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Tim Cook alla Bocconi... Ma i giovani dove sono?


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Oggi Tim Cook presenzierà all'avvio dell'anno accademico della Bocconi...

Non posso non esternare il mio sconcerto nel vedere una sala piena di persone "vecchie", con una quasi totale assenza di studenti... 

Quando Jobs fece il suo celebre discorso alla Stanford, davanti a lui aveva migliaia di giovani menti pronte a cogliere ogni ispirazione...

Oggi Cook parlerà ad una platea inadeguata per il messaggio che dovrà destinare, oltre che assolutamente non in grado di coglierlo.

Non è possibile che ogni volta il nostro paese è bravissimo a perdere le occasioni di ispirare i giovani, preferendo comunicare continuamente con un pubblico vecchio, non adatto a traghettare questo paese verso l'orizzonte di innovazione che i nostri politici sono bravissimi a promettere, ma solo a parole...

 

Permettetemi infine un altro sfogo: siamo ancora davvero convinti che una Università pubblica offra le stesse possibilità di una privata? Che senso ha continuare a proporre una università di serie B e una di serie A? 

 

Scusate lo sfogo, ma non potevo rimanere in silenzio davanti all'ennesima mancata opportunità!...

MacBook Pro 13" Retina Mid 2014 - iPhone 7 Plus 128Gb Gold - Apple Watch 42mm Series 2 Sport Gold

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"siamo ancora davvero convinti che una Università pubblica offra le stesse possibilità di una privata?"

 

siamo davvero convinti che l'università privata sia un'opportunità? il solo costo proibitivo (già alto nelle università pubbliche ma comunque accessibile e calcolato in base al reddito) rende un'università privata una opportunità per chi già può permetterselo.

 

in ogni caso se il discorso viene organizzato durante l'anno ed è uno degli incontri che non fermano le lezioni credo sia ovvio che nessuno degli studenti voglia "sprecare" il proprio tempo.

 

poi sinceramente andare a sentire il discorso di Steve Jobs è una cosa, andare ad ascoltare Tim Cook è tutt'altra cosa... un luminare che ha letteralmente commercializzato il futuro contro l'imprenditore che ha preso il suo posto (che fin'ora ha più che altro vissuto di rendita).

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A parte che si tratta della Bocconi, indi per cui sai quanto gliene impippa ai figli di daddy che "viene un vecchio a parlare di cose", "ma chi è?" "Quello dell'i-phone e dell'i-watch (perché ancora non sono neanche in grado di scriverli corretti)";

in secondo luogo io non sono solito frequentare ambienti giovani ma mi pare che "i giovani italiani di belle speranze" siano, fortunatamente, per lo più all'estero o in procinto di andarci, quindi neanche mi sfiora l'idea che, prima o poi, diverranno classe dirigente in Italia e che il discorso di Cook avrebbe potuto ispirarli.

Sulla questione pubblica vs privata stenderei un pietoso velo, fortunatamente, chissà ancora per quanto, l'istruzione pubblica italiana resiste allo sfacelo che da decenni si cerca di farne, e, limitatamente ai nostri confini, il privato non ha mai dimostrato di valere alcunché al di fuori di un nome spendibile nella medio borghesia dei padri piuttosto che dei figli.

Per dirne una, le prime università italiane nella classifica delle migliori a livello globale sono pubbliche, le private valgono come una cicca masticata buttata in una discarica abusiva chiusa 30 anni fa.

 

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Ho cercato di vedere il keynote, ma non partiva.
Cerco di guardarlo più tardi. É stato interessante?

< Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla... [Luciano De Crescenzo, 32 Dicembre] >

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Oggi Tim Cook presenzierà all'avvio dell'anno accademico della Bocconi...

Non posso non esternare il mio sconcerto nel vedere una sala piena di persone "vecchie", con una quasi totale assenza di studenti... 

Quando Jobs fece il suo celebre discorso alla Stanford, davanti a lui aveva migliaia di giovani menti pronte a cogliere ogni ispirazione...

