Scrittura tradizionale nel terzo millennio, ovvero 'Riscopriamo la stilografica'

[Utonto]

@pix: grazie mille per l'aiuto; a questo punto ancora nulla di definitivo (anche se temo che questo 'silenzio' da febbraio in avanti dia poche speranze).

[Bacchinif]

Potrei mettermi a smontarla.
Nel weekend lo faccio e vi aggiornerò su ulteriori sviluppi.

[pix]

Potrei mettermi a smontarla.

Nel weekend lo faccio e vi aggiornerò su ulteriori sviluppi.

 

[Bacchinif]

La boccetta di inchiostro Parker che acquistai tempo fa sta giungendo al terminale e risulta sempre più difficile ricaricare la penna.

Dico io: queste boccette non potrebbero farle più comode!? Non capisco perché ogni volta ci si debba riempire le dita di inchiostro e rischiare di rovesciarla mettendola in strane posizioni.

Avete qualche "rimedio della nonna"?

[pix]

chilometri e chilometri di carta igggggggienica is the answer

[Utonto]

La boccetta di inchiostro Parker che acquistai tempo fa sta giungendo al terminale e risulta sempre più difficile ricaricare la penna.

Dico io: queste boccette non potrebbero farle più comode!? Non capisco perché ogni volta ci si debba riempire le dita di inchiostro e rischiare di rovesciarla mettendola in strane posizioni.

Avete qualche "rimedio della nonna"?

Provette. E peschi da lì.

[Bacchinif]

Provette. E peschi da lì.

 

Provette abbastanza larghe però, no? Cioè, come minimo deve entrarci tutta la penna e penso (ma potrei sbagliarmi) che le classiche provette da "chimico" siano troppo piccole.

[Utonto]

@Bacchinif: io ho usato esattamente quelle; provette prese in farmacia per esami delle urine... Vero che, essendo un perito chimico, ho il portaprovette in casa, altrimenti mantenerle in equilibrio è comunque complesso. L'unica penna che mi è impossibile caricare con questo metodo è la Mezzanotte, a causa della dimensione della sezione; per le altre, nessun problema.

[GianlucaR]

Foto di gruppo... [emoji16]

[pix]

belle!

soprattutto le prime due da sx 

[GianlucaR]

 

[Utonto]

Bellissime tutte e tre... Con una predilezione per la prima, che ricorda la Visconti Manhattan Magma... Certo, ad un prezzo nettamente più accessibile! Inoltre, è un peccato vedere come un modello molto classico (Manhattan del 1994) venga riproposta con un aggiornamento stilistico - cosa di per sé corretta - che ne fa perdere le caratteristiche originarie (colore e materiale di produzione) e con un prezzo davvero elevato, anche considerando la tiratura di soli 500 esemplari...

[GianlucaR]

Bellissime tutte e tre... Con una predilezione per la prima, che ricorda la Visconti Manhattan Magma... Certo, ad un prezzo nettamente più accessibile! Inoltre, è un peccato vedere come un modello molto classico (Manhattan del 1994) venga riproposta con un aggiornamento stilistico - cosa di per sé corretta - che ne fa perdere le caratteristiche originarie (colore e materiale di produzione) e con un prezzo davvero elevato, anche considerando la tiratura di soli 500 esemplari...

Uhm... Il fatto che tu abbia citato la "Magma" (penna che assolutamente non conosco... e, per questo, mi documenterò) è sintomatico: infatti la mia stilografica si chiama Volcano Grey.

Dalle tue parole, però, non ho capito se hai confuso la mia penna con la nuova Manhattan o altro...

EDIT: ho visto qualche foto della Manhattan 2016... Non puoi averle confuse. [emoji56]

[Utonto]

No, infatti! Non le avevo confuse... [emoji23][emoji23][emoji23] Lamentavo il cambiamento attuato dalla Manhattan originale alla nuova Magma [emoji4]

[GianlucaR]

No, infatti! Non le avevo confuse... [emoji23][emoji23][emoji23] Lamentavo il cambiamento attuato dalla Manhattan originale alla nuova Magma [emoji4]

Ah ecco!

[emoji38]

[Utonto]

Utonto vuole uno stub. E lo vuole ora.

[Utonto]

Niente stub ma....

[Utonto]

Il giorno dopo le due Sheaffer vintage (anni '40), ecco arrivare... lo stub!    

Ordinata or ora... 

 

Fountainpen.it Reiki!

[GianlucaR]

Il giorno dopo le due Sheaffer vintage (anni '40), ecco arrivare... lo stub!

Ordinata or ora...

Fountainpen.it Reiki!

Mi piace la filosofia orientale che ha ispirato questo "strumento di scrittura": Rigore e Regola sono due dei principi che dovrebbero ispirare ogni uomo.

