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Le rose del deserto rappresenta lo sguardo di un maestro della commedia all'italiana sui vizi del nostro popolo, nello specifico l'esercito durante la campagna di Libia nella seconda guerra mondiale.

Monicelli non ha perso un briciolo di lucidità e mordente nel descrivere l'italiano medio e conosce molto bene l'argomento di cui tratta, essendo una rappresentazione impietosa e feroce del pressapochismo che ci caratterizzava allora come ora.

Spero vivamente che non sia la sua opera ultima, perché il cinema ha ancora bisogno di artigiani sopraffini come lui.

Haber, Pasotti e Placido sono perfetti nell'impersonare le diverse macchiette italiche, ognuno con una sfumatura appropriata e plausibile.

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Informati se proiettano una versione in dialetto locale;) ;)

Magari lo ridoppio io ;)

;)

Se non volete rimanere inioranti ordinate subito "Parola di Erl", il nuovo Dizionario della Lingua italiana!.

Lo trovate solo qui!!! D'ACCOOORDOOO?

E se non lo acquistate subito vi verrà scagliata addosso la Maledizione universale del famoso Maestro di Vita Do Impotençao

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Zodiac è un buon film di impianto classico con due difetti marchiani, più gravi perché il regista non è un novellino, ma si chiama David Fincher.

Il primo è la lunghezza eccessiva, perché due ore e mezza sono sfiancanti, soprattutto se descrittive e non di azione.

Il secondo è l'errore di raccontare una storia vera passo dopo passo, senza un minimo di adattamento per il cinema.

Purtroppo in questa vicenda il turbamento scema dopo la prima mezz'ora in cui si esaurisce la vena che il regista ci aveva mostrato in Seven, per occupare il restante tempo con un'analisi di dettagli più o meno inutili che non sono accompagnati da alcun fatto concreto e finiscono così per annoiare.

Credo che Zodiac (che, tra parentesi, considero un'ottima prova di regia e non solo, ce ne fossero) non vada paragonato a Se7en, lo stesso Fincher riguardo alla poca affluenza negli USA ha detto:

"Even with the box office being what it is, I still think there's an audience out there for this movie. Everyone has a different idea about marketing, but my philosophy is that if you market a movie to 16-year-old boys and don't deliver Saw or Se7en, they're going to be the most vociferous ones coming out of the screening saying 'This movie sucks.'"

Poi io sinceramente non ci vedo grandi difetti nella lunghezza (molti bei film rasentano le 2 ore e mezza) o nelle descrizioni, per me è molto coinvolgente con le indagini, più alcuni momenti alti o di leggera tensione, il tutto lasciando una sorta di fastidioso dubbio nello spettatore che lascia la sala... insomma, non è Se7en (molto bello), è altro...

Poi ovviamente ognuno ha i suoi gusti: ieri sera a cena uno che conosco diceva quanto Zodiac "fa cagare" (testualmente), ma dubito sappia quantomeno chi è Fincher o che film ha diretto.

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"Spiderman 3°", una CAZZATA PAZZESCA...poi, non soddisfatto, mi sono visto "La città proibita", praticamente la risposta cinese a "Spiderman 3°":mad:

Era megli se stavo a casa con il Mac....

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Poi ovviamente ognuno ha i suoi gusti: ieri sera a cena uno che conosco diceva quanto Zodiac "fa cagare" (testualmente), ma dubito sappia quantomeno chi è Fincher o che film ha diretto.

Non è questo il mio pensiero e mi pare chiaro da ciò che ho scritto.

Semplicemente mi attendevo molto di più, conoscendo il regista.

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Il prescelto mantiene le promesse di essere un'avventura di paradossale mistero, rasentando sempre il credibile, senza esagerare nell'astrazione.

La narrazione è solida, con il protagonista Nicholas Cage che ha per tutto il tempo il fiato sul collo della necessità di scoprire ciò che si nasconde dietro l'apparenza.

Mi fa rammentare parzialmente The Village, senza per questo dare un senso di déjà vu.

Potente l'idea della comunità pagana e attraente la scenografia della processione sacrificale, con quella maschere che fanno il verso alla perversione dell'uso antico del carnevale.

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Le rose del deserto rappresenta lo sguardo di un maestro della commedia all'italiana sui vizi del nostro popolo, nello specifico l'esercito durante la campagna di Libia nella seconda guerra mondiale.