Oggi Cook parlerà ad una platea inadeguata per il messaggio che dovrà destinare, oltre che assolutamente non in grado di coglierlo.

Non è possibile che ogni volta il nostro paese è bravissimo a perdere le occasioni di ispirare i giovani, preferendo comunicare continuamente con un pubblico vecchio, non adatto a traghettare questo paese verso l'orizzonte di innovazione che i nostri politici sono bravissimi a promettere, ma solo a parole...

 

Permettetemi infine un altro sfogo: siamo ancora davvero convinti che una Università pubblica offra le stesse possibilità di una privata? Che senso ha continuare a proporre una università di serie B e una di serie A? 

 

Scusate lo sfogo, ma non potevo rimanere in silenzio davanti all'ennesima mancata opportunità!...

Hai perfettamente ragione su quanto riguarda le università private e pubbliche. Ma non ho capito se pensi davvero che quelle private siano migliori.

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Ospite fabbro.fabbro

Cosa dovevano andare a fare i giovani al discorso di cook?a sentire il solito privilegiato parlare di situazioni che non conosce?sentirlo parlare di parità, discriminazione o opportunità?

Ho letto solo stralci del discorso e se fossi stato li lo avrei fischiato clamorosamente.

 

il discorso pubblico e privato è la solita cavolata, se l'università pubblica fa schifo (io non lo penso, se parliamo di medie e superiori sono d'accordo ma l'universita italiana, soprattutto a milano fa brutto!) bisogna migliorarla non chiuderla.Lasciamo solo quelle private cosi l'istruzione diventerà un bene per pochi?io sono tra quelli che non ha finito l'università per pigrizia e soprattutto per il costo, non potevo permettermela.

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Preceduto dai discorsi del presidente della Bocconi Mario Monti e del rettore Andrea Sironi, Cook ha parlato per una ventina di muniti scarsi, leggendo il suo intervento da un iPad Pro (che sarà in vendita questo fine settimana). Diretto e veloce, sa essere istituzionale e insieme puntare sulle emozioni: inizia con un «Buongiorno» in italiano e prosegue in inglese con il suo inconfondibile accento dell’Alabama. 

Fonte: La Stampa

 

 

Non c'era bisogno di usare un iPad Pro, poteva leggerlo sul Watch e far credere che avesse fretta... :ghghgh:  

< Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla... [Luciano De Crescenzo, 32 Dicembre] >

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Ospite fabbro.fabbro

qualcuno ha un video/trascrizione completa dell'intervento?

Le frasi riportate dai giornali sono spesso differenti e differiscono soprattutto le reazioni, dal giornale che riporta lunghi applausi e giovani a profusione a chi parla di poche emozioni e tanti vecchi ad assistere al discorso

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qualcuno ha un video/trascrizione completa dell'intervento?

Le frasi riportate dai giornali sono spesso differenti e differiscono soprattutto le reazioni, dal giornale che riporta lunghi applausi e giovani a profusione a chi parla di poche emozioni e tanti vecchi ad assistere al discorso

 

Lo cerco anche io.

Se lo trovi giralo qui :)

 

Complimenti! questa è bellissima.

 

:ghghgh:

< Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla... [Luciano De Crescenzo, 32 Dicembre] >

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Piccolo stralcio:



Sinceramente non l'ho finito di sentire. E' patetico, non poteva nemmeno impararsi due righe...  :ghghgh:  E poi non mi pare che dica cose troppo interessanti. E' più bravo a sfoggiare l'Apple Watch con Bono sul palco

< Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla... [Luciano De Crescenzo, 32 Dicembre] >

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Ospite fabbro.fabbro

Sinceramente non l'ho finito di sentire. E' patetico, non poteva nemmeno impararsi due righe...  :ghghgh:  E poi non mi pare che dica cose troppo interessanti. E' più bravo a sfoggiare l'Apple Watch con Bono sul palco

 

 

Credo sia il discorso completo.

