La sede italiana di Apple, in viale Monza a Milano, aveva un seminterrato. Ma non tutti sapevano cosa ci fosse davvero sotto quei pavimenti galleggianti.

Periodo parallelo di ambientazione: anni '90

Negli anni ’90, mentre Cupertino cercava disperatamente di sopravvivere al disastro Newton, ai cloni dei Mac e a un Jobs ancora non rientrato, qualcosa si muoveva in parallelo. In Italia. Un progetto mai annunciato. Un esperimento interno. Un nastro. Una traccia. Una cassetta dimenticata che oggi risuona con un nome semplice: Lato B. Il primo brano Ucronìa: Cupertino – Lato B nasce qui. In un’Italia che ascoltava gli OTRLa Pina, i Sottotono, i Sangue Misto e i primi DJ Lugi.

Quando il rap non era ancora mainstream, ma resistenza. Quando un beat sporco e due voci bastavano per raccontare una realtà parallela.

Lato B non è solo un brano musicale. È un frammento narrativo. Un file .AIF inciso su un Mac LC 475 con System 7.5, con un delay sbagliato e un basso che clippa in analogico. Il testo è stato trovato stampato da una StyleWriter su carta da fax sbiadita. Sopra c’era scritto:

“registrato di notte, con il monitor spento, per non farci beccare da Cupertino”.

La canzone mescola una voce maschile parlata – tono narrativo, alla Kaos – con un ritornello cantato da una voce femminile piena di malinconia e nostalgia. Tra loro, uno scambio di bitversiglitch e vecchie librerie SCSI. I riferimenti sono chiari: boom bapbasso MPCflow narrativo. Ma anche AppleTalkHyperCard, le estensioni di sistema, e un amore incondizionato per tutto ciò che è beige e ingombrante. È rap, ma è anche codice.

Una traccia salvata per caso

Non è mai uscita su CD. Ma veniva passata via Iomega Zip, o duplicata su audio cassette tante volte da risultare quasi illeggibile. Una leggenda urbana narra che fu suonata a basso volume durante una demo interna di QuickTime VR. Nessuno la notò. Ma qualcuno la salvò.

Oggi, Lato B torna alla luce come brano ufficiale della rubrica più retrofuturista di Italiamac. Un manifesto musicale per chi accende ancora un vecchio Mac solo per il gusto di sentire il bong. Per chi ha una scatola piena di dischetti etichettati a mano. Per chi sa che le vere interfacce sono quelle che ti lasciano spazio per immaginare. Un duetto malinconico e narrativo. Una linea temporale parallela. Un’ode rap alla parte nascosta della storia Apple.

Ma è mai esistito?

Questa volta sì.
Non negli anni ’90, non nei seminterrati di Apple Italia, ma oggi.
Lato B è reale. Esiste. Si può ascoltare.

È stato ideato da chi ha vissuto quegli anni e amato davvero quel suono, come parte integrante del progetto Ucronìa: Cupertino. Un gruppo di esseri umani con la memoria piena di floppy disk, che si è fatto affiancare dall’intelligenza artificiale per ricostruire atmosfere musicali e suggestioni sonore di un tempo parallelo che… non è mai esistito. Ma il suono, sì.

È nato come avrebbe potuto nascere allora: non per nostalgia, ma per riattivare una memoria impossibile. Un esercizio narrativo in forma musicale. Un archivio sonoro che oggi ha una voce, un beat, e un nome scritto sul lato sbagliato della cassetta.

Perché se è vero che l’AI può suggerire, evocare, imitare, la musica autentica nasce sempre da esseri umani reali, con storie vere, orecchie allenate e visioni precise. Nessuna macchina può sostituire ciò che un artista porta con sé: l’esperienza, l’errore, l’intenzione.

Lato B esiste perché qualcuno ha saputo farsi aiutare dalla tecnologia, ma senza delegare mai l’anima.

