Apple II, la scintilla che accese il futuro

Ci sono computer che hanno fatto la storia. E poi c’è l’Apple II, che quella storia l’ha cominciata davvero. In un video promozionale d’epoca caricato su YouTube, si racconta in poco meno di dieci minuti la genesi di un’icona: non solo un prodotto, ma un simbolo del passaggio dalla tecnologia per pochi all’informatica per tutti.

Il colpo di genio e l’urgenza di fare

Il racconto parte da un aneddoto quasi comico: Paul Terrell, il proprietario dello storico negozio Byte Shop, viene chiamato al telefono durante un convegno perché due ragazzi – Steve Jobs e Steve Wozniak – stanno cercando di acquistare componenti a credito per assemblare un computer che, giurano, venderanno proprio a lui. Un azzardo? Forse. Ma è da lì che nasce la prima fornitura di Apple I.

Poco dopo, Wozniak ha l’intuizione: non un kit da saldare, ma un computer pronto all’uso, con tastiera e uscita video, da collegare alla TV. Un salto evolutivo che trasforma l’hobby elitario dell’elettronica in un’esperienza concreta e accessibile. Il risultato? L’Apple II. Una macchina completa, coloratacon suono e con un design ottimizzato da un Woz sempre più maniacale nel ridurre i componenti senza rinunciare alle funzionalità.

La nascita del mito

Il team lavora a un case in plastica, semplice ma elegante, disegnato da Jerry Manock in sole tre settimane. Nasce così il design definitivo dell’Apple II: sobrio, compatto, ancora oggi visivamente accattivante. Ma il vero boom arriva quando il software incontra l’hardware: VisiCalc, il primo foglio di calcolo, gira solo su Apple II. È la prima volta che un programma fa vendere un computer.

Il resto è storia. Dalle scuole elementari alle piattaforme petrolifere, dalle case di milioni di utenti fino a diventare strumento di alfabetizzazione digitale. Con il linguaggio Logo, i bambini imparano concetti matematici ben prima di quanto previsto dai programmi scolastici.

Una comunità nata prima del brand

L’Apple II non era solo una macchina. Era un’esperienza comunitaria: utenti, rivenditori, sviluppatori e visionari. Si racconta di negozi in cui si assemblavano i computer sul retro per i clienti meno esperti. O di pionieri che, in garage, scrivevano software sperando in un successo da rockstar. Era l’epoca in cui con un floppy e una buona idea potevi cambiare il mondo.

Nel video si respira lo spirito di chi sapeva, con certezza, di avere il prodotto giusto al momento giusto. Di chi credeva nel rapporto diretto con l’utente, in un’azienda familiare, umana, quasi artigianale. E la conferma è nel numero: Apple II ha venduto più di tutti i computer precedenti messi insieme.


📺 Riguarda la storia completa su YouTube:
👉 The Apple II Story

✍️ Testo a cura della redazione Macmorabilia

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