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Gestione della bibliografia per la tesi e Pages


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Buongiorno a tutti,

in questo momento sto scrivendo la mia tesi di laurea con Pages. 

So che esistono dei programmi che aiutano nella gestione della bibliografia e mi chiedo se ce ne fosse qualcuno che va d'accordo con Pages.

Qualcuno dea aiutarmi?

Esperienze di scrittura tesi con il mac e magari qualche trucchetto da usare ci sono?

Grazie in anticipo per il vostro aiuto!

 

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Trucchetti ... escamotage ... esperienze ... manie ...

 

Personalmente nessuno mai riuscirà a farmi impostare un documento (TITOLO) che dovrò avere 10 capitoli come un documento unico. Per me c'è la cartella di quel progetto (TITOLO) con le sue sottocartelle contenenti tutti i materiali che servono per comporlo come immagini, video, link, citazioni per proseguire evidentemente con la cartella del testo che conterrà rigidamente un documento per ognuno dei capitoli, uno per l'indice, uno per la bibliografia, uno per il glossario, uno per le formule, ecc.

Creare l'integrità del documento sarà oggetto dell'ultimo lavoro di mixaggio dei documenti base, mai il punto di partenza per me.

 

Nel testo qualsiasi pagina termina sempre con un'Interruzione di pagina.

Se servono intensivamente note a pie' di pagina l'Interruzione di pagina lascerà una o più righe libere a seconda di numero ed ingombro delle note.

 

Le immagini, con i loro titoli ed i testi esplicativi, le ho sempre inseritie in caselle di testo e non nel testo (es. in altra discussione). Ora purtroppo sembra che Pages nella nuova versione si stia omologando a Word e non accetti immagini o oggetti grafici nelle caselle di testo. Un'autentica idiozia, a mio parere, che al momento mi fa restare alla versione precedente e che probabilmente  mi ci farà restare anche per il futuro.

Un geloso introverso schivo ed abbottonato ... in libera uscita :-o                                   Backup SEMPRE!!!

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Trucchetti ... escamotage ... esperienze ... manie ...

 

Personalmente nessuno mai riuscirà a farmi impostare un documento (TITOLO) che dovrò avere 10 capitoli come un documento unico. Per me c'è la cartella di quel progetto (TITOLO) con le sue sottocartelle contenenti tutti i materiali che servono per comporlo come immagini, video, link, citazioni per proseguire evidentemente con la cartella del testo che conterrà rigidamente un documento per ognuno dei capitoli, uno per l'indice, uno per la bibliografia, uno per il glossario, uno per le formule, ecc.

Creare l'integrità del documento sarà oggetto dell'ultimo lavoro di mixaggio dei documenti base, mai il punto di partenza per me.

 

Nel testo qualsiasi pagina termina sempre con un'Interruzione di pagina.

Se servono intensivamente note a pie' di pagina l'Interruzione di pagina lascerà una o più righe libere a seconda di numero ed ingombro delle note.

 

Le immagini, con i loro titoli ed i testi esplicativi, le ho sempre inseritie in caselle di testo e non nel testo (es. in altra discussione). Ora purtroppo sembra che Pages nella nuova versione si stia omologando a Word e non accetti immagini o oggetti grafici nelle caselle di testo. Un'autentica idiozia, a mio parere, che al momento mi fa restare alla versione precedente e che probabilmente  mi ci farà restare anche per il futuro.

 

Grazie, la tua visione è interessante e per me che sono una cabinista anche molto utile. 

La mia è una tesi in storia, immagini ce ne saranno poche, ma probabilmente dovrò inserire dei dati statistici (che per me che studio Lettere mi fa venire mal di stomaco anche solo formularne il pensiero). 

Questa sera a casa darò un occhio a questo programma che mi è stato consigliato, ma temo di non avere tempo per studiarne il funzionamento... ma magari invece si dimostrerà utile. 

 

Grazie a tutti del contribuito, comunque! :)

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Ho scaricato LaTex, mi sembra molto complesso. Certamente se avrò tempo, cercherò di perderci un pochino per imparare, anche perché ho scoperto che diversi miei amici ci hanno lavorato e probabilmente possono darmi una mano. 

