Apple prima come profitti per impiegato 1

 

In questa interessante classifica proposta da Pingdom vengono considerate le più grandi aziende del settore tecnologico che sono presenti nel NYSE e nel NASDAQ, ossia: Apple, Google, Microsoft, Intel, Cisco, eBay, Adobe, Yahoo, Oracle, IBM, Amazon, HP e Dell. Ebbene, tra questi colossi, Apple ha raggiunto il primo posto del rapporto profitto per impiegato.

Negli ultimi 12 mesi, Apple ha ricavato un profitto di $419.528 per ogni suo impiegato. Questo dato può essere interessante per chi vuole comparare compagnie di stazza diversa e vedere la loro capacità di creare profitto per il numero di dipendenti che lavorano per esse. Dalla comparazione del grafico proposto per gli ultimi 12 mesi, si può vedere che al secondo posto c’è Google che poco più di 2 anni fa si trovava al primo posto, con un profitto di $336.297 per impiegato. Al terzo posto troviamo Microsoft, con un profitto quasi dimezzato rispetto ad Apple, di $244.831 per impiegato. Intel e Yahoo, pur avendo meno profitto, hanno però migliorato di molto, soprattutto Yahoo che nonostante un ventilato periodo di crisi, è passata da $31.199 a $83.824.

 

Apple prima come profitti per impiegato 2

 

A questo punto, si potrebbe considerare che Apple abbia raggiunto questo risultato magari licenziando di qua e di là, ed invece no, se si guarda al numero di impiegati che Apple aveva nel 2008 ad oggi, si vedrà un incremento di ben 14.400 dipendenti, Google ha incrementato di soli 6.000 mentre Microsoft ha addirittura diminuito di circa 2.000, e Yahoo ha curiosamente lo stesso numero esatto di dipendenti! Diverso è anche considerare due grandi compagnie che hanno ben 436.085 impiegati per IBM, e 324.600 impiegati per HP, dove forse avere un così alto profitto sarebbe più complicato.

 

Di sicuro questo è un altro dato che mostra una capacità aziendale considerevole nella gestione del personale e del profitto. Parte di questa abilità deriverà senz’altro dall’organizzazione nel gestire molti produttori esterni all’azienda stessa, subappaltando tutta una gran parte di produzione. Forte di questi dati, si potrebbe supporre che il trend continui con nuove assunzioni.

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