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Non so che persone tu abbia conosciuto, ma da noi il corso di progettazione prevedeva seminari settimanali con i produttori (knajf, geberit etc) e verifiche mensili. È scontato che il "copiare" dal libro era fuori da ogni logica per noi, visto che il professore pretendeva che gli venisse spiegato cosa fosse ogni singolo strato, come funzionava e come veniva posato in cantiere.

Quindi fare dell'erba un fascio mi sembra un po' azzardato.

Ti giuro che vorrei proprio vederla questa cosa perchè è molto molto lontana da ciò che ho visto nella realtà!

Non è un caso che moltissime domande di lavoro di studenti provenienti dal Poli di Milano vengono inoltrate in Ticino e lì sistematicamente scartate proprio per la scarsa conoscenza della materia applicata.

Cosa che poi non corrisponde nemmeno a ciò che ho visto in Accademia visto che TUTTI quelli del Poli mi parlavano di dettagli 1:50 (un'oscenità solo a dirsi) e sapevano giusto cosa reggeva e cosa isolava...

Forse qualche eccezione... qualche corso supplementare... nulla di più!

Grande Giove!

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Altra nota dolente é il fatto che poi tempo, anche per chi potesse, di andare in cantiere non c'è mai.

Stiamo all uni giornate intere, a casa pieni di consegne.

Il tempo è bello che andato :)

Noi abbiamo sempre avuto le chiavi dell'università e dell'atelier per potervi trascorrere le notti... lavorando!

Penso di aver passato più notti a scuola che a casa!

Altro punto fondamentale: da noi si lavorava in atelier chiusi e personalizzati come uffici, ma soprattutto si stampava direttamente dai plotter dell'università, non con file in copisteria. Con questo c'era molta più flessibilità e possibilità di cambiare i dettagli in tempi brevissimi. E aggiungo inoltre l'interazione con gli altri colleghi fatta proprio per consigliarsi e per migliorarsi.

Anche queste piccole cose ti abituano alla vita lavorativa...

Grande Giove!

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Ti giuro che vorrei proprio vederla questa cosa perchè è molto molto lontana da ciò che ho visto nella realtà!

Non è un caso che moltissime domande di lavoro di studenti provenienti dal Poli di Milano vengono inoltrate in Ticino e lì sistematicamente scartate proprio per la scarsa conoscenza della materia applicata.

Cosa che poi non corrisponde nemmeno a ciò che ho visto in Accademia visto che TUTTI quelli del Poli mi parlavano di dettagli 1:50 (un'oscenità solo a dirsi) e sapevano giusto cosa reggeva e cosa isolava...

Forse qualche eccezione... qualche corso supplementare... nulla di più!

No scusa se mi metto a ridere :) ma ti riferisci a laureati in ingegneria edile-architettura del Politecnico di Milano?

"dettagli" al 50? :) nel corso di PEC abbiamo fatto:

- Piante prospetti sezioni al 100

- piante e prospetti al 50

- sezioni al 20

- nodi al 5 - 2

In totale erano una settantina di a1 per due progetti... E è la normalità per il mio corso di laurea, non un'eccezione.

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Noi abbiamo sempre avuto le chiavi dell'università e dell'atelier per potervi trascorrere le notti... lavorando!

Penso di aver passato più notti a scuola che a casa!

Altro punto fondamentale: da noi si lavorava in atelier chiusi e personalizzati come uffici, ma soprattutto si stampava direttamente dai plotter dell'università, non con file in copisteria. Con questo c'era molta più flessibilità e possibilità di cambiare i dettagli in tempi brevissimi. E aggiungo inoltre l'interazione con gli altri colleghi fatta proprio per consigliarsi e per migliorarsi.

Anche queste piccole cose ti abituano alla vita lavorativa...

Sicuramente avevate molte piu possibilità rispetto ad un'università normale.

Ma a pagamento o pubblica questo supsi?

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Noi abbiamo sempre avuto le chiavi dell'università e dell'atelier per potervi trascorrere le notti... lavorando!

Penso di aver passato più notti a scuola che a casa!

Altro punto fondamentale: da noi si lavorava in atelier chiusi e personalizzati come uffici, ma soprattutto si stampava direttamente dai plotter dell'università, non con file in copisteria. Con questo c'era molta più flessibilità e possibilità di cambiare i dettagli in tempi brevissimi. E aggiungo inoltre l'interazione con gli altri colleghi fatta proprio per consigliarsi e per migliorarsi.