Molto molto interessante il sistema di caricamento.

Lo Stub 1.3 mm, poi, sarà tutto da scoprire (essendo abituato all'1.1, sono curioso di vedere questa diversa tipologia).

Complimenti!

Volevi avere uno Stub... Ma riceverai molto di più!

PS: ...Sheaffer...

Ecco cos'erano quelle due "cose"!

Stavo ancora cercando di capirle... [emoji16]

[Utonto]

@GianlucaR: beh, dai... Il 'white dot' si vedeva bene... E le ho anche mostrate aperte (o, per la matita, con mina e gomma 'a vista'). Se vuoi posso dirti di più: Sheaffer Tuckaway 1250, dove il 1250 indicava il prezzo originario, ovviamente in dollari ($12,50). Sono i miei primi strumenti di scrittura in celluloide e, per quanto i vari appassionati trovino questo materiale superiore a qualsiasi resina moderna, io tutte queste differenze mica le ho notate... Sempre di materiale plastico si tratta! Certo, non esporrei mai una penna in celluloide alle fiamme, in quanto più che bruciare potrebbe esplodere (celluloide = nitrato di cotone; si cerchi in rete la storia del materiale, anche inerente alla produzione di pellicole cinematografiche), tuttavia non mi sembra superiore alle moderne plastiche, né come lucentezza, né come varietà di colori... Ma tant'è...

Reiki: quando ho letto da dove è stata presa l'ispirazione e dopo aver visto i due ideogrammi sul pennino (probabilmente hiragana, anziché katakana; dovrei vederli meglio) ho deciso che fosse la penna giusta per lo stub: dovrò re-imparare a scrivere, onde evitare di zappare il foglio, pertanto avrò bisogno di tempo. Di molto tempo! Per la dimensione: beh, la larghezza di tratto dovrebbe essere ininfluente per l'utilizzatore avvezzo a questo pennino, fatta salva la - ovvia, direi - differenza nel risultato finale. Tra l'altro consumerà come una Ferrari... Sistema di caricamento: mi piace la possibilità di usare il fusto come serbatoio; molto meno la dimensione del pulsante che, secondo me, rende davvero molto lungo il fondello... Chissà se la stilografica sarà proporzionata, essendo anche costruita con resina di due colori...

[Utonto]

Pare che nessuno utilizzi più le stilografiche...

Io, ovviamente, continuo e... È finalmente arrivata la Reiki con il mio primo stub

[Utonto]

Dopo la Reiki (che mi sta dando qualche grattacapo), ecco che è arrivata la Fantasia Vintage, penna creata da Delta per il negozio Stilograph Corsani di Roma.

È, in pratica, una rivisitazione della The Journal (che ho e trovo perfetta): innanzitutto, cambia il materiale, che anziché essere plastica è celluloide e devo dire che, a differenza di quanto detto in merito alle Tuckaway, le differenze ci sono (riflessi e sensazione al tatto, ancor più calda rispetto alla resina tradizionale); le altre due differenze sono la vera sul cappuccio (nella Journal sono presenti due vedette, ravvicinate, molto più sottili) ed il pennino che non ha alcuna decorazione specifica, riportando solo il simbolo della Casa produttrice (due pennini contrapposti).

La penna scrive benissimo, fin dal primo momento (mentre la Reiki... ); inoltre, è destino che io debba scrivere con tratti molto sottili, in quanto le uniche due penne che montano pennini diversi dal tratto F sono la Reiki e questa. Già, questa, che ho deciso di equipaggiare con un bel tratto M per provare qualcosa di diverso; bene, con il nero in dotazione alla penna, scrive più sottile del pennino F della 70th (il quale, per correttezza informativa, è stata in riparazione dal Pennaio, in quanto faceva le bizze) e poco più spesso, proprio una cosa irrisoria, del pennino F della già citata Journal.

Veniamo ora alle immagini:

pacco imballato

confezione chiusa

prima visione della penna e del flacone di inchiostro

sfumature

sfumature 2

[Utonto]

Altre immagini:

[pix]

oggettivamente molto bella, anche se non è nel mio stile.

caratteristiche del pennino, oltre al tratto?

[Utonto]

Buongiorno e bentornato in questo spazio, @pix!

Pennino in acciaio, tratto F come detto in precedenza, accoppiato ad un alimentatore monocanale in ABS. Il tutto è di produzione Bock e l'alimentatore, nello specifico, è lo stesso che equipaggia la Reiki, la Journal e la Mezzanotte, ovvero uno dei migliori da me mai usati. Il pennino di questa Vintage è molto scorrevole, leggerissimamente 'molleggiato', tuttavia - almeno per ora - gradisce poco angoli di scrittura estremi.

