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calicabe

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Trasformers

i gusti sono gusti ma secondo me è da vedere , ne vale davvero la pena

non credevo mi sarebbe piaciuto tanto

http://club.giovani.it/zerowatt

http://www.flickr.com/photos/7940399@N08/

IPHONE[ 3g/COLOR]

imac 20" -- powerbook 12" MacBook Air

ipod video 30 gb white -- ipod nano 2 gb white -- ipod shuffle silver

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The Beach

A mio parere uno dei film migliore di Leonardo Di Caprio... scenari stupendi e musiche uniche... e poi usano gli iMac!! :DD:D:rofl:

:rofl:

iMac g3, Mac Mini CD, iMac intel 17", Macbook 13", AppleTV, Airport Extreme & Express, iPod Classic, Shuffle 2G, Shuffle 4G, iPod Mini

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stasera al cinema transformers

MacBook Pro 2,4 GHz, 4 GB Ram, 500 GB Hd, OsX 10,6,5

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Pod Classic, 80 GB

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stasera al cinema transformers

Volevo andarlo a vedere pure io... ma i miei amici a volte sanno essere più biellesi di me e vanno martedì... così devo aspettarli... :rofl:

:DD

PS. Poi mi dici com'è...!! :D

iMac g3, Mac Mini CD, iMac intel 17", Macbook 13", AppleTV, Airport Extreme & Express, iPod Classic, Shuffle 2G, Shuffle 4G, iPod Mini

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nn dirmi nulla

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Athlon 64 X2 5600 su MB Asus M3A32-MVP Deluxe - 8 GB ram - 3 TB - Arch Linux e Win Se7en

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Tentazioni d'amore rispecchia i canoni del classico feulleitton sofisticato, in cui due uomini si contendono una donna con il contorno di equivoci e incomprensioni.

I suoi assi nella manica sono le interpretazioni sentite di Edward Norton, che è anche regista, e di Ben Stiller, ottima spalla in questo caso.

Il contesto religioso in cui è calata la contesa aggiunge pepe alla vicenda, essendo i due protagonisti uno un rabbino e l'altro un prete.

New York è sempre un ottimo sfondo per le vicende del cuore.

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La Città Proibita suscita ammirazione per i livelli di raffinatezza raggiunti dalla Cina quando in occidente eravamo ancora alla pura macelleria nella guerra.

Le scenografie sono onuste di eleborazioni e affascinanti, così come l'enorme impiego di comparse in carne e ossa.

Le tecniche di combattimento rappresentano lo stato dell'arte dell'eterno gioco tra la vita e la morte.

Curioso scoprire di quali bizantinismi fossero capaci gli imperatori e gli oppositori nei loro continui complotti.

Perfette anche le facce scelte, ognuna esempio esplicito del vizio che la muove.

Poco spazio è lasciato all'invenzione, perché la vicenda è la vera storia dell'imperatore che creò la Cina come la conosciamo da un insieme di staterelli in lotta fratricida fra loro.

La recitazione non sfigurerebbe a teatro e la vita dimostra di riuscire ad essere più complessa e ricca di colpi di scena di un romanzo.

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Scoop mi pare una regressione in piena regola dai precedenti picchi di tensione hitchcockiana toccati con Match point.

A partire dallo spunto iniziale del morto che interferisce con le vicende dei vivi, tutto appare scontato e senza nerbo.

Anche la recitazione di Scarlett Johansson è più macchiettistica del solito.

Woody Allen fa il possibile e azzecca due o tre battute fulminanti delle sue.

Ciò però non basta a salvare il risultato, che sprofonda in soluzioni telefonate e in un noioso gioco delle parti fra cacciatrice e preda.

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Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo contiene le più efficaci e coinvolgenti scene di battaglia di massa dell'intera serie.

Continuo comunque a preferire la seconda puntata per le mirabolanti invenzioni a cavallo fra ingenuità e sofisticazione.

Però c'è da dire che non mostra particolari segni di stanchezza e tutti i nodi vengono naturalmente al pettine, gettando qualche sasso nello stagno per una futura prosecuzione.

Reggere l'attenzione per quasi tre ore non è da tutti i film, ma qui ogni scena rilancia la palla con qualche mirabolante inversione di marcia.

Fra i 3 capitoli questo è sicuramente il più maturo per quanto riguarda la sceneggiatura.

