettaglio, gli studenti che ho conosciuto io, non erano assolutamente a questo livello. Se riuscivano a fare dettagli era avendo davanti un libro, una rivista o un catalogo. Per me la conoscenza del dettaglio non passa attraverso il "copiare"...

Grande Giove!

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Dopo mi andrò ad informare. :)

Comunque in parte è vero ciò che dici tu.

Da noi c'è una frattura, incolmabile a quanto pare, tra pratica e teoria.

E ciò si vede benissimo quando il Professore, quello con la p maiuscola, che non solo insegna ma fa anche l'architetto, fa domanda del tipo:

"e qui che succede?"

"come si lega questo giunto?"

"e qui il telaio dell'infisso?"

"e le fondanzioni?"

Noi studenti purtroppo nella maggior parte dei casi non abbiamo, anzi non ci è stato dato, l'armamentario giusto per avere adeguate argomentazioni.

I professori stessi dicono: vatti a vedere detail.

Ma per chi sta al primo, secondo anno è solo carta con disegni sopra.

Vedere l isolante in sezione o il telaio non è la stessa cosa di vedere dal vivo come si montano, si legano col resto, come si mettono in opera e via dicendo.

Ha detto bene il mio prof d Interni di questo semestre.

"L architetto l infisso una volta lo studiava, lo disegnava, lo creava.

Oggi non vi chiediamo ciò ma almeno di capire come diamine funziona."

Io non boccio la mia universita perché mi ha dato e da tutt ora tanto.

Vorrei solo che si colmasse quel GAP tra teorico e tecnico che in alcuni casi è abissale

Concordo perfettamente con quello che hai scritto. Diverse cose le ho persino scritte io prima di leggere il tuo intervento.

Comunque, ti assicuro che, matita alla mano, ho disegnato più serramenti di un falegname!

Grande Giove!

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Ho avuto qualche collega del Poli di Milano durante il Master in Accademia.

Francamente credo che sia il minimo che in un politecnico si insegnino subito queste cose.

Devo però dire che, nella parte di dettaglio, gli studenti che ho conosciuto io, non erano assolutamente a questo livello. Se riuscivano a fare dettagli era avendo davanti un libro, una rivista o un catalogo. Per me la conoscenza del dettaglio non passa attraverso il "copiare"...

Non so che persone tu abbia conosciuto, ma da noi il corso di progettazione prevedeva seminari settimanali con i produttori (knajf, geberit etc) e verifiche mensili. È scontato che il "copiare" dal libro era fuori da ogni logica per noi, visto che il professore pretendeva che gli venisse spiegato cosa fosse ogni singolo strato, come funzionava e come veniva posato in cantiere.

Quindi fare dell'erba un fascio mi sembra un po' azzardato.

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Concordo perfettamente con quello che hai scritto. Diverse cose le ho persino scritte io prima di leggere il tuo intervento.

Comunque, ti assicuro che, matita alla mano, ho disegnato più serramenti di un falegname!

Altra nota dolente é il fatto che poi tempo, anche per chi potesse, di andare in cantiere non c'è mai.

Stiamo all uni giornate intere, a casa pieni di consegne.

Il tempo è bello che andato :)

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Non so che persone tu abbia conosciuto, ma da noi il corso di progettazione prevedeva seminari settimanali con i produttori (knajf, geberit etc) e verifiche mensili.

bella cos questa Dell incontro coi produttori!

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