Monicelli non ha perso un briciolo di lucidità e mordente nel descrivere l'italiano medio e conosce molto bene l'argomento di cui tratta, essendo una rappresentazione impietosa e feroce del pressapochismo che ci caratterizzava allora come ora.

Spero vivamente che non sia la sua opera ultima, perché il cinema ha ancora bisogno di artigiani sopraffini come lui.

Haber, Pasotti e Placido sono perfetti nell'impersonare le diverse macchiette italiche, ognuno con una sfumatura appropriata e plausibile.

quoto ogni singola parola.

Zodiac è un buon film di impianto classico con due difetti marchiani, più gravi perché il regista non è un novellino, ma si chiama David Fincher.

Il primo è la lunghezza eccessiva, perché due ore e mezza sono sfiancanti, soprattutto se descrittive e non di azione.

Il secondo è l'errore di raccontare una storia vera passo dopo passo, senza un minimo di adattamento per il cinema.

Purtroppo in questa vicenda il turbamento scema dopo la prima mezz'ora in cui si esaurisce la vena che il regista ci aveva mostrato in Seven, per occupare il restante tempo con un'analisi di dettagli più o meno inutili che non sono accompagnati da alcun fatto concreto e finiscono così per annoiare.

quà non mi trovi d'accordo. pur essendo etichettabile come "thriller" (e ci sono 3, 4 scene davvero degne dei migliori thriller mai fatti), Zodiac è un film anomalo e magistrale al tempo stesso, ed è notevole che ancora si realizzino film come questo in giorni in cui vengono osannate cagate come i vari "saw". Il film di Fincher è un lavoro incentrato sul tema dell'ossessione, sia essa quella dell'assassino o quella degli degli uomini che su di lui indagano, e come punto di riferimento non prenderei qualcosa di Fincheriano, ma un grande film come "all the presidents men" di Pakula. Condivide con esso la lunghezza e l'accuratezza nel raccontare la passione giornalistica. Ecco, più che un thriller, lo trovo un monumento a un certo giornalismo ormai defunto.

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FBI Protezione testimoni 2, pur essendo un sequel, supera di gran lunga l'insignificante originale.

Certo non bisogna aspettarsi troppo da un film del genere, però è indicato per trascorrere una serata senza pensieri.

In ogni caso la sceneggiatura ha più mordente della precedente, forse perché conosciamo i personaggi e sappiamo cosa ci attende.

Ogni volta che la vedo mi innamoro di Amanda Peet.

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quà non mi trovi d'accordo. pur essendo etichettabile come "thriller" (e ci sono 3, 4 scene davvero degne dei migliori thriller mai fatti), Zodiac è un film anomalo e magistrale al tempo stesso, ed è notevole che ancora si realizzino film come questo in giorni in cui vengono osannate cagate come i vari "saw". Il film di Fincher è un lavoro incentrato sul tema dell'ossessione, sia essa quella dell'assassino o quella degli degli uomini che su di lui indagano, e come punto di riferimento non prenderei qualcosa di Fincheriano, ma un grande film come "all the presidents men" di Pakula. Condivide con esso la lunghezza e l'accuratezza nel raccontare la passione giornalistica. Ecco, più che un thriller, lo trovo un monumento a un certo giornalismo ormai defunto.

Che dire, se non che il referente che tu citi nasceva in un'epoca in cui il giornalismo esisteva ancora e quindi, inquadrando il film in questo filone, fa ancora più rabbia guardare al passato dalla prospettiva odierna.

Devo aggiungere però, che, pur concordando con la lettura da te suggerita, nessuno degli attori di Zodiac si può lontanamente paragonare a un sopracciglio di Redford e forse è qui che casca l'asino.

Fincher ha voluto fare un'operazione nostalgia, e concordo con te sul rischio commerciale incredibilmente finanziato, senza preoccuparsi, purtroppo, di dare compattezza al materiale che aveva in mano, che spesso sembra fatto di scene unite una all'altra e non scorre come dovrebbe.

Prova ne sia l'eccessivo uso di didascalie temporali.

Certo non è facile gestire una vicenda che si dilunga per quasi trent'anni, comunque l'ossessione non era solo quella del vignettista, ma anche del regista di non trascurare alcun dettaglio dell'infinita serie di eventi, pretendendo troppa attenzione dallo spettatore come fosse una cambiale in bianco.