Anche queste piccole cose ti abituano alla vita lavorativa...

Di plotter riservati agli studenti ne abbiamo pure noi.... Poi certo, un'università come l'accademia di mendrisio dove si paga una retta da 4000 franchi a semestre, bhe ho detto tutto :)

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DOC ho visto il piano di studi di quest'anno.

Beh che dire?

Veramente ben organizzato :o

Di plotter riservati agli studenti ne abbiamo pure noi.... Poi certo, un'università come l'accademia di mendrisio dove si paga una retta da 4000 franchi a semestre, bhe ho detto tutto :)

Poi Davide loro ha detto doc erano in 30.

Noi anche abbiam i plotter di facolta ma per usarlo o dormi la oppure fai file kilometriche :(

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Poi Davide loro ha detto doc erano in 30.

Noi anche abbiam i plotter di facolta ma per usarlo o dormi la oppure fai file kilometriche :(

ma non lo metto in dubbio che sia una struttura migliore quella di mendrisio, avevo partecipato a degli incontri all'accademia. inutile dire quanto fosse bella, perfetta organizzata, pulita, rilassante etc etc. Certo è che non è comparabile con università pubbliche italiane.

Ciò che mi fa senso è sentire dire che "noi" del polimi siamo incompetenti in strutture, dettagli esecutivi e che non ci sporchiamo le mani in cantiere.

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Cosa che poi non corrisponde nemmeno a ciò che ho visto in Accademia visto che TUTTI quelli del Poli mi parlavano di dettagli 1:50 (un'oscenità solo a dirsi) e sapevano giusto cosa reggeva e cosa isolava...

Forse qualche eccezione... qualche corso supplementare... nulla di più!

http://pdfcast.org/pdf/sezione

E' una delle tavole che abbiamo realizzato al secondo anno, primo semestre. (ovviamente ho fatto un pdf fuori scala con tutte le conseguenze del caso...). E come ridi tu, anche noi ridiamo se sentiamo parlare di dettagli al 50 ;)

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Sicuramente avevate molte piu possibilità rispetto ad un'università normale.

Ma a pagamento o pubblica questo supsi?

Alla SUPSI si paga 1250 fr a semestre compreso il materiale, tipo le dispense.

In Accademia 4000 fr a semestre compreso un cacchio!

:-)

Grande Giove!

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Alla SUPSI si paga 1250 fr a semestre compreso il materiale, tipo le dispense.

In Accademia 4000 fr a semestre compreso un cacchio!

:-)

Peró ho visto che un laureato (o diplomato?) supsi per entrare a mendrisio per un master si porta dietro 20 Cfu da colmare, una sorta di debito.

Come mai?

Oltretutto che differenza c'è in svizzera o comunque in generale tra la figura formatasi al supsi o a mendrisio?

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ma non lo metto in dubbio che sia una struttura migliore quella di mendrisio, avevo partecipato a degli incontri all'accademia. inutile dire quanto fosse bella, perfetta organizzata, pulita, rilassante etc etc. Certo è che non è comparabile con università pubbliche italiane.

Ciò che mi fa senso è sentire dire che "noi" del polimi siamo incompetenti in strutture, dettagli esecutivi e che non ci sporchiamo le mani in cantiere.

Così, per informazione, quando capirai che non sto parlando dell'Accademia di Mendrisio? Forse ci vorrebbe anche un corso di "comprensione generale" al Poli...

Oltre al fatto che l'Accademia è universalmente conosciuta come una scuola in cui si sviluppa solo il concetto e l'idea senza mai entrare nella tecnica.

E per l'ennesima volta: io sto parlando di facoltà di ARCHITETTURA non di questa nuova facoltà mezza architettura e mezza ingegneria che ho solo criticato!

Per curiosità, eravate in gruppo?

E insisto sul tasto dolente: se questa fantastica università prepara così bene gli studenti (a parole) com'è che qui abbiamo uno studente del secondo anno che mostra lacune spaventose?

Grande Giove!

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Peró ho visto che un laureato (o diplomato?) supsi per entrare a mendrisio per un master si porta dietro 20 Cfu da colmare, una sorta di debito.

Come mai?

