Samsung accusa Apple di abusare dei brevetti, come se la coreana non lo facesse. Google intanto se ne tiene fuori 1

Il dopo-sentenza miliardaria che vede vincitrice mamma Apple contro Samsung, il mondo tecnologico è in subbuglio, ecco qualche considerazione fra le tante dichiarazioni che si susseguono a ritmo incessante.

C’è un momento per tutto e questo è quello in cui chi perde cerca motivazioni che lo scagionino, seppur perdente. E’ la volta di Samsung che dopo aver clamorosamente perso la causa contro Apple, ora si scaglia proprio contro la Mela accusandola di un “sistematico abuso della legge sui brevetti” come se fosse colpa dell’azienda di cupertino se una causa legale, con giudice, giuria, avvocati, gli si ritorce contro. Forse Samsung dimentica che come Apple ha denunciato Samsumg, anche Samsung ha denunciato Apple. Quindi non si capisce bene perchè dovrebbe essere solo Apple ad abusare dei brevetti se anche la coreana usa lo stesso metodo.

Non dimentichiamoci che qualche giorno fa, proprio in una causa nel territorio coreano, Samsung ha (quasi) vinto perchè il tribunale ha riconosciuto alcune violazioni di Apple di brevetti Samsung, bloccando la vendita di alcuni prodotti Apple fra quelli della precedente generazione ancora sul mercato. Nella stessa causa però il giudica aveva condannato anche Samsung per lo stesso motivo… arrivando ad una sorta di pareggio.

Oggi si apprende di una nota interna di Samsung che parla di “agitazione dei nostri dipendenti e dei nostri clienti”, come riporta anche Wired, dimostrando un certo timore per la sentenza, ma non solo, la nota cerca di incolpare il sistema giudiziario americano perchè in altre nazioni come Olanda, Gran Bretagna, Corea e Germania è stato stabilito che “non abbiamo copiato il design (cit.)” di Apple.

Anche in questo caso Samsung gioca un po’ con le parole, perchè è stato proprio il tribunale americano a rigettare l’accusa di Apple secondo cui la forma rettangolare con angoli smussati dei dispositivi coreani non è una copia perchè un rettangolo non è brevettabile, tantomeno gli angoli smussati. Sono forme che chiunque può usare.

Fra le altre cose, Tim Cook, il Ceo di Apple, dichiara in modo lapidario: “facciamo tutto ciò per la gioia dei nostri clienti, non per i concorrenti che copiano apertamente”.

Anche secondo Wired c’è un terzo player che potrebbe tremare, infatti Samsung è uno dei principali produttori di dispositivi Android e la messa al bando dei suoi prodotti potrebbe compromettere in modo sensibile il mercato del sistema operativo di Big G, quindi il tremolio può arrivare proprio dalla sede di Google, che ha subito preso le distanze dalla querelle Apple/Samsung, dichiarando fra le altre cose che le affermazioni espresse fin qui durante la causa e nella sentenza “non si riferiscono al nocciolo del Sistema Operativo Android”.

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Gabriele Gobbo
Gabriele Gobbo è il fondatore di Italiamac. Gabriele Gobbo è docente e advisor in digital communication, divulgatore della cultura digitale, speaker di eventi tech, conduttore televisivo e strategist per aziende e celebrity. Da 30 anni si occupa di digitale, tecnologia e comunicazione. Ha ricevuto il riconoscimento di Divulgatore D’Oro MCC Digital Award. Ha fondato nel 1996 Italiamac, la prima community Apple in Italia. È docente a contratto presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e ha insegnato all'Istituto Europeo di Design e all'Università Europea di Roma. Ideatore e conduttore del programma televisivo in syndication FvgTech, è anche co-fondatore del Digital Security Festival. È l’ideatore del termine “Social Zombing”, usato per definire certe tipologie di attacchi alla reputazione digitale.