Se non è nel tuo stile per il colore, puoi guardare le altre tonalità disponibili; se, invece, è una questione di veretta, puoi guardare la Journal (magari blu scuro e con finiture brunite anziché rodiate), dato che è una delle penne più comode in assoluto tra quelle in mio possesso.

Se, invece, è proprio una questione di linea... Beh, il mercato offre tanto

Per dare un'idea:

The Journal

The Journal 2

[pix]

ma perché vuoi farmi comprare un'altra penna?

per il momento mi basta (e avanza) l'Aurora

[Utonto]

@pix: per non essere il solo a dilapidare il mio patrimonio...

[pix]

lascia fare.... che di soldi ne scialacquo già abbondantemente altrove...

[Bacchinif]

Faccio un up in questa discussione perché di recente a casa ho trovato un'altra Aurora (ignoro il modello) dal pennino "M" ed ho deciso, così, di rimetterla a camminare. La penna in questione è la seguente:

 

Bene. Inizialmente ne ignoravo il modello e la marca perché effettivamente non ne trovavo indicazioni da nessuna parte, ma poi leggendo sul pennino (che ho dovuto pulire con un po' di carta) ho letto la dicitura "AURORA". Prima di usarla ho messo la sezione a espugnare il bicchiere d'acqua e nonostante i forse dieci anni di inutilizzo è comunque fuoriuscito parecchio inchiostro.
Dopo un paio d'ore (diciamo anche quattro) l'ho asciugato (per la fretta ho accelerato il processo con un asciugacapelli) ed ho poi caricato una cartuccia grande al suo interno con dell'inchiostro prelevato da una siringa.
All'inizio usciva un misto di acqua ed inchiostro (mea culpa nel non aver fatto asciugare bene il tutto), ma dopo un po' è iniziato ad uscire il regolare inchiostro nero che utilizzo.

Ora... la sto usando ma devo riconoscere che per quanto la penna sia carina sente il peso degli anni: la scrittura non è scorrevole come sull'altra Aurora che ho. Suggerimenti per renderla più fluida?

 

P.S. Come dicevo prima, non sono sicuro che ci sia un Converter ma è probabile che sia inserita solo una "cartuccia lunga". Infatti non vi era alcun meccanismo di ricarica (pompetta o vite)

 

[Bacchinif]

Ho postato su un altro forum, ma posto anche qui... non si sa mai:

Salve a tutti, è da un po' di tempo che non scrivo nel forum ma ogni tanto cerco comunque di leggervi. Qualcuno di voi ricorderà, ma in passato ho aperto un paio di thread in cui chiedevo consigli su una penna da regalare ad un amico.
Ora, ahimé, è toccato a me: la mia Aurora B-11 X (Tratto F) si è rotta e necessito, quindi, di sostituirla con un'altra. La sintomatologia della penna in mio possesso, sostanzialmente è un allargamento eccessivo dei rebbi che l'hanno portata, con il tempo, a soffrire di allagamento. Molto spesso di trovo macchie di inchiostro sul foglio quando tolgo il tappo e, ovviamente, il tratto è diventato praticamente troppo spesso per poterci scrivere.

Soluzione 1. Aggiustare la Aurora.
Soluzione 2. Comprare una penna nuova.

Sarei più propenso per la seconda opzione perché il mio budget, per quanto scriva tutti i giorni con una stilografica, è, tuttavia, limitato e non credo, al momento, di voler spendere più di 40€. Mi rendo conto che per molti di voi si tratta di una cifra veramente irrisoria (se non sbaglio molti dispongono penne da 500 e passa euro), ma dal momento che per me è principalmente uno "sfizio" (mi troverei ugualmente bene a scrivere con delle Pilot VR 0.5) non vorrei spendere più di tanto.
Ora, sono in alto mare e non so bene come scegliere questa penna, ma di sicuro posso elencare i seguenti requisiti che mi farebbero comodo:

- Look e design non troppo retrò, a metà tra il moderno ed il classico.
- Abbastanza snella, ma non sottilissima (lo spessore dell'Aurora andava bene), dal momento che ho le dita abbastanza affusolate.
- Non troppo estrosa, insomma per la quotidianità senza, però, sfociare nel noioso.
- Pennino fine con tratto veramente fine (scrivo molto piccolo) e questa forse è la nota più importante.
- Converter integrato non a polpetta, ma a "vite" (solitamente riempivo quello della Aurora con un ago di una siringa).

Non ho, infine, problemi a comprare su internet o altrove. Abito a Napoli ed il negozio più rifornito è Casa Della Penna su Corso Umberto I, ma è anche uno dei più cari... Per dirvi: la mia Aurora che si trova a 40-50€ online lì è venduta a 90€!
Nella speranza di ricevere risposte, auguro a tutti una buona giornate ed una buona scrittura.