Non valeva forse la pena dedicare più tempo alla caratterizzazione di un tipo con grandi potenzialità come il giornalista che finisce per diventare alcolista?

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Neverland.

Semplicemente bellissimo. Bravissimi gli attori da Johnny Depp Kate Winslet e i vari bambini fra cui quello che ha fatto Charlie ne La fabbrica di cioccolato.

Visto al cinema, se durava 5 min in + scoppiavo a piangere.

Il mio Blog ->

Tommy On Web :::: MacBook 2GHz White + Leopard 10.5.5 :::: iPod Nano (RED) 3g ::::

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Neverland.

Semplicemente bellissimo. Bravissimi gli attori da Johnny Depp Kate Winslet e i vari bambini fra cui quello che ha fatto Charlie ne La fabbrica di cioccolato.

Decisamente un film che fa sognare. Delicato e Poetico.

"In this place where time stands still it seems like everything is moving"

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ho visto il grande lewbosky dei fratelli Coen...boh non saprei,forse mi aspettavo di più...

prossimamente vedrò fratello dove sei sempre dei Coen..

"Trovare armonia, godere della bellezza sapendo che la vita è tutto il contrario di tutto: grandi gioie, grandi dolori, grandi sofferenze ma anche grande esaltazione..e alla fine sono nessuno,niente...o sono tutto

L'unico vero Maestro non è in nessuna foresta, non è in nessuna capanna, in nessuna caverna di ghiaccio nell' Himalaya...è dentro di noi" T. Terzani

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Trovo che Eragon sia la migliore saga fantasy mai prodotta, senza le inutili complessità de Il signore degli anelli e superando l'eccessiva semplificazione di Harry Potter.

La bellezza della storia è poi impreziosita da due grandi attori come Jeremy Irons e John Malkovich.

L'ambientazione ha poi un'ariosità che manca agli illustri predecessori, troppo cupi in modo quasi fine a se stesso.

La figura del drago è delicatissima e ricca di simbolismo etici ben inseriti.

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grindhouse......bellissimo...tarantino al cinema sempre un emozione spettacolare.

Ho concluso ottimi affari con:

jamespd, Untitled, brozz87, lelepro, beed_me, Ginolab, Azna, Skaternik, MacLo, giuppit, Pippotag, lonewolf, capacaronte, Gualo, Firelord, StefanoMD, Alecxx, Nellolo, Plenilunioblu, Mikiresty,Danilo666,sesshoumaru, Pelato.

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Negli ultimi giorni

Il castello errante di Howl

Princess Mononoke

Entrambi caldamente consigliati.

Come la maggior parte delle altre cose intorno a cui gli uomini si eccitano, quali la salute e la malattia, la vecchiaia e la giovinezza, oppure la guerra e la pace, dal punto di vista della vita spirituale e' soltanto materia prima. (Berlicche)

"Le parole condizionano la lettura dei fatti" (R.Saviano)

Vieni a trovarci nella "PICCOLA ACCADEMIA DI ITALIAMAC! --> LINK

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Negli ultimi giorni

Il castello errante di Howl

Princess Mononoke

Entrambi caldamente consigliati.

Bellissimo il castello errante di howl..........

io devo assolutamente vedere il nuovo film di Goro Miyazaki "I racconti di terramare".

I MIEI DIPINTI SU FLICKR.COM

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Il mercante di Venezia è la perfetta trasposizione cinematografica di un'opera di Shakespeare caratterizzata dall'esemplarità del congegno, nell'alternanza tra dramma e commedia sofisticata.

Il film è un piacere per l'anima con quei dialoghi tratti dalla scrittura del Bardo.

Ci si rende conto di quanto il cinema consueto sia vacuo rispetto alla vera arte, che non è mai desueta.

Protagonisti in grande forma sono Al Pacino, Jeremy Irons e Joseph Fiennes.

L'idea portante del capolavoro è quella del labile confine tra giustizia e ingiustizia, tra verità e finzione, tra amore e odio.

Esecuzioni così magistrali delle prospettive opposte non ne sono state scritte più.

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Al limite sarà Turistas. :rofl:

può essere.......

non cambia il contenuto......uno schifo!:rofl:

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella danzante!!!

Amo gli uomini che cadono, se non altro perché sono quelli che attraversano!

Il Blog di Bimbetta: elaborazione DSM V.

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