Più volte ho discusso con amici e familiari riguardo alla possibilità di sostituire il mio iPhone con un Nexus 5, o il mio MacBook con un Thinkpad X1 Carbon; indubbiamente entrambe hanno i loro vantaggi, il telefono di Google ha uno schermo 1080p da 5″ e una batteria decisamente più generosa, tutto questo costando 349€ e il portatile di Lenovo è leggero, resistente all’acqua e agli urti, può essere configurato con un display QuadHD (2560×1440 pixel) e ha una batteria capace di ricaricarsi dell’80% in poco meno di un’ora.
Recentemente ho avuto la sfortuna di dover portare in garanzia due oggetti molto diversi: l’alimentatore Corsair del mio PC fisso e il mio iPhone 5; il primo era rotto, non un segno di vita, dopo solo tre mesi di regolare utilizzo e ne sono serviti due per completare l’RMA ed ottenere un sostituto (nuovo, con tanto di scatola e pellicola). Quando ho chiesto quale fosse la causa del ritardo, mi è stato detto (seppur con mille scuse) che si tratta di tempistiche tutto sommato normali, dovute alla spedizione e ai controlli necessari a verificare che il difetto non fosse stato causato da me. Capisco la necessità di questi controlli, ma non riesco ad accettare di aver pagato per un prodotto che ad oggi ha passato circa il 40% della propria vita in assistenza (2 mesi su 5, quel poco che so di matematica non mi ha tradito giusto?)
Per parlare con un genius del mio iPhone, il cui flash aveva smesso completamente di funzionare, prendo un appuntamento un paio di giorni prima sul sito dell’Apple store “I Gigli”, il più vicino a Firenze, sono 40 minuti di autobus, non proprio pochi, ma si può fare in un pomeriggio; sul sito ho lasciato un commento spiegando il problema e quando entro e do al concierge il mio nome mi chiede immediatamente se sono il ragazzo con problemi al LED della macchina fotografica. Dieci minuti di attesa e un genius, armata di cavo USB e portatile, controlla il mio iPhone, non ci sono segni di cadute e i sensori di contatto con i liquidi non hanno rilevato nessun “tuffo”; altri due minuti per un hardware test tramite il MacBook dello store che identifica un problema con l’alimentazione del modulo della macchina fotografica (flash e sensore CMOS sono fusi insieme). La ragazza si scusa dell’inconveniente (non hanno tempo di cambiare il pezzo) e mi propone un telefono sostitutivo, mi chiede se ho ricordato di fare un backup e le rispondo di sì, a questo punto ritira il mio terminale, mi restituisce la SIM e riporta una scatola nera con quello nuovo insieme a una pellicola anti-riflesso per lo schermo, gratis da parte di Apple visto che la mia è rimasta sull’altro iPhone, ringrazio e me ne vado, dopo aver firmato la ricevuta per il ritiro. In poco più di due ore sono a casa con un telefono funzionante al 100%, ripristino da backup e fine della storia.
Mandare in assistenza un prodotto che uso tutti i giorni non è mai piacevole, ma l’approccio di Apple è molto più rispettoso del tempo dei suoi clienti.
Non invidio chi deve spedire il proprio Nexus 5 in garanzia e riceverlo dopo una o due settimane, ancor meno chi con il PC ci lavora ed è costretto a stare senza; e scordatevi quella pellicola di ricambio gratuita, è tanto se nessuno vi chiede di pagare le spese di spedizione.
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