A proposito della stravagante idea di due italiani di registrare un marchio denominato “Steve Jobs” ho voluto chiedere una opinione a chi di loghi se ne intende, perchè nel settore grafico da un pezzo. Molti lo chiamerebbero influencer perché con la sua pagina “In allegato logo cliente” fa ottimi numeri e i suoi post fanno il giro di Facebook in pochi minuti. Ma da bravo addetto ai lavori preferisce non farsi etichettare, anche se a me la sua pagina piace un sacco, ho pure preso la sua agenda 2018 con tutti i migliori post dell’anno.

A proposito dei ragazzi che hanno avuto questa idea, abbiamo pubblicato un sondaggio che vede in questo momento in testa la risposta “È un’idea di cattivo gusto” con il  42%, seguita da “È una furbata” col 39%. Clicca qui per votare il sondaggio.

 

Ecco cosa mi ha detto “In allegato logo cliente” su questa faccenda:

 

In merito alla vicenda dei due ragazzi che hanno registrato il wordmark “Steve Jobs” e hanno pure vinto la causa con Apple, posso dire che io non lo avrei mai fatto, e il fatto che la legge consenta di fare una cosa non significa che sia opportuno farla.

È una questione di buonsenso, di etica, di stile e, in questo caso, anche di rispetto.

E il fatto che nessuno (probabilmente) abbia mai avuto una pensata simile non fa di questi due ragazzi dei geni del marketing, semplicemente evidenzia che gli altri (non tutti per carità) hanno un’etica e una morale, loro due no. Perché sarà pur vero che gli affari sono affari ma c’è un limite di decenza, lealtà e buonsenso che non bisognerebbe mai oltrepassare.

Se ti metti nel mercato abbi coraggio di farlo con i tuoi mezzi, la tua faccia e le tue idee, non rubando il nome e il prestigio degli altri. Scendere a un tale livello dì meschinità e sciacallaggio oltre ad essere scorretto denota solo furbizia e scarsa inventiva laddove dovrebbe esserci talento e creatività. Se appropriarsi del nome e della fama di un personaggio come Steve Jobs sia ineccepibile da un punto di vista legale, non lo è da un punto di vista morale.

E comunque se ho capito bene i ragazzi hanno vinto la causa con Apple per il simbolo non per il nome. La famiglia Jobs deve ancora pronunciarsi e se dovesse intentare una causa con l’appoggio di Apple potrebbero esserci sviluppi diversi.

Detto ciò, entrando di più nel tecnicismo della professione del designer, il marchio è sbagliato, graficamente squilibrato, con un chiaro richiamo al marchio Apple, quindi scarsa creatività pure qui.

 

 

Voi cosa ne pensate? Ditecelo qui sotto nei commenti!

 

 

 

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Gabriele Gobbo
Gabriele Gobbo è il fondatore di Italiamac, il principale e più vasto Apple User Group d’Italia riconosciuto da Apple Inc. Utente Apple da sempre, ha iniziato con un Macintosh LC con la strabiliante potenza di 2MB di Ram. È un consulente e docente in digital marketing, divulgatore della cultura digitale, speaker di eventi e conduttore radiotelevisivo. Sviluppa progetti e strategie digitali per aziende e persone, incluso il digital branding, la presenza sul web, il social media marketing e la reputazione online. È anche il responsabile della comunicazione digitale di Marco Camisani Calzolari. Gabriele produce e presenta il programma televisivo FvgTech ed è un relatore in eventi e convegni del mondo digitale e tech, organizzatore di workshop e seminari di marketing e fondatore del Samu Digital Days e del MacDays, coordina il Digital Security Festival.

3 Commenti

  1. Pienamente d’accordo con le parole di “in allegato nome cliente”, speculare sul nome di altre persone è veramente una pratica di cattivo gusto, poi vedremo come va a finire perché oltre alla causa della famiglia ( non credo possano spuntarla come han fatto con Apple) ci sarà da dimostrare di essere all’altezza di mantenere un brand con prodotti all’altezza e non mi sembra che questi signori ne abbiano le potenzialità.

    Matteo

  2. a parlarne si fa il gioco di questo “brand”
    Anche io sono del’avviso sia di cattivo gusto e conseguentemente non sarò cliente

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