Patent Troll o meglio l’incubo dei grandi colossi. Trattasi di semplici aziende o individui che acquistando i brevetti di tecnologie in via di sviluppo, ne rivendicano la propria appartenenza solo quando un colosso o un’azienda secondaria ne farà uso.
Ciò implica o l’attuazione di una vera e propria ‘guerra’ in cui il campo di battaglia sono le aule e i soldati gli avvocati o, per circa il 90% dei casi, la stipula di accordi pacifici che, seguendo l’obbiettivo prefissato dai Patent Troll, implicano dei risarcimenti in denaro.
Tra le maggiori società che sono vittima di tale mal costume, secondo una ricerca basata su 710 aziende e da quanto riportato su TechDirt, Apple si posiziona al primo posto con circa 171 cause immotivate dal 2009, seguita da HP con 137 processi e da Samsung che si posiziona al terzo posto con ‘soli’ 133 attacchi.
Pur non rappresentando una minaccia ‘distruttiva’, il numero di cause continua a crescere di anno in anno, aumentando le controversie burocratiche e bloccando momentaneamente l’utilizzo di brevetti, avvolte sudati, che potrebbero rappresentare l’incipit di vere e proprie svolte tecnologiche.
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