Secondo un rapporto pubblicato da DigiTimes, Apple potrebbe essere stata forzata a modificare la policy relativa all’acquisto dei vari componenti per i propri smartphone.
La politica sul ribasso costante dei prezzi, effettuata da Apple, è stata combattuta da una compagnia Taiwanese la quale si è rifiutata di abbassare i prezzi dei componenti per iPhone 7.

Le fonti che si occupano del confezionamento dei dispositivi, quali Advanced Semiconductor Engineering (ASE), insieme ad altre compagnie del gruppo Foxconn, hanno riferito al produttore di iPhone che loro “non sono in grado di accettare ordini senza un ragionevole profitto.”

 

Inoltre è interessante notare come, né al produttore high-end CMOS né all’azienda produttrice di semiconduttori Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), la quale produce i chip “A” di Apple ed i moduli Touch ID, è stato chiesto di ridurre i prezzi a causa della “difficoltà da parte di Apple di trovare fonti alternative” per rimpiazzare queste due aziende.

Foxconn, la quale assembla i prodotti Apple ormai da molto tempo, non ha proprio intenzione di sacrificare il suo margine per lavorare con l’azienda di Cupertino, a maggior ragione dopo l’acquisto di Sharp con la quale avrebbe potuto lucrare con la produzione dei display.

Insomma, Apple rimpiazzerà Foxconn per la produzione dei componenti?

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