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Non è esatto.

Se si è titolari di partita iva e il sito è correlato alla propria attività, sia essa professionale o artigianale, la p.iva va messa per legge (se si ha una società vanno messi anche altri dati societari oltre alla p.iva).

Se invece non si ha la p.iva non è necessario aprirne una per avere un sito online. Esistono anche le compravendite fra privati, e le prestazioni occasionali (entro certi limiti di vendita) quindi si può mettere se si vuole il proprio codice fiscale personale e basta.

 

La normativa è stata fatta per permettere agli organi di controllo ed ai consumatori di poter identificare rapidamente ed in maniera univoca il responsabile di quanto pubblicato sul sito.

 

appunto, è quello che intendevo io pix ;)

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ma è ovvio che se si ha già la p.iva non occorre aprirne una diversa per il sito! questo non l'ho specificato in quanto è una cosa ovvia, io parlo se una persona non possiede p.iva.

 

non puoi avere un sito che "pubblicizza" i tuoi lavori poichè per lo stato italiano diventa un'attività vera e propria, non lo dico io eh ma la legge. Le compravendite fra privati e le prestazioni occasionali sono cose totalmente diverse che. 

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ma è ovvio che se si ha già la p.iva non occorre aprirne una diversa per il sito! questo non l'ho specificato in quanto è una cosa ovvia, io parlo se una persona non possiede p.iva.

 

beh, dipende anche molto dal tipo di attività... se hai già una p.i. che attiene al campo, che ne so, informatico e vuoi aprirti un sito per vendere, boh, tipo bottiglie di vino, credo che cambiando settore nasca l'esigenza di aprirne una seconda... Comunque il problema non si pone perché il mio sito vetrina (se e quando riuscirò a costruirlo) non sarà provvisto di tariffari né, nella fase iniziale, destinato alla vendita, quindi nessun problema di p.i., cookies o altro... per adesso mi diverto a costruirlo, poi si vedrà :ciao:

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heisenberg, stai confondendo la necessità fiscale di avere o meno la partita iva con l'obbligo di esporla sul sito.

se hai un'attività lucrativa di qualsiasi tipo che ti consente legalmente di non avere la partita iva (e in questo topic non ci interessa la disamina di quali condizioni portino a questo), non dovrai esporla sul sito e non sarà necessario nemmeno se sul sito pubblicizzi o integri tale attività.

Al massimo, come scritto in precedenza, dovrai esporre il tuo codice fiscale.

In sostanza: non è il sito la discriminante. Se la partita iva hai dovuto aprirla ed il sito è correlato alla stessa attività, allora devi metterla. In tutti gli altri casi no.

 

Riguardo la direttiva sui cookies (che va ad aggiungersi alla normativa sulla tutela dei dati personali), fatto salvo che è l'ennesima inutile e complicata farsa, devi comunque sempre rispettarla perché vale per qualsiasi sito anche quelli di semplici privati che pubblicano le foto delle vacanze.

Dubito che nemmeno sforzandoti riuscirai mai a prendere una multa per non averla rispettata, ma tecnicamente dovresti metterti in regola.

Per evitare problemi basta che nel sito non metti: prodotti Google (Plus, Analytics, Adwords, Adsense, Maps, YouTube), Vimeo, TripAdvisor, Facebook, Twitter e social in generale. Inoltre devi disattivare eventuali statistiche del server. In caso contrario dovrai seguire le direttive.

An  a tuesday keeps the doctor away.

proud member of < noi finti professionisti > club - tessera 044

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pix ma io non parlo di esposizione di p.iva sul sito, mai detta una cosa del genere. Io parlo del sito in sè, ovvero se il sito presenta o pubblicizza prodotti,servici etc, il possessore di tale sito deve possedere la p.iva (se già non c'è l'ha, ovviamente) sia che venda un prodotto artigianale fatto in casa sia che venda oggettistica presa all'ingrosso, sia che venda 1 prodotto ogni 5 mesi sia che ne venda 10 al giorno a prescindere dalle limitazioni finanziare che possono eliminare l'obbligo della p.iva, ovvero se vendi oggetti fatti in casa e fai un sito per mostrarli e venderli, anche se guadagni 0 euro all'anno perchè non vendi, sei obbligato ad aprire la p'iva perchè offri un servizio di vendita pubblicizzando i prodotti sul sito ed è un dato di fatto (nosense secondo me) poichè io ho avuto colloqui con più commercialisti a riguardo. Puoi fornire prestazioni occasionali senza partita iva senza che tali prestazioni vengano pubblicizzate su un sito poichè altrimenti tale lavoro non diventa più occasionale.

 

riguardo ai cookies totalmente d'accordo.

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la partita iva serve se si ha un'attività di vendita continuativa, a prescindere che sia tramite sito, bancarella, garage,.....

presentare su un sito le proprie creazioni artigianali, non dichiaratamente a scopo lucrativo, non è considerata attività di vendita continuativa. Se qualche utente di tanto in tanto ti contatta perché vuole acquistare un tuo prodotto, è considerata vendita occasionale e puoi farlo legalmente rilasciando semplice ricevuta, dichiarando i redditi l'anno dopo e pagandoci le tasse.

quindi per rispondere a pepentina, può iniziare il suo sito di presentazione e vendere qualche pezzo senza l'obbligo della p.iva

certo che se mette un catalogo con prezzi, disponibilità etc... è ovvio che serve la partita iva, ma non tanto perché si ha un sito bensì perché si sta vendendo in modo continuativo e non si è più quindi artigiani ma commercianti veri e propri.

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la partita iva serve se si ha un'attività di vendita continuativa, a prescindere che sia tramite sito, bancarella, garage,.....

presentare su un sito le proprie creazioni artigianali, non dichiaratamente a scopo lucrativo, non è considerata attività di vendita continuativa. Se qualche utente di tanto in tanto ti contatta perché vuole acquistare un tuo prodotto, è considerata vendita occasionale e puoi farlo legalmente rilasciando semplice ricevuta, dichiarando i redditi l'anno dopo e pagandoci le tasse.

quindi per rispondere a pepentina, può iniziare il suo sito di presentazione e vendere qualche pezzo senza l'obbligo della p.iva

certo che se mette un catalogo con prezzi, disponibilità etc... è ovvio che serve la partita iva, ma non tanto perché si ha un sito bensì perché si sta vendendo in modo continuativo e non si è più quindi artigiani ma commercianti veri e propri.

 

perfetto, grazie!

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