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Benedetto listino prezzi!


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Salve a tutti, premetto di essere una nuova iscritta perciò mi scuso in anticipo se questa discussione è già presente altrove. 

 

Sarò molto breve. Un cliente mi ha chiesto di inviargli via email un listino prezzi dei miei lavori. Ecco che qui casca l'asino! :ko:

Nella mia vita non ho mai preparato un listino ma ho sempre comunicato a voce gli eventuali prezzi dei miei progetti grafici.

Provando a chiedere in giro, anche a conoscenti che lavorano nel settore grafico mi è sembrato di capire che proporre un prezzo stracciato sia un must! Io sono dell'idea che non sia giusto svalutare il proprio lavoro ma l'obiettivo è offrire un ottimo servizio per un guadagno altrettanto bilanciato. 

Sicuramente non andrò mai e poi mai a chiedere 100 euro per un logo fatto come si deve, con tutte le prove.

 

Questo mio atteggiamento però mi ha portata a scremare il numero dei clienti che con i tempi che corrono non è proprio il massimo!

 

Sono contraria allo sfruttamento creativo ma ho paura di rimanere nella M .  :bangin:

 

Adesso devo decidere di stilare un listino, ma ho molte perplessità sui costi da inserire. In linea di massima dovrò specificare: logo, volantini, depliant, manifesti e locandine. 

 

Mi potreste dare due dritte? Un aiutino?  :blush:

 

Grazie mille!

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ciao black betty! anch'io facevo lo schizzinoso ma purtroppo la concorrenza sul mercato è spietata quindi sono dovuto scendere a più miti consigli.

Ti posso consigliare di di fare un listino prezzi a scalare... cioè lo stesso logo lo puoi realizzare o al prezzo modico di 100 euro (ma in quei casi specifichi che il cliente si deve accontentare e tu non ti sbatti più di tanto) o ad un prezzo maggiore, lavorando come dici tu. In quel caso il cliente può scegliere se pagare meno per un servizio basico o di più per la qualità.

 

alessandro

e-preventivi

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sono in una specie di ramadam "buonesco", non intervengo nel merito ma sento un vago retrogusto di sangue tra le gengive… e non sono i denti.

[uso il mac solo perchè la concorrenza fa cagare]

[non preoccupatevi di far domande banali…tanto siamo qui a pettinare bambole…]

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Ci sarebbe da discutere a lunghissimo su un tema del genere, sul quale si sono sbattuti molti professionisti da una cinquantina d'anni a questa parte.

Ci sono molti esempi di listini prezzi e io stesso ne ho qualche esempio, che sarò lieto di inviare privatamente a te e a chiunque lo richieda, anche perché non sono miei ma sono solo un riferimento sul territorio nazionale.

 

Occorre specificare che i prezzi variano moltissimo a seconda della zona geografica, del committente e di altre cose.

Lo capite tutti che il pizzicagnolo del paesino sperduto ha un budget ben diverso dalla multinazionale con sede a Londra, e che lo stesso servizio (un logo o lo studio di immagine coordinata) presenta problematiche ben diverse, così come il futuro utilizzo.

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  • 2 settimane dopo...

Sei sei una libera professionista considera dai 30 a 35 € all'ora.

Non esiste un listino prezzi ogni lavoro varia da cliente a cliente. Anche in base alla complessità del lavoro stesso.

Blog di grafica: http://www.claudioriva.com/blog.php

Grafico Freelance e Web Designer: http://www.claudioriva.com

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ciao black betty! anch'io facevo lo schizzinoso ma purtroppo la concorrenza sul mercato è spietata quindi sono dovuto scendere a più miti consigli.

Ti posso consigliare di di fare un listino prezzi a scalare... cioè lo stesso logo lo puoi realizzare o al prezzo modico di 100 euro (ma in quei casi specifichi che il cliente si deve accontentare e tu non ti sbatti più di tanto) o ad un prezzo maggiore, lavorando come dici tu. In quel caso il cliente può scegliere se pagare meno per un servizio basico o di più per la qualità.

 

alessandro

e-preventivi

 

 

100€ per un logo??!! ma scusa con lo studio e progettazione più le tasse cosa ti rimane?

 

Di concorrenza c'è ne quanta vuoi ma di qualità quella meno. Non dobbiamo farci la guerra tra poveri, ci sono già i tipografie che la stanno facendo

Blog di grafica: http://www.claudioriva.com/blog.php

Grafico Freelance e Web Designer: http://www.claudioriva.com

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Listino prezzi?

Ma chi lavora, seriamente, in questo settore cos'è e cosa deve ritenersi?

un professionista che impegna il proprio ingegno e la propria manualità?

oppure un formaggiaio?

Con tutto il doveroso e dovuto rispetto possibile per chi vende latticini!

