In un nuovo approfondimento di 9to5Mac, Chance Miller riporta le dichiarazioni di Tim Cook riguardo i dazi commerciali imposti da Donald Trump nel 2018. Durante un’intervista con CNBC, il CEO di Apple ha spiegato perché l’azienda ha deciso di aumentare la produzione in India invece di riportarla negli Stati Uniti. Cook ha sottolineato che Apple ha investito oltre 200 miliardi di dollari nell’economia americana e ha contribuito alla creazione di 2,7 milioni di posti di lavoro, ma non ha mai creduto che i dazi avrebbero portato vantaggi reali.
I dazi non hanno funzionato
Secondo Cook, la politica tariffaria dell’amministrazione Trump non ha migliorato la produzione interna. Al contrario, ha generato costi e rallentamenti. Pur non nominando direttamente l’ex presidente, Cook ha fatto capire chiaramente che Apple ha sempre puntato su una strategia globale, con centri produttivi in vari Paesi per mantenere qualità e competitività.
Il futuro della produzione Apple
Cook ha ribadito l’impegno dell’azienda per la produzione negli USA — in particolare con il nuovo impianto di chip in Arizona — ma ha spiegato che la diversificazione internazionale è essenziale. Inoltre, ha rivendicato con forza la trasparenza di Apple e il valore delle sue scelte industriali.
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Secondo me: Il messaggio di Tim Cook è chiaro: Apple segue una logica industriale globale e non si fa dettare la linea da slogan politici. Una risposta indiretta ma potente a chi vorrebbe riportare tutto “in patria” con la forza dei dazi.
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