L’amore ai tempi del colera
Tratto dal romanzo omonimo di Gabriel Garcia Marquez
Quanto si può apettare per unirsi al proprio unico e vero amore? “53 anni 7 mesi e 11 giorni notti comprese”. Questo è quanto aspetterà Florentino Ariza la donna da sempre amata Fermina Daza.
Lei la più bella donna di Cartaghena di fine ‘800 lui un poeta e impiegato al telegrafo, comquisterà la ragazza grazie ad una serie di lettere d’amore. Quando il padre di lei scopre la relazione clandestina cercherà di dividerli costringendo lei a sposare il dottore Juvrnal Urbino, stimato medico che riuscirà a contenere l’epidemia di colera che stà mettendo in ginocchio la città.
Gli anni passano e Fermena, ormai trasferitasi a Parigi, vive la sua vita lasciadosi alle spalle l’amato Fiorentino, lui invece non riesce a dimenticarsi di lei, anche se impegnato ad amoreggiare qua e la con molte donne il suo cuore stà ancora aspettando la donna. Si riabbracceranno dopo 53 anni 7 mesi e 11 giorni e consumeranno finalmente il lloro amore.
Il regista, Mike Newell, ha puntato tutto su due ottimi attori, una stupenda Fermena-Giovanna Mezzogiorno così bella , acqua e sapone anche nel ruolo di una donna ormai consumata dalla vita e un Florentino-Javier Bardem perfetto nel suo ruolo, riesce a trasfettere allo spettatore tutte le emozioni che il personaggio prova.
Sullo sfondo una Cartaghena di fine ‘800 inizi ‘900 devastata dal colera ma che riesce a tornare alla vita facendo da cornice ad un’amore così profondo che è impossibile rimanere indifferenti.
L’amore ai tempi del colera

purtroppo come in tanti film che portano sullo schermo quanto scritto in un libro,(el amor a los tiempos del colera)vengono tralasciate alcune parti che lo sceneggiatore ritiene superflue.ammetto che le descrizioni che il “gabo”(Gabriel Garcia Marquez) fa di cartagena,della vita dei suoi abitanti e dei protagonisti della storia sono difficili da riprodurre in una pellicola ma tuttavia si poteva fare qualche cosa di meglio…Un consiglio? Fate un viaggio a Cartagena,la colombia vi stupirà per l’accoglienza della sua gente