Si può accusare Siri di essere complice in un omicidio? Probabilmente no, ma Pedro Bravo, un ragazzo di 20 anni che viveva in Florida all’epoca dei fatti, potrebbe aver tratto realmente ispirazione dalle risposte curiose (e un po’ macabre?) dell’assistente virtuale di Apple.
Stando a quanto scoperto dagli investigatori, infatti, il ragazzo avrebbe ucciso il suo compagno di stanza, Christian Aguilar, perché aveva chiesto un appuntamento alla sua ex fidanzata. Successivamente, quel 20 Settembre 2012, avrebbe interpellato anche Siri in cerca di “aiuto” per sbarazzarsi del corpo durante i 48 minuti di uso intensivo del suo cellulare in cerca di un’idea.
Oggi però, si è fatta chiarezza in merito: L’immagine della risposta di Siri alla sua terribile domanda (probabilmente proveniente da Facebook) è stata trovata all’interno del cellulare del presunto assassino ma si precisa che non era un iPhone e dunque Bravo non avrebbe avuto accesso a Siri quel giorno.
Senza entrare nei dettagli della vicenda, ci si pone il dubbio riguardo la risposta di Siri alla domanda incriminata: è giusto restituire una risposta così “reale”? Dato lo stile divertente e buffo di Siri a richieste che vanno ben oltre il suo reale utilizzo (come ad esempio se è fidanzata, se ama la concorrenza, etc) non era forse meglio rispondere con una battuta surreale, piuttosto che dare indicazioni così veritiere?
Noi della redazione di Italiamac abbiamo provato a chiedere a Siri “come nascondere un cadavere” ma la risposta non coincide più con quella mostrata nell’immagine allegata, che risale proprio al periodo dell’omicidio: che sia stata rimossa in relazione a questa vicenda?
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