Oltretutto che differenza c'è in svizzera o comunque in generale tra la figura formatasi al supsi o a mendrisio?

Io sono entrata a metà del terzo anno. Il tutto è stato abbastanza scandaloso perché non mi sono ritrovata a fare materie umanistiche di cui probabilmente scarseggiavo, ma ridicole lezioni teoriche di impianti e altre materie tecniche.

Trovo però corretto far recuperare un semestre di progetto visto che in Accademia è completamente diverso ed entrare al Master sarebbe stato poco intelligente.

Le figure sono completamente diverse. Innanzitutto in Svizzera si chiama effettivamente diploma, ma quando parlo con italiani di solito uno il termine laurea. In ogni modo, un architetto SUP è una figura preparata appositamente per entrare nel mondo del lavoro in Svizzera. Invece l'architetto USI riunisce studenti e architetti da tutto il mondo che diventano grandi pensatori i teorici ma che nella pratica danno poco e niente.

Pur non avendo idea durante la scelta iniziare, penso che il mio sia stato il percorso di studi migliore. Il giusto rapporto tra tecnica e puro pensiero.

Grande Giove!

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Così, per informazione, quando capirai che non sto parlando dell'Accademia di Mendrisio? Forse ci vorrebbe anche un corso di "comprensione generale" al Poli...

Oltre al fatto che l'Accademia è universalmente conosciuta come una scuola in cui si sviluppa solo il concetto e l'idea senza mai entrare nella tecnica.

E per l'ennesima volta: io sto parlando di facoltà di ARCHITETTURA non di questa nuova facoltà mezza architettura e mezza ingegneria che ho solo criticato!

Per curiosità, eravate in gruppo?

E insisto sul tasto dolente: se questa fantastica università prepara così bene gli studenti (a parole) com'è che qui abbiamo uno studente del secondo anno che mostra lacune spaventose?

eri tu quella che parlava di TUTTI quelli del poli... vedi un po' tu.

Forse non hai capito che bacchinif è alla facoltà di napoli (se ricordo...), cosa ben differente da quella di Milano, dove fin dal primo-secondo anno siamo abituati ad avere rapporti con il cantiere, produttori e dettagli esecutivi. Nessuno dice che qua o la c'è la perfezione, ma permettimi che me la prendo un po' quando qualcuno spara a zero quando forse neanche ha certe conoscenze scientifiche che noi abbiamo.

Poi ripeto, non dico che noi siamo migliori degli altri, penso solamente che architettura e ingegneria edile-architettura siano due cose completamente diverse. La prima forma la parte creativa (forse troppo), mentre noi siamo stati abituati fin dal primo giorno a conciliare la razionalità con la creatività, cosa che secondo me oggi è una prerogativa per un professionista nel campo dell'edilizia. Non a caso i dati di occupazione mi danno anche ragione.

Sì eravamo in gruppo (5), ma oguno doveva preparare una sezione al 20 del progetto con i nodi che ne conseguivano.

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(Il povero bacchinif ha visto la sua discussione peggiorare sempre più :D magari create un nuovo topic)

Dai, sono comunque discussioni serie e istruttive. Leggermente OT ma utili allo stesso modo... ci perdonerà sicuramente!

Grande Giove!

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Io sono entrata a metà del terzo anno. Il tutto è stato abbastanza scandaloso perché non mi sono ritrovata a fare materie umanistiche di cui probabilmente scarseggiavo, ma ridicole lezioni teoriche di impianti e altre materie tecniche.

Trovo però corretto far recuperare un semestre di progetto visto che in Accademia è completamente diverso ed entrare al Master sarebbe stato poco intelligente.

Le figure sono completamente diverse. Innanzitutto in Svizzera si chiama effettivamente diploma, ma quando parlo con italiani di solito uno il termine laurea. In ogni modo, un architetto SUP è una figura preparata appositamente per entrare nel mondo del lavoro in Svizzera. Invece l'architetto USI riunisce studenti e architetti da tutto il mondo che diventano grandi pensatori i teorici ma che nella pratica danno poco e niente.

Pur non avendo idea durante la scelta iniziare, penso che il mio sia stato il percorso di studi migliore. Il giusto rapporto tra tecnica e puro pensiero.

Quindi tu sei entrata all ultimo semestre di triennale a mendrisio per poi passare al master giusto?