A proposito: mica tutti vendono lo stesso formaggio allo stesso prezzo…

e comunque nessuno vende gorgonzola a un euro al chilo che sarebbe come un logo a 100 euro…

Inviato dal mio telefono fisso di casa, quello con il disco combinatore

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Listino prezzi?

Ma chi lavora, seriamente, in questo settore cos'è e cosa deve ritenersi?

un professionista che impegna il proprio ingegno e la propria manualità?

oppure un formaggiaio?

Con tutto il doveroso e dovuto rispetto possibile per chi vende latticini!

A proposito: mica tutti vendono lo stesso formaggio allo stesso prezzo…

e comunque nessuno vende gorgonzola a un euro al chilo che sarebbe come un logo a 100 euro…

Non so che farci... il listino tipo esiste sul serio ed è giusto così (basta cercarlo sulla rete), altrimenti arriva il solito furbo di turno che per marchi, loghi e quant'altro non ha intenzione di pagare più di 50-60€ (credeteci o no, nella mia città la gente è disinformata e pensa realmente che le tariffe siano queste, altro che i 100€ dell'esempio!) e pretende di aver ragione e, in caso di contestazione, il giudice gli dà pure ragione.

Non solo, ma il Decreto Bersani (peraltro deprecatissimo, anche dal sottoscritto) di fatto esige la presenza di un tariffario, proprio per evitare discussioni e litigi a non finire.

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Per il decreto Bersani e per altra normativa più o meno contemporanea i listini intesi come tali sono "fuorilegge" salvo specifiche normative limitate a settori particolari … altro che listini obbligatori o imposti.

 

Ad esempio

 

- per le libere professioni è stato abolito il limite minimo con possibilità di contrattare il costo, ad esempio, per la parcella dell'avvocato;

 

- per i servizi forniti all'utenza vi è si l'obbligo di tariffe esplicite e chiare, con riferimento ai servizi previsti ecc., ma l'obbligo riguarda il listino prezzi di OGNI singolo fornitore, escludendo espressamente un listino comune in quanto sarebbe "cartello" e pertanto fuorilegge - in pratica ogni fornitore di un qualsiasi servizio (telefonia, energia elettrica ma, volendo, anche la sostituzione di una valvola del termosifone nell'abitazione del cliente da parte di un idraulico…) è tenuto a esporre al cliente i propri costi PRIMA di iniziare il lavoro.

 

Nel caso specifico (realizzazione di un logo) l'eventuale obbligo di avere il proprio listino prezzi è assolto con la formulazione del preventivo al cliente - se poi si vuole creare un proprio listino prezzi si è liberi di farlo se si riesce a immaginare compiutamente gli innumerevoli diversi lavori e le loro specifiche complessità.

Personalmente ho sempre stabilito i costi valutando ogni singolo componente, non ultimi i desiderata del committente.

 

Nel corso degli anni sarà ovviamente cambiato qualcosa ma lo spirito della normativa era ed è quello di abolire costi prefissati e vincolanti per ogni settore, pertanto anticoncorrenziali …

… è il libero mercato, bellezza!

 

 

Tutte le associazioni di categoria hanno trasformato i loro listini in "Guida agli onorari" facendoli diventare strumenti utili ad ognuno per imparare a farsi i propri conti sulla base delle spese, dei costi, della propria capacità, del mercato, di quanto ognuno vuole o vorrebbe ricavare…

 

Non mi stancherò di ripeterlo: l'unico listino valido è il proprio, quello costruito giorno dopo giorno, facendo e rifacendo calcoli ogni volta che i danè tragicamente diminuiscono, costruito sulla propria esperienza - e l'esperienza la si acquista a caro prezzo perché si "compera" pagando i propri errori.

 

Si è parlato di questo, varie volte, qui un esempio:

 

http://www.italiamac.it/forum/topic/434674-listino-aiap/

 

e per info

 

http://www.aiap.it/documenti/8050/72

Inviato dal mio telefono fisso di casa, quello con il disco combinatore

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Allora spieghiamoci meglio, Barbetite: il tuo ultimo post è infatti assolutamente condivisibile.


Tuttavia un listino proprio deve esistere per forza, altrimenti si casca sempre dal pero quando ci viene chiesta una prestazione.


Le variabili da applicare non sono poi tante, in fin dei conti. Per un depliant basta applicare un tanto ad anta, per esempio, oppure se ci sono disegni, se alla grafica bisogna pensarci noi o se c'è già un design di riferimento.


Per quel che riguarda la committenza, ci sono tre classi di riferimento: piccoli imprenditori locali, imprese a rilevanza nazionale e grandi nomi internazionali.


Escludendo per buonsenso le grandi multinazionali (la Apple o la Disney non vengono certo da me), si può procedere ad una ulteriore classificazione: piccole imprese cittadine (il classico macellaio in piazzetta, per esempio), imprese a rilevanza cittadina, e poi provinciale e quindi regionale.


Però occorre avere uno schema tariffario di riferimento.


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