 

Un altro consiglio che mi è arrivato è di usare Zotero. Qualcuno di voi l'ha mai usato? 

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A mio parere sprechi tempo inseguendo LaTEX che, al limite, si rivela utile per chi deve infarcire di formule le sue pagine ed ha come scopo una pubblicazione tipografica. Se ti viene l'orticaria al solo pensiero di inserire dati statistici allora un programma che è l'antitesi del WYSIWYG potrebbe prostrarti nella disperazione più nera. Poi, come sappiamo, le tesi si pubblicano fondamentalmente in qualche esemplare cartaceo e nella quasi totalità poi si dimenticano sulla libreria.

 

LaTEX è un ottimo programma per quegli operatori che ricevono un testo complesso, bello pronto e definito in ogni particolare, e lo devono solo rendere "stampabile". Usare LaTEX per creare una tesi o qualsiasi altro documento, a mio modo di vedere, è decisamente DEMENZIALE e totalmente dispersivo se non lo si conosce già più che bene (ed è "armonico" col proprio modo di pensare e di usare un computer).

 

Per i dati statistici usa le caselle di testo. Queste inizialmente potranno essere anche vuote e col solo titolo o link di riferimento e se userai sistematicamente l'interruzione di pagina il loro ridimensionamento definitivo coinvolgerà solo la pagina in oggetto e non tutto quanto il documento a seguire. Sarà superfluo ricordarlo, ma è meglio eventualmente lasciare delle mezze pagine in bianco piuttosto che impazzire in continue rivisitazioni dell'intero capitolo.

Se eventualmente servirà usare tabelle, e tu ora usassi la recente versione di Pages che non ne consente l'inserimento nelle caselle di testo, allora sostituirai la tabella alla casella di testo.

Se le tabelle vengono prodotte in Numbers sono molto più flessibili e ricche di particolari. Andranno sempre salvate come immagini (Esportate come PDF)) e potranno essere adeguatamente ridimensionate perché sia Numbers che Pages lavorano in vettoriale.

Per le statistiche sono estremamente utili i diagrammi e la loro realizzazione in forme gradevoli, 3D e colorate, può essere un ottimo "condimento" di un documento quasi esclusivamente testuale.

corporate-pie-chart-keynote-theme.jpg 740×555 pixel

dayswochargemc.png 634×491 pixel

ar119260314236899.jpg 451×301 pixel

 

L'unica difficoltà può nascere se le dimensioni di una tabella fossero tali che per essere sia leggibile che completa fosse necessario spezzarla in più di una pagina. Allora servirà creare, sempre in Numbers, più "visioni" della tabella opportunamente "fotografabili" separatamente e quindi inseribili in pagine diverse.

 

Zotero è utile, credo, quasi esclusivamente a livello di pubblicazione online. Se si devono scaricare grosse citazioni in cui anche il formato grafico della pubblicazione originale è importante allora il PDF sarà utile, ma per citazioni "normali" secondo me il canonico copia/incolla basta unitamente al link di riferimento.

 

In precedenza ho dimenticato di precisare che per bibliografia e glossari uso tabelle di Numbers e non tabelle o file di Pages.

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@xgeroge7900 ora provo a guardare questo Xpress. 

 

È un programma pro di impaginazione molto costoso (per anni, è stato lo standard del settore, prima dell'avvento di InDesign).

Se non ne devi fare un uso professionale, forse per impaginare una singola tesi è un po' troppo.

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Grazie a tutti, che dire, vi aggiungo nei ringraziamenti? :)

 

@MacUser ora provo a decifrare quello che mi hai scritto sui dati statistici (io sono un'umanista e io e la matematica proprio non andiamo d'accordo, ma devo farmi coraggio!).

 

Una citazione alla buona disposizione degli utenti dei forum Mac credo farebbe piacere a tutti.

 

Sulla questione del settorialismo culturale potremmo anche "begare" a lungo ...  :ghghgh: .