Ma se io volessi fare un master alla supsi lo consigli o meglio fare altro?

Se leggi l altro mio topic pongo proprio tali domand ;)

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eri tu quella che parlava di TUTTI quelli del poli... vedi un po' tu.

Forse non hai capito che bacchinif è alla facoltà di napoli (se ricordo...), cosa ben differente da quella di Milano, dove fin dal primo-secondo anno siamo abituati ad avere rapporti con il cantiere, produttori e dettagli esecutivi. Nessuno dice che qua o la c'è la perfezione, ma permettimi che me la prendo un po' quando qualcuno spara a zero quando forse neanche ha certe conoscenze scientifiche che noi abbiamo.

Sì eravamo in gruppo (5), ma oguno doveva preparare una sezione al 20 del progetto con i nodi che ne conseguivano.

Ma lo ribadisco tranquillamente che uno studente del Poli non ha le conoscenze tecniche si uno studente SUPSI e quelle umanistiche di uno dell'Accademia. D'altra parte io sono molto fortunata. L'ho sempre detto!

Ah, da noi il progetto è sempre individuale! Che tu mi dica che ognuno aveva una sua parte resta di poco conto rispetto al dover affrontare da solo un progetto nella sua totalità.

E sua chiaro che io ho insistito perché mi è stato detto che è impossibile e persino inutile svolgere quel programma al secondo anno. Intendiamoci per favore...

Grande Giove!

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Ma lo ribadisco tranquillamente che uno studente del Poli non ha le conoscenze tecniche si uno studente SUPSI e quelle umanistiche di uno dell'Accademia. D'altra parte io sono molto fortunata. L'ho sempre detto!

Ah, da noi il progetto è sempre individuale! Che tu mi dica che ognuno aveva una sua parte resta di poco conto rispetto al dover affrontare da solo un progetto nella sua totalità.

E sua chiaro che io ho insistito perché mi è stato detto che è impossibile e persino inutile svolgere quel programma al secondo anno. Intendiamoci per favore...

mi auto quoto

Poi ripeto, non dico che noi siamo migliori degli altri, penso solamente che architettura e ingegneria edile-architettura siano due cose completamente diverse. La prima forma la parte creativa (forse troppo), mentre noi siamo stati abituati fin dal primo giorno a conciliare la razionalità con la creatività, cosa che secondo me oggi è una prerogativa per un professionista nel campo dell'edilizia. Non a caso i dati di occupazione mi danno anche ragione.

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Ma lo ribadisco tranquillamente che uno studente del Poli non ha le conoscenze tecniche si uno studente SUPSI e quelle umanistiche di uno dell'Accademia. D'altra parte io sono molto fortunata. L'ho sempre detto!

Come hai detto precedentemente tu, parlaimo alla fin fine di cose diverse. Tu di architettura, io di ingegneria edile-architettura. Non metto in dubbio la scarsa preparazione delle facolta di architettura del politecnico, visto che sono mal viste da tutti.

Ah, da noi il progetto è sempre individuale! Che tu mi dica che ognuno aveva una sua parte resta di poco conto rispetto al dover affrontare da solo un progetto nella sua totalità.

Noi siamo sempre stati abituati a lavorare in team, proprio perchè in un futuro dovremo lavorare in gruppi di progetto.. e questo non mi sembra un aspetto negativo.

Ovviamente tu mi dirai che singolarmente sarai riuscito a capire a fondo le problematiche del tuo progetto e a risolverle, ma d'altro canto il lavoro in gruppo serve proprio per questo: scambio di conoscenze.

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Quindi tu sei entrata all ultimo semestre di triennale a mendrisio per poi passare al master giusto?

Ma se io volessi fare un master alla supsi lo consigli o meglio fare altro?

Se leggi l altro mio topic pongo proprio tali domand ;)

La SUP di Trevano Lugano non ha la possibilità di svolgere il Mater. Per poterlo fare in una scuola universitaria professionale dei andare in Svizzera Interna. Winthertur per esempio è ottima.

Ovviamente quando esci da un Master di quel genere sei una specie una genio dell'architettura e della tecnica. Io sinceramente ho avuto bisogno di un cambiamento radicale e ho scelto un Master Accademico.

Forse la giusta via di mezzo è il Poli di Zurigo...

Grande Giove!