 

:clap:  :clap:  :clap:  :clap:  :clap:  :clap:

La leccata di fondoschiena a monti ci sta tutta....poi va a cena con renzi...perfetto paraculo.

Ci mancava Pizza, spaghetti, mandolino e mafia e aveva citato tutti i luoghi comuni.

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Credo sia il discorso completo.

 

:clap:  :clap:  :clap:  :clap:  :clap:  :clap:

La leccata di fondoschiena a monti ci sta tutta....poi va a cena con renzi...perfetto paraculo.

Ci mancava Pizza, spaghetti, mandolino e mafia e aveva citato tutti i luoghi comuni.

 

 

:ghghgh:

< Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla... [Luciano De Crescenzo, 32 Dicembre] >

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A parte che si tratta della Bocconi, indi per cui sai quanto gliene impippa ai figli di daddy che "viene un vecchio a parlare di cose", "ma chi è?" "Quello dell'i-phone e dell'i-watch (perché ancora non sono neanche in grado di scriverli corretti)";

in secondo luogo io non sono solito frequentare ambienti giovani ma mi pare che "i giovani italiani di belle speranze" siano, fortunatamente, per lo più all'estero o in procinto di andarci, quindi neanche mi sfiora l'idea che, prima o poi, diverranno classe dirigente in Italia e che il discorso di Cook avrebbe potuto ispirarli.

Sulla questione pubblica vs privata stenderei un pietoso velo, fortunatamente, chissà ancora per quanto, l'istruzione pubblica italiana resiste allo sfacelo che da decenni si cerca di farne, e, limitatamente ai nostri confini, il privato non ha mai dimostrato di valere alcunché al di fuori di un nome spendibile nella medio borghesia dei padri piuttosto che dei figli.

Per dirne una, le prime università italiane nella classifica delle migliori a livello globale sono pubbliche, le private valgono come una cicca masticata buttata in una discarica abusiva chiusa 30 anni fa.

 

Sul discorso università pubblica vs. università privata, sono d'accordo. Unica nota che mi permetto di aggiungere è relativa al fatto che, purtroppo, il blasone che accompagna le università private (in realtà ormai tale assunto si può benissimo circoscrivere alla sola Bocconi, la LUISS ad esempio è in caduta libera da questo punto di vista) permette ai suoi studenti di accedere ad opportunità lavorative a discapito di un laureato di una qualunque università pubblica. Questo almeno in Italia, ma per fortuna all'estero non è così, motivo per cui molti giovani menti emigrano. E fanno bene a farlo, sono d'accordo con te, tuttavia di questo passo qui rimarrà poco e niente, e non so quanto ci convenga dire che siamo "fortunati" in questo...

 

Ad ogni modo, i figli di papà invece si bulleranno anche di questo "incontro", proprio come si bullano del fatto di studiare alla Bocconi invece che all'Università di Macerata (città scelta a caso, non so neanche se lì hanno un ateneo).

 

Può essere, ma in generale vedo più paraculi i rettori.

 

Ah, poco ma sicuro. Ormai i rettori sono a tutti gli effetti dei politici.

MacBook Air 11" early 2015 ~ ASUS ZenFone 2 ZE551ML

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Siamo fortunati perché, grazie alle loro capacità e coraggio, quello che questo paese ha portato in dote alle generazioni future non sarà solo un inutile ramo secco, ma tanti germogli che attecchiscono e fioriscono altrove, dove la terra è fertile.

Non sono uno che spara percentuali a caso, ma quasi tutti gli amici di una vita sono altrove, e va bene così, è giusto che sia così, è necessario che lo sia.

Per la Bocconi o qualsiasi altra istituzione ritenuta tale solo per una questione economica, io ho un riso amaro ogni volta che leggo il rank internazionale di questi fenomeni da baraccone.