 

[OT]

Ho avuto un'insegnante alle medie che mi ha decisamente dato il suo imprinting insegnandomi, ad esempio, a leggere la storia col "cui prodest", la geografia con tutte quelle piccole e "strane" piantine dell'atlante che vanno oltre le banali rappresentazioni fisiche e politiche, il latino e l'italiano come concretezza di passato e futuro di una nazione ancora profondamente divisa da ignoranza e dialetti su cui TV ed il maestro Manzi non avevano ancora inciso a sufficienza.

 

Proprio la storia, spiegata con cognizione e capacità didattica, a me è parsa materia in cui la statistica, la matematica dell'economia e dell'interesse personale di capi militari e religiosi, è fondamentale per capire i perché ed i percome di quel che è avvenuto ... e probabilmente avverrà.

 

Ad esempio, attualizzando, come si potrebbero capire le ragioni e gli avvenimenti dell'acuta crisi globale attuale (presente ovunque anche se con manifestazioni diverse) senza saper calcolare che per 50 anni del secondo dopoguerra un miliardo e mezzo di esseri umani, il cosiddetto occidente del primo mondo e l'oriente del secondo mondo ad esso contrapposto, hanno lucrato, all'ombra della loro rivalità, fra uno e due punti dei loro PIL annuali col semplice sfruttamento del terzo mondo, e quarto e quinto ecc., ai quali sono state sistematicamente sottratte materie prime pagate a prezzi risibili quando non sfacciatamente rubate?

 

Ecc. ecc. ecc. ... [/OT]

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[OT] Infatti non ho mai pensato che i dati statistici fossero inutili, anzi paradossalmente la storia diventa decisamente più appassionante quando ci sono dei dati concreti e non solo date e nomi! Motivo per cui non ho mai pensato di non trattarli (non me lo ha detto il prof, li ho trovati e li trovo utili quindi li metto!), ma devo dire che ogni volta che apro il malefico libro che li contiene li osservo per un'oretta e poi lo chiudo perché non so da che parte iniziare per dargli una lettura che sia qualcosa di più che un mero riportarli come sono. E questo perché purtroppo non ho gli strumenti che servono per farlo (e con strumenti intendo le conoscenze).

Arginerò il problema rivolgendomi a qualche amico più esperto di me. [/OT]

 

Scusate, ma non ho saputo resistere: è troppo bello il confronto su queste cose!

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Dopo una trattazione specifica ed adeguata del topic io credo fermamente che se una discussione prende un'altra strada non c'è proprio niente di male nel proseguire l'off topic piuttosto che negarsi alla comunicazione quando essa si presenta.

Quindi perché non entri un po' nel dettaglio di questi dati statistici e delle tue perplessità?

Magari incroci ed interessi qualcuno che ha competenze, o magari una biblioteca familiare ben fornita, e forse "svolti" più velocemente che in altri modi.

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Ok, grazie. 

I dati statistici riguardano la partecipazione femminile alla lotta armata in Italia. Ho un lungo elenco di diagrammi circolari che mi mostrano in modo figurato quante donne facevano parte dei gruppi armati. Si tratta di quasi 67 sigle diverse. Questi dati immagino che vadano incrociati con le percentuali che mi indicano l'età e il livello d'istruzione degli appartenenti, per cercare di ricavarne qualcosa. Stavo facendo un esame manuale, trascrivendo i dati e provando ad analizzarli, ma immagino che ci siano dei metodi più veloci e meno suscettibili di errore. 

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Trascrivendo come?

Secondo me dovresti inserire i dati in una tabella di Numbers, ma se sei totalmente digiuna di fogli di calcolo hai ragione a pensare di farti dare una mano.

 

Di massima però: cosa intendi cercare o cosa intendi dimostrare? Nella tua tesi si tratta di un argomento saliente o di uno a corollario?

67 sigle significano 67 nomi di battaglia o 67 formazioni partigiane con una o più combattenti di sesso femminile? Hai dati specifici per ogni nominativo o hai solo delle conclusioni espresse in percentuale?