Versione “audiolibro” dell’episodio:

(disponibile anche in podcast su: Apple Podcast, Spotify e YouTube)


Lyrics: Il testo del brano rap Ucronìa: Cupertino – Lato B

Yeah!
C’è una storia che non trovi nei keynote
Una storia scritta a margine dei manuali
Ucronìa: Cupertino… ascolta bene

C’era una volta una mela che brillava nel buio
tra floppy dimenticati e il ticchettio del menù
non era un sogno, ma nemmeno realtà
era quella cartella che il Finder non ti aprirà

Ogni pixel un ricordo, ogni beep una carezza
tra la RAM di un SE, e la mia prima finestra
Italiamac ci teneva il cuore, giù nei log
con i backup della memoria, senza cloud, solo fog

Ucronìa: Cupertino
tra sogni e silicio, resta vicino
il tempo non torna, ma vive in un click
tra icone sfocate e floppy di trick

Ucronìa: Cupertino
non c’era davvero, ma sai che è destino
è il retro che pulsa, la luce nel bit
è una musica lenta, che scorre… e non quit

Avevamo HyperCard come bacchetta magica
scrivevamo mondi con due righe di logica
i cursori sembravano formiche
e in ogni dock c’era una poesia antica

Non era nostalgia, era resistenza
in un mondo dove l’eleganza fa la differenza
Woz ci sorrideva da uno schermo muto
con un debug che sembrava quasi un saluto

C’è una linea del tempo che nessuno ha tracciato
una fork dimenticata, un comando non dato
dove Cupertino ha preso un’altra direzione
e la storia si avvia in una nuova dimensione

Un universo parallelo, silenzioso e coerente
dove ogni Mac parla ancora dolcemente
non trovi prove, solo frammenti sparsi
ma se ascolti bene… sono ancora nei nostri hard disk

E adesso scrolli, tappi, swippi e dici “wow”
ma io quel suono d’avvio lo sento ancora
come un vinile che salta ma non smette
come un iMac G3 che accende promesse

Ucronìa: Cupertino
dove il tempo si spezza ma torna vicino
tra bug e sorrisi, tra RAM e poesia
è un file dimenticato che canta da via

Ucronìa: Cupertino
non è mai successo, ma è tutto bambino
tra beep e promesse, nel cuore dei bit
dove il futuro si scrive… con un clic

Questa è per chi ha visto la luce
nello sfarfallio di un CRT
per chi ha scritto la tesi su Word 5
e l’ha salvata su tre dischetti!

Ucronìa: Cupertino
non è una leggenda
è il nostro lato B
scritta su Italiamac
per chi sa dove guardare

Ucronìa Cupertino

Cronache inaspettate, di un tempo parallelo


Cos’è Ucronìa: Cupertino – Cronache inaspettate di un tempo parallelo 

Ucronìa: Cupertino – Cronache inaspettate di un tempo parallelo è la rubrica sci-fi retrofuturista di Italiamac, ideata e curata da Gabriele Gobbo. Ogni sabato, un nuovo racconto prende vita tra le pagine di Italiamac.it, esplorando una Apple alternativa, fatta di prototipi mai annunciati, sistemi operativi gentili e tecnologie scomparse.

Una cronologia immaginaria, ma costruita con cura filologica, nostalgia digitale e realismo narrativo. Una rubrica così, non poteva non avere una colonna sonora. Lato B nasce proprio da lì: dal bisogno di dare una voce musicale a un archivio che forse non è mai esistito. Ma che continuiamo ad ascoltare.

Ucronìa: Cupertino, la seroe sci-fi retrofuturista di Italiamac, ideata da Gabriele Gobbo

Il progetto Ucronìa: Cupertino, i racconti, le immagini e i materiali audio e video sono protetti e depositati tramite Patamu Registry e marca temporale a valore legale, tutti i diritti riservati salvo ove specificato diversamente. I racconti sono opere di fantasia. Ogni riferimento a persone reali, marchi o prodotti esistenti è usato in modo narrativo e immaginario. Nessun contenuto è autorizzato o affiliato ad Apple o ad altri soggetti citati. Tutti i marchi appartengono ai rispettivi proprietari.

- Info -

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