 

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Per quanto riguarda il nostro sistema che non ci favorisce beh non è una novità.... È comunque se vogliamo dirla tutta anche la mia generazione (quindi l'annata 2002 e giù di lì, già quella del 1996 è diversa) si impegna a complicarsi il tutto, venite un giorno in classe e la normalità è nella maleducazione, nella prepotenza mentre quelli come noi sono strani... A questo proposito avrei una soluzione semplice per far capire a tutti quanto sia importante la vita è bisogna sfruttarla al massimo, ma qui si parla di idee personali e basate su esperienze personali...

Comunque riguardo i nostri giovani tempi fa avevo linkato un articolo che riguardava quest'ultimi, e parlo di quest'ultimi e non di del noi perché guarda caso erano studenti universitari di un paio di anni più grandi di me, e come detto prima già la musica cambia con solo un paio (forse un po' di più) di anni di differenza

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Connessione nelle università pubbliche, con roba tipo... 400-500 utenti connessi:

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nell'università che frequentavo fortunatamente la linea va meglio... o almeno andava meglio fino a una settimana fa, ora lavoro quindi non riesco più a frequentare.

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Non ho frequentato università o altre scuole se non quella d'obbligo, ma riguardo a ciò che dice Mr Floyd sui vecchi presenti penso che rispecchia il sistema Italia se permettete un parere di un "ignorante"

(per quel che riguarda la presenza di Monti stendo un velo pietoso)

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Non c'era bisogno di usare un iPad Pro, poteva leggerlo sul Watch e far credere che avesse fretta... :ghghgh:  

AHAHAHAHAHAH Grande! XD

 iMac Aluminum 20" 2.4 GHz, 4 GB RAM (2007) OS X Yosemite 10.10.5
Sei pianista o tastierista? VIENI QUI

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Comunque, non voglio esprimermi e/o dilungarmi troppo sul discorso "università pubbliche vs. università private"; ma fatto sta che, seppur l'istruzione dovrebbe essere garantita ed accessibile nel migliore dei modi a tutti, la stragrande maggioranza delle università pubbliche (soprattutto) del Sud Italia è una spanna sotto quelle private del Nord, per non parlare, poi, del confronto con l'estero. É vero che all'estero devi sborsare cifre da capogiro (quello che si fa in Europa non è nulla rispetto a quanto è richiesto negli States), ma il confronto con i mille problemi quotidiani delle università nostrane non regge proprio.

< Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla... [Luciano De Crescenzo, 32 Dicembre] >

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Il discorso delle università del Sud s'incentra su un problema sistemico di tutto il meridione, tutto sommato le università non presentano differenze così marcate come altri ambiti del vivere quotidiano.

 

Perfettamente d'accordo e ti garantisco che i problemi logistici (il più delle volte di questo si tratta) e/o legati al degrado (strutture fatiscenti, no fondi, no niente di niente) sono gli stessi che troviamo in: sistemi di trasporto pubblico (metro, tram, autobus... esistono questi ultimi!?), luoghi vari per l'istruzione (biblioteche, aule studio e così via), centri culturali (musei che chiudono, e così via)...

Quindi non fa una piega il tuo discorso. Fatto sta che non è perché "tutto va male", allora non ci si può lamentare dell'università. Che l'istruzione qui da noi sia pessima è un dato di fatto e non vedo perché, prendendo coscienza di ciò, io debba subire questo scempio in virtù di chissà quale speranza di "rinascita"

< Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla... [Luciano De Crescenzo, 32 Dicembre] >

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L'unico modo per non subire è migrare, presumo.

 

Ironia?

No, perché anche io la vedo - tristemente - come l'unica soluzione.

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Ospite fabbro.fabbro

emigrare dove?non esiste il paese perfetto, ognuno ha le sue magagne.