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L'aria salata tratta il tema spinoso della punizione in carcere per gli errori compiuti.

Quella condizione che ha assillato i legislatori responsabili di ogni epoca, perché al di là di tutto esiste comunque un uomo, con i difetti a lui connaturati.

Lo fa con grande rispetto per i sentimenti di vittime e carnefici, anche grazie alla superba recitazione di Giorgio Pasotti, migliore attore del futuro che abbiamo in Italia.

E' sempre difficile trattegiare un discrimine netto fra il torto e la ragione, fra la vendetta e il perdono.

Dolente la figura del padre che ritrova almeno le parole con il figlio, anche se è troppo tardi per creare un rapporto mai esistito e quindi c'è una sola soluzione per esorcizzare il futuro, specchio del passato.

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Alien vs. Predator scommette sulla ripresa di due memorabili elementi di fantascienza degli anni '80 e vince la partita, perché sanno ancora trasmettere paura e suscitare interesse.

L'idea della piramide mi ricorda da vicino le avventure di Indiana Jones, trasposte nel futuro, rispetto al passato da cui provengono.

Una curiosità è poi la grande occasione offerta a Raoul Bova dal cinema dominante, che, per quanto gli viene chiesto, non spreca.

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Catch a fire narra le peripezie di una brava persona di colore al limitare del periodo di Apartheid in Sudafrica.

Saranno gli eventi a costringere un disimpegnato che tiene solo alla sua famiglia a rinunciarvi, per aderire alla causa rivoluzionaria.

Tim Robbins, quando non recita la parte dell'ingenuo di buoni sentimenti, sa essere tagliente come pochi.

Il suo poliziotto politico rasenta l'atarassia per come riesce a difendere la propria ideologia, malgrado tutto.

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You stupid man intreccia abilmente le psicologie di uomini e donne in un confronto a cavallo fra l'amore e l'amicizia.

Pur tenendosi sempre a contatto con la commedia, e alcune battute sono riuscitissime, riesce ad affrontare l'argomento in modo meno banale del solito, dipingendo casi della vita che avvicinano e deficit di attenzione che allontanano.

Milla Jovovich, apprezzata universalmente per il suo corpo, è anche un'attrice capace di calarsi in un ruolo ed esprimere sul volto emozioni sentite.

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300 è la muscolare rappresentazione della battaglia delle Termopili, immersa in una macchia di colore saturo.

Ciò rende altamente misticheggiante l'ambientazione e si può perdonare l'eccessiva e talora grezza semplificazione della narrazione di Erodoto.

In cambio si ottiene però una forza simbolica, rappresentata anche dalle distorsioni quasi mitologiche di taluni personaggi, che restituisce il senso del mito.

Da vedere per sentirsi immersi nel passato degli eroi, creati a paradigma morale e immorale per indicare la strada all'uomo.

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Intrigo a Berlino riprende le atmosfere, anche stilistiche, dei polar degli anni '40 per narrare una storia di spionaggio e complotti nella Berlino dell'immediato dopoguerra.

Geroge Clooney gioca brillantemente a fare il Cary Grant della situazione e il bianco e nero gronda angoscia e senso di spaesamento.

Le citazioni presenti nella pellicola sono di alta scuola, e il risultato è avere un nuovo elemento di un'antica grande tradizione cinematografica.

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Borat appare talmente ridicolo e stupido da suscitare la voglia di vedere dove andrà a parare.

Peccato che, a parte la rinnovata constatazione dell'individualismo degli americani, il risultato sia una bolla di sapone che non graffia.

Umorismo che forse attecchisce dall'altro lato dell'Oceano, oppure il successo è dovuto semplicemente alla vergogna per i pregiudizi abbozzati.

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Blood diamond ha il merito di riportare l'attenzione sulla questione del commercio di diamanti che vive dello sfruttamento di schiavi africani.

Leonardo Di Caprio è entrato da tempo nella fase dell'impegno civile e qui affronta coraggiosamente una questione scottante, avendo addirittura il produttore ricevuto pressioni dalle grandi case di pietre preziose.

Il film ricostruisce con scrupolo la figura del mediatore che, arrivato a un passo dalla totale perdizione, si converte alla causa della povera gente.

La realtà di abusi e speculazione è disegnata con concretezza, nell'alternanza di sogni di fuga e drammi di lacrime e sangue.

Bello quando si riesce a coniugare l'avventura con la denuncia.

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