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Ho 67 nomi di formazioni partigiane con una o più componente di sesso femminile. Per ogni nominativo ho delle percentuali e dati numerici (per esempio so che su un gruppo di 100 il 25% erano donne, questo significa che c'erano 25 donne e 75 uomini, ovviamente sparsi in tutti gli anni di attività dell'organizzazione). Per quel che riguarda l'istruzione e l'età ho invece delle percentuali riferite e tutto il periodo, nessun dato, per così dire, numerico preciso. 

 

Quello che cerco di dimostrare è che la scelta della lotta armata per le donne è presa consapevolmente e in piena autonomia e faccio uno studio su quelle che era la loro partecipazione (compiti e modi di vivere all'interno dell'organizzazione dando spazio a quelle che sono le peculiarità delle donne - per esempio il rapporto con la maternità). 

 

Quelle percentuali quindi non sono un dato saliente, ma aiutano la mia analisi poiché la partecipazione femminile è nettamente più alta nei gruppi più "recenti" che nei primi che vengono fondati. 

 

Edit: trascrivendo a mano....

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Non mi sembra una dimostrazione particolarmente complessa.

 

Chiunque abbia frequentato i partigiani, non avendone potuto far parte per evidenti questioni anagrafiche, ha un ricordo preciso di come per le donne non fosse una scelta obbligata mentre per molti maschi fu, almeno inizialmente, spesso una scelta fra l'alternativa del servire la repubblica di Salò o l'essere carcerati e magari deportati, oppure fra il sopravvivere da servo o d'espedienti, comunque rischiosi, o avere almeno la possibilità di sfogare il senso d'impotenza che molti provavano.

 

Un "Ideale" era cosa di pochi, all'epoca, e te lo confermo per conoscenze familiari ed amicali nonché perché per la mia generazione il culto della resistenza è stato il condimento degli anni di studio e l'oggetto di molte ricerche. Poi "tutti" divennero partigiani ... dopo ... ed idealisti.

 

Il ventennio aveva beneficiato del un buon incremento demografico dei primi decenni del secolo, non intaccato dalla grande guerra, ed aveva generato la succube accettazione della cultura dominante tipica nella gioventù cresciute in un regime totalitario, repressivo ed in buona parte isolato dal resto del mondo. Allo scoppio della guerra ed al manifestarsi dei suoi effetti le femmine, come sempre molto più pragmatiche, hanno capito prima e meglio dei maschi quanto fosse artificiale e velleitaria la cultura nazionalista in versione fascista sviluppatasi sui limiti culturali ed economici diffusi dell'Italia del primo 900.

 

Tornando alla tua idiosincrasia per la matematica, non mi pare tu abbia dati sufficienti per evolvere quelle indagini statistiche. Non mi pare nemmeno che tu abbia un gran bisogno di farlo, ma questo è un parere mio superficiale e disinformato dei dettagli. Presta attenzione alla dispersività ed alle partenze per la tangente che capitano, spesso, per crisi "creativa" nel corso della concretizzazione di un lavoro.

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  • 3 mesi dopo...

Eccomi qui dopo alcuni mesi in cui ho dovuto rinunciare alla scrittura della tesi per questioni lavorative che mi hanno portata fuori dall'Italia... ed eccomi qui con il solito annoso problema della bibliografia. 

 

Avevo deciso di affidarmi completamente a pages e il problema più grosso resta la bibliografia lunghissima. 

Ho quindi scaricato (come consigliato sul sito apple) il plugin Endnote, ma... i comandi non funzionano, nel senso che è come se non lo avessi installato!

Eppure sembra andato tutto a buon fine, l'installazione sembra essere stata fatta correttamente. 

Ho anche delle difficoltà a capire dove questo macbook pro mette le cose che installo (a parte il programma in se nelle applicazioni). Prima avevo un macbook del '06 bianco e avevo visibile la cartellina library con tutto dentro... qualcuno sa dirmi come rintraccio ora questa cartella?

Grazie

 

ps: mi sa che mi tocca rimettermi a studiarlo questo sistema operativo perché è molto diverso da tiger. Non è che sul forum ci sono delle guide che possono aiutarmi?

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