Sull'università non sono d'accordo, ci sono ottime università con docenti eccezionali che cavano sangue dalle rape con il poco messo a disposizione, concordo invece sulla difficoltà di accesso dal punto di vista economico a questo tipo di istruzione.abbiamo poli di ricerca a milano e torino (dove è stato prodotto arduino per dire) che fanno invidia alla silicon valley (solitamente vengono qui, comprano menti e progetti e salutano).io non credo che il problema sia l'istruzione quanto un popolo di attendisti e opportunisti per i quali è piu facile lamentarsi che proporre.il problema dell'italia sono gli italiani

Emigrare è la scelta di chi non vuole combattere per questo paese e sceglie la strada facile.Io credo che questo paese si possa riprendere solo se le nostre "eccellenze" invece di andare all'estero a monetizzare si mettessero al servizio della società.

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La strada facile.. :ghghgh:

La strada saggia, io sono stanco di essere trattato come Agnelli quando devono pretendere qualcosa da me e peggio dell'ultimo operaio Fiat quando devono tutelarmi, per mantenere gente che all'alba del 2016 non ha idea di quale sia il significato del termine produttività.

No grazie, i vecchi di questo paese manteneteli voi, o che si mantengano da soli, dato che sono tanto bravi.

I giovani han tutto da perdere qui, che vadano dove almeno sono trattati come esseri umani.

 

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emigrare dove?non esiste il paese perfetto, ognuno ha le sue magagne.

Sull'università non sono d'accordo, ci sono ottime università con docenti eccezionali che cavano sangue dalle rape con il poco messo a disposizione, concordo invece sulla difficoltà di accesso dal punto di vista economico a questo tipo di istruzione.abbiamo poli di ricerca a milano e torino (dove è stato prodotto arduino per dire) che fanno invidia alla silicon valley (solitamente vengono qui, comprano menti e progetti e salutano).io non credo che il problema sia l'istruzione quanto un popolo di attendisti e opportunisti per i quali è piu facile lamentarsi che proporre.il problema dell'italia sono gli italiani

Emigrare è la scelta di chi non vuole combattere per questo paese e sceglie la strada facile.Io credo che questo paese si possa riprendere solo se le nostre "eccellenze" invece di andare all'estero a monetizzare si mettessero al servizio della società.

 

Che ci siano non c'è dubbio. Le eccellenze in Italia ci sono. É proprio questo il problema. Ci sono grosse eccellenze, una situazione media "sotto" la media europea ed una piccola parte ancor più degradata.

Come la mettiamo con tutte le università del centro-sud? Dobbiamo giustificarle per il sol fatto che in Italia qualche università funziona? 

E comunque, credo che chi emigri non lo faccia solo perché quella è la via più facile (che poi è tutto da vedere: ci sono costi, c'è l'impegno, la volontà, l'allontanamento da casa e così via); piuttosto per poter arricchire le proprie esperienze di vita che, altrimenti rischierebbero di diventare troppo statiche. Qui da noi le giornate rischiano di essere tutte uguali, proprio perché ci son meno opportunità.

< Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla... [Luciano De Crescenzo, 32 Dicembre] >

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Ospite fabbro.fabbro

il centro sud non può aspettare di essere salvato, se si danno una mossa e inizino ad essere loro la motrice del cambiamento.le univesità al sud sono in queste condizioni grazie ai baroni e ai loro favori, a quelli che si piegano a queste usanze e chi nonostante tutto le tollera.Conosco più di una persona che è andata al sud a comprarsi lauree o diplomi.Questa situazione, per primi, sta bene a chi ne usufruisce.Come detto anche in precedenza in mezzo a questo guano ci sono anche eroi che svolgono il loro lavoro con orgoglio.

Quando parlo con i miei amici emigrati nessuno ha mai detto di averlo fatto per esperienze di vita, sicuramente le faranno, ma non era quello il motivo.Il motivo è una rassegnazione di base, il senso di impotenza davanti ad un paese che non vuole cambiare e l'idea che l'erba del vicino è sempre più verde.Di tutti i miei amici non ne conosco uno che non tornerebbe subito in italia se gli assicurassero lo stesso stipendio....alla fine è questione di soldi, sempre e comunque.

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