iPhone 5c e iPhone 5s

Tralasciando certi particolari tecnici che non fanno grande differenza durante l’utilizzo dell’utente medio, secondo me nella pratica spicciola possiamo considerare il nuovo iPhone 5c presentato da Apple come una “versione di plastica” dell’iPhone 5. L’introduzione di questo modello mi fa pensare a una operazione improntata sulla “Obsolescenza Percepita” per il modello precedente, cioè il “5” che tutti conosciamo. Una strategia molto usata nel marketing, di cui un nostro writer parlava giusto qualche tempo fa in questo articolo. Ovviamente il discorso è applicabile anche al fratello maggiore 5s nella sua versione Champagne.

Come certo saprete, nell’abitudine di Apple i modelli precedenti spesso rimanevano in listino senza aggiornamenti hardware ma con un prezzo ribassato, questa volta il modello precedente è stato leggermente aggiornato, plastificato e colorato. Quindi sono state introdotte delle differenze estetiche molto spinte e riconoscibili.

Personalmente ritengo che la novità predominante sia più relativa ad una scelta di marketing piuttosto che di innovazione o di politica dei prezzi. Non sto ovviamente dicendo che sia un cattivo prodotto, ma solo che pare voler dare uno “strano” taglio col passato rendendo quindi, in un batter d’ali, obsoleto tutto quello che era venduto precedentemente. Rendendo così chiaramente riconoscibile il nuovo iPhone “economico” dal precedente 5 (che poi come sembrerebbe dalle voci che stanno filtrando, di economico per l’utente finale non c’è nulla).

Cosa che non succedeva acquistando il 4s dopo l’uscita del 5, perchè il design era simile ma soprattutto perchè non si poteva sapere se l’acquisto era stato fatto prima o dopo l’uscita del nuovo modello, visto che il precedente era rimasto in listino tale e quale. Proprio il fatto che il 5 “normale” non rimarrà (ribassato) a listino ma sarà sostituito dal 5 “plasticoso” fa apparire veritiera la toria dell’obsolescenza percepita.

Insomma il sospetto che attraverso una operazione di marketing si voglia rendere obsoleto l’attuale modello è abbastanza forte. Alla fine si tratta di una politica usata da tutti i produttori di qualsiasi genere di prodotto, dalle scarpe ai telefoni, dalle auto ai biscotti.

 

 

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Gabriele Gobbo è il fondatore di Italiamac, il principale e più vasto Apple User Group d’Italia riconosciuto da Apple Inc. Utente Apple da sempre, ha iniziato con un Macintosh LC con la strabiliante potenza di 2MB di Ram. È un consulente e docente in digital marketing, divulgatore della cultura digitale, speaker di eventi e conduttore radiotelevisivo. Sviluppa progetti e strategie digitali per aziende e persone, incluso il digital branding, la presenza sul web, il social media marketing e la reputazione online. È anche il responsabile della comunicazione digitale di Marco Camisani Calzolari. Gabriele produce e presenta il programma televisivo FvgTech ed è un relatore in eventi e convegni del mondo digitale e tech, organizzatore di workshop e seminari di marketing e fondatore del Samu Digital Days e del MacDays, coordina il Digital Security Festival.