Qualche settimana fa il tribunale Russo ha ordinato agli sviluppatori di Telegram di fornire la chiave, per decriptare i messaggi, alla Federal Security Service (FSB). Durov, lo sviluppatore dell’app, si è rifiutato e la corte ha ordinato la sospensione del servizio in Russia. Che la libertà digitale inizi a sparire?
Ovviamente ce lo aspettavamo che l’ex Unione Sovietica non si piegasse al volere di Durov e Reuters riporta che Telegram viene utilizzato dal governo Russo e per ovviare al ban starebbero iniziando a utilizzare VPN.
In Russia, Telegram is increasingly popular as an app for mobile devices and desktops – not only among ordinary people but is widely used by authorities.
The Kremlin uses Telegram to coordinate timings of regular conference calls with Vladimir Putin’s spokesman, while many government officials use the messenger to communicate with media.
When Reuters asked a person in the Russian government on how they would operate without access to Telegram, the person, who asked not be identified due to the sensitivity of the issue, replied by sending a screenshot of his mobile phone with an open VPN app.
Tutti abbiamo gli stessi diritti ma pare che qualcuno lì abbia più diritti di altri…
I problemi di Telegram non sarebbero iniziati in Russia, un paio di mesi fa Apple rimosse l’app dallo store a causa di alcuni gruppi che condividevano video pornografici di minori. Un nuovo report affermerebbe invece che gruppi e canali permetterebbero la condivisione di contenuti pirata.
A tal proposito la testata giornalistica The Outline afferma che film pirata, serie TV e brani musicali verrebbero quotidianamente caricati sul cloud server di Telegram.
Instead of linking to annoying, ad-filled file-sharing websites or asking users to install additional software (as is common on torrent websites such as The Pirate Bay and […] other questionable forums) most channels upload the content directly to Telegram’s cloud-based servers. This has enabled users to download a movie or a song directly to their phone or computer with a single tap.
Alcuni proprietari di canali Telegram hanno riferito a The Outline che altri servizi analoghi alla suddetta piattaforma di messaggistica bannano di continuo gruppi che condividono materiale pirata, ma Telegram no.
Insomma, che Telegram sia l’app di messaggistica quasi più sicura di tutte lo sapevamo già nonostante al primo posto figuri Signal, l’app da cui WhatsApp attinge la chiave crittografica implementata nella lora piattaforma.
Immagini tratte da 9to5mac
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