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Come hai detto precedentemente tu, parlaimo alla fin fine di cose diverse. Tu di architettura, io di ingegneria edile-architettura. Non metto in dubbio la scarsa preparazione delle facolta di architettura del politecnico, visto che sono mal viste da tutti.

Noi siamo sempre stati abituati a lavorare in team, proprio perchè in un futuro dovremo lavorare in gruppi di progetto.. e questo non mi sembra un aspetto negativo.

Ovviamente tu mi dirai che singolarmente sarai riuscito a capire a fondo le problematiche del tuo progetto e a risolverle, ma d'altro canto il lavoro in gruppo serve proprio per questo: scambio di conoscenze.

Premesso che forse ci siamo capiti male fin dall'inizio visto che nei miei discorsi mi sono sempre riferita alla facoltà di architettura.

Detto ciò, mi sono espressa all'inizio riguardo a questa nuova facoltà di ingegneria edile architettura in maniera abbastanza negativa. Come ho detto ritengo che l'architetto e l'ingegnere debbano essere due figure ben distinte capaci di operare nel loro ambito. Come poi diceva Le Corbusier deve esserci un dialogo tra i due attori, ma non di certo mischiarli grossolanamente. Un architetto non è "troppo creativo", svolge semplicemente il suo lavoro. Allo stesso modo un ingegnere deve avere basi puramente strutturali. Nella storia sono stati ben pochi i grandi architetti-ingegnere che sono riusciti a trovare il giusto connubio tra le due discipline. Non a caso sono diventati famosi nella storia.

Il resto, ovvero quello che sta accadendo oggi, è semplicemente una maggiore "simpatia" da parte degli studi che vedono in questa nuova figura un qualcosa che possa dargli entrambi i lati progettuali. Ma francamente i risultati mi sembrano abbastanza deprimenti. E basta guardare le nostre città come si sono ridotte: lettamai senza struttura e forma. Un architetto è una figura che nei secoli ha avuto un'importanza fondamentale nella pianificazione e nella ricercatezza dell'oggetto architettonico. Oggi questo è stato messo in secondo piano proprio da un mondo dominato dalla pura tecnica, dove figure di vario genere si inventano pianificatori devastando le nostre campagne. Siano essi geometri, ingegneri e qualunque altra cosa.

Insomma, sarebbe bello tornare alla vera figura dell'architetto. Senza troppe aggiunte ridondanti!

Grande Giove!

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La SUP di Trevano Lugano non ha la possibilità di svolgere il Mater. Per poterlo fare in una scuola universitaria professionale dei andare in Svizzera Interna. Winthertur per esempio è ottima.

Ovviamente quando esci da un Master di quel genere sei una specie una genio dell'architettura e della tecnica. Io sinceramente ho avuto bisogno di un cambiamento radicale e ho scelto un Master Accademico.

Forse la giusta via di mezzo è il Poli di Zurigo...

Che palle vai sul sito del poli di Zurigo ed è in crucco ahahha

Lingua che onestamente non conosco

A quel punto potrei pensare a mendrisio anche se Londra è il primo obiettivo

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Che palle vai sul sito del poli di Zurigo ed è in crucco ahahha

Lingua che onestamente non conosco

A quel punto potrei pensare a mendrisio anche se Londra è il primo obiettivo

Beh si, è normale. È anche richiesto un certo livello. Senza contare che si usa molto lo Schwyzerdütsch...

In ogni caso, con un Master a Zurigo, come minimo ti fanno partire dal secondo anno.

Mendrisio ha pro e contro. Dipende da cosa cerchi...

Grande Giove!

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Beh si, è normale. È anche richiesto un certo livello. Senza contare che si usa molto lo Schwyzerdütsch...

In ogni caso, con un Master a Zurigo, come minimo ti fanno partire dal secondo anno.

Mendrisio ha pro e contro. Dipende da cosa cerchi...

Dal secondo anno di cosa scusa non capisco. :)

Comunque se vai sul mio intervento "master in uk" capisci un po' quello che ho visto fin ora a livello di master.

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Dal secondo anno di cosa scusa non capisco. :)

Comunque se vai sul mio intervento "master in uk" capisci un po' quello che ho visto fin ora a livello di master.

Che ti fanno entrare al secondo anno di università!

Vado a leggere...

Grande Giove!

