Apple dona il codice sorgente di MacPaint al Computer History Museum 1

Quando, nel 1984, il Macintosh fece il suo debutto ufficiale, Apple iniziò a vendere (separatamente) alcuni software tra cui MacPaint, un’applicazione per disegnare sul proprio Mac che ha gettato le fondamenta dei moderni software per l’editing grafico (proprio grazie a MacPaint vennero introdotti strumenti come il “lazo” e il “paint bucket”).
Progettato da Bill Atkinson, MacPaint nasceva dalle ceneri di Sketchpad che aveva visto la luce sul primo Apple Lisa; scritto completamente in Pascal, MacPaint era “riassunto” in appena 5.822 righe di codice.

Fu nell’Aprile del 1983 che Atkinson cambiò il nome dell’applicazione da MacSketch in MacPaint ed iniziò ad aggiungere nuove funzionalità quasi ogni giorno; l’applicazione venne terminata nell’Ottobre dello stesso anno ed era in grado di funzionare con un processore di appena 8 MHz, ma fu comunque in grado di scrivere la storia dell’editing grafico.

Lo stesso Atkinson successivamente dichiarò quanto segue sul software in generale:

“È una forma d’arte, come ogni altra. Ho speso tanto tempo su sezioni intere di codice per renderle più chiare, organizzate e pulite. Sono fermamente convinto che il miglior modo di prevenire bug sia poter leggere il codice e capire esattamente cosa stia facendo.”

In questi giorni Apple ha donato l’intero codice sorgente di MacPaint e QuickDraw (una libreria per creare immagini bitmap – sfruttata dallo stesso MacPaint) al Computer History Museum che lo ha reso disponibile per il download gratuito.
Vi consiglio di visitare la pagina dedicata anche per leggere ulteriori retroscena sullo sviluppo di questa applicazione.

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