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francamente i risultati mi sembrano abbastanza deprimenti. E basta guardare le nostre città come si sono ridotte: lettamai senza struttura e forma.

La mia città, per esempio, è stata (ri)costruita tutta da geometri...

A mio avviso, comunque, la vera figura responsabile degli scempi (non so come definirli altrimenti) delle nostre città non è né l'architetto, né il geometra né l'ingegnere (almeno in minima parte), ma il costruttore: colui che detiene le vere file del potere edilizio, che può fare il bello e il cattivo tempo e a cui il progettista deve umilmente sottostare. Ahimé...

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La mia città, per esempio, è stata (ri)costruita tutta da geometri...

A mio avviso, comunque, la vera figura responsabile degli scempi (non so come definirli altrimenti) delle nostre città non è né l'architetto, né il geometra né l'ingegnere (almeno in minima parte), ma il costruttore: colui che detiene le vere file del potere edilizio, che può fare il bello e il cattivo tempo e a cui il progettista deve umilmente sottostare. Ahimé...

Quoto, la colpa non é dei geometri di turno o di chiunque esso sia, ma delle amministrazioni compiacenti e dei costruttori. Casualmente fuori dall'italia certe situazioni non esistono

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Premesso che forse ci siamo capiti male fin dall'inizio visto che nei miei discorsi mi sono sempre riferita alla facoltà di architettura.

Detto ciò, mi sono espressa all'inizio riguardo a questa nuova facoltà di ingegneria edile architettura in maniera abbastanza negativa. Come ho detto ritengo che l'architetto e l'ingegnere debbano essere due figure ben distinte capaci di operare nel loro ambito. Come poi diceva Le Corbusier deve esserci un dialogo tra i due attori, ma non di certo mischiarli grossolanamente. Un architetto non è "troppo creativo", svolge semplicemente il suo lavoro. Allo stesso modo un ingegnere deve avere basi puramente strutturali. Nella storia sono stati ben pochi i grandi architetti-ingegnere che sono riusciti a trovare il giusto connubio tra le due discipline. Non a caso sono diventati famosi nella storia.

Insomma, sarebbe bello tornare alla vera figura dell'architetto. Senza troppe aggiunte ridondanti!

Non c'è simpatia nè moda in questo "nuovo" (è dal 1990 che c'è) corso di studi. È la risposta al mondo del lavoro, cioè formare figure capace di operare in entrambi i "mondi", che poi così diversi e distinti non sono.. Come sto scoprendo.

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La mia città, per esempio, è stata (ri)costruita tutta da geometri...

A mio avviso, comunque, la vera figura responsabile degli scempi (non so come definirli altrimenti) delle nostre città non è né l'architetto, né il geometra né l'ingegnere (almeno in minima parte), ma il costruttore: colui che detiene le vere file del potere edilizio, che può fare il bello e il cattivo tempo e a cui il progettista deve umilmente sottostare. Ahimé...

Indubbiamente! Basta vedere gli scempi fatti dai vari Caltagirone e Ligresti a Roma e nelle altre grandi città.

Ma chi sono i progettisti di tali scempi se non architetti venduti a costruttori e immobiliari? E di certo questi non vantano curriculum invidiabili!

Ergo siamo sempre lì, mercenari generalmente poco istruiti, ben più attenti al soldo che alla pianificazione intelligente!

È per questo che mi sforzo di dire che oggi è fondamentale formare persone che abbiano solide basi di cultura, pianificazione e progettazione. Non figure ibride con basi in diversi campi che, come ovvio che sia, hanno anche le relative lacune!

Quoto, la colpa non é dei geometri di turno o di chiunque esso sia, ma delle amministrazioni compiacenti e dei costruttori. Casualmente fuori dall'italia certe situazioni non esistono

Fuori dall'Italia esiste ancora la cultura dell'architetto. Scuserai la brutalità...

Grande Giove!

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Bhe oddio. Diciamo che gli architetti all'estero hanno una voce in capitolo, diversamente che in italia, dove parecchi conoscenti laureati da anni in architettura fanno gli agenti immobiliari o si dedicano alla mitica progettazione di gabbiette per gatti.

Detto questo sembra che la colpa sia solo dei soliti ingegneri che con la calcolatrice progettano intieri quartieri cittadini. Purtroppo il malcostume è tra tutte le figure professionali, vogliamo parlare dell'euroskyfo del professorone?

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